E’ stato presentato oggi il progetto di Fincantieri per le cosiddette ” carceri galleggianti”. Si tratta di piattaforme in grado di accogliere tra i 600 e gli 800 detenuti, da attraccare alle banchine dei porti meno strategici. Secondo Enrico Sbriglia, segretario nazionale del sindacato dei direttori e dei dirigenti dei penitenziari <<Non è questa la soluzione al problema, ma e’ senz’altro un positivo rimedio che serve per trovare il tempo di realizzare nuovi istituti a terra>>.
26 Febbraio 2010
Immagino quindi che Trieste rientri nei “porti meno strategici”…
altro che città turistica 🙁
Non so perchè mi ricorda certi film di fantascienza. E ‘sti cosi li possono anche far affondare, mandare alla deriva, dirottare dopo un ammutinamento dei detenuti? Chissà perchè le carceri galleggianti e non ad esempio una scuola?
Non è una novità, secoli orsono si faceva con le vecchie navi in disarmo, ma erano carceri della Marina.
Per i carcerati è cmq meglio, avrebbero il panorama del mare a schacchi.
Aria buona, se hai fame usi la togna.
Propongo alla Fincantieri di costruire le prime nel bacino del Cantiere San Marco, la prima potrebbe chiamarsi “Gesuiti”, la seconda “Coroneo”, ma anche “Antonio Freno” potrebbe andare bene.
“Passo le notti ad ascoltàr
il passo della sentinella
guardo la bianca luna
rischiara la mia cella
e mentre penso all’avvenir
e alla mia libertò ormai perduta
vorrei baciarla e poi morir
mentre essa dorme
all’insaputa…”
bhè potrebbe essere un’idea probabilmente è più una piattaforma che un zatterona..sa molto di fantascienza ma alla fine se uno è in galera gli devo fregare poco s fuori c’è una città, la campagna o il mare..