25 Febbraio 2010

Serracchiani si gioca domenica l’immagine di donna del cambiamento all’Assemblea Pd

La base del Partito Democratico regionale attende al varco politico della prossima domenica quella che è stata salutata da eroina del cambiamento, Debora Serracchiani, forse il segretario di centrosinistra più popolare che il Friuli Venezia Giulia abbia mai avuto.
All’Assemblea Regionale del Pd di domenica, infatti, sarà rimesso in discussione lo Statuto regionale del Partito Democratico e su alcune righe di questo documento si gioca la credibilità di Serracchiani come donna nuova della politica locale e forse non solo locale.

Oggetto del contendere è l’articolo 45 dello Statuto, quello che avrebbe dovuto prevedere per gli iscritti al Pd l’impossibilità di essere eletti per più di due volte consecutive in Consiglio Regionale.
Si tratta di una norma che, se approvata, renderebbe impossibile la
ricandidatura alle elezioni del 2013 di 13 degli attuali 17 consiglieri regionali con la tessera Pd – quelli cioè che sono già al secondo mandato consecutivo in Consiglio Regionale.

Uno schieramento trasversale di consiglieri eletti e capibastone sta tentando di far saltare questa norma, forti di esperienza, relazioni e nomi da giocarsi. Secondo i rumor interni al partito, l’attore più impegnato a disfare il tetto dei due mandati sembra Gianfranco Moretton, il consigliere regionale del pordenonese ora al secondo mandato, capace di spostare in una sola elezione regionale oltre 7000 preferenze sul suo nome.

Al contrario, se pure la necessità di trovare regole per automatizzare il rinnovamento della classe dirigente interna è sentita da molti democratici, non c’è nessun leader nell’Assemblea Regionale del Partito che voglia giocarsi la faccia oltre che la rabbia di Moretton & company nei suoi confronti.

Come Bora.La abbiamo riscontrato la determinazione di Serracchiani a
esporre il suo punto di vista solo domenica 28 di fronte all’assemblea. Là Serracchiani deciderà del destino del suo profilo pubblico cioè dell’appeal emozionale che potrà continuare a incarnare sull’ala più progressista del partito. Facendo di necessità virtù, come Bora.La abbiamo sentito dirigenti e iscritti del Pd che non pesano abbastanza nel partito per godere del seggio nell’assemblea di domenica ma che, forse, rappresentano bene gli umori diffusi della base del più importante partito di centrosinistra in regione.

Lucia Barbo, 29 anni, fa parte dell’esecutivo del Pd di Trieste. «In
un mondo perfetto questa misura del tetto dei due mandati non sarebbe
necessaria. Se un consigliere regionale è bravo, potrebbe anche essere
rieletto ad oltranza. Ma alla fine succede che un politico resti in
Consiglio Regionale anche o solo per motivi che esulano dal suo
impegno per i cittadini. Per esempio, essere consigliere regionale ti
dà molta più visibilità».

Per Aureo Muzzi, medico triestino e semplice iscritto nel circolo di
Opicina, il popolo del Pd «ha il desiderio di cambiare dirigenti
perché questa è l’unica speranza rimasta per per ritrovare quell’entusiasmo che consentirebbe a questo partito di proporsi punto di riferimento per un modello di società che molti auspicano ma faticano a trorare. Cambiare le facce è come, nel calcio, cambiare allentatore e
così gli schemi di gioco, sperando di riuscire a conquistare di nuovo
il pubblico». Dice Muzzi: «Gli iscritti del Pd hanno ancora una
strana, grande fiducia nel Pd, qualche volta velata un po’ di nostalgia. Ma almeno per me è fondamentale che il partito si rinnovi per adeguarsi alla nuova realtà politica e sociale italiana».

Francesco Foti, 25 anni e segretario del Circolo di Duino Aurisina del
Pd, dice di essere a favore dei due mandati, «perché c’è bisogno di
ricambio, per essere credibili di fronte all’elettorato». Foti però
non è contrario a una deroga ai due mandati, in alcuni casi. «C’è
bisogno anche di esperienza in Consiglio Regionale, perché non credo
sia facile capire il funzionamento delle macchine amministrative. Va
anche detto che il compito delle generazioni più vecchie del partito
sarebbe quello di creare una nuova classe dirigente. E questo lavoro
ultimamente non è stato fatto».

14 commenti a Serracchiani si gioca domenica l’immagine di donna del cambiamento all’Assemblea Pd

  1. Matteo Apollonio ha detto:

    Non credo ci sara’ nulla di nuovo.

  2. milost ha detto:

    La politica non è un mestiere. Quindi due anni e poi si cambiano le facce. Abbassiamo gli emolumenti d’oro ai politici, riduciamoli a compensi paragonabili a quelli di qualsiasi funzionario: anzi riduciamo ad un gettone di presenza, se ci sei ti paghiamo sennò niente. 30 e più anni fa, mio padre aveva un incarico politico nella Giunta comunale di Gorizia, prendeva un gettone praticamente simbolico in lire quando si riunivano il Consiglio e la Giunta, e in più lo versava nelle casse del partito ( pagandoci di suo le tasse). NOn avrebbe fatto politica se non ci avesse creduto fortemente. Questo ci vuole, mandare a fare politica chi ci crede, chi è disposto ad un sacrificio personale, chi ha la vocazione di mettersi al servizio della sua comunità. E non venitemi a dire che la gratuità nell’impegno politico favorisce la corruzione o esclude i poveracci! I corrotti proliferano e i poveracci hanno altro da fare.

  3. massimiliano ha detto:

    quoto milost

  4. arlon ha detto:

    Mah, per mi xe ipergiusto dar paghe alte (senza certi picchi de “rimborso spese” che se ritrovemo, però) a chi che ga le responsabilità. Te cava altri pensieri per la testa, e te lassa concentrarte ben sul tuo lavor.

    Dito questo, bisogna eser inflessibili.
    2 o 3 legislature, a livei alti vietar secondi lavori, e ala prima virgola sbagliada (processi & co) te se dimetti.

  5. Matteo Apollonio ha detto:

    Quoto Arlon.

  6. alpino ha detto:

    C’è remunerazione e remunerazione bisogna tornare con i piedi per terra e non cifre fuori dall’ordianrio e nessun codice di controllo o autodisciplina..
    Facciamo attenzione, in Italia anzi nel Regno sin da subito si volle dar un colpo alla politica dei notabil ovvero facoltosi che potevano permettersela in quanto non erano previsti stipendi.
    Il pagamento o comunque l’emolumento al politico è proprio di pura ispirazione democratica ovvero consentire anche a coloro che per fare politica devono lasciare la fonte di sostenamtento primaria di farla aprendo così l’accesso a tutte le categorie..ovviamente si è oltremodo ecceduto in questo.
    Al di là di tutto non so proprio su quali basi si possa definire la Serrachiani donna del cambiamento…cambiamento di che? oltre al fatto di essere giovane e di aver usato social network per la campagna politica non la vedo un elemento di spicco ne tantomeno un soggetto all’altezza di cambiare l’orripilante situazione politica attuale…
    Ricordiamoci che comunque la magnadora inizia dalle nostre giunte comunali è li che la cultura della corruzione, dell’appaltino, della spintarella trova l’humus per crescere nelle persone ed aumentare in modo direttamente proporzionale all’aumento di potere politico…solo che noi italiani siamo così tontoloni che ancora oggi dopo le merdate che stanno accadendo siamo presi dalla diatriba Bersani -Berlusconi…meglio Berluconi..meglio Bersani..w la Serracchiani..ma dovremmo ribaltare l’Italia altrochè elezioni regionali del piffero tutti scheda bianca e in piazza a prenderli per il collo..abbiamo parlametari magistrati mistri segretari sottosegreteri e sopralesegretearie..che si drogano vanno a mignotte e spartiscono a suon di corruzione..il cambiamento ma io vi prenderei tutti e vi metterei su un un bel camion per destinazione ignota..anzi (m)ignota

  7. Richi ha detto:

    Sono abbastanza d’accordo con Arlon.
    Nel senso: sono troppo cinico per poter credere che un politico/potente in generale possa prendere pochi euro in piu’ di un operaio e vabbe’.
    Ma il problema sono appunto i rimborsi e i privilegi, che costano. Inoltre, va abolito questo concetto del “giustizialismo”: se sbagli, paghi. Come succede in tutti i paesi rispettabili e rispettati nel mondo.

    L’italia invece e’ in assoluto il paese occidentale i cui politici costano di piu’ alla collettivita’, a dispetto dei salari medi della gente, che sono i piu’ bassi.

    A proposito: la Serracchiani per me e’ un bluff e nemmeno troppo originale.

  8. milost ha detto:

    Mi spiegate in base a quale legge di democrazia e uguaglianza, un dipendente regionale prende 11 euro lordi quale buono pasto mentre un politico della stessa amministrazione ne piglia più del doppio? Ha diritti alimentari superiori? Deve nutrirsi meglio e di più? Se vuole integrare il suo pasto con un dolce e un caffè corretto non se lo può pagare da solo, visti i lauti compensi per la sua attività? Scusate, ma c’è proprio l’idea che costui sia un privilegiato, uno che fa qualcosa di speciale per cui deve ricevere un trattamento speciale. Ma per favore! Credete che l’intelligenza, la preparazione giuridica, la competenza professionale di costoro determinino un confine, un cerchio magico: posto che queste qualità esistano, loro stanno dentro e noi stiamo fuori, come un enclave sacerdotale che il popolo bue alimenta e giustifica?

  9. alpino ha detto:

    Milost hai pienamente ragione, l’emolumento ai politici ci sta ovviamente come dicevo prima con misura e giudizio..
    Ahimè hai detto una cosa sacrosanta, quali competenze mai avranno per essere pagati così anzi nella maggior parte dei casi trattasi di incompetenti e addirittura gente ignorante nelle più basilari conoscenze di cultura generale…è vero siamo un popolo bue con il prosciutto sugli occhi e permettiamo da anni tutto ciò

  10. Barbara Belluzzo ha detto:

    il limite dei due mandati avrebbe appunto il duplice scopo di favorire il ricambio e limitare gli aumenti a stipendi, vitalizi e quant’altro per motivi puramente autoreferenziali. per la serracchiani è la prova del nove, si gioca la faccia.

  11. milost ha detto:

    La Serracchiani non ha che scegliere: o riconosce se stessa nel regime della casta, e pertanto l’avvalla, o va in rotta di collisione. Chiaro che per moltissimi di noi solo questa opzione esprimerà l’evoluzione che ci attendiamo e pretendiamo. Se le serve ancora il mio voto, sa cosa mi aspetto da lei. Mi deluda, e le spedisco la mia tessera elettorale stracciata a metà.

  12. Richi ha detto:

    La Serracchiani si e’ permessa un equilibrismo, a mio modesto avviso, sbagliatissimo sull’ignobile sindaco di Montalto (vedere dichiarazioni riportate da “Il Fatto”).
    Sia come donna, sia come personaggio (fintamente) personaggio di “rottura”, non doveva farlo. Se prima ero perplesso ora lo sono di piu’. Credo ci siano ancora persone piu’ che valide all’opposizione, ma la Serracchiani non la metto nel podio…..

  13. jacum ha detto:

    anca mi son dacordo con Arlon e Richi.

    i manager devi gaver in proporzion ale responsabilità e in proporzion al costo dela vita. xe ovio che un dirigente no pol ciaparse 1200 euri al giorno.

    mi cavasi tuti i privilegi. tuti!
    te vol ndar in cine? paghite el tiket!
    te vol ndar a londra? paghite el bilieto!
    te vol ndar el ristorante? paghitelo!

    no xe de inventarse njsuna spexa de raprexentanza, o business trip a rimborso totale (con putana incluxa oviamente)…

    e se te fa capele: alora una bela piada in tel cul!

    massimo dò legislazioni, dopo diventa un mestier, e no un de mestrier imprestà ala politica.

    in diexe ani te ga la possibilità de dimostrar cosa te pol jutar per la comunità.

  14. Pierpaolo ha detto:

    quanto godo! 🙂

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