21 Febbraio 2010

Parco commerciale di Villesse: 150mila mq di negozi attorno a Ikea

Villesse ospiterà un centro commerciale da 150mila metri quadrati. Il Comune isontino ha compiuto un ulteriore passo in avanti per l’insediamento dei 120 negozi che amplieranno l’offerta di Ikea. La giunta ha infatti dato l’ok alla bozza di accordo di sponsorizzazione: un documento che prevede, in cambio del disco verde al mega centro, la realizzazione di opere per 1 milione 500mila euro “a mitigazione e compensazione dell’impatto della nuova viabilità esterna”.

L’Isontino si candida quindi a trasformarsi in polo di attrazione dal punto di vista commerciale. Il nuovo Parco di Villesse sarebbe infatti, almeno per ora, il quinto in Italia per superficie coperta. Per fare una proporzione, le Torri d’Europa di Trieste si estendono su 100mila metri quadrati.
In pole position per l’insediamento nella nuova struttura ci sarebbero già Coop NordEst nel campo alimentare e Sme per il settore elettrodomestici e hi-tech.

Nel frattempo il Comune di Villesse mette a punto il programma di interventi che otterrà “in regalo” per la propria disponibilità ad ospitare il nuovo insediamento. Nella “lista della spesa” ci sono opere di viabilità, manutenzioni di edifici comunali, sistemazione di impianti sportivi e manutenzione delle aree cimiteriali.

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19 commenti a Parco commerciale di Villesse: 150mila mq di negozi attorno a Ikea

  1. Marisa ha detto:

    ….contenti loro!

    Sono così belli i centri storici con i negozi!

  2. Virus ha detto:

    Peccato che i negozi nei centri storici siano cari, chiusi quando serve e se aperti spesso sprovvisti del prodotto che stai cercando.

  3. Dario Predonzan ha detto:

    Però ai centri commerciali tipo IKEA (o Freetime Montedoro alle Noghere) arrivi soltanto in auto, con tutto ciò che ne consegue: intasamento sulla viabilità, inquinamento, costi supplementari, tempi morti per gli spostamenti, ecc.

  4. arlon ha detto:

    @ Virus: oh, ghe xe centri storici e centri storici. Mai stado/a in Germania, per esempio?

  5. Marisa ha detto:

    Vero Arlon! Virus…mai stato a Milano centro storico? Idem vale per Roma….

  6. Riki ha detto:

    Si ma qui non siamo ne in germania ne milano o roma…

  7. Marisa ha detto:

    Cosa c’entra? Se i negozi del centro storico di Gorizia, Udine o Trieste lo vogliono, posso essere concorrenziali sia sul piano della qualità che del prezzo…..

  8. fashion victim ha detto:

    Immagino che voi TUTTI che commentate i negozi dei centri storici regionali abbiate TUTTI un negozio e sappiate cosa voglia dire averne uno e sappiate TUTTO in fatto di prezzi!!!!!!!!
    Immagine ke sappiate che un neg non puo esser concorrenziale con i centri commerciali semplicemente perchè si è di fronte a grandi catene nazionali di acquisto che hanno dei sconti grossi alla fonte e che quindi riescono a tenere i prezzi più bassi, immagino che sappiate che non sono interessati al guadagno di tutti i punti vendita xkè tanto se a villesse nn guadagnano hanno il punto vendita di Milano o Roma o cosi via che guadagna per compensare… immagino che sappiate che il piccolo commerciante del centro non posso avere gli stessi prezzi e gli stessi guadagni…. ma ha rapporto di affiliazione e un servizio alla clientela che i grandi centri non potranno MAI avere!!!! Ma l’importante per voi è il prezzo…e allora va bene che CHIUDANO TUTTI i negozi dei centri storici e che vengano sostituiti da franchising tutti uguali in tutte le citta d’Italia…. e viva la globalizzazione!!!!!!!!!!
    Io un negozio nel centro storico ce l’ho e posso parlare!

  9. Marisa ha detto:

    Il punto di forza dei negozi del centro storico è un rapporto di affiliazione e un servizio alla clientela che nessun centro commerciale avrà mai. Al centro commerciale il cliente è spesso un “nessuno”. Senza parlare del personale spesso “smonato” quando….lo trovi!

    Nel negozio del centro storico c’è sempre il titolare con alcuni collaboratori; spesso ti conoscono già e sanno cosa stai cercando….

    Può essere che qualcosa costi di più che non al centro commerciale, ma vuoi mettere il piacere di essere consigliato negli acquisti…

  10. fashion victim ha detto:

    vero marisa!!!! grazie!

  11. Francesco ha detto:

    Mi dispiace dirvelo ma è il mercato che comanda, ed il mercato è fatto dao consumatori che scelgono. Se un negozio ha una sua propia marca la espone e la vende, e possibilmente la trasforma in franchising, magari apre all’estero e contribuisce all’export nel made in Italy. Il negoziante che pensa ancora di poter fare il suo mestiere come 10 anni fa e per forza costretto a sparire per mancanza di innovazione. Un fenomeno molto positivo che sta accadendo è quello dei centri commerciali naturali nei centri storici. Purtroppo non è facile implementarli perchè in molti casi i negozianti non vogliono cacciare i soldi, pagare una società esperta di commercio moderno che gestisca la via, organizzare eventi, dare in omaggio ore di parcheggio, fare attività di cross selling con altri negozi, ognuno pensa al propio orticello, magari è anche padrone dele mura, dopo 50 anni gli si è rivalutato l’immobile, compra ancora dai stessi rappresentanti senza tener conto che oggi giorno (ed il futuro) sono le forniture online…altro che catene di acquisto (che vale principalmente per l’alimentare)…basta piangere…innovatevi con le nuove tecnologie…migliorate l’offerta…associatevi cari commercianti…mettetevi in gioco affinchè il mercato (i consumatori) vi premino…siamo nel 2010…

  12. Marisa ha detto:

    FRANCESCO…..si vede che non abiti in una zona della regione “strapiena” di centri commerciali. Fai della teoria senza conoscere la pratica.

    Esempio. Mi serve un certo tipo di viti perchè devo riparare qualcosa in casa. O Dio, viti normalissime non qualcosa di particolarissimo. Vado nel centro commerciale specializzato in “fai da te”. Quintali di viti del tipo “x”….e nemmeno una misera bustina delle viti che cerco io. Vago per il centro commerciale alla ricerca di un commesso. Non lo trovo. Allora mi rivolgo all’ufficio informazioni che si trova all’ingresso. “Le mando adesso qualcuno”. Arriva un commesso: “avete le viti Y ?”. “No, ci hanno mandaro solo le viti X”. “E le viti Y?” chiedo io. “Non le so dire se ce le mandano e neppure quando”. “Grazie e arrivederci”. Hai presente il classico negozio di paese dove trovi i cassetti con le bustine con viti di tutte le misure? Ecco….proprio lì ho trovato le mie viti!

    A proposito, io sono circondata da centri commerciali…..e conosco la pratica. La teoria la lascio a te.

  13. fashion victim ha detto:

    hahaha grande marisa!!! … io vorrei tanto sapere che lavoro fà questo francesco!!!! ti sei appena laureato in marketing?? oppure organizzi i CIV.. tanto parli …ke saprai cosa sono!!!
    Innanzitutto se per il te il made in italy sono i franchising stiamo freschi… perchè ben saprai ke la maggior parte dei franchising non producono in italia per ovvi motivi di costi!!! Il made in Italy è un’altra cosa!!
    Comunque il discorso non è questo e neppure te lo spiego perchè è tempo perso… perchè tra la teoria e la pratica c’è nè di spazio!!
    Comunque hai ragione, è il mercato che comanda ma nessuno ha detto che sia intelligente, dobbiamo solo adeguarci alla sua ignoranza!
    Riguardo i gruppi d’acquisto con le loro scontistiche….secondo te Sorelle Ramonda (un nome a caso x far capir) non è un gruppo d’acquisto grosso con i suoi 40 punti vendita?? Secondo te nn hanno una disponibilità finanziaria e un grosso quantitativo di acquisti per avere delle scontistiche che un piccolo negozietto non potra mai avere????e un mediaword? avranno i prezzi migliori forse…ma l’assistenza pre e post vendita? ti dico subito, dovevo comprare un frigorifero e ne sapevo più io del commesso…penoso!!
    Ma come dice marisa…la differenza è nel rapporto con la clientela, è quella la mia forza e nessun sconto parcheggio, raccolta punti, o cross selling (hahahahah) puo agevolare!!
    Va nel territorio, stai in un negozio, entra alla pratica e vedrai che non è così semplice… altrimenti tutti i negozianti del “centro” son tutti stupidi?retrogradi? Ho i miei dubbi!!! evidentemente le belle teorie dei libri di università nella città del nord-est FORSE nn funziona? Forse il suo costo supera di gran lunga un possibile guadagno?
    Ma sinceramente credo sia giunta l’ora della globalizzazione e della affiliazione totale, è il mondo ke và così, non è colpa di nessuno, tanto meno del commerciante del centro!!!!

  14. ciccio beppe ha detto:

    Sempre a cercare la contrapposizione.
    Adesso sembra che chi va nei centri commerciali non frequenti i negozietti all’angolo quando gli serve qualcosa.
    Io frequento entrambe le tipologie.
    E faccio un controesempio a quello di Marisa.
    Una pentola in ghisa al negozietto 150 euri firmata griffata di marca.
    Da IKEA 50 euri.
    Sempre una pentola di ghisa resta.
    Vado dove mi conviene e chi non sa adeguarsi è giusto che chiuda e vada a lavorare a giornata come fa tanta altra gente.

  15. fashion victim ha detto:

    Forse non ci siamo capiti…. io non sono anti centro commerciale…. 2do me sono 2 cosa differenti in qualità e servizio ed è bene la convivenza perchè poi capisci e apprezzi le differenze tra le due opportunità e valuti a quale affidati.
    Siamo coscienti che la padella di ikea costa 50 e vale 50. (io son cliente ikea dal 1997 e la trovo fantastica, è ovvio ke la cucina nn durerà come una di scavolini)
    La mia era solo una risposta a chi molto superficialmente incolpa i piccoli commercianti del centro di aver prezzi alti e a non adeguarsi….spiegavo solo la differenza tra una mediaword e un piccolo negozio di elettrodomestici….per chi con leggerezza giudica e sentenzia senza sapere quello ke sta dietro a un negozio!
    Senza offesa per nessuno

  16. ciccio beppe ha detto:

    Ci siamo capiti.
    D’altra parte l’oscenità del servizio clienti del Mediaworld lo sto provando sulla mia pelle.

  17. Ernst ha detto:

    Certo che fare spese nei negozietti del centro, sedersi a bere il caffè, fermarsi a mangiare in un ristorantino del centro piacerebbe a tutti. Purtroppo però oggi gli stipendi sono sempre più bassi, c’è sempre meno tempo e sempre meno soldi . Se poi aggiungiamo che i centri commerciali fanno orario continuato e spesso sono aperti anche la domenica è quasi banale dire che sono comodi! sono comodi se piove, c’è vento, neve, troppo caldo, troppo freddo… Io per esempio sono uno dei tantissimi lavoratori precari che lavorano magari 10 ore al giorno per guadagnare un misero stipendio… quindi god bless IKEA, H&M e i centri commerciali aperti fino a tardi e la domenica…perchè senza non saprei come fare!

  18. fabiana ha detto:

    scusate ma per far domanda?

  19. BA uAGLIO ha detto:

    GRANDE FRA.. la penso come te… ma per far domanda?
    fabbiana <3

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