17 Febbraio 2010

Rigassificatore: “coinvolgimento della cittadinanza inesistente” Dì la tua…

Da Aris Prodani, del Gruppo Beppe Grillo Trieste:

Volendo proporre una sintesi della vicenda Rigassificatore, non si può che esser assaliti da un profondo senso di rabbia e abbandono.

Questa sgradevole reazione è motivata dall’assoluta disinformazione che le Istituzioni, hanno espressamente incentivato. I nostri rappresentanti si sono riempiti la  bocca con i presunti benefici alla cittadinanza in termini di occupazione, royalties, introiti fiscali e ridotti costi energetici, mentre temi fondamentali quali la sicurezza e l’impatto ambientale sono stati minimizzati se non addirittura fatti oggetto di ironia.

Compito primario delle istituzioni dovrebbe essere quello di garantire, nel limite del possibile, il benessere dei cittadini. Nel caso specifico, il nostro benessere è rappresentato da una seria valutazione dei vantaggi e degli svantaggi (vedi pericoli) che un impianto del genere comporterebbe per la nostra città. Invece, sia il Comune di Trieste che la Provincia si sono concentrati esclusivamente sui primi. Un’analisi rigorosa, attraverso l’interessamento delle numerose istituzioni scientifiche presenti sul territorio avrebbe dovuto essere la logica priorità. Ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Hanno dovuto pensarci, invece, due comuni minori della provincia, le associazioni , i comitati, il governo sloveno, la Magistratura e la Uil dei Vigili del Fuoco.

Dalle analisi e dagli studi condotti sono emerse tante anomalie, lacune ed irregolarità presenti nella documentazione prodotta da GasNatural, nonché sono maturati dei concreti sospetti riguardo alla superficialità con cui il Ministero competente ha rilasciato le necessarie autorizzazioni.

Di fronte a tali risultati, un’amministrazione dotata di buon senso e mossa dalla diligenza del buon padre di famiglia avrebbe dovuto aprire una riflessione pubblica atta a promuovere la trasparenza e la condivisione. Invece, il sindaco Dipiazza, l’ onorevole Menia ed una nutrita rappresentanza bypartisan di politici locali, stanno utilizzando la loro posizione di forza per evitare ogni confronto con il mondo scientifico, con i gruppi e con le associazioni che cercano di far emergere gli aspetti lacunosi del progetto.

A prescindere da come questa vicenda andrà a finire, possiamo già dire che è stato leso il diritto di noi cittadini di ricevere un’informazione trasparente e completa e di partecipare attivamente alle decisioni che andranno pesantemente ad influire sull’aspetto e lo sviluppo della nostra città.

Aris Prodani

Gruppo Beppe Grillo Trieste 5 stelle

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12 commenti a Rigassificatore: “coinvolgimento della cittadinanza inesistente” Dì la tua…

  1. Denis Furlan ha detto:

    Più o meno ciò che sta accadendo in proporzioni minori qui a Staranzano

  2. verit ha detto:

    http://www.greenaction-planet.org/

    UNA RELAZIONE PERICOLOSA
    IL DOSSIER DELLA DIGOS SULLA VIOLAZIONE DELLA LEGGE SEVESO A TRIESTE

    L’inchiesta svolta dalla DIGOS per la Procura della Repubblica di Trieste sulla violazione della Legge Seveso conferma, come denunciato dalla nostra associazione, la totale assenza di qualsiasi forma di prevenzione sulle emergenze industriali. Il dossier della DIGOS traccia il quadro di un degrado istituzionale sconvolgente. Per anni le amministrazioni pubbliche in concorso tra loro si sono prodigate, con omissioni, falsi in atti e false dichiarazioni, a disapplicare le normative sulla sicurezza dei cittadini nei confronti dei rischi di incidente agli stabilimenti industriali. E questa maxi operazione di copertura disinformativa è servita anche a spianare la strada al progetto del terminale di rigassificazione della spagnola Gas Natural.
    La principale responsabile delle procedure risulta essere la Prefettura di Trieste, ovvero l’ufficio del Governo, che ha l’incarico di predisporre la pianificazione sulle emergenze industriali coordinando le amministrazioni pubbliche locali. Ma la Prefettura ha affidato la redazione della pianificazione dei piani di emergenza esterna delle società assoggettate alla Legge Seveso ad un collaboratore esterno in congedo viste “le carenze di personale dirigenziale della carriera prefettizia”. Un pensionato assegnato – a titolo di volontariato – a gestire la più delicata tra le competenze di spettanza della Prefettura. E così si scopre che per eleborare i Piani di Emergenza Esterni non sono nemmeno state seguite le linee guida del Dipartimento di Protezione Civile (risalenti al 2004) ma è stato utilizzato un metodo “Speditivo” che consiste in una semplificazione delle procedure con esclusione delle zone di rischio più esterne allo stabilimento industriale. Eliminate così artificiosamente le zone di rischio che coinvolgono il maggior numero di cittadini, si è ottenuta una drastica riduzione del pericolo. Una riduzione virtuale naturalmente, perché il pericolo reale non può essere cancellato. Ma comunque per le amministrazioni pubbliche che eludono la legge Seveso non c’è da preoccuparsi. La totale assenza di diffusione alla popolazione delle informazioni sulle emergenze ha reso sinora impossibile qualsiasi contestazione. La logica seguita è brutalmente efficace: se non si conoscono i rischi non ci si allarma. E se gli incidenti dovessero capitare si può sempre sperare nella “buona sorte”.

    Scarica il Dossier della DIGOS sulla violazione della legge Seveso a Trieste

  3. Barbara Belluzzo ha detto:

    Tutto torna.
    @Denis: che succede a Staranzano?

  4. matteo ha detto:

    e il coinvolgimento della popolazione triestina al nuovo piano regolatore? questo si dimenticano tutti

  5. aris prodani ha detto:

    @matteo.al momento c’è una quantità innumerevole di priorità.Piano regolatore, Rigassificatore, Ferriera, mondo del lavoro( per generalizzare ) e si potrebbe continuare lungamente.
    L’esempio della partecipazione dei cittadini al Consiglio Comunale di ieri in cui si votava il bilancio, è emblematica:presenti solo un gruppo di persone del Gruppo Beppe Grillo e qualche giornalista.
    Fin a quando la stragrande maggioranza dei cittadini considererà sufficiente andare ogni 5 anni al voto delegando( in bianco )i propri rappresentanti, non ne verremo fuori.
    Quindi 2 sono gli aspetti:per il Rigassificatore, una nutrita schiera di associazioni pone delle domande alle quali chi ci rappresenta non risponde.Per quanto riguarda l’andamento generale della cosa pubblica,invece, i cittadini si accontentano, magari poi lamentandosi a cose fatte, non riconoscendo, e quindi non legittimando,il proprio ruolo.

  6. Triestin - No se pol ha detto:

    no capì che per el comun le istituzioni e Gas natural ” no se pol ” coinvolger la gente, a lori basta trovarse all’associazion industriali o in camera de comercio per decider cosa far…..
    Le Leggi come Aarhus, Seveso, Espoo noi sa cosa vol dir ( forsi in spagnol no se riva tradur )…
    per questo se ga messo in moto la SWG ( che no xe el KGB )….e se savaremo dir el giorno 26 feb…..

  7. aris prodani ha detto:

    Che ci sia la precisa volontà di tenere tutto nascosto, è chiarissimo.e difatti l’articolo di bora.la denuncia questo tipo di atteggiamento.però aggiungo un’altra cosa.Ho partecipato ai banchetti per la raccolta firme contro il rigassificatore e le persone a cui interessava la cosa erano poche, chi ne sapeva qualcosa perche’ aveva seguito la vicenda non molte, chi passava davanti ai banchetti non dimostrando un interesse la maggioranza.Il mio timore è che ci siamo abituati al fatto che la nostra voce non venga considerata.

  8. Triestin - No se pol ha detto:

    Aris no te devi miga molar adesso che te son partì in quarta…. prova a pensar che inizi come col balon el secondo tempo della partitda… el bel devi ancora arrivar, e te vederà che alla fine manderemo a casa sti fioi de don chisciotte..

  9. aris prodani ha detto:

    No, non mollo di certo.sempre avavnti, a testa bassa.

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