12 Febbraio 2010

Menia a Tolmezzo inaugura un monumento, cita Santin e auspica che l’italianità in Istria torni a esapandersi

Il sottosegretario all’ambiente, Roberto “Hulk” Menia, ha inaugurato il 10 febbraio a Tolmezzo un monumento dedicato alle vittime delle foibe, creato dall’artista tolmezzino Alessio Florit. Nel suo discorso ai presenti ha parlato di Antonio Santin e ha auspicato che

dove storicamente c’era la cultura italiana può ritornare ad essere uno spazio in cui l’italianità – l’italianità, sto dicendo – torna a proliferare e ad espandersi. A ritornare là dove storicamente stava. Penso che sia un fatto giusto, che noi da figli d’Italia dobbiamo porci come fine”.

Leggi tutto l’intervento di Menia su Tolmezzo News e guarda il video dell’intervento di Hulk Menia:

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16 commenti a Menia a Tolmezzo inaugura un monumento, cita Santin e auspica che l’italianità in Istria torni a esapandersi

  1. enrico maria milic ha detto:

    come specula menia sull’esodo, no specula nissun

  2. effebi ha detto:

    l’italianità
    per mi xe un valor che andassi tutelado
    (anche da chi la usa a vanvera)

  3. massimiliano ha detto:

    @emm
    comunque qualche anno fa hulk avrebbe parlato di “riportare l’Italia in Istria” e non l’italianità (che peraltro esiste senza che lui lo dica o auspichi chissà cosa).
    quindi, forsi el se ga un atimo calmà… 🙂
    sulla speculazione.. diciamo che ormai non ha più molto bisogno di speculare “attivamente”. gli basta mantenere la tensione ad un livello apprezzabile, tanto da garantirsi i voti di molti esuli o discendenti.
    quello che i politologi chiamano “zoccolo duro”.

  4. Euroscettico ha detto:

    quoto effebi e Menia da buon politico evita di affrontare i problemi più seri…

  5. istro ha detto:

    ..in effetti gli slogan si modificano nel tempo…da “W l’Istria Italiana” a “ricompriamoci l’Istria”, a…”espandere l’italianità in Istria”…
    Quest’ultimo in perfetta sintonia con l’evoluzione della storia e della politica estera del governo italiano, che si potrebbe tradurre anche con un ultimo slogan…”W I RIMASTI IN ISTRIA”, baluardo di italianità, cittadini italiani (e anche contemporaneamente soloveni e croati), che votano di diritto alle elezioni politiche italiane (e il voto ha sempre un peso, visto che ormai quello degli esuli è in fase di scomparsa)ed è giusto (sottolineo il sarcasmo…) che dall’Italia abbiano sostegno, nella vita e nelle istituzioni (comunità, scuole, media, viaggi di istruzione, iniziative economiche…).
    Così è, se vi pare….

  6. effebi ha detto:

    credo che l’italianità se espanderà “nonostante” chi lo auspica

  7. massimiliano ha detto:

    l’utilizzo della frase “espansione dell’italianità” è una boiata tremenda.
    EMM ha ragione nel concreto, in quanto è solo propaganda elettorale, o speculazione.

  8. enrico maria milic ha detto:

    si noti come Menia-Hulk negli ultimi 16 anni ha seduto 9 anni sui banchi della maggioranza in Parlamento a Roma. Ora è da 2 anni parte del Governo romano, come sottosegretario cioè viceMinistro.
    Mi piacerebbe che fuori dalla sua retorica e da tanti soldi spesi per far ricordare le tragedie (che ovviamente è un bene, ma serve anche a riprodurre il suo bacino elettorale), Menia facesse anche davvero qualcosa per aiutare concretamente sia Trieste che i tanti esuli e figli di esuli.

  9. cagoia ha detto:

    ma che el vadi lavorar

  10. Luigi (veneziano) ha detto:

    Solo per segnalare che il peso elettorale dei rimasti è completamente nullo.

    Essi infatti votano per le circoscrizioni estere, ed essendo all’interno della Circoscrizione Estero che comprende tutta l’Europa più la Russia e la Turchia, con milioni di italiani che vivono in queste terre, non contano nulla.

    Tanto che Tremul aveva proposto di riservare un seggio a tutti gli italiani autoctoni, e quindi in pratica solo agli italiani di Slo/Cro. Proposta bocciata.

    Allo stesso modo, con l’attuale legge elettorale anche il peso degli esuli per le elezioni nazionali è completamente nullo. Non esistendo le preferenze (grazie a Calderoli e alla sua “legge-porcata”), chi decide chi verrà eletto alla Camera è il partito, mentre per l’elezione al Senato la circoscrizione elettorale è pari all’intero territorio regionale, laddove i non-esuli o non-parenti di esuli sono la stragrande maggioranza.

    Questa storia del peso elettorale degli esuli a me è sempre parso una gran boiata, a livello nazionale. Localmente avrà avuto la sua importanza, ma per determinare il governo della Repubblica proprio per nulla.

    Luigi (veneziano)

  11. Gioia ha detto:

    Che la cultura italiana sia in espansione è un dato di fatto. Tutti gli stranieri che vengono qua, volenti o nolenti, imparano l’italiano e non è impossibile sentir parlar italiano anche in qualche steppa ucraina essendo quasi trecentomila gli ucraini in Italia. Fino dieci anni fa ciò era impensabile.
    Poi c’è un boom di studenti nelle americhe tanto che l’Italiano è diventata la quarta lingua più conosciuta al mondo. E’ ovvio che anche in Istria necessariamente si espanderà perchè molti di loro devono venire in Italia per lavorare o studiare.

  12. effebi ha detto:

    gioia, immagino che appunto sia poco de star qua a rimuginar…
    sucederà quel che ga de suceder per via dei grandi numeri
    ma ala fine quel menia penserà che xe sta merito suo….

    e el sfilerà per pola in testa a un manipolo de italiani, neri…

    …ma neri africani ! 🙂

  13. Gioia ha detto:

    Pola, per la cronaca, è la città croata con il più alto tasso di criminalità. Non è consigliabile aggirarcisi. Lo ha detto qualche giorno fa su radio Pola Valmer Cusma.

  14. maudit ha detto:

    E alora….portemo l’istrianità a Roma!

    che i vadi a remengo lui e quei della Lega cul e camisa i xe!
    Quante monade!!!

  15. Richi ha detto:

    @ EMM 1

    Son piu’ che d’accordo sul fatto che Menia sia un speculator o meio: cavighe quei due argomenti che el ga in bocca -e digo due per esser bon- e nol gavessi veramente piu’ niente de cui parlar.
    Son inveze parzialmente d’accordo che nissun speculi come lui: dalla Democrazia Cristiana dei anni cinquanta ai mille enti e associazioni ai fini de clientela de oggi, sull’esodo ghe ga magnado e ghe magna veramente tanti. Troppi.
    Menia sicuramente xe quel piu’ noto e a mio avviso, impresentabile.

    Al giorno d’oggi non se pol non saver e far due piu’due: quindi a mio avviso chi vota e sostien individui del genere, xe in completa malafede, esodo o non esodo.

  16. matteo ha detto:

    quale italianita auspica? quella post 1918 o quella prima del 1918

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