10 Febbraio 2010

Tour delle osmizze: Debelis a Servola

Con la collaborazione di Diego Manna

In questi giorni è aperta a Servola un’osmica che rappresenta un caso raro nell’offerta delle frasche triestine. Prima di tutto perché non si tiene nell’abitazione di famiglia, ma presso la Dom Jakob Ukmar di Servola, in via dei Soncini, 112; in secondo luogo è interessante per il semplice fatto che si trova in un rione cittadino facilmente raggiungibile da tutti, anche con i mezzi pubblici, e non sull’altipiano.
La sala che la ospita è piuttosto anonima, se non fosse per alcune fotografie che ritraggono la Servola (Škedenj o Ščedna) di un tempo e di un dipinto che ritrae delle locali pancogole ricevute dall’imperatore Franz Joseph.

A tal proposito pare che il quadro si rifaccia ad un episodio realmente avvenuto. Il dipinto è ispirato alla figura della krusar’ca (kruharica nel dialetto sloveno in uso a Servola all’epoca). Le servolane si distinsero fin dal XVII secolo come artigiane del pane: lo cuocevano in casa e lo portavano nelle piazze di Trieste dove lo vendevano alle famiglie benestanti e borghesi. Il loro pane era talmente famoso in tutto l’impero austro-ungarico che vennero addirittura invitate a Vienna dall’imperatore Francesco Giuseppe. Il quadro illustra proprio questa occasione.
Nel nostro secolo la vita delle “pancogole”, espressione introdotta nel 1921 assieme alle tessere di licenza alla vendita introdotte dal comune di Trieste, divenne sempre più difficile fino a quando, con le nuove leggi del 1955, al ritorno del TLT all’Italia, le donne furono obbligate ad adattare il loro forno alle nuove disposizioni. Molte abbandonarono la loro antica professione, da allora considerata fuorilegge. (Per approfondimenti: Servola, la portatrice di pane, di Dusan Jakomin).

Passando alle proposte culinarie si può dire che i salumi sono di buon livello. Fra le offerte salame, prosciutto crudo e arrosto, pancetta e lardo. La menzione d’onore va all’ombolo con la rucola, il grana e l’olio. Di notevole spessore anche i pomodori e le olive sott’olio, entrambi di produzione propria. Spicca l’olio prodotto dagli uliveti di famiglia. L’olio è fatto per l’80% da olive bianchera, e costa 8 € per il mezzo litro, non male per quello che è il mercato locale. C’è anche la possibilità di mangiare un’insalata di matavilz e uova oppure di prendersi un panino.

Per quel che riguarda il bere il vino rosso sfuso non convince appieno, mentre conquistano un punteggio più alto i vini imbottigliati, rispettivamente Refosco e Vitovska.
Di seguito trovate tutti i prezzi.

Se volete passare un Carnevale in osmiza senza allontanarvi troppo e soprattutto senza la macchina, vi consigliamo vivamente di fare un salto qua

Inoltre vi segnalo l’opportunità di comprare tutti i prodotti agricoli dell’azienda Debelis nel mercato di piazza Ponterosso, tutte le mattine dal martedì al sabato.

bora.la/cibo | Promuovi anche tu la tua pagina

Tag: , , .

7 commenti a Tour delle osmizze: Debelis a Servola

  1. Diego ha detto:

    e agiungo: otima anche la grapa al miele!
    w servola!

  2. enrico maria milic ha detto:

    fermi.

    diego no ga riportà la critica simbolica del dipinto fatta dal paron dell’osmizza, in data lùnedi 8 febraio, presenti diversi redatori de bora.la.

    iera una roba del tipo:

    franz josef rapresenta el potere. le pancogole rapresenta el popolo, la borghesia xè sulo sfondo, poco importante

    servola rulez

  3. Diego ha detto:

    mi credo che però el significato più nascosto sia che “l’Austria ga capuzi che no se pol magnar”

  4. Fabio Turco ha detto:

    e agiungo anche mi: otima anche la grappa all’ erba luigia!

  5. Silver servolan ha detto:

    Mi voleria eser in osmiza con un bon giardineto e mezo litro de vin e beve r con iveci amici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *