10 Febbraio 2010

La “ruota” simbolo dell’esodo

Trieste. Si chiama Luca Valerio Lonardo, il giovane architetto campano vincitore del bando indetto dalla Provincia di Trieste per la realizzazione di un monumento dedicato all’esodo. Un progetto che vive sul rapporto tra passato, presente e futuro richiamato dall’elemento volumetrico della ruota citazione dei carri di un tempo e oggetto mobile che tende lontano, proiettandosi nel domani.

I 9 modelli dei monumenti partecipanti sono stati vagliati dalla commissione giudicatrice del concorso, composta Raoul Pupo, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Trieste, Franco Vecchiet, artista e docente di Grafica d’arte contemporanea presso la Scuola internazionale di grafica di Venezia, Rossella Scopas, funzionario del MIBAC Direzionale regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia, Pietro Valente, rappresentante dell’Unione degli Istriani e Manuel Braico, rappresentante di IRCI, Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Associazione delle comunità istriane Trieste e da tecnici della Provincia di Trieste e del Comune di Muggia.

L’opera vincitrice- segno tangibile della sofferta vicenda dell’esodo, che al termine del secondo conflitto mondiale ha coinvolto le popolazioni italiane delle terre dell’Adriatico orientale – sorgerà nel luogo simbolo del transito verso l’Italia di migliaia di famiglie istriane, fiumane e dalmate, nel Comune di Muggia in corrispondenza della rotatoria di innesto della nuova Strada Provinciale n. 15 “delle Noghere” con la strada statale n. 15 “Flavia”, proprio nell’area effettivamente percorsa dalle popolazioni italiane durante l’esodo dalle terre dell’Adriatico orientale.

Sarà realizzata entro giugno con l’utilizzo anche di pietra e di arbusti tipici del territorio, elementi naturali capaci di inserirsi in maniera armonica nel contesto paesaggistico in cui l’opera viene collocata.

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37 commenti a La “ruota” simbolo dell’esodo

  1. arlon ha detto:

    Me par un lavor neutro (= senza rivendicazioni, vendette & co), e quindi aprezabile.

  2. effebi ha detto:

    Me par un lavor neutro (quindi ?!)

  3. effebi ha detto:

    Quindi !? quindi un opera d’arte se ga de esser neutra forsi mejo che no sia
    (fazo tuto mi….me scivo e me rispondo, xe el mio giorno)

  4. Erika ha detto:

    neutro=con valore universale, si concentra sul concetto di esodo,sulla sofferenza che gli esodi portano, lascia spazio alle emozioni più vere e profonde di ognuno di noi senza avvelenarle con inutili informazioni causa-effetto o giudizi morali che disoglierebbero dall’empatizzare le sofferenze degli esuli.
    A me piace 🙂

  5. effebi ha detto:

    quele riode te fa sto efeto ? o xe altre sostanze ? 🙂

  6. effebi ha detto:

    mi go le bale piene (se pol dir ?) de esodo , esuli simboli del esodo… monumenti iera tempo de farli per 60 anni. no se li ga fati ? pazienza … adesso i esuli ga de tornar casa sua. ste robe xe solo per insempiar la gente.

    po no voleria dir… ma gavè capido dove i piazza ste riode ? su una rotatoria che xe tuti impegnadi a guidar e varda chi che se immetti… ma che i me fazi sto piazer !

  7. arlon ha detto:

    e dir che lo go anche spiegado con la parentesi..

    Certo, se podesi propor un mausoleo, un per de obelischi alti 100m che li posi veder anche el nemico, un poche de bandiere qua e là e un do parate per carneval e per feragosto. :-S
    Al che, quei ancora convinti pol tranquilamente dichiarar guera ala Yugoslavia, a nome proprio però.

  8. arlon ha detto:

    (cmq xe ovio che, se el problema esisti, no se lo risolvi nè con le rotonde, nè con dichiarazioni unilaterali come ormai va de moda far)

  9. istro ha detto:

    @effebi,te ga ragion….
    Al bloco i meti la rioda, e la Kosor ghe canta a Berluska …TATA KUPIMI AUTO…Brizni ezuli…ormai gaveremo solo riode.
    A parte le considerazioni sule riode, son intervenudo qua, no go voludo dir parola nel dibattito sul Giorno del Ricordo, me fazeva sinceramente mal de stomigo le espressioni de chi …no vol capir, e no poderà capir mai. Go preferì un momento de silenzio, ieri sera a San Giusto, come tante volte go fato – te lo sa… – in Risiera, a Gonars, nei lager in Germania e Polonia, o altri posti…
    Chi che vol capir el dolor dei altri, anche se no xe el suo, capissi.

  10. effebi ha detto:

    ahaha ! te ga visto questa…
    “PAPI KUPI MI AUTO…!”
    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/4342928869/in/photostream/

  11. Lee ha detto:

    condivido appieno quanto scritto da Erika. Mi piace!!

  12. effebi ha detto:

    ok daccordo, piace o non piace, de gustibus…
    ma, arrivando qui da un altro post che parla di esuli e esodo, riformulo la mia opinione: basta con i monumenti, i musei e le Case del Ricordo. Nel 2010 il cosidetto “mondo dell’esodo” ha bisogno di guardare avanti e di capire quali sono i nuovi scenari e le nuove prospettive. La memoria va onorata, le vittime chiedono di essere ricordate ma il modo migliore non è quella di chiuderli dentro a sarcofaghi e\o celebrazioni fini a se stessi ma è quello di riannodare il filo spezzato e ripartire con nuove prospettive e idee che coinvogano gli eredi di quella tragedia, o almeno quelli che -per onorare la memoria e il ricordo- vorranno farsi coinvolgere.

    Di questa Giornata del Ricordo, in un ripetersi di frasi fatte e stra-sentite, luoghi più o meno comuni e solite zuffe su identità e colpe da attribuire mi sento (da figlio di esule) di sottolineare un passaggio dell’editoriale di Ezio Giuricin (figlio di rimasti) sulla Voce del Popolo:

    “…Dobbiamo immaginare un nuovo grande progetto comune (esuli-rimasti)in grado di creare sbocchi e possibilità di sviluppo sociali, economiche e culturali per le nuove generazioni degli esuli e della minoranza….”

    UN GRANDE PROGETTO COMUNE IN GRADO DI CREARE POSSIBILITà DI SVILUPPO SOCIALI, ECONOMICHE E CULTURALI PER LE NUOVE GENERAZIONI DELL’ESODO E DELLA MINORANZA.

    parliamone…

  13. alpino ha detto:

    Non posso non quotare e concordare con Effebi 5 ruote ma cosa sono Rolling stones oh sorry Rolling wheels…ma per carità Erika ma tutte quelle cose dove le vedresti? te ga letto un’etichetta sulle riode per spiegarghe alla gente: vardè che noo xe scovasse o riode vece de treno butade ma se un monumento neutro come el savon per le man dedicato ai neutri degli esuli neutri perchè NESSUNO LI HA VOLUTI!

  14. effebi ha detto:

    in ogni caso porporrei di girare le ruote dall’altra parte:

    “UN MONUMENTO AL RITORNO”

  15. alpino ha detto:

    @ effebi..
    questa era bella

  16. dimaco ha detto:

    alpino e effebi: piccoli irredentisti crescono

  17. piero vis'ciada ha detto:

    la serracchiani fa trio, la go vista vizin de menia, coi esuli…

  18. ufo ha detto:

    E agli altri esuli quand’è che tocca il turno? Perchè tra i miei parenti ci sarebbero stati anche alcuni costretti durante l’occupazione italiana a lasciare il Litorale dove le loro famiglie avevano vissuto per generazioni… oltre 100 mila in totale, costretti all’esilio per salvare la pelle e la dignità.

    O le razze inferiori non contano?

  19. Tergestin ha detto:

    Sessanta ani che andemo ‘vanti con ‘ste comedie. Ma no lo gave’ ancora capido che femo solo che el giogo de partiti e associazioni strapieni de bori che parla de fantomatici “ritorni” e nulla vario?
    Basta dei, tornemo nel presente.

  20. piero vis'ciada ha detto:

    19 te speti che ghe pensi menia ?
    20 comedia sarà la tua…

  21. dimaco ha detto:

    niente di nuovo sul fronte italico.

  22. piero vis'ciada ha detto:

    per maja, che i ne ga chiuso, l’altro post sul monumento…
    no so chi che xe quella signora (forsi fazo anche bruta figura) me par che la xe rivada con la serracchiani o con mauro tommasini (dela provincia) tra i vari pd anche igor dolenc o un suo sosia… alla fine de politici me pareva in maggioranza quei del c-sn (forsi per via che l’iniziativa iera de la provincia, in territorio del comun de muggia)

    no gagliardetti, canti o cori nostalgici e nianche …l’inno italian, per la (piccola) gioia de dimaco che imagino no sia italian, a sto punto.

    me fa strano che bora.la tolleri certe sue pesantezze, come le ultime battutaccie sui esuli (veramente squallide)

  23. dimaco ha detto:

    piero
    perchè mai? era l’idea per un monumento. una bella freccia :andata senza ritorno. voi continuate con la pretesa aassurda di essere passati per martiri(punto di vista piuttosto discutibile) della patria(alla quale del vostro destino è sempre fregato meno di zero se non in periodo elettorale) e io continuo a esprimere il mio dissenso nei confronti.

  24. Luigi (veneziano) ha detto:

    E bravo dimaco!

    E’ ora di finirla con questo buonismo idiota! Un calcio in culo ancor oggi a questi esuli fascisti, e poi guai a loro se si fanno rivedere da queste parti!

    Luigi (veneziano)

    ————————–

    Articolo de “La Voce del Popolo” del 9 dicembre 1945

    BISOGNA EPURARE NELLE SCUOLE!
    Il risanamento effettuato nelle officine e nelle fabbriche deve continuare. I fascisti, i collaborazionisti, gli speculatori, gli strozzini, devono venire assolutamente allontanati dai loro impieghi, dai loro incarichi, dai loro negozi. Solamente in questo modo il popolo potrà stare tranquillo e continuare serenamente la propria opera di ricostruzione. In qualsiasi posto dove il marcio si riveli, deve stendere la pesante mano della giustizia popolare, che senza pietà deve colpire chiunque si dimostri contrario.

    Ma dove si rende maggiormente necessario procedere ad una sollecita epurazione è nelle scuole.

    Ivi il fermento suscitato da elementi fascisti, appoggiati da zelanti professori che hanno ancora troppo attaccamento al passato ha originato una specie di sciopero ecc.ecc.ecc.

    ————

    Così venne commentata dal giornale della minoranza l’astensione in massa dalle lezioni degli studenti fiumani, che non andarono a lezione il giorno di San Nicolò, da centinaia e centinaia d’anni considerato in città festivo. San Nicolò infatti in molti paesi è Babbo Natale, dispensatore di doni.

    Ma i liberatori jugoslavi considerarono questa una festa borghese e fascista, di conseguenza la eliminarono immediatamente dal calendario.

    In quella giornata organizzarono quindi delle ronde di operai, che in giro per la città andavano a caccia degli studenti (fascisti) per menarli. Cosa che accadde in vari casi: i liberatori e fratelli slavi (la Jugoslavia infatti era la patria della fratellanza universale, e chi non ci credeva ovviamente era un fascista), armati di bastoni, chiavi inglesi ed altro armamentario tipicamente amichevole, spaccarono allegramente alcune teste di quindicenni in giro per le strade, colpevoli a credere che San Nicola fosse semplicemente il simbolo del natale, e non quel bieco fascio-irredentista-borghese che giustamente doveva essere bruciato al rogo.

    Vista però la mal parata dell’astensione in massa dalle lezioni, cosa pensò il partito dell’amore (perché quello di adesso che impera in Italia è stato anticipato da altri partiti dell’amore, di cui dimaco è tuttora un ferventissimo ammiratore)?

    Creò un caso nazionale, cercando un capo espiatorio.

    In immediata successione fu quindi scatenata la stampa asservita al regime (proprio come accade oggi da noi, con Libero e Il Giornale!!!), e individuarono con nome e cognome alcuni evidenti capi.

    Fu così che “La Voce del Popolo” scrisse i nomi delgi studenti Lenaz e Manzolini del Nautico, Bruno Anfelli dell’Istituto Tecnico, Genovese e Paul del Liceo Scientifico. Affermarono che questi studenti si erano messi a picchettare gli ingressi delle scuole, per impedire l’ingresso ai sani giovani “alla dimaco”.

    Quindi questi studenti, in maggior parte minorenni, vennero ricercati dai promotori dell’Amore e della Fratellanza Popolare, mentre alcune madri corsero nella redazione della Voce del Popolo: le signore Manzolini e Genovese portarono anche dei testimoni – fra cui anche degli iscritti al partito – per dire che i loro figli non erano nemmeno usciti di casa, quel giorno. Ma la risposta addirittura uscì sul giornale il giorno dopo: “Quel giorno possono anche non esser stati presenti. Ma di sicuro erano fra i promotori (dello sciopero)”.

    Morale della favola: gli amici di dimaco misero in galera questi giovani, mentre altri come dimaco andarono alla caccia dei professori: alcuni di questi vennero malmenati a casa, tradotti di fronte al tribunale dell’Amore (eterno), e condannati a qualche anno di lavori forzati (quel tipo di lavori che dimaco adora, giacché tolgono i giovani scellerati dalle strade). Le loro case vennero requisite ed immediatamente assegnate a famiglie provenienti dall’interno (Lika e Bosnia soprattutto).

    Adesso, giustamente, bisogna continuare nell’opera: sputare in faccia a questi borghesi e fascisti di ragazzi, inneggiando alla Fratellanza Universale e al suo Sacro Bastone.

    Bravo dimaco!

  25. maja ha detto:

    piero, quela signora in foto xe Tamara Blažina, senatrice PD, za consigliere regionale e ancor prima sindaco de Zgonik.

  26. dimaco ha detto:

    —I fascisti, i collaborazionisti, gli speculatori, gli strozzini— non mi dire che non sei d’accordo. Un’antifascista come te?

    Il festeggiare una festa come il 6 dicembre(s.nicolo) che non è nemmeno festa nazionale era una provocazione e sapevano bene a cosa avrebbe portato. personalmente abolirei tutte le feste religiose a partire dal natale e dalla pasqua. Se poi gli italiani cercavano in ogni modo di fare cagnara , quando un’pò di buon senso avrebbe limitato i casini e spiacevoli conseguenze. Invece no, protestavano per qualsiasi cosa consapevoli che ci sarebbe stata una reazione e anche violenta (vocazione al martirio). Seriamente, non credete che se si fosse usato un’pò di buon senso (da entrambe le parti ovvio) oggi forse non si starebbe a discutere? come ho già avuto modo di scrivere, voi continuate a fere i martiri e io continuo a darvi contro.

  27. Luigi (veneziano) ha detto:

    Tamara Blazina? Una slovena collaborazionista coll’Italico nemico fascio-serracchian-irredentista!

    Quando dimaco prenderà il potere la metterà al muro.

    Il muro dell’Amore e della Fratellanza, ovviamente…

    L.

  28. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ dimaco 28

    E’ vero, hai ragione!

    E perché mai quei provocatori di sloveni dovevano parlare la loro incomprensibile lingua sul nostro Sacro Suolo Italico?

    Che provocazione è questa? Perché volevano fare cagnara? Vocazione al martirio?

    Con un po’ più di buon senso (da entrambe le parti), non sarebbe successo proprio niente durante il ventennio nella Venezia Giulia.

    L.

  29. dimaco ha detto:

    non è mia ambizione prendere alcun potere, luigi, almeno non più. 🙂

    Se la serrachiani e la blazina hanno pensato che partecipare all’evento fosse una buona idea, sono fatti loro. per inciso io non sono un sostenitore del pd, anzi lor trovo adirittura troppo a destra per i mei gusti.

  30. capitan alcol ha detto:

    La ruota è simbolo della nazione romanì. Cosa c’entra?

  31. Luigi (veneziano) ha detto:

    La ruota è uno dei più importanti simboli buddhisti (ruota del Dharma).

    Ti spiego: per essere iscritto ad un’associazione degli esuli devi diventare obbligatoriamente buddhista.

    Alternativamente, ti fanno i tarocchi e ti ammettono solo se tiri fuori la Ruota della Fortuna.

    Allora sei “spuncicato” e in una notte di plenilunio ti tatuano la ruota sotto la spalla destra.

    C’è anche un saluto particolare, fra gli adepti: mentre ci si stringe la mano si gira tre volte su sé stessi, gridando: “Ah, ui, ue, la fortuna viene a me; ui, ue, ua, la fortuna viene qua”.

    L.

  32. effebi ha detto:

    27, maja grazie, aggiungo

  33. matteo ha detto:

    che la cosa sia cavalcata dai soliti not di destra è cosa nota, che viene usato come giorno del odio slavo è cosa nota, ma a questo gl’esuli sono felici? non credo minimamente

  34. dimaco ha detto:

    ti piacverebbe eh? spiacente per te dovrai bagnarti gli italici piedini nella città che affonda.
    matteo che ci vuoi fare? quando la slovenia divenne indpendente nel 91, e la presa di coscienza da aprte degli sloveni sugli eccidi del dopoguerra avevo sperato che le cose migliorassero, che i morti sarebbero stati commemorati insieme, insomma se non una pietra sul passato almeno la cosienza comune che certe cose non dovesero più ripetersi, che si sarebbe accettato gli orrori commessi da entrambi gli scheramenti e che la vita sarebbe stata più facile, ma gli irredentisti e le associazioni di esuli hanno cominciato a sbraitare e a rivendicare ancor più forte di prima. invece di cercare un’accordo comune hanno solo estremizzato ancor di più le loro posizione e io mi sono adeguato. >non capèisco perchè la presa di coscienza debba essere unilaterale.

  35. effebi ha detto:

    !? matteo ma, in questo caso… del monumento a muggia, dove hai intravisto lo scenario che delinei come una “cosa cavalcata dai soliti not di destra… che viene usato come giorno del odio slavo”

    la provincia di trieste è retta dai soliti noti di destra ? la serracchiani ? tamara blazina, rosato… squadristi ? irredentisti ? nesladek e la sua giunta di c-sn !? fascistacci ?

    mi sa che tu, come altri, che anche si permettono qui di offendere, vivete di stereotipi più di quanto lo facciano gli esuli stessi, esuli che voi vorreste sempre e solo fedeli al vostro comodo “modello”.

    anche in questa occasione, se fosse come dite voi, perchè non ve la pigliate con i collaborazionisti degli “sporchi esuli” !? qui non ho ancora letto una critica alla “santa debora” per la sua partecipazione ma solo latrati verso gli esuli.
    non mi risulta che la realizzazione di questo monumento sia stata richiesta dagli esuli (che si son limitati a selezionare l’opera più adatta)

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