8 Febbraio 2010

Amianto nell’ex cotonificio: “A rischio gli abitanti di Piedimonte”

“Un’ampia zona in città infestata da amianto friabile, potenzialmente devastante per la salute dei cittadini; varie analisi da parte dell’Azienza sanitaria che attestano l’alto rischio; sopralluoghi delle forze dell’ordine e perfino un esposto alla Procura della Repubblica: tutto questo non basta a far uscire dall’inerzia chi dovrebbe prendersi cura della salute dei cittadini”.
La denuncia, l’ennesimo che riguarda lo scandalo amianto a Piedimonte, è del segretario del Pd goriziano, Giuseppe Cingolani. “È la desolante vicenda che riguarda ben 5 mila metri quadri del quartiere goriziano di Piedimonte, dove vari immobili dell’ex Cotonificio sono in pieno degrado, straripanti di amianto in condizioni di facile dispersione per il deterioramento dei materiali. Nel giugno 2006 il sindaco Brancati aveva emesso un’ordinanza con cui intimava ai proprietari di procedere alla totale bonifica entro alcuni mesi; ma comunicava pure che, se ciò non fosse accaduto entro il termine fissato, il Comune stesso avrebbe dovuto realizzare la bonifica, facendosi poi risarcire le spese dai proprietari degli immobili. Ebbene, sono passati ormai quasi quattro anni, e le fibre di amianto sono ancora lì, ad avvelenare l’ambiente circostante”.
Ricorda Cingolani: “Nell’ordinanza il sindaco parlava di un’oggettiva ed elevata pericolosità sia dei materiali presenti all’interno degli immobili, privi di finestre, sia delle coperture in amianto. E affermava che si sta verificando “in modo pressoché continuo, anche se con intensità variabile, un inquinamento ambientale di fibre d’amianto”. La diffusione nell’ambiente di questo materiale ha conseguenze precise e tristemente comprovate: il cancro e la morte. Di fronte al nulla di fatto, lo scorso ottobre il presidente del consiglio circoscrizionale di Piedimonte, Walter Bandelj si è rivolto alla Procura, affinché faccia luce sulle eventuali inadempienze”. Ma nemmeno questo è servito, e nulla sembra essersi ancora mosso.
“Chiediamo che il Comune – conclude l’esponente del Pd – metta immediatamente fine a questa assurda vicenda, ed esegua al più presto la bonifica necessaria. È già difficile accettare che le lentezze, l’apatia, l’inefficienza e la mancanza d’iniziativa amministrativa facciano deperire la città. Ma com’è possibile tollerare che venga messa a rischio la vita stessa dei cittadini?”.

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3 commenti a Amianto nell’ex cotonificio: “A rischio gli abitanti di Piedimonte”

  1. Mario ha detto:

    Diciamo che senza un contributo straordinario da parte di enti superiori (leggasi Provincia e Regione) è molto difficile che il comune disponga della cifra necessaria a bonificare l’area, a meno di non voler stipulare l’ennesimo mutuo.

  2. pianoinclinato ha detto:

    infatti il tema è un altro… il Comune deve far rispettare l’ordinanza del 2006 (Brancati), a carico dei privati proprietari, di smaltire e bonificare l’area…
    in ciò consiste, per un sindaco, difendere la salute dei cittadini…
    è uno dei suoi doveri… e se non lo fa è giusto si becchi un esposto pure Romoli. O no?

  3. milost ha detto:

    Fosse l’unica area da bonificare: date un’occhiata alla segheria dismessa di via Montesanto…da far paura! come se non gli bastasse la Livarna!

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