7 Febbraio 2010

L’insegnamento del diritto scompare dai licei. “Nessuno conoscerà più le norme della convivenza”

Trieste Non ne è stata fatta una materia di discussione nazionale. Come è avvenuto, invece, per “geografia”. Ma, dal prossimo anno scolastico, ci sarà anche meno “diritto” nei licei. Con la riforma, approvata la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, si passa da 450 indirizzi ai 14 indirizzi ricompresi in 6 licei: classico, scientifico, linguistico, artistico, musicale e delle scienze umane. E solo nei due curricula di quest’ultimo – che va a sostiutire il vecchio liceo sociopsicopedagogico – l’insegnamento del diritto è tutelato.

A lanciare l’allarme è Elisabetta Navarra, docente di ruolo di diritto ed economia all’I.S.I.S Da Vinci-De Sandrinelli-Carli di Trieste, che ha segnalato alla redazione di Bora.la la scomparsa dell’insegnamento giuridico-economico dai licei. Alla sua lettera appassionata è seguita questa intervista.

Quando entrerà in vigore la nuova riforma dei licei e dell’istruzione secondaria?
La riforma entrerà in vigore a settembre, partendo dalle prime classi (ma le riduzioni d’orario nei tecnici e nei professionali saranno introdotte anche nelle classi successive) per poi andare progressivamente a regime.

Visto che è una docente di diritto (ed economia) può dirci se l’iter legislativo seguito per l’approvazione di questa riforma e da considerarsi regolare? Mi spiego: basta un atto governativo con semplice lettura alle Camere per stravolgere l’insegnamento secondario?
No, naturalmente, se il principio democratico viene rispettato e prevale il buon senso. Sì, purtroppo, se una maggioranza decide di raggiungere comunque i suoi obiettivi, utilizzando tutti i pertugi che trova aperti nel nostro ordinamento istituzionale. La riforma Gelmini parte da un decreto-legge, cui si ricorre solo in casi straordinari di necessità e urgenza (il primo citato era, paradossalmente, l’educazione alla legalità); in realtà l’urgenza era di carattere finanziario (tagli alla P.A.) e tutti lo sapevano. La maggioranza ha convertito in legge il suo decreto (diventato maxi-emendamento), anche se vi ha apposto prudentemente la “questione di fiducia”, e poi via ai regolamenti.

Come valuta, in generale, questa riforma? E’ solo una manovra dettata dai tagli che interessano la ricerca e l’istruzione o è un tentativo di razionalizzare la didattica delle scuole secondarie?
Vede, a riforma ormai approvata dal C.d.M., i pareri su di essa sono totalmente contrapposti: “riforma epocale” per la maggioranza, “taglio epocale” per l’opposizione.

vignetta “rubata” a Vauro, 2008

E’ difficile continuare a rimanere sul terreno delle opinioni quando si legge – e invito a farlo – il poco conosciuto “schema di piano programmatico” inserito nel decreto-legge Gelmini. Cito testualmente “La revisione degli ordinamenti scolastici con una riduzione generalizzata del monte ore settimanale di insegnamento e la definizione di nuovi criteri per la formazione delle classi e degli organici, determinerà una riduzione strutturale della spesa”; quindi, in tre anni, un taglio di 87.400 cattedre, ovviamente da giustificare all’opinione pubblica con motivazioni che fanno riferimento all’allineamento con i Paesi europei, alla modernizzazione ecc.
La realtà? Il ritorno al maestro unico porta semplicemente ad un taglio di più di 10.000 cattedre in tre anni…., la revisione dei curriculum delle scuole secondarie (tra cui il taglio relativo al diritto e all’economia) di circa 14.000. Molto semplicemente, la scelta è stata di far gravare pesantemente sull’istruzione il più generale contenimento della spesa pubblica, con tutto ciò che ne consegue.

La ministra Gelmini aveva annunciato la nuova materia “Cittadinanza e Costituzione”, per poi riconoscere che non si trattava d’altro che di un percorso sperimentale – come era stato in passato quello dell’educazione civica – da affibbiare ai professori delle discipline umanistiche. Non crede che questo percorso possa essere un valido palliativo per la formazione dei giovani cittadini?

Direi che si tratta semplicemente di una manovra astuta ma ormai piuttosto “scoperta”: si taglia il diritto e l’economia nei licei, ma ci sarà “Cittadinanza e Costituzione” nelle scuole primarie, materia che non avrà un proprio monte ore – e quindi in pratica non esiste – né una valutazione autonoma e che sarà insegnata da docenti privi di una competenza specifica. Che altro aggiungere?

Oltre alle perplessità espresse nella lettera, cosa verrebbe a mancare a livello formativo se agli studenti non fosse garantito un insegnamento di “Diritto e Economia”?
La convivenza civile è regolata da norme, come fare a conoscerne l’esistenza se nessuno te le insegna o ti fa capire il perché devono venire rispettate? Se nessuno ti fa sapere che oltre ai doveri hai anche dei diritti, perché sei un cittadino? Se nessuno ti fa conoscere la Costituzione proprio in un momento in cui si vuole mettere mano addirittura sui suoi principi fondamentali? Gli studenti sono contenti – direi quasi orgogliosi – di questa formazione che sollecita riflessioni, che li stimola a seguire ciò che accade intorno a loro, che consente di discutere su quello che prima nemmeno capivano.
Con il riordino, gli studenti liceali non sapranno nulla – proprio nulla – dei contenuti di base che si insegnano attraverso queste discipline: un rassicurante disegno mirato ad una “cittadinanza inconsapevole”.
Per quanto riguarda la formazione, mi preme riportare l’incredibile parere dato a riguardo dalla Commissione “Cultura ed Istruzione” del Senato che “condivide la scelta di rinunciare ad alcune discipline che erano state introdotte negli ordinamenti con talune sperimentazioni, come ad esempio diritto ed economia. Pur nella consapevolezza che si tratta di materie di grande importanza, soprattutto per l’educazione alla legalità e per il contrasto di fenomeni di devianza, ritiene infatti che l’istruzione liceale debba tendere all’acquisizione di una formazione critica i cui contenuti saranno approfonditi nel successivo percorso universitario”.

Cosa replica a chi accusa voi docenti di battervi “sottobanco” perché vi sentite minacciati dai tagli del personale?
Per quanto riguarda il “sottobanco”, il nostro Coordinamento ha un sito Internet, (www.docentidiritto.it) in cui si spiega chi siamo e quali sono le nostre iniziative (compreso l’appello che ha ottenuto un’ampia ed eterogenea adesione). I tagli del personale per queste discipline sono particolarmente pesanti (64% a fronte di una media del 15%), quindi è comprensibile che preoccupino soprattutto i precari e i docenti dei licei.

Nel Coordinamento, precari e non (io sono docente di ruolo in un Istituto Tecnico, quindi relativamente meno toccata dal problema occupazionale) siamo tutti uniti nella consapevolezza che questi insegnamenti sono indispensabili alla crescita culturale e civile della società, e favoriscono la capacità critica con cui i cittadini esercitano il proprio diritto-dovere di elettori; obiettivi scomodi, che con questa riforma sicuramente non si intendono raggiungere.

 

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16 commenti a L’insegnamento del diritto scompare dai licei. “Nessuno conoscerà più le norme della convivenza”

  1. milost ha detto:

    Premesso che non ero a conoscenza esistesse l’insegnamento del diritto a livello liceale, se non nel citato esempio, e premesso che ho sempre considerato vergognoso questo fatto ( ai miei tempi, al liceo classico non c’era, a ragioneria invece si)quanto sostenuto dalla Commissione del Senato, e riportato dalla professoressa, si completava, nel caso del Liceo delle Scienze umane, con una precisazione relativa all’eccessiva frammentazione delle discipline. Si raccomandava pertanto l’eliminazione del latino e della seconda lingua straniera. Considerato con favore il salvataggio del primo ( che tuttavia latita nell’opzione “giuridico -economica”, avrei volentieri visto l’abolizione della seconda lingua straniera a favore delle materie in cui i nostri figli sono dei formidabili ignoranti: italiano, compresa la grammatica, storia, geografia ( che non hanno senso una senza l’altra), filosofia e le altre materie “caratterizzanti”.Tanto più che dalle nostre parti la seconda lingua straniera tende ad essere il tedesco, che a me pare del tutto inutile rispetto orizzonti più vasti di quelli europei.Comunque: non mi risulta proprio sia stato deciso così, almeno non negli allegati che sul sito del ministero noi genitori stiamo affannosamente consultando in questi giorni. Ma allora, si dice una cosa ( in senato) e se ne fa un’altra ( in consiglio dei ministri)? Commovente anche la nota dei nostri senatori relativa alla riduzione dei carichi orari per favorire “tempi più distesi agli alunni”.
    Mi fanno inorridire le distribuzioni dei carichi orari: di fatto, mia figlia, al Liceo delle scienze umane starà a scuola meno ore che alle medie, dove già ci stava meno che alle elementari. Quasi che più sono piccoli più li devi sovraccaricare, quando crescono che si godano la gioventù: e non il contrario, perchè a mio parere è meglio non fare gli intellettuali da bambini e mettere in moto le rotelle insieme agli ormoni.
    Tuttavia, pur diminuendo le ore, sicuramente le materie non potranno essere ridotte concettualmente: saranno spiegate peggio, in fretta, e così i genitori che ne avranno possibilità integreranno con il proprio personale contributo ( parlo per esperienza) o pagheranno lezioni private. Siamo disgustati. Se questo è un modo per dirottarci alla scuola privata, se ne poteva scegliere uno meno volgare.

  2. AnnA ha detto:

    Ma è chiaro che esiste una precisa intenzione da parte del governo di “formare” nuove generazioni sempre più ignoranti, dipendenti, mancanti di flessibilità e privi di strumenti critici e abili a discutere. La parola d’ordine è risparmiare (la cosa terribile poi è che nessuno in Italia si interessa alla scuola, a meno che non ci abbia figli! Altrove in Europa invece è un argomento fondamentale).
    Anche le lingue straniere con la riforma perdono moltissimo, l’inglese perde ore e le altre lingue straniere quasi scompaiono (e ricordiamo che invece che l’UE raccomanda lo studio di almeno 2, se non 3 lingue straniere oltre alla propria materna), restano soltanto nell’indirizzo linguistico ai licei (poco diffuso) e in quello amministrativo-economico dei tecnici.
    Non concordo con Milost riguardo il tedesco, tanto più in contesto europeo: è la seconda lingua in internet (a livello mondiale), è la più parlata come lingua madre in Europa, la Germania è il maggior partner commerciale dell’Italia, da queste parti poi è fondamentale nel turismo (francesi e spagnoli qua ne si vedono pochi), per tacere che l’Austria ce l’abbiamo attaccata. Un fatto a cui non si pensa poi è che, adesso che l’inglese è studiato dappertutto, non costituisce più un particolare punto a favore (a meno che uno non sia veramente andato a studiarsela sul posto per lungo tempo come si deve), mentre è proprio una seconda lingua ulteriore a fare la differenza e, guarda caso, a essere richiesta sul lavoro (dalle aziende regionali il tedesco appunto).
    La situazione della geografia è veramente disperata, anche senza parlare di geografia economica, alle superiori i più non conoscono moltissime capitali europee e tutto quello che noi imparavamo già alle elementari. La sigla CH, per fare un esempio concreto, pensano stia per Cina :((

  3. milost ha detto:

    Cara Anna, innanzitutto con quanto ti insegnano a scuola dubito si riesca a lavorare “in lingua straniera”, tantomeno la seconda: te ne devi andare all’estero per imparare davvero ( proprio perchè l’insegnamento è insufficiente). Non vedo inoltre cosa c’entri un liceo delle scienze umane con attività di tipo commerciale in cui un’infarinatura di tedesco possa servire. Inoltre ho precisato, parlando del tedesco, che è uno studio inutile fuori da un orizzonte europeo. Ad esempio, se vuoi andare a lavorare con la Fao ( e quindi non nel Brandeburghese) devi sapere inglese, francese e spagnolo.
    Infine, in altri paesi europei, esistono anche meccanismi di controllo sulla professionalità degli insegnanti. Perchè, diciamocelo chiaro, nella classe docenti ci sono esempi spaventosi di incapacità didattica e culturale, rispetto ai quali nessuno può fare niente. Quindi mi preoccupa il fatto che la riforma non vada a implementare gli insegnamenti necessari a formare citadini consapevoli (e, aggiungo, mediamente colti di congiuntivi italiani, guerre mondiali, confini europei e capitali del mondo) ma anche che non abbia con siderato alcun meccanismo di controllo su uno “standard” ( orribile parola) qualitativo dell’insegnamento.

  4. roberto lisjak ha detto:

    figo perchè messa così sembra che adesso i cittadini conoscano le norme della convivenza

  5. AnnA ha detto:

    Ottima idea, milost, siccome l’insegnamento delle lingue straniere è insufficiente e tanto tocca andare a impararle all’estero, aboliamolo allora completamente.

    Certo che è non di gran livello, con un paio di ore alla settimana, e nei contesti in cui si opera non si può far miracoli! Ma se non altro si fornisce una base utile per non andare all’estero completamente privi di fondamenta…
    In un liceo umanistico può benissimo starci il tedesco, importante ad es. se poi vuoi studiare filosofia, ad es. Non vedo perchè il discorso della seconda lingua dovrebbe riguardare solo il liceo umanistico (che comunque non l’avrà più, dicevo appunto che la seconda lingua al liceo resta solo nell’indirizzo linguistico).
    Lo spagnolo non serve a nulla, a meno che non vai direttamente a lavorare in America Latina (non esattamente la probabilità più alta, pure la Fao non è esattamente lo sbocco principale degli studenti locali), ancora devo trovare un alunno a cui sia concretamente servito. Di solito serve solo per (in parte) studiare meno, in quanto si crede che, vista la somiglianza lessicale con l’italiano, sia più facile da studiare (poi quando uno deve impararsi i verbi spagnoli rimpiange invece quelli tedeschi). Il francese è richiesto in ambito diplomatico; in altri il tedesco invece, in particolare nella nostra regione.

  6. massimiliano ha detto:

    eliminando latino e diritto, si abbatte in un solo colpo l’asse portante – sotto il profilo formativo – della cultura nella sua accezione più piena.
    d’altronde un governo di piduisti, semianalfabeti e condannati a vario titolo, ha tutta la convenienza nel cercare di formare delle classi future completamente asservite al pensiero unico. meglio ancora se digitale terrestre.

  7. milost ha detto:

    Anna, che razza di esordio ha la tua risposta?Io ho espresso altre perplessità, da tutt’altra angolazione: ma se vuoi capirla così, affari tuoi. Comunque il Liceo delle Scienze umane, negli allegati, piani orari e chiacchiere varie che si trovano in rete, conserva le due lingue straniere nell’opzione giuridico-economica ( non esiste quella linguistica). Il Liceo linguistico ne ha tre.
    Concludo: non me ne importa nulla della seconda lingua straniera se non conosco bene la mia lingua, la mia storia, le mie radici culturali e se non ho idea che da tempo immemorabile si lotta per il diritto e la sua certezza.Il fatto che gli studenti locali non sappiano probabilmente nemmeno cos’è la Fao e a cosa serva è merito delle famiglie, degli insegnanti e dei mezzi di comunicazione. Forse varrebbe la pena spiegare loro anche cos’è l’Onu,che ha come lingue ufficiali l’arabo, il cinese, il francese, lo spagnolo,il russo e l’inglese. E dire anche ai nostri ragazzi che se vorranno lavorare sarà meglio pensino in grande e lontano, perchè qui trippa per gatti ho idea non ce ne sia più.

  8. AnnA ha detto:

    Era semplicemente la logica conseguenza che ricavavo dal tuo ragionamento, Milost (vengono insegnate male, quindi non ci si può far nulla sul piano del lavoro, tanto vale…).
    Senza farla lunga, ritengo assurdo se nel FVG (a prescindere dall’ordine di scuola) non si studiasse prevalentemente tedesco come seconda lingua straniera.
    Veramente è questo liceo giuridico-economico a non esistere (non so che quadri tu abbia visto), la seconda lingua esiste solo al liceo linguistico e all’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane.
    Guardati lo schema e il quadro orario:
    http://nuovesuperiori.indire.it/docs/quadri_orari_licei_regolamento_definitivo.pdf
    Che poi osino scrivere al ministero che hanno potenziato le lingue straniere è un’oscenità inaudita (come tutto il resto per altro).
    A me della Fao importa poco, non la vedo proprio come la principale priorità, specie in questo quadro completamente sconsolante dove rimane fermo solo un punto: risparmiare, risparmiare, risparmiare e lasciare i ragazzi il più possibile ignoranti e incapaci.

  9. alpino ha detto:

    ..anch’io parto dallo stupore nel leggere che nei licei si insegnava diritto..io provengo dal Liceo Scientifico di Gorizia e di diritto 10 anni fa nemmeno l’ombra..era a puro appannaggio di Istituti Tecnici..
    Sarà ma materie come il diritto e l’economia per me sono fondamentali proprio come italiano, geografia, storia, matematica..trascurerei forse un po’di greco e filosofia se proprio devo…
    Aggiungerei che forse è l’ora di finirla di studiare l’economia delle arance e delle mele…i giovani devono essere aggiornati sulla moderna economia, il funzionamento di un mutuo, di un tasso di interesse, un fido..se le banche ci fregano a destra e a manca è perchè si nutrono della nostra estrema ignoranza.
    Per quanto riguarda le lingue..ragionare per regione oramai è roba vecchia…e passata, non serve più dire studio il tedesco perchè in FVG è più utile quando in FVG non trovi opportunità di lavoro ad alto livello per gente qualificata con tanto di master…bisogna puntare il tutto per tutto sull’inglese, è una lingua che tutti possono parlare e tutti possono capire e che mi aiuterà ovunque vado…con il tedesco a meno di non andare sul Pramollo a sciare..poco ci faccio..
    Il governo fa bene a rivedere il comparto scuola..certo usa le cesoie laddove sono necessarie forbicine da naso..però abbiamo un corpo docenti non molto preparato ed aggiornato è opinion comune..i carichi di lavoro degli insegnanti è basso ed andrebbe aumentato come tutti i cristiani..in più ce ne sono troppi..
    Se avessimo in passato visto il ruolo del docente con il rispetto con il quale è trattato in Europa avremmo scuole di specializzazione e percorsi ad hoc per diventare docente..
    Perchè un carabiniere può godere di un’accademia se vuol diventare ufficiale, e coloro che invece avranno in mano l’accrescimento dei nostri figli hanno la semplice università?
    Quanta strada e quanti docenti asini abbiamo…quanti ne dovranno andare in pensione prima che si rinnovi un pochino il parco alzandosi di livello…quanti hanno preso il 18 politico a suo tempo durante le contestazioni

  10. AnnA ha detto:

    E invece no, alpino, proprio per il ragionamento che ho già fatto sopra, l’inglese ora non fa più la differenza (ricopio):
    “adesso che l’inglese è studiato dappertutto, non costituisce più un particolare punto a favore (a meno che uno non sia veramente andato a studiarsela sul posto per lungo tempo come si deve), mentre è proprio una seconda lingua ulteriore a fare la differenza e, guarda caso, a essere richiesta sul lavoro (dalle aziende regionali il tedesco appunto).”
    Bisogna cominciare a prendere atto anche delle richieste delle aziende (e delle raccomandazioni UE).

  11. AnnA ha detto:

    Questa mi era sfuggita prima, trovo inconcepibile scrivere di cose che non si conoscono, solo perché si ha una tastiera sotto mano. Dire che il carico di lavoro degli insegnanti è basso è semplicemente un insulto (e lo prendo pure personalmente), non aggiungo altro. Ah sì, che sono in Grecia e in Portogallo gli insegnanti hanno uno stipendio così basso come in Italia.
    Non ci sono proprio le basi per discutere, a questi livelli.

  12. milost ha detto:

    No Anna, quando si dice che della Fao importa poco, non ci sono proprio le basi per discutere del futuro delle nuove generazioni…

  13. ongo ha detto:

    l’abolizione del diritto, latino, storia dell’arte, geografia = generazioni ignoranti = generazioni manovrabili che apprenderanno »le verita’« dalle »mediaset«

  14. AnnA ha detto:

    Ma certo, milost, dopo che hai affermato che nulla ha senso “se non conosco bene la mia lingua, la mia storia, le mie radici culturali”, mi sembra evidente che la Fao occupi il posto principale nelle priorità di insegnamento, Anzi, bisognerebbe proporre al ministero di introdurre una nuova materia, la “Fao”.
    Continuiamo così, facciamoci del male, diceva Moretti.

  15. tomislav ha detto:

    nel presente come nel futuro investire nel primario fonte anche di vera cultura .Bene benissimo FAO

  16. alpino ha detto:

    Cara AnnA come fai a dire che non conosco ciò di cui scrivo e se fossi un prof. di Liceo? o un amministrativo? non mi conosci, comunque al di là del pensiero sul corpo docente (in parte dormiente quando passò la devastante riforma Berlinguer) il tuo commento sull’inglese è anacronistico, tra le altre cose anche se l’inglese attualmente è materia di studio (parolone) i risultati sono pressochè zero, il popolo italiano non parla inglese ancor meno tedesco e francese….rafforziamo la lingua del futuro e poi pensero alla KartoffelnSprache

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