5 Febbraio 2010

“Rispetto chi non vuole il nucleare, ma la sua scelta avrà delle conseguenze”

Trieste Il federalismo energetico è l’ultima ipotesi lanciata da Roberto Castelli. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervenuto a margine del convegno internazionale “Lo spazio mediterraneo della mobilità: la politica mediterranea delle infrastrutture e dei trasporti”, commenta così il “no” del ministro Luca Zaia al nucleare in Veneto e s’immagina un futuro diverso per la Lombardia. “Per quanto riguarda la Lombardia, io auspico – ha aggiunto Castelli – che i siti nucleari possano venire avanti. Io ricordo che una centrale nucleare oggi è sicurissima, non si ricordano incidenti in tutti questi anni, e soprattutto non emette un grammo di gas inquinanti di nessuna natura”. Il viceministro ha poi affermato: “Penso che in futuro si arriverà anche al federalismo energetico. Quindi, chi avrà l’energia nucleare e produce energia elettrica a metà prezzo e non con i mezzi tradizionali, avrà dei vantaggi, chi non la vuole, avrà fatto una scelta che io rispetto ma poi avrà anche delle conseguenze. Parlo del futuro”.

(fonte: Adnkronos)

+++ leggi anche il comunicato degli ambientalisti: Il WWF si appella ai consiglieri regionali contro il nucleare

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33 commenti a “Rispetto chi non vuole il nucleare, ma la sua scelta avrà delle conseguenze”

  1. jacum ha detto:

    sono d’accordo col federalismo energetco, cusì a Trieste no se farà el rigasifigador e centrali nucleari. se passerà inveze a un piano di risparmio energetico, e di un uxo coscienzioso dell’energia elettrica. si fa subito un accordo con la vicina centrale nucleare e l’applicazione dell’eolico e marino.
    petrolio ne riva, e el novo gasdotto passerà talmente vizin che un acordo con la slovenia o austria per una derivazion no gaverà impedimenti. quindi produr energia con un impianto turbogas de 460MW, per dir, saria solo question de bori.

    l’ Acegat devi tornar a eser publica.
    l’acqua gratis.

  2. ciccio beppe ha detto:

    e soprattutto non emette un grammo di gas inquinanti di nessuna natura”

    Quello che inquina di una centrale nucleare non è in forma gassosa.

  3. marcus ha detto:

    el Castelli se ga dimenticà che gavemo fatto un referendum sul NO al energia nucleare e questo vol dir che se te vol tornar al nucleare te devi far un altro referendum. Se da il caso che l’Italia se ga dichiarado una democrazia????

    Oggigiorno dovemo iniziar ad investir nel energia rinnovabile (eolico, solare, idrico ecc.) e smetterla de sfruttar solamente l’energia fossile.

    Per quanto alla sicurezza posso solamente dir che nissun pol preveder che un impianto nucleare o di rigassificazion o di trasporto di uranio o gas pol esser sicuro, a non parlar della possibilità de attentati terroristici. Vedè un po voi come che i ga tirà zò le Torri Gemelle.

  4. marino ha detto:

    Ecco, il referendum: gli italiani sono stati a suo tempo chiamati a decidere, e hanno deciso per il NO. Ed effettivamente lo sviluppo nucleare, almeno ufficialmente, è stato fermato. Questo significa che il verdetto di quel referendum, essendo stato rispettato, aveva un valore assoluto.
    Bene, che validità ha questo verdetto? Aveva una scadenza, un termine? Perché delle due l’una: o non è più valido e allora si fa un altro referendum (non mi risulta che nel frattempo tale strumento sia stato abrogato) oppure, se vale tuttora, di nucleare non se ne parla neanche.
    In ogni caso, l’arroganza di questi governanti da strapazzo che lo ignorano volutamente è da condannare con tutti i mezzi.

  5. Diego ha detto:

    Si, questa storia del referendum è una cosa che proprio fa girare. E non sento quasi nessuno che la tira mai fuori. Forse è scaduto veramente..sarà andà in remengo.

  6. Bibliotopa ha detto:

    Forse è il caso che andiate a leggere le domande esatte del referendum..

  7. marino ha detto:

    No me le ricordo de sicuro. Ma el ragionamento che fazevo iera: quel referendum ga de fato blocà el nucleare, quindi gaveva un valor; cossa xe stà de quel valor? El val ancora o no? E se no’l val più, pol la sola volontà de questi governanti far svilupar el nucleare?

  8. Stefano (l'altro) ha detto:

    questo governo è nella pienezza dei suoi poteri, con una maggioranza parlamentare a dir poco imbarazzante. Il rilancio del nucleare era nel suo programma, questo viene attuato, si può ben dire che il voto del 1987 è superato.

  9. jacum ha detto:

    http://www.zonanucleare.com/questione_scorie_italia/referendum_nucleare_1987.htm

    dal sito:

    “L’ 8-9 novembre 1987 si votò in Italia per cinque quesiti referendari: due sulla giustizia e tre sul nucleare. Qui si tratteranno solo i tre referendum relativi al nucleare.
    Ci sono alcuni motivi da tenere presente nel considerare l’ istituto del referendum, che in occasione del cosiddetto “referendum sul nucleare” (o “referendum antinucleare”) non è stato e non poteva essere “nucleare si, nucleare no”. ”

    …”
    Come detto, contemporaneamente si votò per tre referendum relativi al nucleare. Le tre domande che furono rivolte ai cittadini elettori italiani furono le seguenti (se ne riporta il senso, più che il contenuto esatto):

    Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?
    (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante “la procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari, la determinazione delle aree suscettibili di insediamento”, previste dal 13° comma dell’articolo unico legge 10/1/1983 n.8)

    Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?
    (la norma a cui si riferisce la domanda è quella riguardante “l’erogazione di contributi a favore dei comuni e delle regioni sedi di centrali alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi”, previsti dai commi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 della citata legge)

    Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali per la costruzione e la gestione di centrali nucleari all’estero?
    (questa norma è contenuta in una legge molto più vecchia, e precisamente la N.856 del 1973, che modificava l’articolo 1 della legge istitutiva dell’ENEL). “

  10. jacum ha detto:

    il risultato delle votazioni, sempre secondo il sito sora cità:

    Qui sotto sono riportati i risultati dei tre “referendum sul nucleare”: in tutti e tre i casi vinse il SI all’abrogazione.

    1- Referendum per l’ abolizione della procedura per la localizzazione delle centrali elettronucleari

    Elettori 45.869.897
    Votanti 29.862.376
    % Votanti 65,1
    Astenuti 16.007.521
    % sugli Elettori 34,9
    Voti Validi RISPOSTA AFFERMATIVA 20.984.110
    % 80,6
    RISPOSTA NEGATIVA 5.059.819
    % 19,4
    Totale 26.043.929
    Voti non Validi Totale 3.818.447
    % sui Votanti 12,8
    Schede Bianche 2.536.648
    % sui Votanti 8,5

    2 – Referendum per l’ abolizione dei contributi a regioni e comuni sedi di impianti elettronucleari

    Elettori 45.870.230
    Votanti 29.871.570
    % Votanti 65,1
    Astenuti 15.998.660
    % sugli Elettori 34,9
    Voti Validi RISPOSTA AFFERMATIVA 20.618.624
    % 79,7
    RISPOSTA NEGATIVA 5.247.887
    % 20,3
    Totale 25.866.511
    Voti non Validi Totale 4.005.059
    % sui Votanti 13,4
    Schede Bianche 2.654.572
    % sui Votanti 8,9

    3 – Referendum per l’ abolizione della partecipazione dell’ Enel alla realizzazione di impianti elettronucleari all’estero

    Elettori 45.849.287
    Votanti 29.855.604
    % Votanti 65,1
    Astenuti 15.993.683
    % sugli Elettori 34,5
    Voti Validi RISPOSTA AFFERMATIVA 18.795.852
    % 71,9
    RISPOSTA NEGATIVA 7.361.666
    % 28,1
    Totale 26.157.518
    Voti non Validi Totale 3.698.086
    % sui Votanti 12,4
    Schede Bianche 2.388.117
    % sui Votanti 8,0

  11. jacum ha detto:

    la conclusione:

    Tuttavia i referendum, così come erano stati formulati, non permisero agli italiani di esprimersi anche su un altro quesito: se permettere di comprare o meno energia elettrica prodotta da centrali nucleari all’ estero. Ecco perchè ancora oggi l’ Italia può comprare energia nucleare dalla Francia.

    Il Governo, considerati i risultati del referendum, procedette alla sospensione dei lavori della centrale di Trino 2 (Vercelli), alla chiusura della centrale di Latina, alla verifica della sicurezza delle centrali di Caorso (Piacenza) e di Trino 1 (Vercelli) e della fattibilità di riconversione della centrale di Montalto di Castro (Viterbo).

    Dunque con il referendum abrogativo del 1987 è stato “di fatto” sancito l’abbandono, da parte dell’Italia, del ricorso al nucleare come forma di approvvigionamento energetico. In attuazione di detto referendum, infatti, nel 1988 il Governo italiano, in sede di approvazione del nuovo «Piano energetico nazionale», ha deliberato la moratoria nell’utilizzo del nucleare da fissione quale fonte energetica, lanciando nel contempo un programma per l’arresto, a breve, dell’assemblaggio di combustibile nucleare.
    Con detta procedura, si è pertanto posto il problema dello smantellamento delle centrali nucleari esistenti e della messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi derivanti dal funzionamento delle stesse. A questo problema hanno dato concretamente seguito, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, varie delibere del CIPE, che hanno disposto la chiusura definitiva degli impianti interessati. Tra dette delibere, si segnalano in particolare quelle relative alle centrali di Trino Vercellese e Caorso (luglio 1990), che avevano già provveduto, peraltro, alla preventiva fermata degli impianti nel marzo del 1987.
    E in linea generale negli anni subito successivi (tra il 1987 e il 1995), ci si è preoccupati soprattutto di procedere alla definitiva ed effettiva chiusura degli impianti in esercizio.

  12. jacum ha detto:

    dato che sono passati più di 30 anni, e il nucleare di oggi non è quello russo di chernobil, il mio parere è quello di dare alla popolazione italiana una nuova possibilità di voto.

    quindi un nuovo referendum.

  13. jacum ha detto:

    una centrale nucleare costa una decina di miliardi e circa 7 anni per il progetto, costruzione, start-up.

  14. marcus ha detto:

    xjacum

    “una centrale nucleare costa una decina di miliardi e circa 7 anni per il progetto, costruzione, start-up.”

    Ma con sti soldi riuscimo a metter pannei solari su tutti i tetti de tutta l’Italia e probabilmente avvanzano bori per far anche qualche parco eolico, e questo si che se ciama esser indipendenti energeticamente.

    Ma come i fa i conti sti qua del governo? I si li fara mica per tasca propria?

  15. arlon ha detto:

    Xe talmente ovvio che el nucleare desso saria una monada, che i altri paesi el problema no se lo poni nianche (a parte un paio de fissadi, e 3/4 che per questioni climatiche ghe convien, tipo la Finlandia).

    Per no parlar dei posti de lavor.. un’industria energetica del 3o millennio vol dir CENTINAIA DE MIGLIAIA de posti pressochè istantanei!

  16. jacum ha detto:

    @ marcus,

    purtroppo i soliti che i pensa alla magnadora xe solo che contenti de mover diexe miliardi…imagineti che giri de bori in schwartz e clientelismi vari….

    varda el progetto del ponte tra la calabria e la sicilia!!! el xe ancora praticamente in alto mar!!

    Trieste no ga bixogno de energia elettrica dalla futura centrale nucleare de monfalcon!

    sti fenomeni non i capissi che se andemo in sovraprodruzion de energia, una centrale nucleare non se la pol studar!!! vedi i francesi che i vendi el surplus…

    per mi la roba più giusta più inteligente più coerente col momento storico industriale più consono colle nostre exigenze più economico più innovativo più sgajo più fatibile e più rispetoxo della natura: xe panej che converti l’energia solare in calore e tension. tutti e digo tutti i tetti de Trieste dovessi gaver sti panej colegai al network energetico citadin e che in caxo de necessità xe la centrale turbogas o eletrodoto con slo/hrv/A.
    in secondo logo, xe de educar tuti i citadini ad un uxo coscienzioxo dell’energia e sparagnar ogni singolo watt, quindi una politica energetica che xe l’exato oposto de quela taliana.

    e in terzo logo partir subito colla sperimentazion dell’eolico, xe le dighe faranee, o offshore….cazar su una pala eolica e ciapar dati se convien o no.

  17. jacum ha detto:

    @ arlon,

    le centrali nucleari vien fate dove servi una grande quantità de energia eletrica e dove che economicamente convien.
    per esempio in cina i sta completando progetando e costruendo una botta de ste centrali, ma la i pol… e no so njanca cosa pol costar: esempio pratico, de noi un pajo de scarpe dela nike costa zento20 neuri, de lori 1 dollaro! un operaio de noi costa 4mila neuri de lori una ciotola de rixo.
    bixogna dir che nell’ambiente industrial i cinexi tecnologicamente xe molto avanzaj, anche rispeto all’europa o usa o japan.
    i xe impresionanti da un lato i ga i campi del’altro la più moderna tecnologia aplicada.

  18. Triestin - No se pol ha detto:

    Oramai i tedeschi e francesi i xe più avanti e i sta studiando el sviluppo del solare termico con super speci :
    “Una distesa di pannelli solari sottili come specchi distribuiti a tappeto nel deserto del Sahara. Una ragnatela di cavi ad alto voltaggio che parte dal Nord Africa e si dirama fino al Nord Europa. Potrebbe essere questa la soluzione per i più drammatici problemi che il mondo moderno si trova a combattere: la scarsità di energia e l’inquinamento atmosferico….”

  19. tomislav ha detto:

    produrre energia elettrica in misura da soddisfare il bisogno nazionale richiede investimenti pari alla costruzione di 180 centrali nucleari se si escludono i terreni,Il fotovoltaico è alternativo agli alternatori delle cyclette in palestra

  20. jacum ha detto:

    @ tomislav,

    mi no vedo che il bisogno nazionale italiano sia di 180 centrali elettriche…nucleari pò…

    quanti black-out te ga visto in sti ani?
    l’italia no la xe miga separada dal network energetico europeo.

    considera miliardi di alternatori di cyclette, come li denigri tu, che continuano a dare energia anche quando il cielo è nuvoloso…. la tecnologia c’è ma chissà perchè non la usiamo.

  21. matteo ha detto:

    esistono anche pale eoliche da mettere sui tetti

  22. marino ha detto:

    Alternatori di cyclette, pale eolihe sui tetti o anche qualcosa di più evoluto in questo senso, ma penso che lo sviluppo di microproduzioni locali è la più corretta via da seguire per l’energia.

  23. Max ha detto:

    Ecco qua, stasera 07/02 esplosa centrale elettrica in Connecticut, almeno 50 morti e centinaia di feriti, dice la stampa. Pensate fosse stata una centrale nucleare. O un rigassificatore. Migliaia di triestini fritti. Li facciano a Roma sti impianti, visto che son cosi’ sicuri.

  24. tomislav ha detto:

    1200 miliardi di euro è il costo degli investimenti necessari per garantire il fabbisogno italiano di energia con il fotovoltaico pari alla spesa per costruire 180 centrali nucleari,questo era il senso,comunque se qualcuno volesse farsi l’impianto con moduli di silicio amorfo sono disponibile ad indirizzarlo verso un mio parente che opera nel bellunese

  25. jacum ha detto:

    @ max,

    dici cosí perché non conosci i fatti e non sei del mestiere.

    a un metro lontan de ti a monfalcon existi e persisti de pezo. gavemo invece el nostro inceneritor che xe un giojellin.

  26. jacum ha detto:

    @tomislav,

    noi del comitatoplt semo interesai, el nostro progeto xe de coverzer tuti iteti dei edifici del porto con panej solari.
    se te ga piazer manda una mail al comitatoplt@gmail.com con i dettagli.

    inoltre se te vol conoser el nostro programa te mandemo el manifesto del PLT.

  27. Barbara Belluzzo ha detto:

    Per chi non crede alle coincidenze, ricordo che è di questi giorni la nascita della Protezione Civile SpA, società privata che avrà lo scopo di gestire i “grandi eventi” e di conseguenza i grandi appalti, con i vantaggi decisionali e l’esonero da bandi e gare tipici dei privati. Non è da escludere che si occuperà pure di nucleare…
    Non da ultimo, è a dir poco geniale la mossa di mettere come sottosegretario all’ambiente un aenniano nemico giurato dei sloveni. Proprio quando in regione ci sono in ballo questioni come la TAV, il Rigassificatore e la centrale a Monfalcone. Sarà una coincidenza pure questa? E ovviamente avendo il sottosegretario in casa, a differenza di Zaia, Tondo sulla questione fa il tonto, o sbaglio?

  28. Triestin - No se pol ha detto:

    Son d’accordo con Barbara, no xe un caso che i ga creà la Protezione Civile SpA e con questo sottosegretario el TOndO non metterà lingua da bon socialista el farà din don dan…
    disendo che lui el iera sta sempre per el nucleare e del rigassificador ( in campagna elettorale a Servola ga dito che el xe contrario) el se ga adeguà al sotto… e al botegher che adesso sta mettendo piastrelle a S.Rocco….

  29. marcus ha detto:

    @ tutti
    l’idea de far el rigassificador me par che xe definitivamente saltà con l’incidente della centrale nel Connecticut che funziona con GNL ciòè quel carburante che secondo el Sindaco fà solo un botto (magari il se ga dimenticà de dir quanti morti che fa el semplice botto e ben che iera fuori di zone abitate).

    La s.p.a. della quale parla Barbara in effetti xe un altro pacco che i ne sta preparando, taglio quà poiché xe appena de iniziar de parlar come che dovemo cambiar ma spero che domani ne parlemo e importante sarà che dopo parlà cambiemo realmente.

  30. Barbara Belluzzo ha detto:

    “l’idea de far el rigassificador me par che xe definitivamente saltà con l’incidente della centrale nel Connecticut”

    devo ammettere che, letto il post di marcus, mi sono affrettata a sfogliare il piccolo in cerca della buona velina, ma la logica appartiene più ai sogni delle due di notte che agli articoli di maranzana.

  31. arlon ha detto:

    Speta che se sparzi la vose. Voio veder COME i farà a evitar l’argomento.. dovessimo quasi ringraziar quei poveri cristi s’ciopai in america.

    p.s: una roba, solo: da quel che go visto NISUN media italian parta apertamente de quanto sta central sia simile ai rigassificatori previsti in italia. A malapena i nomina la parola “gas”, mentre i giornai internazionai tendi a meter l’acento su quel. Un caso? hahahaha

  32. arlon ha detto:

    E, se no sbaglio, ghe iera anche una centrale a turbogas de far vizin ala ferriera! Che somiglianze ghe saria tra quela, e quela esplosa?

  33. Triestin - No se pol ha detto:

    La centrale a turbogas la Lucchini Energia Srl
    la vol far tacà el rigasificador, sempre tacà
    l’inceneritor, i depositi de nafata della DCT, el terminal della SIOT, la Linde gas, ferriera,
    Gts gpl, Alder …… tutte aziende sottoposte alla legge Seveso per pericolo de incidenti rilevanti a effetto domino o come che te vol ciamar a cadena….

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