5 Febbraio 2010

Pd: “Stop all’anti-schiamazzi. I bar stanno morendo e i giovani preferiscono Nova Gorica”

Stop all’ordinanza anti-schiamazzi per rivitalizzare il morente centro di Gorizia. A chiederlo – finora invano – è il gruppo del Pd in Consiglio comunale. Gli obiettivi sono evitare la fuga dei giovani nei locali di Nova Gorica, con le conseguenze disastrose che il commercio goriziano è costretto a subire.
Anche durante le sedute di bilancio di quest’anno “l’azione del Pd ha posto al centro del dibattito due temi evidenzia il capogruppo Portelli -. La crisi sociale ed economica che attanaglia famiglie e lavoratori e la drammatica situazione del commercio cittadino. Sul questo secondo aspetto, in particolare, abbiamo tentato di correggere la scelta sbagliata, fatta dalla giunta Romoli nel 2008, sull’ordinanza di chiusura dei bar del centro. I fatti dopo un anno ci danno purtroppo ragione – argomenta il consigliere – e le conseguenze negative di quella scelta si sono sommate alla crisi dei consumi e sono sotto ormai gli occhi di tutti. Non è solo a causa dei cantieri e della mancanza di parcheggi. E’ il centro città che è tornato desolatamente vuoto, triste e buio, come già durante la giunta Valenti.”
I giovani e gli universitari preferiscono i bar e i locali di Nova Gorica “e il settore degli esercizi pubblici, uno dei pochi che tirava, è sul lastrico. L’indotto pure: sigarette e benzina, shopping pomeridiano e serale, aperitivi e ristorazione – ricorda Portelli – senza l’attrazione esercitata dagli esercizi pubblici hanno dovuto anch’essi rinunciare alle centinaia di clienti che ora non frequentano più il centro città. Il lavoro e l’avviamento di anni, teso a ravvivare il centro, è andato in fumo. E non è certo questione di concorrenza sleale da parte slovena. E’ tutta una conseguenza, cantieri a parte, della miopia della giunta Romoli”.
Portelli viene al punto della vicenda dell’ordinanza: “Come abbiamo più volte sostenuto, invano, se c’era un problema puntuale di schiamazzi notturni esso andava risolto con altri mezzi. Si doveva agire con il bisturi ed invece si è voluta sganciare una bomba atomica che ha raso al suolo l’unico settore economico che ancora tirava, quello funzionale al divertimento dei giovani universitari a all’indotto generato. Mentre i fatti ci danno ragione, la maggioranza continua a non sentir ragioni. E l’emendamento da noi presentato al programma dl sindaco è stato respinto, come l’anno scorso. Ringraziamo invece il resto dell’opposizione, e la Lega Nord, per averlo sostenuto.”

Portelli entra nel merito della proposta: “Si partiva da una premessa. Le esigenze di tutela della quiete pubblica devono essere salvaguardate, anche in presenza di pochi avventori maleducati, ma questo non può certo produrre l’indiscriminata chiusura dei locali del centro. Semmai la denuncia dei singoli avventori. Chiedevamo perciò la messa in atto di soluzioni amministrativamente efficaci e proporzionate. Tali da portare al ritiro dell’ordinanza. Occorre contemperare le esigenze dei titolari degli esercizi pubblici, dei cittadini, degli avventori. E ciò non i può dire sia avvenuto nel caso dell’ordinanza n.40/2008. In particolare, si deve tener conto che i giovani universitari e non, cui la città deve molto in termini di vitalità economica, hanno la naturale esigenza di punti di ritrovo e socializzazione, come del resto accade in tutte le città universitarie. Altrimenti, se ne vanno altrove ed è la città a perderci. La nostra proposta, come sosteniamo inascoltati da due anni, è che sia aggiornato e riproposto un protocollo d’intesa tra Ascom e Comune di Gorizia in merito alla gestione degli esercizi pubblici e la tutela della vivibilità urbana. Ma il sindaco non vuol far marcia indietro a fronte dei suoi mandanti politici ed elettorali. Potrebbe almeno provare a prolungare progressivamente l’orario di chiusura. Comunque la prima cosa da fare, per tutelare il diritto al sonno dei cittadini, è quella di fare in modo che il servizio di vigilanza urbana sia effettivamente svolto anche la notte fino alla chiusura dei locali. Questa sarebbe l’unica misura adeguata ed efficace che contempera le esigenze di tutti. La soluzione non può essere la serrata indiscriminata”.

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10 commenti a Pd: “Stop all’anti-schiamazzi. I bar stanno morendo e i giovani preferiscono Nova Gorica”

  1. Cristiano ha detto:

    Ma mi me chiedo, ma i baristi ed esercenti vari per chi ga’ vota’ a Gorizia?

  2. ciccio beppe ha detto:

    Ma cosa volete protocollare!
    La situazione da quello che costato io è la seguente:
    Prima dell’orario di coprifuoco in viale ognuno fa più casino di prima sforando ampiamente i limiti. E’ una constatazione fatta ‘ad orecchio’ ma non credo di sbagliarmi.

    La domanda allora che sorge spontanea è: Cosa andava fatto? Appare ovvio che gli schiamazzi a Gorizia siano descrivibili dalla formula K = dt x V
    Dove K è costante, dt è l’intervallo di tempo di apertura dei locali (accorciatosi con l’ordinanza) e V il volume degli altoparlanti dei bar.
    Bastava limitare V senza porre limiti a dt e tutto si risolveva senza drammi.

  3. milost ha detto:

    Quoto interamente Ciccio Beppe. Limitare V e non gli orari: semplicissimo. Ma come giustamente dice Portelli, c’è bisogno che qualcuno, alle cinque di pomeriggio come alle due di notte aggiungo io, faccia rispettare la limitazione al volume degli altoparlanti e agli ululati dei clienti. E’ incredibile, se permettete, come tutto si svolge ad un volume progressivamente sempre più alto: tutti strillano,per strada, a scuola, in casa, persino da soli al telefono per strada, il volume nei cinema è esorbitante, le televisioni fanno faville, la musica nei bar ti impedisce di ascoltare chi ti sta davanti, le radio in macchina fanno vibrare le carrozzerie. Quali sono i motivi, stiamo diventando un’umanità di sordi?

  4. boh ha detto:

    come nessuno..e pieno di bella gente. sono rimasti i classici, quelli che Basaglia a lanciato FUORI. (impasticcati vari e alcolizzati a cui e’ stata rubata l’anima e il diritto ad avere una vita “normle”) a riempire i bar cittadini… cio’ a parte alcuni luoghi tutelati per la noblesse obligé provincial post-borghese…. un par de scrove, due balordi de spacciatori e due cretini veci che se fa’ spelar i schei della pension

    ma va tal ciaf…psicotici….

    PS molti baristi hanno votato Remolo

  5. calcinculoaimaleducati ha detto:

    io penso solamente che la libertà di ognuno finisce dove inizia quella del prossimo!

    a buon intenditor, poche parole.. basterebbe un pò di senzo civico e non pensar solo al proprio culo!

  6. ciccio beppe ha detto:

    e i professionisti del gomito sul bancone chi hanno votato?

  7. Cristiano ha detto:

    probabilmente per quel sbaia’ visti i risultati,

    ma tranquili, perche’ in UE xe’ liberta’ de circolazione de persone, de merci, de capitali e de gomiti sul balcon.

    E poi che i commercianti non vegni fora a chieder skei per aprir/mantenir negozi, perche’ ghe spudo in un ocio quel che go’ bevu’ al San Marco.

  8. abc ha detto:

    quoto al 100% il commento 3 di milost.

    Stiamo effettivamente diventando un’umanità di sordi senza rendercene conto, a causa della nostra esposizione ai rumori eccessivi: il volume troppo alto della musica danneggia a lungo andare l’udito anche di chi ora sente o crede di sentire bene.

    Se in molte occasioni siamo bombardati da questi suoni eccessivi, in altri casi, laddove sarebbe necessario un appropriato adeguamento acustico degli impianti, non si fa nulla in questa direzione.

    Faccio alcuni esempi:

    – sala del consiglio comunale, chi è sotto fra i banchi sente tutto, chi è sopra fra il pubblico non sente nulla a causa dei minuscoli e mal collocati altoparlanti. Inoltre i microfoni dei consiglieri sono mal tarati, se si parla “mangiandoli” la voce viene amplificata, ma se parla a 5 o 10 cm no, per cui uno che voglia farsi sentire deve stare chinato con la bocca incollata al microfono. Mi meraviglia che nessuno si sia mai accorto. Spero che Del Sordi legga.

    – auditorium della cultura (non più friulana?): dentro la sala ci sono casse acustiche mobili messe a casaccio di volta in volta che amplificano solo per chi sta seduto di fronte nelle file centrali in basso; fuori della sala, dove spesso sono costretti a rimanere coloro che non riescono ad entrare, ci sono dei minuscoli monitor e microscopici altoparlanti, tutto materiale obsoleto.

    Detto questo, ritengo che i locali pubblici possano essere aperti fino ad ora tarda, limitando il volume delle emissioni acustiche e controllando quei pochi maleducati che rovinano le serate di tutti gli altri.

  9. viceversa ha detto:

    Molto più semplicemente bisognerebbe avere più palle e meno ciacole. Saper investire non significa necessariamente mettere schei sul tavolo… bisogna avere lungimiranza, creatività, tenacia e determinazione; e soprattutto METODO!!! Ho l’impressione che ci sia sempre più dilettantismo in giro e ciò, oltre al cronico immobilismo e l’atavica paura di tutto ciò che è innovativo e diverso che è insito nel goriziano (e nel “goriziese”) non fa che seppellire definitivamente le ultime speranze di rinascita…
    Dilettantismo, incuria, menefreghismo che si riscontra ormai in tutto: strade, servizi, esercizi commerciali… un buco nero che mi sembra stia inghiottendo anche le residue forze positive (iniziative culturali, turismo, qualità della vita, ambiente e natura…) che ancora soppravvivevano in questa disgraziata città. E non mi si dica che è colpa di questo o di quello… siamo tutti parte in causa: se si ha AMORE, ORGOGLIO e VOGLIA DI FARE, qualcosa salta fuori; magari non porterà risultati eclatanti ma il “mattoncino” che serve a progredire e ad andare avanti sicuramente si.
    Serve un piano di marketing territoriale serio, che parta dalle risorse e dalle peculiarità locali a noi più care e, perchè no, anche più conosciute (dai locali ma forse molto meno dai foresti/turisti): Enogastronomia, turismo, cultura, storia, antiquariato, artigianato locale non sono solo belle parole o frasi fatte ma REALI possibilità di sviluppo, se indirizzate su giusti standard di immagine e mainstream…
    Bon dai, deso però ndarò farme un bicer de vinaza in qualche bar de merda del centro ah ah
    saluti a tutti

  10. milost ha detto:

    Scusa, Viceversa, ma il piano di marketing lo deve fare l’ente pubblico per la categoria dei commercianti? Se lo faccia l’Ascom, se lo facciano i commercianti…e non perchè a me non interessi una città vivace, vivibile e attrezzata, ma perchè le responsabilità dell’andazzo attuale stanno innanzitutto sulla categoria. Che ha vissuto lunghi anni di vacche grasse, quando qualsiasi straccio o ammenicolo era vendibile a clienti locali ( allora non ci spostava di certo per un paio di scarpe o un materasso: quello che c’era in città te lo facevi andare bene) o stranieri ( avevano bisogno di tutto; e poi hanno giocato sulla convenienza dell’Iva). Se l’offerta commerciale ( enogastronimica, turistica etc etc) fosse reale, ci fossero stati investimenti, se l’Associazione di categoria fosse stata guidata negli anni da persone carismatiche e lungimiranti ( capaci di dialogare con il soggetto pubblico e interagire con gli altri attori della vita locale). E negli anni di vacche magre, tranne alcune lodevoli eccezioni, non si è minimamente rimboccata le maniche. Esempio ( ne avevamo parlato proprio in queste pagine): nel colmo del casino urbanistico, saltano fuori i cartelli ” Compra qui ” o qualcosa del genere. Manifestazione di rara strafottenza: compra qui? perchè? Perchè devo inzaccherarmi le scarpe, storgermi una caviglia per venire a comperare da te? Ma ti pare il modo per creare una relazione, per offrire qualcosa, per rendersi attraenti? Sono d’accordo con tutto il resto di quello che dici. No sta bever tropo!

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