Fvg La sezione Friuli Venzia Giulia del sindacato Unione generale del lavoro (Ugl) boccia l’idea dell’insegnamento della lingua slovena nelle classi italiane. Lo fa con il suo portavoce regionale, il segretario Francesco Marsala. “Il desiderio di imparare lo sloveno a scuola – ha dichiarato al Piccolo il sindacalista – appartiene ad una ristretta realtà regionale, anche se non solo di minoranza, ed è un desiderio che può essere soddisfatto attraverso l’iscrizione alle scuole slovene oppure ricorrendo a corsi pomeridiani o serali organizzati da vari enti culturali, non solo sloveni, ma anche italiani.
E’ di una settimana fa il dialogo a distanza tra consigliere regionale Igor Kocijančič in risposta al segretario dell’Unione slovena Damijan Terpin. Quest’ultimo lamentava la presenza di alunni italiani nelle scuole con lingua d’insegnamento slovena. “I nostri bambini a ricreazione parlano italiano – aveva dichiarato l’esponente della Slovenska Skupnost, proponendo – perché piuttosto non si insegna lo sloveno nelle scuole italiane?”.
Igor Kocijančič, presidente del gruppo consigliare della Lista Arcobaleno, aveva replicato: “L’introduzione dello sloveno è da incoraggiare, non su basi rivendicative, ma attraverso l’utlizzo, da parte dei dirigenti scolastici, della quota d’autonomia”. Ovvero di quella percentuale di didattica (che va dal 20 al 30% delle ore d’insegnamento) a discrezione degli istituti scolastici.
La presa di posizione di Ugl scuola non sembra lasciar spazio nemmeno a quest’ultima ipotesi.
E da quando in qua la UGL ciapa decisioni in materia? Robe de mati.
Che strano, non me lo sarei mai aspettato dalla UGL.
“Il desiderio di imparare lo sloveno a scuola – ha dichiarato al Piccolo il sindacalista – appartiene ad una ristretta realtà regionale, anche se non solo di minoranza”
ma questo val anche per storia, matematica, inglese …
Marsala… ma de dove xe sto qua?