1 Febbraio 2010

Chiuso il Centro malattie dell’osso di Gorizia, punto di riferimento per 2mila pazienti

Chiuso il Centro malattie metaboliche dell’osso dell’Ospedale di Gorizia. Non è stato rinnovato l’incarico al suo direttore, il professor Luigi Moro. Alla struttura facevano riferimento, in particolare per la ricerca sull’osteoporosi, 2mila pazienti all’anno.
A intervenire sul caso è il consigliere regionale del Pd, Franco Brussa, che ha rivolto al Presidente della Regione e all’Assessore alla sanità un’interrogazione a riguardo. L’esponente regionale ho ricordato come quella struttura, “universalmente riconosciuta come un modello di eccellenza a livello internazionale nel campo della osteoporosi”.
Brussa ricorda anche come l’Azienda sanitaria Isontina avesse garantito una valida alternativa a tutti quei pazienti che vi facevano riferimento, molti dei quali hanno visto interrompere le loro cure.
Dal Presidente della Regione e dall’Assessore alla sanità Kosic, Brussa, vuol sapere i motivi che hanno portato alla chiusura del centro e soprattutto quali iniziative si intendano assumere in proposito.
na mancata soluzione a questo problema, aggraverebbe ulteriormente la situazione della sanità isontina che, a parere di Brussa, trova già nel Piano sanitario e socio-sanitario, attualmente in discussione, un “inaccettabile ridimensionamento”.

Tag: , , .

11 commenti a Chiuso il Centro malattie dell’osso di Gorizia, punto di riferimento per 2mila pazienti

  1. isabella ha detto:

    Un pezzetto alla volta si smantella la sanità goriziana.

  2. Wehrle ha detto:

    Pian piano ed in silenzio, aggiungerei, per dare meno nell’occhio.
    Per fortuna qualche raro politico apre bocca, prima del De Profundis.
    Ricordiamocelo alle prossime elezioni.

  3. Mulo ha detto:

    Vota PDL per una Gorizia piu’ dinamica 😀

  4. Morgan ha detto:

    dalle esperienze che ho avuto io se chiudono fanno bene, così i soldi che venivano stanziati (gettati) per la sanità verranno impiegati meglio…c’è una voglia di lavorare che rasenta lo zero assoluto, se uno di quelli si comportasse allo stesso modo nel privato sarebbe preso a calci nel fondo schiena, e devo dire che sono sempre più d’accordo con il ministro Brunetta!!!

  5. Cristiano ha detto:

    Bene che si difenda Gorizia e il territorio a cui fa riferimento,

    Morgan, te la senti di raccontare qualcosa di piu’ della brutta esperienza?

    Io (toccando maroni) non sono mai stato paziente li’, pero’ sono interessato a sapere cosa hanno combinato.

  6. LASKO ha detto:

    A mio parere quell’ospedale lo possono anche chiudere non funziona un casso … concordo con Morgan se lavorassero nel privato tutti a casa a calci nel sedere!!

    Al Pronto Soccorso Tempi di attesa impressionanti,infermieri scorbutici ,medici arroganti e poco attenti hai diritti del malato,si scordano che se uno si reca all’ospedale non è per divertmento ma perchè si sente poco bene.

    Non parliamo del C.U.P, ti fanno appuntamenti all’ospedale e dopo 4 mesi di attesa ti senti dire:”c’è un errore questo macchinario non c’è in questo Ospedale”.
    Ma che vadino tutti a c ….

    “Lasciate fuori ogni speranza o voi che entrate”sembra di entrare in un girone dell’inferno di Dante e poi si chiedono perchè quando le persone varcano quella porta scorrevole sono prevenuti e si toccano le PALLE!

  7. Wehrle ha detto:

    Siamo sicuri che negli altri ospedali tutto vada benissimo? Saremmo tutti felici nel fare tanti bei chilometri per una qualsiasi visita in un altro centro in regione (per essere poi magari ugualmente trattati male)?
    O forse basterebbe licenziare qualche dirigente incapace?
    Creiamo una comunità di utenti del servizio sanitario, raccontiamo le nostre storie di buona o mala sanità e diamo dei giudizi. Chissà che non possa essere utile a molti, di sprone per qualche fannullone e di soddisfazione per chi lavora bene.

  8. ciccio beppe ha detto:

    Spero che stiate scherzando.
    Io vorrei più ospedali e più efficienti.
    Voi volete chiudere un ospedale perchè così il livello di inefficienza cala?

    Mi pare tanto la storia del marito che per fare dispeto alla moglie…

  9. milost ha detto:

    Tanto comunque si chiude perchè non c’è più chi paga! Ma non le sentite le inchieste sulla sanità nazionale?

  10. Morgan ha detto:

    ho in famiglia un caso di tumore…in pronto soccorso dopo ore di attesa hanno rispedito per due volte il mio parente a casa,dopo il ricovero in medicina, una vita per fare 4 analisi,Eco,Tac biopsia e varie, una volta avuta la diagnosi oncologia non ha fatto altro che darci il numero di tel del CRO di Aviano che abbiamo dovuto contattare noi (immagina la ns situazione psicologica)e dulcis in fundo per avere copia della cartella clinica ho dovuto praticamente andare a farmela da solo…ma ti sembra normale?Quando poi nell’evidente difficoltà di far fronte ai dolori abbiamo chiamato il reparto ci è stato detto che quello non è un ambulatorio e che loro non sanno cosa dirci.
    Questo è l’esempio di mala sanità, o meglio di persone che non dovrebbero occupare certe posizioni.
    Al contrario invece ad Aviano, li devo dire che nonostante li si veda veramente la disperazione e il dolore ci siamo trovati veramente bene…

  11. lcoroll ha detto:

    [SFOGO ON]
    Purtroppo ho avuto a che fare negli ultimi anni con l’ospedale, alcuni casi di scortesia ce ne sono stati ed io mi chiedo sempre se alcuni (pochi/molti?) dipendenti si comportano così (parlo in particolare del pronto soccorso) perchè sono cafoni di loro e/o perchè sono trattati da cani, mal organizzati dai loro dirigenti, mal pagati e totalmente demotivati?
    Chi sta in corsia o al CUP a contatto con il pubblico è di solito una vittima della disorganizzazione e mancanza di circolazione delle informazioni. Ad esempio in una amministrazione di mia conoscenza gli addetti al primo contatto e smistamento del pubblico devono di loro iniziativa chiedere le modifiche agli orari dei vari uffici e la presenza/ assenza di persone deputate a ricevere il pubblico – nessuno gli ha mai detto che devono farlo, più in alto sono troppo impegnati a preparare “veline” per il giornale “amico”. Dovrebbe essere il contrario, in automatico gli uffici dovrebbero informare il primo contatto con il pubblico di queste cose. Se uno ne parla poi viene preso per alieno: “Ma cossa rimpi stò quà!”.
    Qualcuno mi sa dire come funziona ad esempio un grande ente pubblico in Germania? Temo vincano 10-0 con noi, solo nelle cose che non contano un tubo vinciamo (balòn).
    Chiudere l’opsedale comunque non serve, serve organizzazione seria, fatta dal punto di vista dell’utente e non del manager (sempre troppo pagati).
    Chi pòl che scampi, no so dove, ma scampè!
    Gigi
    [SFOGO OFF]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *