29 Gennaio 2010

Aperture domenicali: problema del Fvg. In Slovenia e Austria negozi sbarrati nei giorni festivi

Follia del consumismo o necessità, per i commercianti, di raccogliere tutto il possibile? Mentre in regione tutte le occasioni sono buone per alzare le serrande la domenica e nelle giornate festive, in Slovenia e in Austria la domenica del commerciante è sacra: i negozi rimangono chiusi. Alla base non c’è una motivazione religiosa, ma piuttosto la necessità di una giornata di riposo per i lavoratori del settore e, forse, anche una cultura diversa che trova ancora alternative alla corsa ai centri commerciali.
Non parliamo di piccole città, ma delle capitali. Tutto chiuso a Lubiana, ma anche a Vienna. La domenica è dedicata alle passeggiate in centro, alle tappe nei caffè e nelle pasticcerie, alle gite fuori porta con bambini e cane al seguito.
Segue la stessa linea Berlino. La Corte costituzionale ha vietato, con una sentenza pronunciata lo scorso dicembre, l’apertura domenicale dei negozi in quanto violerebbe la Costituzione tedesca. La domenica, secondo la sentenza, va considerata “giornata del riposo dal lavoro non solo per motivi religiosi, ma anche per permettere il recupero fisico e spirituale dei lavoratori e la loro partecipazione alla vita sociale”.
In Austria la chiusura viene rispettata anche a dicembre, quando orde di turisti danno l’assalto ai mercatini dell’Avvento. Il tutto mentre a Trieste, Gorizia, Udine ci si scanna sulla legge Ciriani che ha ridotto a 29 all’anno il numero massimo di aperture domenicali per gli esercizi commerciali. La nuova normativa tutela i piccoli per combattere lo strapotere dei centri commerciali? In Austria i dipendenti di Ikea se ne stanno a casa la domenica, così come i colleghi dei centri commerciali attorno a Vienna e quelli del centro Btc City di Lubiana.

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15 commenti a Aperture domenicali: problema del Fvg. In Slovenia e Austria negozi sbarrati nei giorni festivi

  1. Massimiliano Milic ha detto:

    la differenza SOSTANZIALE è che i lavoratori austriaci e sloveni lavorano a pranzo. di solito l’orario è continuato dalle 8 di mattina fino alle 7 di sera. in italia i lavoratori sostanzialmente -cazzeggiano- perchè hanno la loro benedetta pausa pranzo

  2. Massimiliano Milic ha detto:

    lavoratori privati intendo

  3. Julius Franzot ha detto:

    In Germania la pausa pranzo esiste solo nei piccoli centri. Nelle citta’ e’ stata abolita da anni (gli impiegati fanno si’ circa 1 ora di pausa, ma mai tutti assieme). Anche negli uffici pubblici si lavora almeno per un giorno alla settimana anche al pomeriggio.
    La pausa pranzo triestina (gia’ a Milano quasi non esiste) e gli uffici pubblici in funzione solo alla mattina sono un provincialismo dannoso e amacronistico. Poi, che fa un dipendente per 3 ore in citta’, se magari sta a Muggia o Aurisina? Mi viene il dubbio che la pausa pranzo lunga sia una concessione alla lobby dei baristi.

  4. era ha detto:

    Temo che, in Italia e quindi in Fvg, la situazione sia tragica per chi lavora nel commercio. Turni assurdi: diciamocelo, una volta i negozi erano chiusi la domenica e anche il lunedì, e gli alimentari anche il mercoledì. Sembrava normale, nessuno ci faceva caso. Serve tutta questa mania delle aperture? Serve andarsi a chiudere in centro commerciale tutte le domeniche?

  5. ciccio beppe ha detto:

    Se uno non vuole fare quello per cui ha deciso di aprire un negozio (leggasi ‘vendere’) era meglio se si cerca un altro lavoro.

  6. era ha detto:

    Ciccio beppe, permettimi di dissentire dalla tua affermazione.
    Poniamo di trovarci di fronte un minatore (senza dubbio un impiego più pesante rispetto a un commerciante o ad una commessa), lo facciamo lavorare tutti i giorni, domeniche comprese con turni di 12 ore. Secondo il tuo ragionamento la conclusione sarebbe: se questo non vuole fare quello per cui ha deciso di andare a fare il minatore (leggasi spalare carbone) è meglio che si cerchi un altro lavoro

  7. Furio ha detto:

    Beh, non credo si possa fare di tutta l’erba un fascio, ci sono realtà dove l’apertura dei negozi ricopre l’intero arco settimanale (vedi Svezia o Regno Unito) ed altre ove invece la domenica è sacra (vedi Francia). Diciamo che è abbastanza paradossale la situazione del commercio in FVG. Spesso, nei piccoli centri, i negozi sono chiusi al lunedì ed ogni giorno dalle 13 alle 16. Se a ciò aggiungiamo le chiusure domenicali il quadro che ne esce è desolante. Inoltre non è esatta la notizia che la domenica in Slovenia tutto chiude. Ad esempio i piccoli supermercati locati presso le pompe di benzina (in Slovenia tutte le pompe di benizina hanno anche un convenience store) sono aperti 24 ore al giorno, per 7 giorni alla settimana. Infine, alcuni centri commerciali che si trovano al ridosso del confine sono aperti anche la domenica (vedi ad esempio http://www.qlandia.si/it/orario-dapertura).
    Io sono dell’avviso che l’attività economica debba essere libera e che un imprenditore se lo desideri abbia il diritto di tenere aperto anche 24 ore al giorno. Sono altresì convinto che un dipendente abbia il corrispondente diritto di starsene a casa la domenica se lo desidera.
    Esistono migliaia di studenti, casalighe o persone bisognose disposte a lavorare part-time nel weekend.
    La legge Ciriani non ha fatto altro che mettere scompliglio nel settore riducendo di fatto i profitti aziendali e costringendo le imprese a licenziare. Ve lo dico perchè a causa di questa legge l’impresa per la quale lavoravo ha avuto un bel -20% di profitti che si sono tradotti in un bel -20% di personale ed io ho perso il lavoro. Così dopo 7 anni di contratto a tempo indeterminato ora sono “a spasso” con un bel assegno di disoccupazione pagato dalla collettività (cioè da voi)!

  8. annalisaturel ha detto:

    Sì certo, confermo, sulla fascia confinaria – e in particolare a Nova Gorica – gli orari negli ultimi anni hanno sempre cercato di adeguarsi a quelli goriziani, ad esempio con le aperture al sabato pomeriggio. E il Qlandia, come anche il Mercator, sono aperti la domenica mattina.

  9. Macchinista ha detto:

    Quello che dice Furio è tutto giusto. Purtroppo noto (parlo per Trieste) che i commercianti vorrebbero si tenere aperto sempre, ma senza aumentare il personale, facendo lavorare di più quello che hanno con promesse di ferie e recuperi, che non faranno mai. In altri casi invece si giostra sugli orari di lavoro così che il personale non ha mai un giorno intero di riposo.

  10. cagoia ha detto:

    “La domenica è dedicata alle passeggiate in centro, alle tappe nei caffè e nelle pasticcerie”

    Ma caffè e pasticcerie la domenica xe self-service? O qualchedun ghe lavora? E i camerieri dei ristoranti? Sarà a buffet coi avanzi dela sera prima…

  11. era ha detto:

    cagoia, gaverà un altro giorno de riposo no?!?!

  12. gorizia ha detto:

    Tutti i centri commerciali in Slovenia, non solo al confine, sono aperti a domenica (la maggior parte dalle 9 alle 15) e anche qualche supermercato nelle citta. Anche i grandi negozi del BTC City sono aperti (vedi http://www.citypark.si/odpiralni_cas.php e http://www.emporium.si/eng/index.php).

    Ma le pompe non sono aperte 24/7, solo le piu grandi, la maggior parte sono aperte dalle 6 alle 22 o mezzanotte ma tutte hanno una convenience store, come detto.

  13. STEFY ha detto:

    certi Vs commenti lasciano pensare…reputo davvero delle persone con seri problemi mentali quelle che le domeniche di giugno,luglio e agosto con un sole che spacca le pietre, si vanno a chiudere in un centro commerciale…per non parlare di tutte le altre domeniche dell’anno…fino a pochi anni fa i centri erano chiusi tutte le domiche e i lunedì mattina…tutti vivevano ugualmente e più serenamente, la crisi non c’era e i commessimagari non si stavano a grattare tutta la settimana e i week (come ora) diventavano scemi!! qualcuno una vita del genere non se l’è cercata….si è trovato dentro!!!

  14. vincenzo mainardo ha detto:

    Mah… non capisco dov’è il problema. In Italia da sempre per acquistare una cosa devo prendere ferie. I negozi sono aperti quando la gente lavora e chiusi quando la gente è libera.
    Se uno lavora fino alle 17 deve correre perchè alle 19 le saracinesce scendono, chiuso durante la pausa pranzo, orario continuato solo in pochissime attività commerciali. Rimane solo la domenica, questa è la verità. Le motivazioni non le conosco, Avete citato l’Austria e la Slovenia ma in UK e in Repubblica Ceca sono aperti la domenica e anzi non è nemmeno vero perchè alcuni centri commerciali sono aperti anche in queste due nazioni. Se il mercato lo richiede perchè no? Lavorare nel commercio non è un obbligo, che dovrebbero dire quelli che lavorano le domeniche e o le notti, infermieri, ferrovieri, forze dell’ordine, ecc.

  15. Luca ha detto:

    caro Vincenzo, prima di fare paragoni informati.”quelli che lavorano le domeniche e o le notti, infermieri, ferrovieri, forze dell’ordine, ecc.”…come dici tu hanno tutti 2 giorni di riposo mentre chi lavora nel commercio sta a casa solo un giorno. Non è un obbligo lavorare nel commercio come dici tu ma se non si adottano regole chiari faranno tutti la fine di Furio che ha perso il lavoro perchè la sua azienda non ha retto le aperture domenicali che da studi effettuati dalla regione non aumenta i fatturati ma solo i costi del personale. ora lui è a spasso a spese nostre e di certo non si cerca un altro lavoro..siamo in Italia!

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