28 Gennaio 2010

“Introdurre lo sloveno nelle scuole italiane con la quota d’autonomia”, la posizione di Kocijančič

Trieste. Il consigliere regionale Igor Kocijančič interviene, tramite un comunicato giunto in redazione, sul problema sollevato dal segretario dell’Unione slovena Damijan Terpin. Quest’ultimo, sulle colonne de Il Piccolo di ieri – mercoledì 27 gennaio- aveva lamentato la presenza di alunni italiani nelle scuole con lingua d’insegnamento slovena: “I nostri bambini a ricreazione parlano italiano – aveva dichiarato l’esponente della Slovenska Skupnost, proponendo – perché piuttosto non si insegna lo sloveno nelle scuole italiane?”.

Una questione “mal posta e mal risposta” secondo Igor Kocijančič. Mal posta perché: “l’introduzione dell’insegnamento dello sloveno anche negli istituti scolastici con lingua d’insegnamento italiana é indubbiamente interessante e da incoraggiare ulteriormente”. Ma, chiarisce il presidente del gruppo consigliare della Lista Arcobaleno, la questione: “non può essere posta su basi rivendicative e di “risarcimento”, bensì in base al semplice ragionamento, proprio delle comunità più civilmente evolute, che è giusto conoscere quella che a Trieste, Gorizia e nel cosiddetto Friuli orientale è, a tutti gli effetti, lingua d’ambito, oltre che essere lingua comunitaria da almeno un lustro”.

Il “mal risposta” è invece riferito alle reazioni che la proposta di Terpin ha suscitato tra i politici. Ancora secondo Kocijančič, le posizioni dei colleghi sono “datate, inopportune ed inadeguate, indipendentemente dai versanti di provenienza, perché ispirate e orientate quasi tutte da retaggi del passato”.

Il comunicato di Kocijančič termina con una constatazione:

Oggi però molti italiani scelgono non solo di iscrivere i propri figli alle scuole con lingua d’insegnamento slovena, ma addirittura di risiedere in Slovenia, di trasferire lì la propria attività lavorativa, e probabilmente la maggior parte di queste persone dovrebbe tendere all’integrazione ed all’utilizzo di ulteriori opportunità, anche di prospettiva, finora niente affatto scontate.

La risposta sarebbe la cosiddetta quota d’autonomia, ovvero quella percentuale di didattica (che va dal 20 al 30% delle ore d’insegnamento) a discrezione degli istituti scolastici. “Questa dovrebbe essere la base del ragionamento da suggerire ai dirigenti scolastici – conclude Kocijančič – di prevedere, nell’ambito dell’autonomia scolastica, l’introduzione dell’insegnamento dello sloveno nelle scuole di queste zone”.


+++ leggi il testo completo del comunicato

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48 commenti a “Introdurre lo sloveno nelle scuole italiane con la quota d’autonomia”, la posizione di Kocijančič

  1. Bastafurti ha detto:

    Con tutto il rispetto per la Slovenia e lo sloveno, ritengo molto più utile e stimolante studiare una terza lingua (considerando l’inglese oramai seconda lingua assolutamente fondamentale)con molte più chance di inserimento lavorativo come il tedesco o il francese.

  2. massimiliano ha detto:

    lo sloveno è importante nella nostra zona. l’inglese deve essere ormai considerato la seconda lingua.

  3. enrico maria milic ha detto:

    racconto la mia esperienza, in breve.

    premessa: sono di madrelingua italiana cioè triestino-veneta.

    mi è capitato nelle due ultime settimane a trieste di imbattermi in annunci di ricerca di lavoratori che sappiano anche lo sloveno. credo che una qualsiasi visita a un’agenzia di lavoro interinale confermerà, chiedendo agli addetti, che ci sono diversi lavori in città dove si richiede la conoscenza dello sloveno.

    poi:
    i miei due figli vanno a una scuola materna con lingua d’insegnamento slovena e i prossimi anni andranno alle elementari di lingua slovena, a trieste.

    come genitori, mia moglie ed io consideriamo che sia una grande opportunità per i nostri bambini sapere bene una lingua neolatina (l’italiano) e una lingua slava (lo sloveno). se il mondo va avanti come ora, inoltre sapranno bene anche l’inglese.

    fin qua i fatti. e non sono l’unico di madrelingua ‘italiana’ nè a trovare annunci di lavoro per chi sa lo sloveno nè a mandare i propri figli nelle scuole di lingua slovena.

    fè voi.

  4. isabella ha detto:

    perfettamente d’accordo, magari l’avessero fatto ai miei tempi.

  5. bubez goriziano ha detto:

    E’ giusto che sia data la possibilità agli studenti italiani di studiare lo sloveno nelle scuole. Io sono nato e cresciuto a poche centinaia di metri dal confine, ma siccome a scuola non si insegnava, ora non lo parlo, e un po’ mi vergogno.

  6. massimiliano ha detto:

    bravo bubez, mi trovo nella stessa situazione dato che mi occupo di istria e di confine (quindi mi farebbe comodo anche il croato). ma da piccolo era un’eresia pensare di studiare sloveno o croato. e sono nato a trieste…

  7. boris ha detto:

    il problema è che una lingua come lo sloveno, con una grammatica piuttosto complessa, non è ipotizzabile che si possa imparare con qualche ora di lezione a settimana. Sarebbe come pretendere che chi esce dal liceo classico faccia agevolmente conversazione in latino…

    L’unico modo che ha un bambino di genitori italiani di imparare lo sloveno è “per immersione culturale” e quindi partendo dall’asilo, quando la sua mente assorbe qualsiasi lingua, per poi proseguire alle elementari, con le lezioni di tutte le materie svolte in lingua slovena e contornato da compagni di madrelingua slovena. E anche così…senza poter contare sul giusto supporto a casa dei genitori è parecchio dura…ma perlomeno è fattibile. Questa integrazione ha anche un altro innegabile grande vantaggio: la conoscenza di una cultura diversa porta al rispetto della stessa, perchè molto spesso è l’ignoranza che determina l’odio.

    Introdurre qualche ora di sloveno nelle scuole italiane invece, ai fini pratici, la vedo come pura perdita di tempo e spreco di risorse…e sinceramente l’uscita di Terpin la vedo molto più come una pura e semplice provocazione.

    Personalmente ammiro molto i genitori italiani che comprendono che una lingua in più in una terra di confine vuol dire un’opportunità in più. E il fatto che nelle scuole slovene si parli spesso italiano durante la ricreazione, beh sinceramente non mi da fastidio, anzi lo reputo come possibile arricchimento degli alunni sloveni, quelli che a casa non hanno la possibilità di parlare in italiano.
    Di sicuro non la vedo come una minaccia di italianizzazione delle scuole slovene, bensì come una gran bella integrazione degli uni con gli altri nel nome di un’abbattimento di quelle barriere mentali che sarebbe ora di rimuovere per vivere più serenamente, imparando da piccoli il grande valore del rispetto reciproco.

    Lo dico da madrelingua sloveno, fiero della mia cultura, ma fiero di poter affermare che non ho alcuna paura che una cultura come la nostra possa essere minacciata o intaccata da qualche alunno italiano in più nelle nostre classi. Sono anche fiero del fatto che le nuove generazioni stiano finalmente andando verso un’orizzonte di collaborazione, rispetto, conoscenza dell’altrui cultura, pacifica convivenza…in una parola: PROGRESSO

  8. Diego Manna ha detto:

    Condivido, a me piacerebbe molto sapere lo sloveno e lo ritengo molto utile in questa zona.
    E confermo che dal punto di vista della ricerca del lavoro rappresenta una marcia in più.

  9. enrico maria milic ha detto:

    @ Boris

    scusa ma ti devo contraddire.

    Sono all’inizio del terzo anno di un corso di sloveno. In particolare i primi due non erano molto impegnativi: un’ora e mezza alla settimana in classe e davvero poco studio e compiti a casa.

    Ora, ovviamente su argomenti di base, mi faccio capire su tutto, anche in Slovenia con chi non sa l’italiano o l’inglese. E capisco qualcosa di quanto è scritto e dicono da Opicina e Muggia in poi, verso est: una svolta.

    Non solo: anche in Croazia e in Serbia riesco a capire qualcosa e riesco a fare conversazioni ‘di base’ .

  10. Kaiman ha detto:

    Enrico Maria Milic chi ti scrive e’ un sloveno del carso Goriziano. Insisti e vedrai che riuscirai a farti capire anche in Cechia Slovacchia Polonia e forse anche Russia.Con tanto piacere ho letto i commenti precedenti al mio e ho notato commentatori molto democratici sulla lingua slovena.Dico se ti offrono un modo di imparare una lingua che senza ombra di dubbio ti servira nella vita, apprendila e lascia daparte i pregiudizzi

  11. Richi ha detto:

    Purtroppo non ho avuto l’occasione di imparare lo sloveno e me ne dispiaccio.
    Ben venga questa iniziativa!
    Personalmente credo che come lingua possa aprire diverse porte e il fatto che sia poco diffusa nel mondo e’ una forza, non una debolezza come sostengono alcuni.

    Personalmente conosco bene l’inglese e spiccico qualcosina in francese e spagnolo: ma come me ce ne sono tantissimi.
    Con lo sloveno invece e’ un altro discorso: e’ ovvio che si apre una porta in piu’, soprattutto dalle nostre parti.

  12. Richi ha detto:

    (Scuseme la grammatica, ma ‘sta tastiera ultimamente xe orrenda…..)

  13. Ivan ha detto:

    Durante i miei studi di giurisprudenza ho frequentato il corso di sloveno per stranieri all’universita’ di trieste (facoltà di letter). La lettrice una persona splendida e per quattro anni abbiamo frequentato in 3, 4 persone. Ho imparato tantissimo, ricevuto una borsa di studio per frequentare (tutto spesato) tre settimane di corso di lingua e letteratura a lubiana un’estate ed un’altra estate borsa di studio per corso a portorose. Esperienze entusiasmanti. Pero’ è anche vero che un conto è leggere e capire, un altro parlare e usarlo per lavoro (molto più difficile). Rimane il fatto che lo sloveno è molto semplice se – ad esempio – devi imparare l’ungherese. E concordo che se lo mastichi decentemente puoi usarlo dalla croazia alla russia.

  14. boris ha detto:

    @enrico maria milic
    io intendevo padroneggiare la lingua…non comprendere qualcosa e farsi capire… sebbene, intendiamoci, ti stimo per essere riuscito a raggiungere un tale livello!
    Però il senso, come anche da te sostenuto, è poter mettere sul proprio curriculum una conoscenza della lingua di buon livello…

    Personalmente conosco solo 2 persone che hanno imparato lo sloveno DA ZERO in età adulta…ma solo perchè hanno entrambi i partner sloveni e dopo aver frequentato un corso hanno parlato con loro ESCLUSIVAMENTE in sloveno… ed ovviamente è l’unico modo per raggiungere un livello di conoscenza decente.

    Chiaramente nulla è impossibile ma chi proviene da famiglia italiana e nn ha partner sloveni parte estremamente svantaggiato… certo tutto aiuta e una conoscenza sommaria è sempre meglio di niente…ma a mio avviso per poter essere considerata utile deve essere almeno di un livello accettabile…

  15. se-po ha detto:

    Un paio d’ore alla settimana di sloveno non saranno certo sufficienti a padroneggiare la lingua, questo sicuro. Le lingue hanno bisogno di essere parlate: d’altronde viviamo sul confine, sia a Gorizia che a Trieste, le occasioni per migliorare quanto imparato di sicuro non mancano!
    Sicuramente il francese è parlato da più gente.. ma avendo i madrelingua sloveni attaccati casa ci deve portare a favorire questa lingua 🙂

  16. tomislav ha detto:

    Ben venga questo nuovo spirito ,ma da figlio di genitori nati in Russia,se vi trovate in quel paese ,con la mediazione dello sloveno vi farete capire ,ma non susciterete spontanea simpatia,

  17. milost ha detto:

    Il senato italiano ha appena esaminato la riforma della scuola media superiore, che vagabonda da mesi in tutta la sua indecenza tra un’istituzione e l’altra. L’ultima raccomandazione è di escludere lo studio del latino e della seconda lingua straniera dal liceo delle scienze sociali ( dicono che “frammenta” la didattica..!) e le discipline giuridico economiche dai licei in genere ( essendo i licei deputati a fornire una formazione critica (ahahah!!!) che consentirà approfondimenti specifici a livello universitario.Però, al quinto anno, che bello, si raccomanda di svolgere una disciplina non linguistica in lingua straniera ( un insegnante di matematica o biologia attualmente ce la fa a svolgere un programma in inglese, in tedesco, in sloveno?) Se siamo a questo punto, cari amici, mi sa che state facendo i conti senza l’oste: nel senso che non sarà la scuola italiana a far crescere culturalmente i nostri figli, saranno le famiglie con scelte appropriate, qualora ovviamente ne abbiano le possibilità economiche. Triste, vero?

  18. MARISA ha detto:

    Una lingua la si impara solo se a scuola è usata come lingua veicolare. E proprio il fatto che nella scuola italiana la lingua inglese non è lingua veicolare, fa diventare del tutto inutili i tanti anni (e ore!) dedicati a scuola a questa lingua…

    Il problema dei troppi studenti di lingua italiana nelle scuole slovene di Trieste, è un problema reale ed esiste pari problema nelle scuole di lingua italiana di Capodistria (ma è lo stesso in Croazia). Mi risulta che le scuole di lingua italiana (della minoranza linguistica italiana) in Slovenia e Croazia, sono state costrette ad aprirsi agli studenti sloveni per un banale motivo di sopravvivenza: non avevano più i numeri minimi di iscritti per restare parte.
    Ma avere più studenti sloveni (o croati) che studenti di lingua italiana, crea non pochi problemi alla politica linguistica della tutela lingua italiana…

    Sono problemi “concreti” ben conosciuti da chi è esperto nella complessa materia della tutela di una lingua minorizzata. Non c’entra proprio nulla ogni discorso ideologico di “apertura” o di “chiusura”. E’ un mero problema “tecnico”……e non ideologico o politico.

  19. effebi ha detto:

    avevo una vecchia zia che lavorando in un negozio di oreficeria imparò (molto bene) il serbo-croato.
    ….la mia povera zia defonta.

    esisti ancora el serbo-croato ?

  20. effebi ha detto:

    “I nostri bambini a ricreazione parlano italiano…”

    purtoppo i bambini di enrico maria e di tanti altri genitori “non sloveni” che portano i loro bambini nelle scuole slovene agiscono come pericolosi contaminatori.
    soluzione ? una sola, proibire l’italiano durante le ricreazioni (quelo che auspica il “rozzo” Terpin)

    o, come propone il “raffinato” Kocijančič, rovesciare il problema e fare in modo che nelle scule italiane, durante la ricreazione si parli lo sloveno…

    uno a uno, palla al centro.

  21. ciccio beppe ha detto:

    Imponiamo lo svedese e facciamola finita.

  22. enrico maria milic ha detto:

    @ Boris

    per lavoro mi capita di aver a che fare con degli slovenofoni di Slovenia.

    Ti assicuro che da quando parlo un po’ di sloveno, la loro percezione di chi sono è cambiata molto.

    Ovviamente parlo di empatia, non di mera utilità nella comunicazione.

  23. Fabio ha detto:

    @Effebi: parlavi inglese, tu, a ricreazione? O tedesco, o qualunque altra tu seguissi come lingua straniera?

  24. Cristiano ha detto:

    >“I nostri bambini a ricreazione parlano >italiano

    alla faccia di chi ricorda con nostalgia i bambini goriziani di 100 anni fa che parlavano 4 lingue tra di loro

  25. istro ha detto:

    Mi pare che, sostanzialmente, non vi siano posizioni contrarie (…me par giusto che sia cussì), e anch’io ho una posizione favorevole.
    E ormai non è nemmeno più (iera ora…) una questione politica (Seganti docet…).
    Male non sarebbe cominciare a proporre, nelle scuole elementari e medie inferiori di lingua italiana, l’insegnamento dello sloveno su base volontaria in tutta la fascia confinaria (meglio ex…)regionale da Tarvisio a Lazzaretto. Le famiglie dicano in tempi brevi, mediante risposta volontaria a una richiesta dell’istituzione scolastica, se intendono usufruire di questa buona opportunità per i figli. E lo dicano anche, analogamente per la lingua italiana, le famiglie delle scuole slovene di Slovenia (stessa fascia territoriale, nelle zone dove non è già previsto l’insegnamento dell’italiano).
    Nulla va imposto, ma va liberamente scelto, di qua e di là della linea ormai virtuale, e su basi di RECIPROCITA’.

  26. marino ha detto:

    Sono d’accordo con Milost quando dice di non fare affidamento sulla scuola italiana per una crescita culturale, riferito naturalmente all’apprendimento della lingua slovena per gli italiani. Ma la conclusione non la vedo triste: questa è una di quelle cose che se non ce le dà lo stato ce le possiamo prendere, nessuno ci impedisce (per il momento) di studiarci lo sloveno meglio che possiamo.
    E siccome questo sarebbe un mio desiderio (provo anch’io vergogna come bubez goriziano #5 per essere nato in questa zona di confine e dopo più di cinquant’anni essere rimasto a poche parole) mi ha fatto molto piacere sentire queste voci che la pensano come me e che (EMM #9) mi hanno ridato un po’ di fiducia sulla possibilità di affrontare le risapute difficoltà che lo studio di questa lingua comporta se non si inizia da bambini.

  27. maja ha detto:

    qua non si tratta di una questione ideologica.
    si parla di un problema pratico, che esiste, c’è e andrebbe affrontato.

    il fatto è che rispetto a 20, 30 anni fa, la situazione delle scuole slovene (ma credo anche di quelle italiane) è molto cambiata.
    se ai miei tempi infatti la popolazione delle scuole slovene era costituita quasi esclusivamente da bambini perfettamente slovenofoni o al massimo bilingui (provenienti da matrimoni misti), oggi non è più così.

    e allora può succedere (e succede) che nelle graduatorie delle scuole d’infanzia i bambini appartenenti alla comunità slovena si vedano scalzati da bambini italiani, serbi ecc. oppure può succedere (e succede) che in una prima classe elementare quasi la metà dei bambini non conosca una parola di sloveno.

    e allora, che si fa?

    io credo che la scelta di iscrivere i propri figli alle scuole slovene non dovrebbe mai essere una scelta di comodo o di ripiego (metto mio figlio alla sezione slovena perchè in quella italiana non ho trovato posto; lo metto alla scuola slovena perchè è più vicino casa o perchè ci sono meno bambini e sono seguiti meglio).

    i genitori italiani o italofoni che dir si voglia, che intendono iscrivere i propri figli alla scuola slovena, dovrebbero invece ponderare molto attentamente questa scelta e sapere cosa comporta.
    pensare che i bambini siano in grado di integrarsi perfettamente e di imparare la lingua nell’arco di due mesi è un grosso sbaglio, perchè così non è. ci vogliono impegno, costanza, spirito di adattamento. e non solo da parte degli insegnanti e dei bambini, ma anche e soprattutto da parte dei genitori.

    in alternativa, se c’è interesse (e mi sembra che ci sia), l’insegnamento (facoltativo?) dello sloveno nelle scuole italiane, non mi sembra una cattiva idea.

  28. giacomo ha detto:

    dai commenti mi sembra che, come spesso succede, la gente sia un tantino avanti rispetto ai politici…
    anche mia figlia, il prossimo anno andrà alla scuola materna slovena (se i la ciol), pur essendo nata da genitori di madrelingua italiana

  29. jacum ha detto:

    a trieste devi exister do lingue come minimo: el talian e el sloven.

    quando finalmente trieste sará libereda de chi che no vol el progresso de una cittá multi etnica multi culturale multi linguistica, de confin, ricca de culture de ogni dove, non saermo noi stessi. non saremo triestini.

    i comenti che go leto fin deso i raconta semplicemente la veritá e la serenitá de conoser piú lingue, senza chiuderse e odiarse per cosa po’….

    ritornemo sempre lá e ghe ritorneremo fintanto che gli italianissimi non i se redimerá e ridimensionerá!

    @ boris,
    son d’acordo con ti.

  30. Kaiman ha detto:

    Con tanto interesse seguo i commenti di questo articolo di Kocijancic, e veramente sono rimasto sbigottito, come mai non si e’ fatto ancora vivo nessun commentatore antislavo. I miei genitori che sono nati sul carso Goriziano 1906 e 1907 vi garantisco che scrivevano e parlavano tre lingue Italiano,sloveno ceco e tedesco la mamma, ed erano orgogliosi di essere stati profughi del impero Austroungarico dove nelle scuole d’obligo hanno imparato le lingue, e non gli dava neanche fastidio di parlare l’italiano

  31. effebi ha detto:

    oggi 2010 con i denari pubblici italiani a trieste (in italia) i bambini italiani possono imparare lo sloveno e l’italiano (emm nè da testimonianza)

    oggi 2010 con i denari pubblici italiani a trieste (in italia) i bambini sloveni possono imparare lo sloveno e l’italiano.

    oggi 2010 con i denari pubblici italiani a trieste (in italia) i bambini di ogni etnia possono imparare l’italiano, lo sloveno, il tedesco, l’inglese… etc… etc…

    (forse qualcuno non se nè accorto… o forse qualcuno cerca di creare nuovi posti di lavoro dedicati agli sloveni)

  32. Luigi (veneziano) ha detto:

    Quoto al 100% MARISA (n° 18).

    Il fenomeno della sovrapposizione della lingua principale d’ambiente alla lingua d’insegnamento della scuola è una vera e propria piaga nelle scuole della minoranza italiana in Croazia e in Slovenia. In altri termini: il massiccio inserimento di scolari della maggioranza nelle scuole della minoranza ha relegato l’utilizzo della lingua della minoranza unicamente alla lezione frontale.

    Risultato: una grande percentuale degli studenti delle scuole della minoranza italiana esce fuori dalla verticale completa (asilo, elementari, medie, superiori) con un grado di conoscenza dell’italiano estremamente lacunoso. Basta leggere i componimenti d’italiano anche di ragazzi dell’ultimo o penultimo anno del liceo per mettersi le mani nei capelli: errori madornali, utilizzo di forme croate all’interno della composizione e addirittura – in certi casi – utilizzo di forme dialettali venetofone.

    Il problema è talmente grosso che alcuni esponenti della minoranza – Nelida Milani fra tutti – hanno addirittura proposto il divieto di iscrizione di scolari croati nelle scuole italiane, o la loro riduzione a percentuali minimali. Questo però ovviamente provocherebbe altri enormi problemi, di vera e propria sopravvivenza degli istituti scolastici.

    Luigi (veneziano)

  33. maja ha detto:

    “In altri termini: il massiccio inserimento di scolari della maggioranza nelle scuole della minoranza ha relegato l’utilizzo della lingua della minoranza unicamente alla lezione frontale.”

    Ed è proprio questo che intende Terpin quando dice che i bambini durante la ricreazione parlano in italiano e quando si chiede a chi siano destinate le scuole con lingua d’insegnamento slovena.

    Ma tanto, cosa vuoi che importi? Ciò che conta è che quando si tratta di dire parolacce tutti usano la stessa lingua (Camber dixit).

  34. effebi ha detto:

    (tutti a spintonare….)

  35. effebi ha detto:

    3+18+32

    rimane il problema sul tappeto: che si fa se a ricreazione si parla italiano (nelle scuole della minoranza slovena in italia) e sloveno-croato (in quelle della minoranza italiana in slo-cro) ???

    …intanto nuove e più numerose famigliole di italiani (come quella di emm) continueranno ad affollare le scuole slovene

    come se disi a trieste…”no xe un ben senza un mal…” (e viceversa)

  36. ciccio beppe ha detto:

    38:Che problemone. Stanotte non dormirò a sapere che a ricreazione i ragazzi parlano come preferiscono parlare.
    Sguinzagliamo gli agenti della polizia linguistica davanti alle scuole. Chi lo becchiamo a parlare la lingua sbagliata … in canòn!

  37. MARISA ha detto:

    ciccio beppe

    pensa che bello se a Trieste durante la ricreazione si parlasse solo in lingua slovena! E la lingua slovena fosse la lingua prima nella comunicazione dei ragazzi triestini…

    Forse qualcuno a Trieste comincerebbe a non dormire la notte….

    La mia è ovviamente una provocazione fatta apposta per farti capire che il problema esiste anche se alla maggioranza linguistica italiana “non gliene frega niente”, visto che non la tocca!

  38. effebi ha detto:

    a capodistria è così

  39. ciccio beppe ha detto:

    effebi documenta. Altrimenti premi i tasti del tuo calcolatore con la punta del naso.

  40. MARISA ha detto:

    E’ vero. Ha ragione Effebi. A Capodistria è così. E pure a Pola.

    E’ un problema ben noto a chi si occupa di politica linguistica di tutela delle minoranze linguistiche storiche. Un problema comune a tutte le minoranze linguistiche, persino a quelle, come quella friulana, che sono maggioritarie a casa loro. La lingua ufficiale (dello Stato in cui vivono le minoranze) è invasiva e di fatto schiaccia la lingua di minoranza: questo è un dato oggettivo. Ovviamente questo dato oggettivo va benissimo agli “italianissimi” di Trieste, nei confronti della minoranza linguistica slovena di Trieste ( e chi se ne frega se nei corridoi delle scuole slovene di Trieste si parla in italiano, anzi….benissimo così!), salvo poi alzare urla di proteste e grandi lamenti, quando lo stesso identico fenomeno lo si riscontra a Capodistria o Pola nei confronti della minoranza linguistica italiana di Slovenia e Croazia…

    E allora un problema che chiamerei “tecnico”, e già molto ben studiato da coloro che si occupano di politica linguistica a livello europeo, diventa ideologico…..e materia di scontro politico.

    Il problema di fondo è che nonostante la politica linguistica di tutela della minoranze linguistiche storiche sia già da diversi decenni materia di specialisti formati dalle università di tutta Europa, c’è ancora chi ne ignora persino l’esistenza (della politica linguistica come scienza ormai entrata nelle università) e continua con cavolate come “meglio l’inglese….siamo moderni e guardiamo avanti”.

  41. effebi ha detto:

    non mi sono lamentato di capodistria, ho detto solo che è così. altre famigliole italiane, come un flagello, tra un pò si riverseranno anche lì, come già accade nelle scuole slovene della minoranza in italia e come accade nelle scuole del circondario sloveno di muggia… 🙂

    e oplà !

    il mio sogno è di vedere una famigliola di immigrati marocchini in italia che porta i bambini a scuola a COPER e loro, i bambini di origine marocchina, che parlano italiano a ricreazione, con dei bambini croati di origine serba…

    che gran paese ! l’italia !

    (Coper scritto così, con la C)

  42. marcus ha detto:

    @ tutti
    xe importante saver che gavemo una costituzion e quela la parla ciaro “le lingue ufficiali son pariteticamente l’ italiano e lo sloveno ed in casi particolari il croato”, perciò son del avviso che incomincemo sin de subito ad applicarla.
    Giusto per capirse ancora un bic mejo no esisti una lingua di minoranza tra ste 2 o 3 lingue ufficiali.

    Speremo che son i politici a preparar la popolazion sul applicazion della legge e no che devi la pololazion spiegar ai politici come che xe la legge, perché se xe cussì no i servi in sta nostra nazion ovvero i pol anche incominciar a preparar le valige)

    Quote

    STATUTO PERMANENTE DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE

    Article 4
    La Costituzione del Territorio Libero garantisce a tutte le persone sotto la giurisdizione del Territorio Libero, senza distinzione d’origine etnica, sesso, lingua o religione, il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali, incluso la liberta di culto religioso, lingua, parola e pubblicazione, educazione, assemblee e associazioni. Ai Cittadini del Territorio Libero sarà assicurato l’ugualglianza di elegiblità per l’esercizio pubblico.

    Article 7
    Le lingue ufficiali del Territorio Libero sono l’italiano e lo sloveno. La Costituzione determinera in quale circostanza il croato potrebbe essere usato come terza lingua ufficiale.

    Unquote

  43. effebi ha detto:

    te me pol meter anche el statuto nele altre due lingue ufficiali ?

    senno magari rischiemo de esser “fuorilegge”

  44. marcus ha detto:

    @ effebi
    la costituzion del TLT xe scritta in inglese e francese come lingue ufficiale per linterpretazion. Visto che la traduzion in talian (l’hanno fatta nel 1947 per li amministratori che no saveva leger l’inglese), già fà acqua de tutte le parti dovremo tradurla noialtri ancora una volta in talian, sloven e croato. Perciò se te ga voia te la pol tradur ti in sloven e croato come che go fatto mi per l’italiano.
    Te sembrerà strano, ma proprio per avermi accorto che la traduzion in talian no xe corretta oggi posso dir che doman cambierà parrechie cose de ste parti poiché come senz’altro te sara d’accordo LA LEGGE VA RISPETTATA e chi no la rispetta xe un Fuorilegge. Quel che succede con i fuorilegge co i vien beccadi savemo tutti.

  45. marcus ha detto:

    @effebi

    si, son triestin original anche se son nato all’estero. La question TLT-PLT xe attualmente in elaborazion e se ti interessa de saverne de più te ne pol scriver sul comitatoplt@gmail.com . Tuttavia voio sottolinear che il comitato no ga nissun pregiudizio verso qualsiasi etnia ma che applica unicamente quanto previsto per legge e come che probabilmente te se ga accorto purtroppo la nostra amministrazion, taliana de quà e slovena/croata de la, se ga dimenticà che semo un popolo che solamente per via della guerra Fredda xe sta diviso e che sto popolo multietnico ga ovviamente una sua nazion.

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