27 Gennaio 2010

Nucleare a Monfalcone no, raddoppio della centrale di Krsko sì

Una mobilitazione di massa per una presunta lista dei possibili siti idonei ad ospitare centrali nucleari, mentre passa quasi inosservato il progetto di raddoppio della centrale di Krsko in Slovenia ma a meno di 70 km in linea d’aria da Trieste.
E l’Italia punta a una partecipazione nel raddoppio della struttura. Lo conferma l’assessore regionale Sandra Savino e il presidente Tondo, che ha ribadito l’interesse al progetto: ”Su un tavolo tecnico strutturato positivamente – ha detto Savino – con la Slovenia e anche con la Croazia si puo’ trovare la via mediana”.

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3 commenti a Nucleare a Monfalcone no, raddoppio della centrale di Krsko sì

  1. Dario Predonzan ha detto:

    Beh, proprio inosservato no.
    Sono anni che gli ambientalisti (solo loro, in verità) denunciano in ogni sede il tentativo italiano – avviato dall’allora ministro degli esteri D’Alema (guarda un po’…) agli inizi del 2007 – di “comprare” il consenso della Slovenia al rigassificatore (o ai rigassificatori) nel Golfo di Trieste, offrendo in cambio la partecipazione dell’ENEL al raddoppio della centrale di Krsko.
    Tentativi ripresi dal nuovo Governo Berlusconi e dal Presidente della Regione Tondo, che è arrivato al punto di ipotizzare un coinvolgimento diretto della Regione (con Friulia?) nell’operazione.
    Ne abbiamo scritto più volte, anche sui giornali locali.
    Vero è che quasi tutto il mondo politico (e giornalistico) ha fatto finta di non vedere e non sapere, o perchè in realtà nuclearista e favorevole all’idea (quasi tutto il centro-destra ma, come detto, pure fette rilevanti del centro-sinistra), o perchè incurante di tutto ciò che non riguardi l’immediato cortile di casa (sindrome di Nimby). Si spiegano così gli strilli contro l’ipotesi inverosimile di Monfalcone, a fronte del silenzio assordante su Krsko.

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