26 Gennaio 2010

Pallacanestro Trieste 2004: il diavolo e l’acqua santa (parte seconda)

La resa dei conti: il diavolo e l’acqua santa (parte seconda)

MERCATO
D: Questa estate lo hanno detto tutti allineati: il mercato è stato fatto da Matteo Boniciolli di concordo con l’allenatore Massimo Bernardi. Ma la cosa non ci convince: tolti i confermati della scorsa stagione (Lenardon, Spanghero, Marisi, Cigliani, Benevelli), sanno anche i muri che Colli è stato un pretoriano alla corte di Matteo Boniciolli, così come il Crotta “senese”, un motivo atavico di critica verso la passata gestione che se l’è lasciato sfuggire. Ivan Scarponi non risponde minimamente alla caratteristiche di giocatore esperto “all around” richieste da Bernardi (leggi anche: giocatore leader); forse il solo Benfatto è una richiesta esplicita del coach, rivelatasi non rispondente alle esigenze del ruolo. Al di là di colpe dell’uno o dell’altro la squadra è stata fatto senza equilibrio, i giovani giocatori di talento sono nelle altre squadre (vedi Ferrarese, Bonacini, Crow, ecc.), e gli esperti non sono la costanza fatta a giocatore. Qualcuno parlerà di mancanza di pecunia per prendere giocatori di quel calibro (vedi l’affaire Carrizo, veramente mai trattato?), altri dicono che i soldi c’erano ma sono stati convogliati da altre parti.
Ultimo punto: si parlava di “blindare” contratti per un possibile approdo in Legadue: quanti di questi confermereste al “piano di sopra”?
A: Il mercato è stato fatto di concordo fino a smentita dei protagonisti, con i soldi a disposizione, e la vittoria a Forlì e la splendida partita giocata a Bologna sta a significare che il roster tanto male non è. Certo, si sono fatte delle scommesse, e come tali possono portare straordinari dividendi come delusioni cocenti. La questione poi di molti giocatori alla prima esperienza di categoria necessariamente lascia troppe incognite sul prodotto finale; prodotto finale che, sottolineato più volte in tempi non sospetti, esulava dal mero risultato del campo e di classifica, ma rientrava in un progetto di investimento triennale.

TIFOSI
D: Sorprende che un uomo così vulcanico e passionale come Matteo Boniciolli, così incline a “scaldare” la folla dei curvaroli in giro per l’Italia, si sia “raffreddato” a casa sua. Dopo i primissimi intenti concilianti di inizio gestione, con una maniacale attenzione al singolo spettatore fruitore dello spettacolo basket, con il passare del tempo nulla e stato fatto per accattivare il popolo di appassionati (paganti ndr.) della Pallacanestro Trieste 2004; le ultime vicende legate alla questione ultras-tribunetta hanno indispettito non solo i chiamati in causa del tifo organizzato ma tutta la platea del Palatrieste; sarò un caso oppure la “ribellione” di pochi è diventato il vessillo di molti?
A: La questione del tifo è sempre stata trattata a tavolino a inizio anno, ed è frutto dei fatti incresciosi capitati la scorsa stagione, culminati con squalifiche del campo e multe (per cui sarebbe stato possibile acquistare anche il Carrizo sopra citato, parole di Boniciolli ndr.); allargando poi il discorso, da sempre come soleva ripetere il buon Pancotto, la gente viene a teatro quando lo spettacolo è degno di essere chiamato tale!

IL FUTURO
D: Il povero Enzo Tortora esordiva con un “dove eravamo rimasti…”, la Pallacanestro Trieste 2004 è rimasta alla proprietà in smobilitazione (il Presidente Dipiazza pronto a lasciare l’incarico e Massimo Paniccia pure), con l’Acegas Aps a confermare la sponsorizzazione ma investendo metà del budget (500.000 euro a fronte del milione di euro di questi anni), un consulente operativo con un altro anno di contratto, e a cascata tutto lo staff. Ormai è evidente che Matteo Boniciolli è e rimane un ALLENATORE, e anche di ottimo livello, e come tale gestisce la propria azienda in funzione di quello; in serie A la cosa è totalizzante, per cui risulta fin troppo evidente l’impossibilità di gestire a tutto tondo anche una società in serie A Dilettanti come Trieste, non una piazza qualunque. Essendo però una personalità edotta in materia cestistica, il futuro potrebbe essere la conferma a “grande capo”, delegando i compiti più stringenti e giornalieri a una figura fidata, un Direttore Sportivo che faccia mercato, tratti di questioni relative a squadra, rapporto con il pubblico e affini, un braccio destro autonomo. Oppure, semplice ammissione etica per cui il doppio ruolo non consente il miglior risultato in entrambe le mansioni, e quindi un passare il testimone e un “arrivederci” senza rancore.
A: Il futuro, a prescindere dalla vicende strettamente legate ai vertici, DEVE passare per le direttive di Matteo Boniciolli. Per la prima volta Trieste ha una persona con le idee chiare che ha portato avanti un progetto, anche a costo di “incidenti di percorso” come quello di questa stagione riferito alla prima squadra. Ovviamente il tutto non può essere applicabile separatamente alla questione risorse finanziarie, che con la “questione rigassificatori” potrebbe riceve nuova linfa vitale, ma che ad oggi langue; il silenzio dei vertici potrebbe essere un triste “nulla di fatto” come un “stiamo lavorando per voi”.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)
Rafbaldo@libero.it

+++ Qui la prima parte di ” Pallacanestro Trieste 2004: il diavolo e l’acqua santa” +++

2 commenti a Pallacanestro Trieste 2004: il diavolo e l’acqua santa (parte seconda)

  1. enrico maria milic ha detto:

    è vero che sul fronte della comunicazione la società è più o meno scomparsa.

    e, certo, mi sarei aspettato un po’ più di protagonismo di bonicciolli…

  2. apu ha detto:

    complimenti per gli articoli.
    quello che davvero sorprende è il silenzio della società verso i paganti del palatrieste di fronte ad una situazione ormai disastrosa. trieste continua ad avere una grande tradizione di spettatori ma la maggior parte degli spettatori è “da salotto” (e non vuole essere una critica cattiva, solo un’osservazione dello spettatore medio della pallacanestro a trieste). d’altro canto, cosa fa la società per scaldare i cuori? o almeno per far sentire che “non siamo soli”?

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