22 Gennaio 2010

Il Gect è cosa fatta. Approvata nella notte l’Area metropolitana tra Gorizia e Nova Gorica

Ha incassato il via libera dei consigli comunali di Gorizia e Nova Gorica: è nata la scorsa notte l’Area metropolitana transfrontaliera del Goriziano. Ora i documenti passeranno ai ministeri italiano e sloveno per l’ok formale.
32 consiglieri comunali di Gorizia hanno votato sì, cinque gli astenuti. A Nova Gorica la delibera ha incassato 25 ok e sette astensioni.

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7 commenti a Il Gect è cosa fatta. Approvata nella notte l’Area metropolitana tra Gorizia e Nova Gorica

  1. Andrea ha detto:

    Ben fatta!

  2. Federico Portelli ha detto:

    Dopo l’impegnativa seduta di questa notte, che ha visto respingere tutti gli emendamenti migliorativi presentati, questa è la mia posizione …
    “Abbiamo votato a favore, nonostante tutto, perché crediamo che la dimensione e la collaborazione transfrontaliera rappresentino, per Gorizia, l’unica opportunità di futuro. L’abbiamo sempre detto. E non abbiamo certo cambiato idea.
    Piuttosto, ci ha lasciato sconcertati il modo estremamente disinvolto con cui il delicato dossier è stato gestito da Romoli.
    Su una questione come questa serviva un dibattito più partecipato, un maggior coinvolgimento da parte delle forze sociali ed economiche, un dialogo ed un informazione corretta con i cittadini.
    Nel merito, di contenuti poco o nulla. Per Romoli il GECT è solo un contenitore, con cui (solamente) rappresentare una volontà di collaborazione. Una volontà che invece, politicamente, non ha credibilità alcuna.
    Lo abbiamo constatato in aula anche ieri, con alcuni componenti della giunta che si sono caratterizzati per interventi polemici, fuori misura e ben distanti da un reale spirito di collaborazione con i vicini d’oltre confine.
    Ma il vero obiettivo della giunta Romoli è stato raggiunto, ed è di pura propaganda. Voleva infatti unicamente dare l’impressione di “fare qualcosa”, di inseguire il maggior dinamismo che Nova Gorica dimostra ogni giorno rispetto alla staticità deprimente in cui la città si ritrova dopo appena metà mandato di questa amministrazione.
    Anche il Gect, nei fatti, è un occasione persa, per come è stato voluto da Romoli. Tutti i contenuti che noi avevamo proposto, per riempire il vuoto d’idee dell’attuale giunta, sono stati respinti dalla maggioranza in consiglio comunale.
    Utilities e servizi a rete dimensionati per l’area transfrontaliera,
    polo universitario internazionale,
    assistenza sanitario-ospedaliera per il bacino dei tre comuni,
    mercato del lavoro ed osservatori immobiliare,
    terziario avanzato a supporto della logistica,
    riconversione industriale e creazione di un distretto sulle energie rinnovabili,
    cultura sport e giovani,
    superamento dei condizionamenti storico-culturali del ‘900 e delle barriere linguistiche,
    valorizzazione turistico-ambientale dell’Isonzo.
    … E, soprattutto, la partecipazione dei cittadini di qua e di là del confine alla definizione di programmi e strategie comuni…
    Tutto questo serviva per cementare la coesione economica e sociale dei tre comuni del GECT. Tutto questo abbiamo proposto con i nostri emendamenti. Tutto questo è stato respinto dal centro-destra.
    Sulla collaborazione transfrontaliera si gioca il futuro della città e sbagliare per eccessiva fretta potrebbe segnarne la definitiva morte.
    Prima di votare il contenitore, si dovevano fissare obiettivi, strategie, tempi.
    Ora staremo a vedere cosa porterà di concreto, per i cittadini, l’operazione GECT così come è stata voluta dal centro-destra.
    L’unica possibilità percorribile, perche possa funzianare, è che esso diventi il braccio tecnico-gestionale del “Patto di collaborazione transfrontaliero” gestito dalla Provincia: è quella, infatti, la sede propria per definire politiche, strategie e contenuti di area vasta. Anche transfrontalieri. Ed è solo con questo auspicio, alla fine, che ieri abbiamo dato il nostro assenso al GECT di Romoli e Brulc.”
    ing. Federico Portelli

  3. Giovanni ha detto:

    Ma non sarebbe più giusto fare un referendum a livello comunale per vedere se la popolazione vuole questa cosa?

    Tutte queste iniziative calate dall’alto stile “statuto Albertino” non mi piacciono…

  4. talponer ha detto:

    @Giovanni

    Siamo in una democrazia rappresentativa, non diretta. Non ti piace l’idea del Gect? Semplice, alle prossime elezioni vota per la forza politica che vuole abolirlo. Se piu’ del 50% di goriziani non lo vogliono, non preoccuparti, sparira’ senza bisogno di referendum.

    Per quanto mi riguarda posso solo dire: Ben fatta!

  5. milost ha detto:

    Credo che nessuno voglia abolirlo. Le obiezioni riguardano la vacuità dei contenuti e la mancata condivisione, politica e tecnica, nella pressochè secretata fase preparatoria.Si protesta per il secondo aspetto e si teme, riguardo al primo, che il bel contenitore tale rimanga. Se poi c’è proprio qualcuno che non lo vuole, in quanto strumento di cooperazione transfrontaliera, be’: 1 – posizione assai discutibile e conflittuale rispetto la fisiologica evoluzione della società e dell’economia; 2 – resti calmo, probabilmente non accadrà niente di quanto egli paventa.

  6. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Portelli

    Onestamente non capisco il senso dell’intervento. Se si era dubbiosi ci si poteva astenere o votare contro, invece a me pare il classico atteggiamento “un colpo al cerchio” (non posso votar contro un contenitore come il GECT che fa così figo), e “un colpo alla botte” (non posso però mettere il partito a tappetino dietro a Romoli).

    Ne vien fuori un “voto sì, ma col braccino corto”.

    Luigi (veneziano)

  7. milost ha detto:

    Mah, Luigi, io Portelli lo capisco, sinceramente avrei fatto uguale. Non mi piace quel “staremo ora a vedere cosa porterà l’operazione voluta dal centro destra”. Avrei piuttosto preferito una richiesta ulteriore, un “abbiamo votato, vogliamo partecipare, dire la nostra e contribuire a fare meglio, a mettere i contenuti lì dove non ci sono”.Farsi da parte ora non apre nessuna prospettiva…e la Provincia,che si faccia sentire no?,che rivendichi un ruolo e soprattutto una capacità propositiva e operativa, altrimenti i giochi se li gioca Informest e gli altri staranno a guardare.

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