20 Gennaio 2010

La giunta di centrodestra vara l’Area metropolitana transfrontaliera: “Così è più facile ottenere fondi dell’Ue”

Infrastrutture per i trasporti e la logistica, energie rinnovabili e benessere sociale. Sono questi i tre campi d’azione della nuova area metropolitana goriziana: la struttura che i consigli comunali di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter saranno chiamati ad approvare domani sera.
E’ stato l’assessore comunale al Bilancio, Guido Germano Pettarin, a illustrare i contenuti del Gect nell’incontro – svoltosi in Municipio – organizzato dall’opposizione. “Sarà una struttura agile, non vogliamo un carrozzone. Non ci saranno compensi o gettoni per i membri dell’assemblea, organo principale del Gect”, ha voluto precisare l’assessore. Anche le diverse “professionalità” che lavoreranno nella nuova struttura arriveranno dai tre Comuni attraverso lo strumento del distacco o del comando.
In particolare Pettarin ha sottolineato come il Gect dovrà essere uno “strumento per ottenere fondi, non per consumarli”. Tant’è che – è trapelato nell’incontro – l’obiettivo principale di quello che è stato definito “un salto di qualitù notevole” è di rendere più agevole l’accesso ai fondi comunitari.
“E’ l’inizio di un percorso che nessuno finora ha intrapreso – ha concluso Pettarin -. I cittadini hanno bisogno di fatti ed è questa l’esigenza a cui vogliamo rispondere. Siamo dei pionieri”.

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18 commenti a La giunta di centrodestra vara l’Area metropolitana transfrontaliera: “Così è più facile ottenere fondi dell’Ue”

  1. jacum ha detto:

    son d’acordo con icoroll:
    “Morale della favola per me è molto fumo e poco arrosto.”

    ma chi pagherà sta gente che coordina?

  2. Luca ha detto:

    @Enrico

    Si, esattamente per questo.
    Il GECT come “area metropolitana” non sarà mai quella Area Metropolitana prevista dall’ordinamento come “una delimitazione amministrativa italiana creata nell’ambito del riordino degli enti locali italiani (legge 142/90 e seguenti)..”

    Perciò @Annalisa, anche se nella convenzione per il GECT se ne parla, sarebbe bene tenere presente che è un’altra cosa. E sarebbe bene perciò tenere separate – anche nei termini – le questioni che si discutono attorno al GECT di Gorizia da quelle relative all’Area Metropoiltana triestina. La gente non ha molto tempo per approfondire e confondere le due cose è un attimo.

  3. Ivan ha detto:

    @enrico

    “il gect è utile politicamente alla raccolta di più fondi europei.”

    vero. Pero’ andrebbe precisato che questo e’ vero solo per determinati strumenti finanziari, cooperazione territoriale transfrontaliera in particolare(penso all’Italia – Slovenia 2007 – 2013) e quindi su un totale di risorse non cosi’ impressionante…

  4. enrico maria milic ha detto:

    @ivan

    non credo sia così.
    per come capisco la politica dei fondi comunitari, se si presentasse un gect a fare richiesta di fondi UE il suo peso sarebbe in genere, non solo per interreg, più forte.

  5. Luca ha detto:

    Per ciò che riguarda i fondi europei il problema è sempre il solito. E cioè la qualità e la condivisione dei progetti che si presentano. Ora, se col GECT almeno la condivisione dovrebbe essere fuori discussione, gli altri elementi quali la qualità, il cofinanziamento, la partecipazione delle risorse private, insomma tutti quei paramenti che fanno parte della valutazione del progetto da presentare, rimangono tutti da soddisfare. Da questo punto di vista cambia niente.

  6. annalisaturel ha detto:

    Qui infatti parliamo di area metropolitana transfrontaliera tra Gorizia, Nova Gorica e Sempeter

  7. Ivan ha detto:

    @enrico

    Dipende dai criteri di selezione e dal tipo di strumento. Nel nostro programma (lavoro per il transnazionale SEE, quindi un ex INTERREG) i GECT sono apprezzati in termini di valutazione qualitativa in maniera irrilevante o quasi. Cio’ non significa che non abbiano rilevanza “politica”, dico solo che se sono fatti unicamente per puntare ad avere un successo maggiore nelle procedure di selezione dei progetti nei vari strumenti, beh, qualche dubbio sulla loro utilita’ e’ lecito averlo…

  8. Luca ha detto:

    C’è anche da dire che per Gorizia non sarebbe una novità così grossa, se solo si facesse mente locale. Fino ad un paio di anni fa era attivo un tavolo di concertazione transfrontaliero presso la Provincia e che si chiamava appunto Patto Transfrontaliero, che altro non era che una anticipazione di quello che oggi viene chiamato GECT. Certo, non era supportato dagli strumenti normativi che nel frattempo si sono consolidati, ma era di certo una anticipazione a questo GECT.
    Perciò non parlerei di grossa novità, piuttosto di nuovi strumenti.

  9. Ivan ha detto:

    @10 Luca

    e’ proprio cosi’…

  10. Franz ha detto:

    Mi sembra una buona cosa la creazione del gect. La speranza è che si sappia far davvero funzionare questo strumento.

    Poi, tra serio e faceto e per continuare ad essere “precisini”… non esiste una vecchia Gorizia ma solo “una” Gorizia. Quella “nuova” è un’altra città e si chiama Nova Gorica. Non facciamo passare le cose come avrebbe voluto il buon maresciallo croato e non distorciamo la storia: si farebbe il gioco dei vari nostalgici, di qua e di là del confine. Abbiamo due città, praticamente unite ma che hanno storia e anime diverse. Se sapranno collaborare, ben più di quanto si sia fatto finora, bene, sarà tutto a vantaggio dei loro abitanti – e io me lo auguro sinceramente.

  11. Luca ha detto:

    @Ivan

    Certo che è così. Se vogliamo dirla tutta, il GECT va a diventare quella che una volta veniva chiamata “cabina di regia” per i progetti comunitari. Solo che questa diventa transfrontaliera. La UE si rende conto che le aree confinarie non sempre hanno una visione comune ed allora vara uno strumento di condivisione, una camera di compensazione.
    Per quanto riguarda i criteri ed i parametri dei progetti da finanziare però tutto rimane com’era. Perciò non “sarà più facile” ottenere finanziameto, perchè quello si ottiene sui parametri specifici del progetto. Al massimo sarà più agevole trovare “udienza” al progetto, ma di certo non più facilità all’approvazione solo perchè condiviso. Non basta.

  12. Luca ha detto:

    ..e se poi teniamo presente che i (pochi) progetti presentati negli anni da queste nostre aree sono sempre finiti in coda per la mancanza del cofinanziamento locale e soprattutto per la totale mancanza del soggetto privato, allora si capisce che il GECT da solo inciderà pochissimo.
    La vera svolta deve avvenire qui, da parte dei soggetti locali. Senza questo, tutto rimarrà come sta. Tessarolo, che ha seguito per anni la Cabina di Regia regionale, questo lo sa bene e, anche se non ho sentito cosa ha detto, non ci vuole molto per intuirlo.

  13. Luca ha detto:

    E a proposito dei pionieri…

    Patto Transfrontaliero – 1998

    Il Patto, ridenominato Protocollo di Collaborazione in seguito al riconoscimento da parte dei governi italiano e sloveno, opera come tavolo di concertazione per l’armonizzazione delle normative, lo scambio d’esperienze e buone prassi amministrative, la concertazione dello sviluppo e la gestione dei servizi d’interesse comune.

    Gli Enti Locali, con le rispettive Camere di Commercio e associazioni economiche e sociali, mirano ad armonizzare gli interventi per sfruttare al meglio le potenzialità che la particolare posizione geografica della zona può vantare. L’attività del Protocollo, coordinato a rotazione da uno degli enti aderenti, si articola in quattro commissioni di lavoro:

    · Infrastrutture e servizi a rete,
    · Politica economica e formazione,
    · Attività e servizi sociali,
    · Ambiente e Turismo.

    Tra gli argomenti trattati, i più importanti riguardano la maggiore permeabilità dei valichi confinari, la semplificazione delle normative sui lavoratori transfrontalieri, la progettazione di infrastrutture e servizi comuni nell’area transfrontaliera, l’integrazione tra le strutture sanitarie e le istituzioni universitarie, la pianificazione territoriale e la mobilità transfrontaliera, la cooperazione nei vari settori economici, una politica comune in materia di ambiente e l’impegno a promuovere iniziative culturali, educative e sociali per favorire l’integrazione tra le popolazioni frontaliere.

    http://www.provincia.gorizia.it/custom/sez_cms.php?menu_id=520526

  14. Alessio ha detto:

    Area metropolitana? E quandi abitanti fanno assieme Gorizia-Nova Gorica-Sempeter? Un milione? Cinquecentomila? Speriamo che alla pomposità delle parole poi seguano anche atti concreti

  15. Ivan ha detto:

    @Luca

    In genere concordo, però vorrei ricordare che all’epoca della “cabina di regia” regionale, la stessa cabina era anche Autorità di Gestione e la controparte slovena si gestiva la propria quota PHARE (soldi per non UE) senza nulla decidere sul FESR (soldi UE).
    La situazione odierna prevede un comitato di selezione dei progetti molto più articolato, con una partecipazioe slovena con potere decisionale (c’è anche l’Emilia Romagna nell’area eleggibile…)
    Questo per dire che c’è molta competizione e il GECT ti dà un valore aggiunto, ma nessuna garanzia di approvazione automatica.

  16. Kaiman ha detto:

    Parlate di area metropolitana transfrontaliera? Ma se fino a ieri quel cretino di assesore polizia urbana spudava sui sloveni

  17. jacum ha detto:

    kaiman, deso i riverà a far pagar le multe a tuti e due, taliani e sloveni 🙂

  18. Federico Portelli ha detto:

    Dopo l’impegnativa seduta di questa notte, che ha visto respingere tutti gli emendamenti migliorativi presentati, questa è la mia posizione …

    “Abbiamo votato a favore, nonostante tutto, perché crediamo che la dimensione e la collaborazione transfrontaliera rappresentino, per Gorizia, l’unica opportunità di futuro. L’abbiamo sempre detto. E non abbiamo certo cambiato idea.

    Piuttosto, ci ha lasciato sconcertati il modo estremamente disinvolto con cui il delicato dossier è stato gestito da Romoli.

    Su una questione come questa serviva un dibattito più partecipato, un maggior coinvolgimento da parte delle forze sociali ed economiche, un dialogo ed un informazione corretta con i cittadini.

    Nel merito, di contenuti poco o nulla. Per Romoli il GECT è solo un contenitore, con cui (solamente) rappresentare una volontà di collaborazione. Una volontà che invece, politicamente, non ha credibilità alcuna.
    Lo abbiamo constatato in aula anche ieri, con alcuni componenti della giunta che si sono caratterizzati per interventi polemici, fuori misura e ben distanti da un reale spirito di collaborazione con i vicini d’oltre confine.

    Ma il vero obiettivo della giunta Romoli è stato raggiunto, ed è di pura propaganda. Voleva infatti unicamente dare l’impressione di “fare qualcosa”, di inseguire il maggior dinamismo che Nova Gorica dimostra ogni giorno rispetto alla staticità deprimente in cui la città si ritrova dopo appena metà mandato di questa amministrazione.

    Anche il Gect, nei fatti, è un occasione persa, per come è stato voluto da Romoli. Tutti i contenuti che noi avevamo proposto, per riempire il vuoto d’idee dell’attuale giunta, sono stati respinti dalla maggioranza in consiglio comunale.
    Utilities e servizi a rete dimensionati per l’area transfrontaliera,
    polo universitario internazionale,
    assistenza sanitario-ospedaliera per il bacino dei tre comuni,
    mercato del lavoro ed osservatori immobiliare,
    terziario avanzato a supporto della logistica,
    riconversione industriale e creazione di un distretto sulle energie rinnovabili,
    cultura sport e giovani,
    superamento dei condizionamenti storico-culturali del ‘900 e delle barriere linguistiche,
    valorizzazione turistico-ambientale dell’Isonzo.
    … E, soprattutto, la partecipazione dei cittadini di qua e di là del confine alla definizione di programmi e strategie comuni…
    Tutto questo serviva per cementare la coesione economica e sociale dei tre comuni del GECT. Tutto questo abbiamo proposto con i nostri emendamenti. Tutto questo è stato respinto dal centro-destra.

    Sulla collaborazione transfrontaliera si gioca il futuro della città e sbagliare per eccessiva fretta potrebbe segnarne la definitiva morte.
    Prima di votare il contenitore, si dovevano fissare obiettivi, strategie, tempi.
    Ora staremo a vedere cosa porterà di concreto, per i cittadini, l’operazione GECT così come è stata voluta dal centro-destra.

    L’unica possibilità percorribile, perche possa funzianare, è che esso diventi il braccio tecnico-gestionale del “Patto di collaborazione transfrontaliero” gestito dalla Provincia: è quella, infatti, la sede propria per definire politiche, strategie e contenuti di area vasta. Anche transfrontalieri. Ed è solo con questo auspicio, alla fine, che ueri abbiamo dato il nostro assenso al GECT.”

    ing. Federico Portelli

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