18 Gennaio 2010

Renault lascia la Slovenia? Il governo si domanda come attirare investitori stranieri

di Luigi Vianelli

La notizia è stata pubblicata tre giorni fa dall’agenzia francese Apa, e sta creando delle fibrillazioni in tutta la Slovenia: il direttore generale della Renault, Patrick Pelata, al termine di un incontro col ministro dell’industria Christian Estrosi ha dichiarato che la Renault ha deciso di bloccare la produzione della Clio in Slovenia e in Spagna.
Uno dei maggiori investimenti stranieri in Slovenia è lo stabilimento Revoz di Novo Mesto, interamente di proprietà Renault: l’unico che produce automobili in tutto il paese (212.680 nel 2009). Qui si fanno la Clio II e la nuova Twingo. Revoz è il numero uno degli esportatori sloveni, con oltre l’8% del totale, e al 31 dicembre 2009 impiegava 2.606 persone, pari allo 0,33% della della forza lavoro slovena.
La Clio II, oltre che in Slovenia e in Spagna, è prodotta anche in Francia, in Argentina, in Colombia e in Messico, ma Pelata non ha citato questi altri paesi.
Ad una specifica richiesta sul futuro di Revoz, qualche mese fa il ministro dell’economia sloveno Matej Lahovnik aveva affermato che il futuro della Clio sarebbe dipeso dalla domanda del mercato, una volta che sarebbero cessati gli incentivi all’acquisto messi in piedi da tutti i principali paesi europei, aggiungendo però di aver ricevuto delle assicurazioni dirette dalla dirigenza di Revoz, per cui la fabbrica avrebbe continuato a lavorare a pieno regime anche senza la produzione della Clio.
Il governo sloveno a luglio aveva quindi deciso di garantire a Revoz un incentivo di 14,3 milioni di euro, sperando che la casa madre decidesse di produrre a Novo Mesto un nuovo modello, per ora identificato dal solo codice interno di X33. L’unica cosa che ad oggi pare certa, però, è che Clio se ne andrà.

Gli investimenti stranieri. Questa notizia fa il paio con l’intervista rilasciata alla fine del 2009 da Igor Plestenjak, direttore della Japti, l’Agenzia slovena che si occupa di incrementare gli investimenti esteri.
La Slovenia continua ad essere il Paese già ad economia socialista che ha attratto meno investitori esteri in assoluto, e questo aspetto, che ha comunque garantito finora un approccio più “soft” al mercato, senza le gimkane del turbocapitalismo imperante in altri paesi dell’Europa orientale, oggi potrebbe rivelarsi una palla al piede: l’anno in cui sono stati fatti più investimenti diretti da parte straniera in Slovenia continua a rimanere il 2002, con 1,7 miliardi di euro. In quell’anno venne ceduta la compagnia farmaceutica Lek alla multinazionale Sandoz, a sua volta facente parte della galassia svizzera Novartis, così come venne ceduto ai belgi di KBC il 34% della principale banca slovena, la Nova Ljubljanska Banka.

Ma in tutti gli anni successivi gli investimenti sono stati molto minori: fra i 270 e i 1.000 milioni di euro, e recentemente Kbc ha fatto sapere che di una mera partecipazione finanziaria di minoranza non sa che farsene: se non le viene concesso di arrivare al 51%, metterà sul mercato la sua quota.
Morale della favola: gli sloveni stanno domandandosi se oggi questa scelta “autarchica” possa avere ancora un senso, in un mondo affamato di investitori come fossero l’acqua per il Sahara

Per avere un’idea dei tagli medi dell’investimento straniero in Slovenia, basta osservare che il premio che annualmente viene conferito in quel paese per il migliore investitore d’oltre confine è andato nel 2009 alle due compagnie austriache Wolford e XAL: in un paio d’anni hanno investito, insieme, 8 milioni di Euro. Senza voler disprezzare queste due importanti iniziative, che hanno dato lavoro a oltre 300 persone, in questi giorni è in vendità a Traù, sulla costa dalmata della Croazia, un centro commerciale a 11 milioni di euro.

Sono ben altre quindi le aspettative del governo sloveno, anche se la congiuntura attuale chiede un complesso lavoro di tacco/punta: tutelare l’occupazione esistente, non vendere i gioielli di famiglia e attirare investimenti diretti.
Ricorda un po’ la storiella del lupo, dell’agnello e del cavolo…

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36 commenti a Renault lascia la Slovenia? Il governo si domanda come attirare investitori stranieri

  1. qwerty ha detto:

    A Novo Mesto un nuovo modello. Renault wind – kupe roadster.

    http://delo.si/clanek/98344

  2. ciccio beppe ha detto:

    A Venezia farà la nuova Trabant anfibia. Ma no gò le fonti 😉

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