15 Gennaio 2010

Bandelli: “Si abbia il coraggio di dire se il Parco del Mare si farà o no”

Franco Bandelli ha inviato a sostenitori e stampa il seguente comunicato che copiamo e incolliamo Quale ristoro migliore alla città sconfitta dalla decisione parigina di assegnare l’Expo a Saragozza nel 2008, se non la promessa di trovare subito un’alternativa allo sviluppo turistico ed economico di Trieste? Siamo nel dicembre del 2004, il 16 per l’esattezza, e da Parigi arriva la notizia negativa sull’assegnazione dell’Expo. Vince Saragozza. A gennaio 2005 parte il comitato promotore per il “Parco del Mare”.

In rapida sequenza dal 2005 ad oggi 3 siti si sostituiscono l’uno con l’altro: il terrapieno di Barcola, l’area dell’ortofrutticolo (Campo Marzio) e l’area dell’ex-piscina bianchi e rive di Trieste, con l’intermezzo dell’acquisto da parte del Comune di Trieste di un terreno alle Noghere (di cui è necessaria la bonifica…) dove spostare il mercato ortofrutticolo. Tutto questo suffragato dalle missioni prima a Valencia, nel maggio 2007, e dopo a Lisbona, nel febbraio 2009, da parte del signor Sindaco, con la decisione finale, dopo i ripetuti ripensamenti, in una seduta straordinaria del Consiglio comunale convocata nel luglio 2009 per definire la pianificazione strategica e l’ipotesi di realizzazione dell’impianto “Parco del Mare”.

Dal luglio del 2009 sino a dicembre dello stesso anno un continuo palleggiamento di responsabilità per trovare gli adeguati finanziamenti; la dichiarazione dei consiglieri regionali triestini di essere pronti alla battaglia in aula con emendamenti alla finanziaria regionale per tutelare la realizzazione dell’ambito “Parco del Mare” di Trieste (emendamenti mai visti nella realtà); poi l’uovo di Colombo proposto dall’Assessore regionale alle finanze, Sandra Savino, che dichiara di aver recuperato dai fondi “FAS” (fondi destinati dallo Stato alle regioni per la realizzazione di interventi strutturali strategici su cui, a mio avviso, c’è una grande incertezza) 1 milione di euro, come se ciò fosse la panacea di tutti i mali, visto la presunta spesa di circa 50 milioni di euro per realizzare il tutto…!

A fine anno un’intervista sul quotidiano locale al signor Sindaco fa però presagire che qualcosa non quadri: alla domanda precisa del giornalista su che cosa scommetterebbe tra rigassificatore e “Parco del Mare” il signor Sindaco, senza esitazioni, risponde “scommetto tutto sul rigassificatore”. Dieci giorni dopo apprendiamo, sempre dalle pagine del quotidiano locale, che un “Parco del Mare” sicuramente si farà; ma a Jesolo!!!

Mi chiedo se sia giunta l’ora di gettare la maschera. Mi domando come si sente il Presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti, e l’Ente che lui rappresenta, visto che i commercianti triestini hanno già contribuito in solido ai finanziamenti per la parte relativa alla promozione del “Parco del Mare” a Trieste, non a Jesolo.

Ora, dopo aver assistito negli ultimi dieci giorni alla levata di scudi degli industriali, giustamente indispettiti dalla situazione relativa al sito inquinato e allo sblocco del sito stesso che ancora aspettano; dopo aver visto liquidare dalla Regione il Piano Regolatore Generale con 18 riserve strategiche; dopo aver appreso che Trieste non ha più nemmeno un collegamento diretto con la Capitale d’Italia tramite la rete ferroviaria, e potrei continuare con notizie non del tutto positive per ancora diversi capoversi, mi chiedo come si possa accettare la notizia del sicuro alloggiamento del “Parco del Mare” a Jesolo, congedando il tutto con una battuta così come ha fatto il signor Sindaco. Battuta, che per correttezza, non intendo ripetere, ma che coinvolgeva le parte intime dello stesso contro la pochezza dell’impianto Veneto. O ancor peggio, in un’altra intervista del 12 gennaio 2010, quando si parla di gradimento dei sindaci, il nostro signor Sindaco sostiene che “Trieste passa in RAI ogni sera sulle Fiction. I sindaci passano, le città restano…” come se le Fiction costituissero il tessuto su cui fondare il futuro dela città.

Concludo riconoscendo al signor Sindaco di aver lavorato per la città, di aver realizzato diverse opere, anche grazie a valenti collaboratori come l’assessore Giorgio Rossi che prima di me ha assunto l’incarico di Assessore ai Lavori Pubblici; ma altrettanto devo constatare che, oberato da deleghe ed impegni, in questo momento mi sembra un Sindaco (ho detto Sindaco e non generale, a scanso di equivoci) un po’ stanco. Giù la maschera: si accetti un dibattito pubblico alla presenza di Comune, Regione e Camera di Commercio sul futuro del “Parco del Mare”. Si abbia il coraggio di dire se si farà o se non si farà, con tempi certi e programmazione sicura, altrimenti si decida per un altro investimento. La città non può vivere di annunci.

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