12 Gennaio 2010

Incontro tra il nuovo prefetto e Dipiazza. Il Sindaco: “Obiettivo conseguito della pacificazione delle comunità cittadine”

La prefettura informa che Alessandro Giacchetti ha assunto oggi le funzioni di Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia e di Prefetto di Trieste. Stamane, quale primo atto del suo insediamento, ha reso omaggio alla città di Trieste presso il Colle di San Giusto dove ha deposto una corona di alloro al Monumenti ai Caduti.

Riceviamo dal Comune, copiamo e incolliamo Cordialissima visita di presentazione stamane in Municipio, dove il Sindaco Roberto Dipiazza ha ricevuto il nuovo Commissario del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia e Prefetto di Trieste Alessandro Giacchetti, insediatosi oggi nel suo nuovo incarico.
Nel corso dell’incontro, svoltosi nel Salotto Azzurro – primo di una serie di visite ai maggiori vertici istituzionali locali -, il Sindaco Dipiazza ha illustrato al nuovo alto rappresentante dello Stato le principali caratteristiche, le più urgenti problematiche attuali e le prospettive di sviluppo della città, sottolineando in particolare l’importante obiettivo conseguito della pacificazione fra tutte le componenti cittadine e del superamento delle note storiche contrapposizioni.
Fra i maggiori temi di emergente attualità, il Sindaco ha ricordato quelli della bonifiche dei siti inquinati, della riconversione della Ferriera, delle necessarie nuove infrastrutture portuali e del recupero del Porto Vecchio.
Il Prefetto Giacchetti, da parte sua, ha apertamente dichiarato di essere già stato “da tempo conquistato dal fascino della città”, fin dalla sua prima visita compiuta nel 1999 nell’ambito delle sue funzioni e da allora ripetuta numerose volte anche assieme ai familiari.
Il dottor Giacchetti ha assicurato il suo totale impegno – anche quale massimo responsabile dell’ordine pubblico e delle forze di polizia – “per garantire a Trieste serenità e sicurezza sociale, operando nel contempo per sostenere le prospettive di rilancio che la comunità cittadina desidera e ambisce.”
Al termine dell’incontro il Sindaco ha donato al neo-prefetto un volume storico-illustrativo sulla città, quale “biglietto da visita” e utile supporto all’approfondimento della nostra realtà.

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3 commenti a Incontro tra il nuovo prefetto e Dipiazza. Il Sindaco: “Obiettivo conseguito della pacificazione delle comunità cittadine”

  1. istro ha detto:

    1….”pacificazione fra tutte le componenti cittadine e superamento delle note storiche contrapposizioni”: pensiero condivisibile. Personalmente, e interpreto anche il pensiero di molti “istri”, non sono “in guerra” con nessuno, e quindi non sento la necessità “di fare pace”. Sento invece bisogno assoluto di rispetto, di storia e di memoria. E da sempre ho rispettato altre storie e altre memorie. Non pretendo condivisione, mi basta il rispetto.
    2…. “necessarie nuove infrastrutture portuali e recupero del Porto Vecchio”.
    C’è una proposta di legge, non antichissima, del 2001, ma purtroppo …”arenata”, che il Sindaco dovrebbe riscoprire, sostenere, in tutti i modi, anche con il nuovo Prefetto,che deve conoscere ogni realtà, nell’interesse di Trieste.
    http://wai.camera.it/_dati/leg14/lavori/stampati/pdf/14PDL0015890.pdf

  2. Richi ha detto:

    @ Istro

    Il bisogno di rispetto, storia e memoria c’e’ e soprattutto dev’essere -come hai saggiamente sottolineato- reciproco. Nel senso piu’ ampio del termine.
    Ma il vero problema di Trieste, a mio avviso e’ che si guarda sempre al passato o si finisce per caderci, su qualsiasi cosa. Un errore che ho fatto anch’io, non nego.
    E a lungo andare diviene un’isteria collettiva (lo e’ gia’, da queste parti).

    Va bene il passato, ma ora dobbiamo anche guardare Trieste per come sara’ e potrebbe essere in futuro, per le nuove generazioni.

    Quanto al porto…..beh e’ il polmone della nostra citta’. Pare che non lo voglia capire nessuno, tantomeno i politici che ne parlano. Ed e’ un peccato.

  3. istro ha detto:

    @ Richi

    Parliamo la stessa lingua, e ti ringrazio per le riflessioni: il passato dobbiamo farlo diventare un valore, con rispetto reciproco di cultura, storia e memoria, per costruire il futuro, guardando insieme le realtà dell’oggi e le prospettive del domani.
    La responsabilità della classe politica è grande.
    Per il Porto, sono sinceramente costernato: vi sono evidenti motivi di calcolato disinteresse… Vorrei ne scaturisse un movimento di reazione, forte, a un andazzo ormai insostenibile.

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