11 Gennaio 2010

Resoconto di un capodanno bisiaco a Lubiana

I bisiachi a capodanno hanno un unico obiettivo: far festa alla grande, più precisamente disfarse. Che si organizzi un viaggio mesi prima o una festa all’ultimo minuto, l’importante è divertirsi il più possibile con gli amici. Molto frequentata negli ultimi anni è Lubiana: raggiungibile in poco più di un ora d’autostrada, è perfetta per chi decide all’ultimo minuto e preferisce evitare di deprimersi rimanendo in piazza a Monfalcone o Gorizia.

Piazza Prešeren vista dal Triplo ponte

Anche quest’anno l’affluenza è stata alta: anch’io sono partita alle sei di sera del trentuno con quattro amici per passare la notte là, e già nell’autogrill di Duino si incontravano comitive intente a compare la vinjeta per l’autostrada slovena: “L’altro anno iera a Lubiana metà Monfalcon, sto anno l’altra” era il commento più frequente.  A parte la piacevolezza architettonica del centro cittadino in sé, che vede l’alternarsi di barocco, art nouveau e reminescenze austroungariche, le luminarie decorative erano molto suggestive e pensate con gusto. Quest’anno il tema era la scienza (credo): sopra le teste della gente, pendevano brillanti meteoriti, filamenti di dna, pianeti, ovuli e spermatozoi (o almeno, la maggior parte delle persone con cui ho parlato ha visto questo).

Di fatto, Sconfinare conviene sempre: anche se i prezzi erano senz’altro maggiorati rispetto ad altri periodi dell’anno e ad altre zone della Slovenia, con due euro si poteva bere un ottimo vin brulè negli allegri baracchini allestiti nella piazza del mercato, dove non mancavano nostalgiche foto di Tito.

Chiosco nella piazza del mercato

Un panino con una pleskavijca bella grande veniva sei euro, e si poteva mangiare in due come complemento alla cena portata da casa (per far fondin, insomma). Vita più dura per chi cercava un ristorante dove cenare con gli amici: “Tutti i locali chiedevano una caparra”, racconta Piero, ggiovane cestista monfalconese, “per fortuna che lungo il fiume una pizzeria si “accontentava” di trentacinque euro per un menù con inclusi caffé, spumante, una bottiglia d’acqua e un ottimo dolce al gusto di gommapiuma. Pizza veramente buona però”.

Dopo aver girovagato per il lungofiume, tappa obbligata per la mezzanotte è stata la piazza del Triplo ponte, gremita di gente che ballava al suono delle classiche, stucchevoli canzoni da veglione di capodanno (da “La bamba” a “You can leave your hat on”) sotto la statua del poeta nazionale Prešeren. In generale, tanta allegria e voglia di far festa, senza alcun tipo di fastidio tra la folla, se si è abituati a spallate e bicchieri rovesciati. Tra l’altro, la seconda lingua parlata per le strade era l’italiano: a tratti ci si poteva dimenticare di essere nella capitale slovena, e si sentivano addirittura accenti bolognesi e romani.

Terminato il brindisi, le possibilità erano molteplici: “Devo dire che in quanto ad organizzazione la città è stata super”, racconta ancora Piero, “musica per tutti i gusti. Siamo passati dallo ska al metal, alla musica popolareggiante della piazza”.

Giovani bisiachi doc

Oltre ai concerti all’aperto, molti giovani sono stati attirati dalle feste del centro sociale Metelkova. Gli edifici dell’ex caserma, interamente ricoperti di murales e installazioni fantasiose, ospitavano tre diversi eventi: una festa punk-rock, una dance e una lesbo. Di fatto, i generi musicali non sono stati affatto rispettati, e l’omosessualità era manifestata dappertutto senza problemi. Ma qualche etichetta bisogna pur darla…
Secondo Teresa, ex-dark votata all’archeologia, “la musica è stata deludente, mi aspettavo qualcosa di più dal centro sociale di una capitale. Ma ci siamo divertiti un sacco lo stesso!”.

La cosa che ha colpito molti è stata la cordialità  della gente. Racconta Giorgio, ex-rastafari pilastro della comunità carnica in bisiacaria: “Due signori a cui io e Riccardo (bassista dalle mani gelate ma dal cuore caldo, ndr) abbiamo chiesto da accendere ci hanno chiesto da dove venivamo e come mai avessimo scelto Lubiana. Quando abbiamo detto Monfalcone (Tržič), ci siamo sentiti dire ‘Beh dai, siamo tutti carsolini, di qua o di la stiamo bene tra noi…’. Mi ha stupito soprattutto la non severità di una zona, la Slovenia, che mi è sempre sembrata austera e non lo è affatto”.
Ancora più facile è stato mettersi a chiacchierare con i giovani: in inglese, aiutati da chi conosceva qualche parola slovena. Un ragazzo, tale Mika, appena scoperto che eravamo italiani, ha sparato a bruciapelo: “Oh, italians, just a question: how can you support a fascist government?”. Purtroppo, le risposte dei presenti non sono disponibili, devono essere affogate nel vinjak.

Gente che sta ben

Verso le sette del mattino, passeggiata barcollante per la città deserta: neanche un bar dove bere un caffè, solo gli uomini della nettezza urbana in vena di scherzi (uno mi ha inseguita con la spazzatrice). E’ stato uno dei momenti più belli, con un vento gelido ma gentile e il cielo che dal nero passava al blu. L’unico incontro è stata una ragazza che camminava saltellando con un sorriso enorme ad illuminarle la faccia, con cui ovviamente ci siamo scambiati gli auguri. Dopo una visita nella chiesa dell’Annunciazione, siamo partiti verso casa.

Chiesa dell'Annunciazione

In autostrada, alla prima area di sosta ci siamo fermati per un caffè al distributore automatico dato che il bar era chiuso. Neanche a farlo apposta, siamo stati abbordati da due udinesi, anch’essi di ritorno da Lubiana, estremamente felici di sentire parlare italiano ed estremamente propensi a lamentarsi della Slovenia. Dopo averli seminati, abbiamo dormito un paio d’ore in macchina, e sotto mezzogiorno eravamo già a Monfalcone.

Bellissima nottata.

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5 commenti a Resoconto di un capodanno bisiaco a Lubiana

  1. Ex- dark votata all'archeologia ha detto:

    Concordo pienamente con Athena: bellissimo il Capodanno a Lubiana, bellissima la città e divertentissime le persone! Unica nota negativa la bottiglia di Bekerovka tanto desiderata e lasciata probabilmente sull’alcolico asfalto del Metelkova…
    Esperienza assolutamente da ripetere e da consigliare!

  2. Giorgio ha detto:

    Puntualissimo resoconto di una nottata modernamente mitteleuropea,”moderatamente” alcolica,preveggente un’ottima annata…bon anno aut srecno novo leto!

  3. Giorgio ha detto:

    L’anziano rappresentante dei cjiarnijei in bisiacaria non può che chinarsi a questo resoconto così fedele di una serata kot alkohol in bisiach kot si ti se nikoli niso videli dolgo!

  4. Tamburello ha detto:

    La prossima volta ci sarò; come poter mancare dopo una descrizione così bisiacamente entusiasta?

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