8 Gennaio 2010

Corsi gratuiti di friulano per dipendenti pubblici

La Provincia di Gorizia organizza corsi di lingua friulana gratuiti per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche.
I corsi, di vario livello, saranno tenuti da insegnanti madrelingua specializzati e con la frequenza di almeno il 70% delle ore verrà rilasciato regolare attestato certificato.
I corsi sono rivolti soprattutto ai dipendenti della Pubbliche amministrazioni che lavorano a contatto con il pubblico e loro finalità è arricchire la conoscenza della lingua, corrispondendo alle normative in materia.
Per poter programmare adeguatamente i singoli corsi, la Provincia prega di iscriversi entro il 1 febbraio 2010 (per informazioni contattare il n. 0481/385308 oppure isa.dorigo@provincia.gorizia.it).

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144 commenti a Corsi gratuiti di friulano per dipendenti pubblici

  1. fabry ha detto:

    forse avrebbe piu’ senso un corso di sloveno…

  2. marisa ha detto:

    ….c’è anche quello! E le minoranze linguistiche regionali sono TRE e non UNA sola (quella slovena)!

    Difficile però capirlo!

  3. bubez goriziano ha detto:

    Concordo, un corso di sloveno avrebbe più senso. E poi non esistono pasti gratis…

  4. marisa ha detto:

    Possibile che a Gorizia non ci sia altro di più problematico che la tutela delle lingue minoritarie? O forse è un tema che “scalda” gli animi più di tanti altri? Eppure ne avete di problemi a Gorizia……

  5. marcolino ha detto:

    della serie… “no gavemo niente de far”

  6. cristiano ha detto:

    Le minoranze linguistiche non sono un grosso problema per Gorizia.

    E’ Gorizia ad essere un grosso problema per ogni minoranza linguistica.

  7. Wehrle ha detto:

    Che si facciano pure i corsi per la tutela delle minoranze linguistiche (tre, ma sembra interessino solo due). Poi, come spesso accade, capita di confrontarci sempre più spesso con stranieri che parlano tutti in inglese e siamo finiti (e questo vale anche per i dipendenti pubblici).
    Chissà se a qualche politico lungimirante verrà in mente di proporre gratis corsi di inglese?
    P.S.: quella che si scalda di più sulle opinioni degli altri mi sembra proprio la Marisa…

  8. massimiliano ha detto:

    sloveno e inglese, assieme al tedesco.
    il friulano è inutile per una pubblica amministrazione.

  9. cristiano ha detto:

    Il tedesco che dovrebbe essere una delle tre minoranze da tutelare secondo me alla fine, delle tre, e’ la maggiore vittima in rapporto al valore che apporterebbe.

    Dobbiamo dare di piu’ su questo.

    I corsi di sloveno ci sono e’ sono molto ma molto buoni, ci sono andato…poi so’ de coccio e ho imparato poco/nulla…

  10. marisa ha detto:

    commento nr. 7

    in provincia di Gorizia, le minoranze storiche riconosciute dalla Stato italiano sono solo due: friulani e sloveni.

    In provincia di Udine, sono invece tre: sloveno, friulano e tedesco.

    In provincia di Pn: solo friulano

    In provincia di TS: solo sloveno

    I corsi di tedesco, al pari dell’inglese (e francese – spagnolo )sono da sempre materia scolastica nelle scuole pubbliche italiane.
    Basta che la scuola ne richieda l’insegnamento.

  11. Wehrle ha detto:

    Non mi sembra che i bambini lavorino (ancora)nei pubblici uffici. I corsi di inglese andrebbero rivolti ai dipendenti pubblici alla pari dei corsi delle lingue minoritarie. Potrebbero essere altrettanto, e forse, più utili. A quando un po’ di realismo? Quando ci si renderà conto di come gira il mondo?

  12. marisa ha detto:

    I dipendenti pubblici, immagino tutti diplomati (e qualcuno anche laureato !), hanno già studiato l’inglese a scuola per TRE ore la settimana alle medie (tre anni !) e alle superiori (cinque anni !) per TRE o quattro ore alle settimana! Il che significa OTTO ANNI per almeno TRE ORE alla settimana!
    O no? Per favore…..basta contrapporre le lingue minorizzate allo studio dell’inglese!
    Questa contrapposizione è semplicemente STUPIDA!

    Quoto Cristiano commento nr. 6
    Quand’è che gli italianissimi di Gorizia la smetteranno di essere un problema per le minoranze linguistiche (friulani e sloveni)?

  13. lanfur ha detto:

    IL 90% delle lingue si estinguerà nel prossimo secolo. Lo dice un esimio linguista

    http://io9.com/5442321/90-percent-of-languages-will-be-extinct-next-century

    Che facciamo? Crediamo ad ogni linguista che apre bocca?

  14. boh ha detto:

    lanfur…esperti demografici stimano una riduzione del 90 pct della popolazione per la fine di questo secolo… ma noi non ci saremo piu’ ad ogni modo…

  15. boh ha detto:

    curioso questo fenomeno razziale ad ogni modo… la paura del futuro sempre piu’ incerto rende la gente paurosa molto aggressiva… ma tanto qualche guerra ci sara’ ancora prima che le cose tornino normali… strana la natura umana

    http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=121911452

  16. lanfur ha detto:

    La paura vota.

  17. ms ha detto:

    un corso di italiano no?

  18. marisa ha detto:

    Perchè ti sembra che a scuola non si utilizzi SOLO la lingua italiana come lingua veicolare?

    Perchè ti sembra che i giornali non siano scritti SOLO in italiano standard?

    Perchè di sembra che cinema e teatro non parlino SOLO in lingua italiana?

    Perchè ti sembra che radio e televisione non parlino SOLO in lingua italiana standard?

    Tutto parla SOLO in lingua italiana….

    E ti sembrano troppe 30 ore di corso di lingua friulana….

    Ma per favore! Certo che il nazionalismo italiano troppo spesso rasenta veramente il ridicolo….

  19. massimiliano ha detto:

    troppe o poche, non conta.
    il fatto è che il friulano, con la P.A., non c’azzecca proprio.
    sarebbe meglio un inglese, un tedesco, uno sloveno, un croato.
    realpolitik, nessun nazionalismo.

  20. matteo ha detto:

    il corso va bene, potevano far pagare una quota

  21. effebi ha detto:

    propongo che su bora.la i post di “gorizia” siano tradotti simultaneamente (almeno) in tedesco inglese friulano sloveno

  22. jacum ha detto:

    marixa,
    purtroppo i triestini italianissimi, e i tuoi italianissimi non vogliono vedere capire comprendere realizzare percepire credere che il furlan existi e che xe za’ riconosu’ come lingua.

    ma quanti stranieri i pensa che giornalmente i vadi a chieder info al sportel de cualche ufficio pubblico o che i zerchi de far qualche operazion e i chiedi de parlar in inglexe?

    e poi devi esser una rarita’ in quanto i novi imigrai se devi integrar e parlar un minimo de talian.

    mi vedo sai piu’ utile che i dipendenti pubblici che ga de far col publico i parli piu’ lingue locali possibili.

    quindi ben vengano i corsi linguistici!!!

  23. alpino ha detto:

    trovatemi un friulano che va in comune di Gorizia e parla solo il friulano senza capire un acca di italiano…questo corso è una cagata pazzesca proprio come la famosa corazzata..utilità unica di farsi due risate quando alla sagra della zucca di Venzona potranno ordianre lujanis e frico anzichè salsicce e frico…che figata..
    Bon almeno avessere fatto un corso di sloveno potevo capire ma di friulano bisogna proprio esser batudi de testa..
    Far un corso di lingua inglese la lingua del futuro dall’impiego reale e concreto faceva schifo???
    A sto punto perchè non organizzano corsi di salsa e merenghe, baciata, mui taj,scinche sott’acqua per i dipendenti pubblici??

  24. marisa ha detto:

    O.K. Alpino

    Ovviamente la tua proposta deve valere anche per Capodistria (Slovenia): anche lì la minoranza di lingua italiana, parla, legge e scrivere PERFETTAMENTE lo sloveno (lingua ufficiale della Slovenia). Dunque…..l’italiano NON SERVE! Lingua del tutto inutile a Capodistria!

    Cancelliamo dunque da Capodistria tutte le scritte bilingui, eliminiamo dalla scuola la lingua italiana e ovviamente radio e televisione esclusivamente in lingua slovena..

    Del resto…..se tutti i “cittadini sloveni di lingua italiana” conoscono già così bene lo sloveno, perchè perdere tempo e denaro con la lingua italiana? E con i soldi risparmiati facciamo tanto corsi di perfezionamento di sloveno e inglese….

    Va bene così?

  25. AnnA ha detto:

    Marisa: Pensa un po’, che scandalo, io non solo sono diplomata, ho pure una laurea, ma in tutto il mio corso di studio non ho mai studiato neppure una settimana inglese (e non sono nemmeno molto vecchia) 🙂 (a parte che lo capisco meglio di tanti altri, ma non c’entra)
    Se tu credi veramente che “basti che la scuola richieda l’insegnamento” di una lingua straniera per ottenerla mi confermi ancora che non sai nulla della scuola (nonostante tuo figlio).
    Ma ovviamente tutto questo non c’entra con l’articolo.

  26. ser Paolo ha detto:

    Ho fatto il pediatra all’ospedale di Gemona. Alcune mamme avevano difficoltà a spiegare i disturbi dei loro bambini in italiano. Invitate ad esprimersi in friulano erano invece molto precise. Parlare la propria lingua materna (tantopiù riconosciuta ufficialmente) è un diritto. Esprimere completamente la propria personalità nella lingua d’uso è un diritto. Sta a chi ascolta dotarsi di strumenti per capire. Così da parte di chi riveste un ruolo pubblico nelle zone tutelate dalla legge per le lingue minoritarie. E perciò i corsi, previsti dalla legge, devono essere fatti.

  27. isabella ha detto:

    Interessante come possono essere interessanti il corso di sloveno, inglese, tedesco…..
    Anche in provincia di Gorizia ci sono persone, quasi tutti anziani, che fanno molta fatica ad esprimersi in lingua italiana e si rivolgono a pubblici servizi parlando friulano.
    Questo sito diventa sempre più una gara di polemiche.

  28. abc ha detto:

    Sono favorevole. E’ molto tardi per cominciare a tutelare il friulano, ma meglio tardi che mai.

    @ AnnA
    Nelle scuole medie e superiori non si insegnano le lingue straniere?

  29. brancovig ha detto:

    ma di quante ora saranno i corsi?

    credete che si possa imparare il dialetto friulano con un corso di 50 ore, forse basterebbe mettere del personale che già parla il dialetto. Oppure non c’è nessuno che lo parla?

    E poi questi poveri anziani che hanno difficolta con l’italiano ma come possono ascoltare la radio, guardare la televisione o leggere un giornale… una situazione davvero drammatica.

    Comunque larga parte delle discussioni su questo posto riguarda il friulano…. che palle
    ….andiamo avanti ci sono cose di più fondamentale importanza per i nostri territori Il futuro da pensare per i nostri figli e nipoti

  30. abc ha detto:

    Brancovic,
    L’articolo di testa titola “Corsi gratuiti di friulano per dipendenti pubblici”. Se per te questo argomento è palloso basta passare ad altri articoli. Nessuno ti proibisce di proporre cose sagge di “fondamentale importanza per i nostri territori”, anche qui. Ma mi pare che non hai fatto nessuna proposta nemmeno in tale direzione.

  31. AnnA ha detto:

    @abc: ni. Mi spiego: l’inglese è ormai obbligatorio o inevitabile in ogni scuola, per cui non viene chiamato neppure “lingua straniera”, ma direttamente “inglese”. Poi esistono le “lingue straniere comunitarie” (solitamente tedesco, spagnolo, francese – quest’ultimo quasi inesistente e praticamente in via di estinzione in provincia di Gorizia), che però fanno parte dei piani di studio solo di alcune scuole e/o indirizzi e/o corsi/sezioni. Nella (per ora bocciata all’ultimo momento, ma in Italia può sempre succedere di tutto e il suo contrario) famosa riforma prevista per le secondarie le lingue straniere (a parte l’inglese) perdono tantissimo, praticamente quasi spariscono. E purtroppo la cosa non funziona “a richiesta”, come faceva credere Marisa, sia per motivi economici (il criterio del risparmio è chiaramente l’unico che viene perseguito dal ministero, obiettivi di miglioramento non ce ne sono in realtà) che per motivi legati al monte ore. Inoltre si fa poco per far capire in genere l’importanza di un minimo di plurilinguismo, nonostante l’EU raccomandi lo studio di perlomeno 2 lingue straniere (oltre alla propria), ma preferibilmente 3. Cosa che in Italia viene ignorata.
    In molte scuole vengono poi proposti (come facoltativi, il pomeriggio) corsi di friulano.
    La cosa paradossale e per me vergognosa è che lo sloveno non esiste nella nostra provincia in nessuna scuola di lingua italiana che mi risulti (ai miei tempi, alle elementari si poteva scegliere di studiare sloveno il pomeriggio).

  32. abc ha detto:

    @AnnA
    Grazie della esauriente risposta.

  33. maja ha detto:

    Potrei sbagliarmi, ma credo che i fondi per i corsi siano stati ottenuti in base ai finaziamenti statali previsti dalla l. 482/99 recante norme di tutela per le minoranze linguistiche.
    Se così è, ogni discussione riguardo all’utilità dei corsi e alla lingua prescelta è perfettamente inutile, poichè la Provincia non puo’ e non deve utilizzare i soldi così ottenuti se non per progetti volti a tutelare e a promuovere l’uso delle lingue minoritarie.

    Piaccia o non piaccia, una delle lingue minoritarie riconosciute nel FVG è il friulano e quello la Provincia deve tutelare. Se poi gli impiegati vogliono imparare pure l’inglese (ma dovrebbero già saperlo, credo) possono sempre andare alla British school.

  34. cristiano ha detto:

    @ commento 12

    sorry to rain on your parade,
    ma mi sa che vorrai “squotarmi”,

    Gorizia e’ un problema per le sue minoranze linguistiche perche’ e’ un’arena in cui ognuna di esse e’ tutta esasperata a dimostrare di essere piu’ presente di quello che e’.

    Saying that, lunga vita alle minoranze linguistiche di Gorizia, sinceri mille di questi anni.

    Gli italianissimi (io sono italianissimo, non ho capito dove e’ che rappresento un problema) non c’entrano proprio nulla.

  35. marisa ha detto:

    Cristiano, lo so che sei un intialinissimo. Mi ricordo altri tuoi commenti. Ho solo interpretato in maniera “personale” il tuo commento nr. 6.
    Certo che Gorizia è un problema per le minoranze linguistiche……è un problema dal 1918! Prima era una città plurilingue dove tutti parlavano in friulano e molti anche in sloveno e tedesco. Oggi? Strapiena di esuli e figli di esuli; strapiena di “regnicoli” e figli di “regnicoli”. E questo complica moltissimo la convivenza con minoranze autoctone che parlano una lingua che non è quella di padre Dante. E prova a smentirmi se ci riesci!

    I finanziamenti per i corsi sono statali. Ma il punto non è questo. Il punto lo ha spiegato molto bene Jacum nel commento 22.

    Buine zornade!

  36. Luigi (veneziano) ha detto:

    La solita leggenda: prima del 1918 vivevano tutti in pace, poi il disastro.

    Perché non ricordare i vari disordini – anche con pestaggi, morti, accuse reciproche di brogli alle elezioni e ai censimenti, rivolte popolari con relativo intervento di truppe inviate da altri paesi, incendi di scuole et similia – che vi furono nel Litorale ai tempi della “tranquillissima” A/U?

    Luigi (veneziano)

  37. abc ha detto:

    Quoto maja 33 il più sintetico e centrato commento.
    Quoto la risposta di marisa 24 ad alpino 23 e a quelli che ritengono inutile tutelare il friulano.

  38. bulow ha detto:

    luigi,

    io capisco la tua antipatia per chi dipinge l’ impero austro-ungarico come se fosse stato il paradiso in terra. la capisco, perche’ il paradiso in terra non e’ mai esistito, e chi dice che e’ esistito, che esiste o che esistera’, sta facendo ideologia. pero’ una volta ogni tanto prova anche a immaginare come hanno vissuto la guerra le popolazioni civili che vivevano vicino al fronte. per me i racconti di mia nonna valgono piu’ di un trattato di storia. lascio stare i particolari piu’ macabri, di cui ho parlato altrove. ma immagina contadini, friulani e sloveni, che di colpo, il 9 agosto del ’16, perdono tutto e vengono portati via, in stiria, per un anno. quando tornano, dopo caporetto, trovano solo cumuli di macerie. poi nel ’18 diventano cittadini italiani. per anni vivono in baracche, non possono coltivare la terra perche’ nessuno ha sminato, muoiono di malaria. di li’ a poco cominciano ad apparire le camicie nere, con le loro spedizioni punitive contro sloveni, socialisti e comunisti. e mi fermo al ’20-’22. puoi capire che chi ha subito in prima persona quel passaggio storico non ne sia stato propriamente entusiasta. poi la vita vissuta si trasforma in racconto, in epica popolare. l’ assurdo, oggi, e’ che qualcuno cerchi di trasformare questa epica popolare in ideologia. ma questo avviene anche perche’ questa narrazione non ha mai avuto spazio nella “storia ufficiale”.

    p.s. mi sembra surreale che nel 2009 ci si scazzi tra fautori dell ‘mpero asburgico (non esiste piu’ dal 1918) e fautori del regno d’ italia (non esiste piu’ dal 1946).

  39. cristiano ha detto:

    Commento 35

    Quello che dici sugli esuli e’ abbastanza Nazista, e non sono ne’ un esule ne’ un figlio di.
    Per cui da oggi abbiamo anche i Nazi-friulani?
    Non se ne sentiva la mancanza!

    Se Gorizia e’ un “problema per le minoranze” nella tua accezione (ma non lo e’), lo e’ da parecchio prima del 1918.

    Il friulano sara’ stato anche la parlata del popolo, ma quando Napoleone entro’ in citta’ il proclama lo fece redigere in italiano e in tedesco.

    Non in friulano.

    Parse’?

    E’ un mio ragionamento personale: perche’ era appunto la parlata del popolo, e il popolo all’epoca non sapeva ne’ leggere ne’ scrivere, e Napoleone aveva bisogno di farsi leggere e capire.

    E chi ha fatto (o almeno provato a fare) andare il popolo obbligatoriamente a scuola per imparare a leggere e a scrivere poi dopo?

    Come on! almeno un po’ di gratitudine!

    E da quando c’erano gia’ le scuole in Italiano (di Italiano, non di furlan) a Gorizia? almeno dal 17° secolo.

    E cio’ sposta di molto il fronte della tua battaglia.

    Sia in termini temporali sia in termini di chi e’ “il nemico” del popolo celeste friulano di Gorizia, da creare nella mente della gente per i propri secondi fini.

    (gli esuli? i teroni? i triestini? i gesuiti? i fascisti? gli italianissimi? la scuola italiana? la borghesia letterata? plui nemis plui onor, al a dit calchedun…)

    Cumo’ ti fai veni’ il sanc al chiaf , ma sei italianissima anche tu sorellina mia, e’ innegabile! 😀

    Buin sabida!

  40. marisa ha detto:

    “Sabato” è femminile in lingua friulana.

    BUINE sabida/e (a/e a seconda della variante)

  41. cristiano ha detto:

    commento 35

    >Strapiena di esuli e figli di esuli; >strapiena di “regnicoli” e figli di >“regnicoli”. E questo complica moltissimo >la
    >convivenza con minoranze autoctone che >parlano una lingua che non è quella di >padre Dante.

    E questo e’ il tuo solito problema:
    non sei ancora mai stata a Gorizia, e te la sei fatta raccontare da uno che gli crescono funghi in giardino.

    E mi sa che ogni tanto gliene raccogli qualcuno di nascosto e te lo mangi.

    Ma sei sicura che non pensi piuttosto a Monfalcone?

  42. cristiano ha detto:

    A me suona meglio buin sabida.

  43. Euroscettico ha detto:

    Tutelare il friulano a Gorizia?????? Marisa ancora con sta storia.
    CERCHIAMO DI INVESTIRE QUALCHE SOLDO PER CREARE OCCUPAZIONE!!! QUESTA CITTA’ SEMBRA ALL’EPILOGO LO VOGLIAMO CAPIRE O NO?

  44. marisa ha detto:

    Ovviamente se Gorizia è all’epilogo la responsabilità è della tutela della lingua friulana….

    E’ colpa della lingua friulana se la sanità goriziana è stata “mangiata” dalla sanità triestina…..

    E’ colpa della lingua friulana se il commercio goriziano è in crisi…..

    E’ colpa della lingua friulana se a Gorizia è difficile parcheggiare….

    E’ colpa della lingua friulana se i prezzi salgono….

    E’ colpa della lingua friulana se…..se…..se….

    Ah, che diabolica questa lingua friulana!

  45. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ bulow

    Non ho la minimissima fregola di difendere la criminale politica assimilazionistica italiana, che ha creato danni a non finire. E tanto per chiarirci ulteriormente: del Regno d’Italia mi interessa unicamente l’aspetto storico: non ne sento nemmeno un lontanissimo barlume di nostalgia.

    Ciò premesso, credo che la considerazione dell’Impero A/U abbia subito diverse fasi: tutte influenzate da questioni del momento e pochissimo o nulla concentrate sulla realtà storica.

    Per alcuni decenni, sembrava che i popoli slavi e gli italiani sudditi della duplice corona fossero dei miseri tapini, soggetti al peggior governo del mondo: il più aguzzino, il più occhiuto.

    Poi si è imposto il “mito asburgico”, sul quale sono stati scritti fiumi di parole. Questo “mito” dalle vostre parti può anche presentare il seguente corollario: come si stava bene prima della grande guerra, come s’è stato male dopo. Singolare invece che a poche decine di chilometri di distanza – e cioè nella grandissima parte del Veneto, così come in Lombardia – non esista per nulla la nostalgia di Cecco Beppe & Co., che pure sono stati sul groppone delle popolazioni locali per una sessantina d’anni in Veneto, e per centocinquant’anni in Lombardia.

    E’ altresì singolare come questo “topos” mitologico-benevolo si sia sviluppato per decenni e decenni, fino ai nostri giorni, e come ancora venga rimbalzato qua e là, generalmente senza alcun minimo approfondimento.

    Luigi (veneziano)

  46. cristiano ha detto:

    commento @44

    Eccolaaaa, se tutto il resto non funziona piu’ ‘spetta che qualcuno ti tiri il duomo in testa e buttala sul vittimismo,
    recuperi sempre un par de punti!

    A quando crescere?

  47. Euroscettico ha detto:

    eh?? ma vivi serena Marisa… vai a parlare della tutela della lingua friulana ai disoccupati e vedi poi come ti rispondono…CI SONO ALTRE PRIORITA’ CARA MIA…. evidentemente tu avrai il tuo bel posto regionale o comunale o statale …e la cosa non ti tange per nulla!

  48. matteo ha detto:

    @luigi

    perche furono una bazzecola al confronto con 500 anni di storia di trieste au, dal 1848 sono nati i disordini nel regno perche la popolazione slava e quella italiana hanno iniziato a rivendicare le loro rispettive ”nazionalita”

    a trieste del au non parla male nessuno perche sono state fatte riforme che nel resto del tempo non cerano ed erano rivoluzionarie, scuola pensione due esempi, il veneto non ha avuto piu di 500 anni di storia au

  49. Julius Franzot ha detto:

    @ Luigi

    1. Trieste e’ stata austriaca dal 1382, mentre Lombardia e Veneto appena da fine 1700.
    Lombardia italiana nel 1859, Veneto nel 1866 e Trieste e Gorizia nel 1918

    2. Trieste e Gorizia erano citta’ immediate dell’ Impero mentre Lombardia e Veneto erano parti del Regno Lombardo Veneto

    3. In Lombardia e Veneto la stragrande maggioranza della popolazione ha da secoli l’ italiano come madrelingua, o il veneto, che assomiglia abbastanza all’italiano per aver problemi ad essere considerato una lingua. A TS e GO basta andare in cimitero per capire che almeno il 50% della popolazione autoctona non e’ italiana di origine.

    Bastano come argomenti?

  50. bulow ha detto:

    @ luigi e julius

    io ho sempre evitato di fare riferimento ai “miti” e alla “grande storia”, io mi sono limitato a riportare parti di una “narrazione orale”, che da mia nonna e’ arrivata fino a me, e che io ho intenzione di far arrivare ai miei figli non appena saranno in grado di capirla. mia nonna, i suoi fratelli, e i suoi genitori, non sapevano niente della grande politica, si sono trovati in mezzo a una guerra di cui non conoscevano le cause e gli scopi. questa guerra ha sconvolto le loro vite (alcune le ha proprio portate via). mia nonna ha sempre avuto nostalgia per la sua infanzia finita prima del tempo. ma non ne ha mai tratto motivi di rancore verso gli italiani in quanto tali. per i fascisti invece ha sempre avuto solo che disprezzo. diceva che con le loro braghe alla zuava sembrava che si fossero cagati addosso. e’ sempre stata refrattaria alla propaganda, e dopo le leggi razziali ha continuato a farsi curare da un medico ebreo. a me, da lei, non e’ arrivato nessun “mito asburgico”, solo un’ idea molto chiara di che cosa siano le guerre e del perche’ bisognerebbe fare di tutto per evitarle.

  51. Richi ha detto:

    L’impero Asburgico -fatte le dovute proporzioni con l’epoca- era un gioiellino rispetto all’Italia. Basterebbe dire con l’Italia cos’e’ arrivato subito dopo: il fascismo, tant’e’ che molti irredentisti negli anni cinquanta si dettero alla causa dell’indipendentismo sotto il TLT perche’ compresero di aver fatto un errore (vedi Mario Stocca).

    @ Euroscettico
    Quanto alla storia del “Ci sono altre priorita'” non sta in piedi. I friulani considerano una priorita’ la tutela della propria lingua ergo, decidano loro.
    Se lo stato italiano ha soldi per mantenere trecento forestali al metro quadro in alcune regioni, non vedo perche’ non debba ignorare una legittima richiesta.

  52. boh ha detto:

    e’ appena uscito un libro di un tal Antonio Musnig presso LEG gorizia libreria che consiglio di leggere per capire meglio la reala’ del 18. secolo e cancellare quelle mitologie popolar-familari da osmiza.

    Cio’ nonostante l’ultimo periodo della AU non era affatto un bel periodo, ma cosi’ in tutta Europa mentre i moti popolari del 1848, preceduti da una grossa crisi delle monarchie iniziata col 1798 in Francia poi nei decenni della produzione, del lavoro e con una piccola glaciazione che porto’ diverse zone agricole al di sotto del fabbisgno minimo di nutrizione, mentre i monarchi un po’ tutti e senza distinzione razziale, politica o di fede ancora tassavano oltre il livello di sopportazione. Nel 1860 cca poi ci fu’ un crollo dei sistemi industriali anche a causa di un inizio di migrazione dei ricchi imprenditori negli odierni Stati Uniti. Nel 1870 il patto parigino per la spartizione delle colonie rimaste vide poi l’Italia, anche a causa dei ministri piemontesi che si ritirano dalla riunione, assegnate le zone piu’ povere – anche se questo patt permise un paio di decenni di benessere oggi ricordati come la Belle Epoque, che falli’ miseramente intorno ai primi 900 all’incirca come oggi la Golobizzazione del popolo in borsa. Poi un sacco di casini come allora forse anche nel prossimo decennio. E speriamo che l’intelligenza oggi sia superiore rispetto al tempo dove l’ignoranza faceva cadere innumerevoli vittime nel oscuro sogno del pensiero unico e della divisa balilla come unica soddisfazione sociale e di riconoscimento personale della stragrande maggioranza delle persone che non avevano accesso alle scuole sino a decenni dopo. Si noti che fino al 1970 la scuola d’obbligo si fermava alla 5. elementare. Quindi speriamo di essere cresciuti qualcosin rispetto ai nostri bisnonni/nonne

    Auguri

  53. abc ha detto:

    Cristiano, lo sapevi che nel 1918 c’erano molti più analfabeti in Italia che nella ex Austria? evidentemente no, se scrivi “E chi ha fatto (o almeno provato a fare) andare il popolo obbligatoriamente a scuola per imparare a leggere e a scrivere poi dopo?”

    Luigi (ve) il rapporto fra popolazioni e potere centrale austriaco variava da zona a zona ed a seconda dei periodi. Sai benissimo per esempio che Venezia accolse gli austriaci come liberatori, dopo un infelice periodo di dominio francese. Sai anche che fra Caporetto e Vittorio Veneto l’Austria trattò in genere bene i goriziani e male gli udinesi. Qui ora però stiamo parlando del territorio dell’attuale provincia di Gorizia.

    A quelli che se la prendono con Marisa, come se avesse lei deciso di tutelare il friulano, consiglio di leggere i commenti 33 e 51 e di rispondere se mai a quelli.

  54. jacum ha detto:

    lezione di lingue dal secolo scorso:

    dato che se parla de none….

    mia nona, de gorizia, parlava tranquilamenta el gorizian el furlan el sloven el talian, bene el tedesco, el triestin e il croato, e un dò monade de serbo e inglese-american.

    se la doveva parlar in lingua, come che se dixi e dixeva, la parlava in talian.

    mia nona la jera del 13.

  55. marisa ha detto:

    Che l’Austria- Ungheria, sempre ovviamente con riferimento ai tempi, fosse notevolmente più avanti dell’Italia per quanto riguarda l’istruzione pubblica ( e non solo!) è un dato oggettivo non contestabile. Come è documentato che a Gorizia, nelle scuole, almeno nelle prime classi di quelle che oggi sono le scuole elementari, si studiasse anche la lingua friulana.

    E’ anche documentato che i goriziani hanno considerato le truppe italiane arrivate nel 1918…..degli invasori! Poi si sa, gira il vento e la storia viene scritta dai vincitori.

  56. milost ha detto:

    Cara Marisa, come si dice “ti amo” in friulano?

  57. Bibliotopa ha detto:

    Julius Franzot comm 49
    nel 1382 Trieste riconobbe la sovranità del Duca ( non ancora Arciduca e men che meno imperatore) Leopoldo III d’Asburgo, non per questo passando al Ducato d’Austria.

    Per i cimiteri, parlo almeno per Trieste, di Gorizia ne so di meno, mi piacerebbe sapere come si fa a distinguere una tomba di autoctono da una di non autoctono; e poi anche a chi si concede la patente di autoctono e a chi no, tenuto conto che fra il 1719 ( dichiarazione del Porto franco) e la fine dell’Ottocento la popolazione triestina si moltiplicò soprattutto grazie all’immigrazione e a fine Ottocento proprio il 50% se non più , soprattutto dei rioni non centralissimi, era nata fuori Trieste, per cui io li chiamerei immigrati.
    la magica parola autoctono viene spesso invocata nello slogan: “i “miei” sono autoctoni, i “tuoi” sono immigrati”.
    Io credo che Trieste sia stata fatta grande dai triestini immigrati, non dai 4 gatti autoctoni ( dalla Dedizione? dal medioevo? dalle migrazioni di popoli? dall’epoca romana? dai castellieri?).

  58. jacum ha detto:

    bibliotopa, lo stesso vale anche per i romani e il loro impero.

    è ovvio che Trieste è stata costruita da 4 gatti che si sono ostinati ad abitarci. poi a metà del 1700 si sono visti aumentare di qualche migliaia di unità la popolazione cittadina. molti austriaci di altre città e anche qualche foresto, come grego, tedesco, francese, spagnolo, veneto, toscano, genoano ecc.

    da quatro fenomeni semo pasaj a trezento mila anime! nel corso del tempo….

    ma cosa c’entra col furlan? e i corsi de lingua furlana?

    ricordo a tuti che el friul xe una regione autonoma che per pura sfiga (loro e nostra) i xe staj inglobaj in un discorso amministrativo, ripeto amministrativo TALIAN!

    mi sostengo che nè Trieste nè el Friul ga bixogno de star insieme in una region ciamada FVG con Trieste capoluogo!

    fiuli e trieste, capoluogo udin e trieste.
    me par che faria contenti tuti!

    mi sicuramente 🙂

  59. mah ha detto:

    La crisi rende bestialita’ ovunque dovunque e con fenomeni di pazzia sociale..

    http://www.anpipianoro.it/foibe/il%20fascismo%20nella%20venezia%20giuglia.html

  60. Cristiano ha detto:

    @ 53

    dal commento 35
    >Strapiena di esuli e figli di esuli; >strapiena di “regnicoli” e figli di >“regnicoli”. E questo complica moltissimo >la
    >convivenza con minoranze autoctone che >parlano una lingua che non è quella di >padre Dante.

    ABC, omo mio, o te prendi -apertamente!-
    le distanze de questo o no se seguimo piu’.

    Ironia va ben, nazismo no.

  61. abc ha detto:

    E’ un fatto che a Gorizia ci siano molti cittadini arrivati da altre regioni d’Italia a partire dal 1918 e dai territori passati alla Yugo a partire dal 1947. E’ una realtà che una parte di costoro sia contraria ad ogni forma di tutela delle minoranze linguistiche della città.

    Il nazismo è ben altra cosa, è impedire la libertà agli altri, leggiti per esempio il link al commento 59 oppure informati su cosa sta succedendo a Rosarno.

    Per quanto mi riguarda pui sostenere quello che vuoi, io ho fatto solo presente che l’analfabetismo dilagava in Italia ma non in Austria. Se sostieni il contrario, ma se non riesci a dimostrarlo, la brutta figura la fai tu, mica io.

  62. Cristiano ha detto:

    @ 61

    Non se seguimo piu’.

    Bene, per quanto me riguarda, i pol chiuder definitivamente i rubinetti alla 482 ad libitum.

    E non iera sicuramente quel che pensavo all’inizio della discussion, me gave’ fa cambiar idea voi.

    P.S. fino al ’18 l’A/U esisteva da molto tempo, l’Italia da poco, e se ga lavora’ per usir dall’analfabetismo negli anni, con successi e insuccessi, ma se ga’ lavora’.
    E se ve fa tutto schifo feve aneter e che ve finanzi Vienna la 482.

    Non e’ mai troppo tardi.

    http://www.youtube.com/watch?v=L_E8C8ntfqo

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    Con ordine:

    @ Julius
    Le tue interessanti argomentazioni non scalfiscono il cuore del problema: duecent’anni di dominio sulla Lombardia da parte austriaca avrebbero tranquillamente potuto lasciare dei bei ricordi, che invece non esistono affatto. Questo ovviamente non dipende per nulla dalla lingua utilizzata (argomentazione invero sorprendente, questa qua), ma dal fatto che il “mito asburgico” è una creazione del XX secolo, basata principalmente sugli accadimenti – veri o mitizzati – del tardo XIX secolo. In quel periodo lì Trieste conobbe uno sviluppo eccezionale, essendo stata per i secoli precedenti un borgo molto meno importante della veneziana Capodistria.

    Ma da quel periodo in poi gli austriaci obbligarono (notare bene il termine) tutti i traffici a passare per questa località adriatica, creando quindi lo stesso identico meccanismo che aveva garantito il boom plurisecolare di Venezia (anche Venezia obbligava tutto il suo impero a passare per le lagune).

    Differenza abissale invece con la Lombardia, che già di suo era una regione molto ricca (una delle più ricche dell’Impero, finché ne fece parte), e che quindi dall’Austria non ricavò alcun beneficio che già non conoscesse.

    Il discorso di Venezia invece è diverso e potremmo sintetizzarlo in uno slogan: dall’impero al disastro. Venezia nel periodo imperiale conobbe un lungo periodo di stagnazione, che venne immancabilmente attribuito – nella memoria popolare – al mutato governo. Ovviamente i fatti del 1848 rimasero scolpiti per decenni e decenni nell’immaginario popolare: anche tu puoi immaginare come possa esser visto un governo straniero che prende una città per fame e malattie, dopo un assedio durato oltre un anno!

    E quindi dalle mie parti gli austriaci (e i “germanici” in generale) sono tradizionalmente “il nemico”.

    @ bulow
    La storia dei miei nonni è del tutto simile alla tua: mia nonna (classe 1903) abitava a San Stino di Livenza, e quando vennero gli austriaci dopo Caporetto fu sfollata. Ritornata nel 1919, non trovò più nulla: tutto era stato raso al suolo. In casa i suoi parenti – come quelli di mio nonno, classe 1904 – morirono in battaglia o a causa delle malattie. All’epoca si moriva anche di pellagra.

    Da tutto ciò ne uscirono in modo tipicamente “veneto” (mi vien da dire), e cioè con una sorta di rassegnazione: bisogna lavorare e non pensare più di tanto ai morti.

    A proposito: io non ho mai sentito parlare i miei tre nonni (un altro è morto prima che io nascessi) in un’altra lingua che non sia il dialetto, e i miei stessi genitori fra di loro parlano unicamente in dialetto.

    @ Marisa
    Sui dati dell’istruzione pubblica in A/U, ti sorprenderà sapere che l’Istria e soprattutto la Dalmazia nel 1910 risultavano avere un tasso di analfabetismo superiore a quello di quasi tutte le regioni italiane alla stessa data. E la Galizia era ancora peggiore. Anche quello del “civilissimo” e “dottissimo” impero A/U è un mito, nel senso che la situazione era to-tal-men-te a macchia di leopardo.

    Luigi (veneziano)

  64. marisa ha detto:

    http://www.blogcatalog.com/blog/stefano-careddu/5432e3cf3f728485bde0880ec99eb611

    Onore anche a questi caduti. Non c’è Comune del Friuli imperiale che non abbia i suoi caduti con la divisa austro-ungarica.

  65. bulow ha detto:

    marisa

    dico a te la stessa cosa che ho detto a gianfranco franchi e a sergio sozi: per me “onore ai caduti” e’ una bestemmia. non c’e’ nessun onore nel morire dilaniati da uno schrapnel o sbudellati da una baionetta, dopo essere stati ubriacati a dovere dai propri ufficiali. l’ unica cosa sensata ed umana sarebbe chiedere scusa, a tutti i caduti, con novant’ anni di ritardo.

  66. bulow ha detto:

    Da La Repubblica del 12 novembre 2008

    Grande guerra, strappo di Sarkozy “Onore ai fucilati per diserzione”

    di Giampiero Martinotti

    PARIGI – Gli ammutinati, i disertori, i disobbedienti, tutti i soldati che durante la Grande Guerra furono fucilati «per l´esempio» non si erano disonorati e oggi dobbiamo ricordare la loro memoria come quella di tutti i caduti: per la prima volta, un presidente francese ha politicamente riabilitato i 675 militari giustiziati tra il 1914 e il 1918.

    Commemorando l´armistizio firmato novant´anni fa, vicino a Verdun, Nicolas Sarkozy ha trovato il tono e le parole giuste per rendere omaggio a quei soldati coperti dall´ignominia ufficiale e di cui da tempo molte associazioni chiedevano la riabilitazione.
    Accanto a Sarkozy c´erano Carlo d´Inghilterra e molti leader europei. Secondo l´Evening Standard, Angela Merkel, che ha preferito andare a Varsavia, non avrebbe apprezzato la decisione di commemorare la fine della guerra sui campi di battaglia, un´ipotesi che non è stata però ripresa dalla stampa tedesca.

    Sarkozy ha ricordato le cifre terribili di quella guerra che sconvolse il mondo: «Otto milioni e mezzo di morti, 21 milioni di feriti, quattro milioni di vedove e otto milioni di orfani». Ma ha soprattutto insistito sulla necessità di rendere omaggio a tutte le vittime del massacro, compresi «i fucilati per l´esempio», che erano stati condannati per ammutinamento, diserzione, disobbedienza o automutilazioni.

    Ascoltato in un silenzio rotto solo dal sibilo di un vento gelido, il capo dello Stato è stato solenne, emozionato: «Penserò a questi uomini dai quali si era preteso troppo, che erano stati troppo esposti, che talvolta errori di comando avevano spedito al massacro, a questi uomini che non hanno avuto più la forza di battersi. Questa guerra totale escludeva qualsiasi indulgenza, qualsiasi debolezza. Ma novant´anni dopo la fine della guerra, voglio dire in nome della nostra Nazione che molti di quelli che furono giustiziati non si erano disonorati, non erano stati vigliacchi, ma che semplicemente erano andati fino ai limiti estremi delle loro forze. Ricordiamoci che erano uomini come noi, con le loro forze e le loro debolezze. Ricordiamoci che avrebbero potuto essere i nostri figli».

    Un omaggio e una riparazione già caldeggiata dieci anni fa da Lionel Jospin, per il quale gli ammutinati della Grande Guerra dovevano «reintegrare pienamente la nostra memoria collettiva nazionale». Ma Jacques Chirac aveva deplorato quelle parole, giudicate «inopportune». Adesso, il suo successore, sia pur di destra, sia pur attaccato ai valori nazionali, ha infranto un tabù. Gli storici dicono che lo ha fatto con tatto, evitando una polemica politica: non ha parlato di ammutinati, né di disertori, solo di giustiziati, ma ha anche riconosciuto che i generali e gli ufficiali avevano commesso degli errori, mandando al macello decine di migliaia di uomini (la dissennata offensiva di Nivelle, nel 1917, costò la vita a 200 mila soldati in quattro settimane e quell´episodio provocò numerosi ammutinamenti).

    La Francia non è il primo paese a compiere questo passo: la Gran Bretagna, con una legge, ha riabilitato la memoria di 306 soldati giustiziati durante la Grande Guerra. Restano invece dimenticati dall´Italia ufficiale i 750 nostri soldati condannati a morte e fucilati, una cifra che non comprende le vittime delle esecuzioni sommarie.

  67. matteo ha detto:

    @luigi

    dalle tue non dalle nostre

  68. marisa ha detto:

    D’accordo con il commento 65.

    Ma ci sono morti in guerra che sono “ricordati” e altri che sono stati volutamente dimenticati. Chi si ricorda più dei tanti friulani e triestini morti indossando la divisa austro-ungarica nella prima guerra mondiale? Eppure furono tanti. Solo questo il significato del mio commento nr. 64. Null’altro.

  69. marisa ha detto:

    Tutto il mio rispetto ai tanti profughi istriani che furono vittime di una situazione che li travolse. Conosco questa realtà dall’interno. Ma questo non mi impedisce di fare una lettura sociologica della realtà di Gorizia. Se questa lettura non è condivisa dagli italianissimi…..pazienza!
    Siamo in democrazia e c’è, per fortuna, la libertà di opinione.

    Per quanto riguarda i diritti linguistici delle minoranze storiche, è un diritto costituzionalente riconosciuto e tutelato. Peccato che l’art.6 della Costituzione italiana non piaccia agli italianissimi…

  70. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Diciamo anche che pure gli eventi del 1939-1945 hanno fatto perdere molti punti ai germanici (tedeschi e austriaci) ovunque nel mondo, non solo dalle mie parti…

    L.

  71. matteo ha detto:

    @luigi

    se è per questo, quale popolo o nazione non è conosciuta per le atrocita di guerra in giro per il mondo?

  72. Luigi (veneziano) ha detto:

    Spero che ammetterai che alcuni sono un filino più conosciuti…

    L.

  73. gap ha detto:

    “per me “onore ai caduti” e’ una bestemmia. non c’e’ nessun onore nel morire dilaniati da uno schrapnel o sbudellati da una baionetta, dopo essere stati ubriacati a dovere dai propri ufficiali. l’ unica cosa sensata ed umana sarebbe chiedere scusa, a tutti i caduti, con novant’ anni di ritardo”

    In mezzo a tanta noia, le uniche parole sensate. Grazie bulow.

  74. massimiliano ha detto:

    marisa, tecnicamente tu hai ragione da vendere.
    il problema è evitare di cadere nel fanatismo a senso unico (cosa che – purtroppo – accade a tutte le minoranze).
    subire vessazioni porta quasi inconsciamente ad uno stato di perenne lamento e mania di persecuzione.
    questo vale per i friulanisti più accesi, così come per gli esuli istriani.
    so che siamo esseri umani e a volte l’equilibrio può mancare, ma dobbiamo sforzarci – a mente fredda – di ragionare con la testa e non solo con il cuore e l’animo ferito. per il resto, concordo con te sulle responsabilità dell’Italia che di “orridi baratti” ne ha compiuti a bizzeffe.

  75. abc ha detto:

    Tanto per puntualizzare:

    Nel 1910 in Austria c’erano circa 1 analfabeta su 4 abitanti e in Italia circa 2 su 4 (il doppio) come si può controllare su questo sito
    http://books.google.it/books?id=T7HOclUM33kC&pg=PA339&lpg=PA339&dq=analfabetismo+austria+ungheria&source=bl&ots=0AHNODqcYh&sig=

    Nello stesso anno, nel goriziano (di cui qui si parla) gli analfabeti erano appena il 15%, come risulta da questo sito http://209.85.129.132/search?q=cache:__LxXakB-bYJ:www.mazdrapok.net/franja/LA%2520SCUOLA%2520E%2520IL%2520REG.FASC..htm+analfabetismo+

    E’ poi ovvio che i dati non sono uniformi in tutto il territorio, per il Goriziano risultavano più analfabeti a Grado e Sagrado anziché nelle zone montuose ora parte della Slovenia, per l’Udinese c’erano più analfabeti nella Bassa anziché in Carnia.

    @ 62 “E se ve fa tutto schifo feve aneter e che ve finanzi Vienna la 482.” A parte che non sono né antiitaliano né austriacante, non è pensabile che ognuno di noi si facca annettere dallo stato che più gli aggrada.

    Questi dati ti confermano che è fuori luogo la tua affermazione di cui al @ 39 “E chi ha fatto (o almeno provato a fare) andare il popolo obbligatoriamente a scuola per imparare a leggere e a scrivere poi dopo? Come on! almeno un po’ di gratitudine!”

  76. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ abc

    I dati sono da considerare per quello che sono, e sono da interpretare alla luce di vari aspetti.

    In praticolare, c’è da considerare che nel 1910 l’Italia era unita da cinquant’anni, mentre l’Austria/Ungheria da qualche secolo. Le ultime annessioni – se escludiamo la Bosnia – erano di quasi due secoli prima. Quindi per duecento anni le popolazioni dell’Istria e della Dalmazia avevano beneficiato dell’illuminato governo di sua maestà Imperiale.

    Come ho scritto sopra, la situazione nell’Impero era totalmente a macchia di leopardo.

    Riguardo al tasso di analfabetismo totale (né leggere, né scrivere), da una parte c’era l’Austria Superiore (1,72% di analfabetismo di persone di età superiore ai 10 anni), dall’altra la Dalmazia (62,82%).

    Nel 1910, Josip Smodlaka, deputato croato di Spalato al parlamento di Vienna, tenne un famoso discorso proprio in parlamento, nel quale affermò che: “Nessuna provincia è nelle condizioni della Dalmazia (…). Le patate in Dalmazia sono un lusso, e sono mangiate solo dalle classi più agiate. Vi invito a venire a Spalato: vi convincerete da soli che noi non abbiamo nulla da mangiare, né patate né pane. (…) E non solo noi non abbiamo pane, ma anche acqua potabile: oltre la metà dei 600 villaggi della Dalmazia non ha acqua. La gente beve ciò che voi chiamereste fango. E non abbiamo nemmeno legna. Se i nostri contadini non vogliono morire di freddo, devono rubare la legna dai boschi del comune, e perfino gli abitanti delle città – non solo i lavoratori ma pure gli ufficiali pubblici (…) devono patire in inverno, per il fatto che da noi una stufa è un lusso. Noi non abbiamo strade né vie di comunicazione. La salute della popolazione va in rovina. Durante la dominazione francese un secolo fa c’era un rimarcabile benessere ed una razza di uomini in forze, mentre ad oggi la popolazione sta decadendo, soprattutto al nord, dove c’è la malaria, e sta morendo.

    Noi non abbiamo nemmeno un sistema edicativo. Oltre 300 villaggi dalmati non hanno nessuna scuola; nella metà del paese il numero degli analfabeti non è del 50 o 60, né dell’80 o 90%, ma del 99 o 100%.

    Io ho l’onore di rappresentare il distretto centrale della Dalmazia, relativamente il più ricco e il più sviluppato di tutti. In questo territorio – miei signori – ci sono 48 villaggi, dei quali 28 non hanno né scuola né insegnanti, venti una scuola con una classe e due o tre una scuola con due classi. Se questo è lo stato in quello che è considerato il distretto più ricco e sviluppato, potete immaginare la situazione nelle zone di montagne, alla frontiera con la Bosnia”.

    Lo stesso Smodlaka alla fine del discorso invocava che in Dalmazia gli austriaci, accusati di totale menefreghismo, mandassero uno come Dandolo.

    Vincenzo Dandolo, nobile veneziano, fu il governatore della Dalmazia al tempo della breve dominazione francese. Fu lui ad impiantare l’impalcatura del sistema scolastico in Dalmazia, riformando l’agricoltura e ideando il primo abbozzo del sistema viario.

    In Istria invece gli analfabeti totali nel 1910 erano pari al 39,8%.

    In Italia la situazione era la seguente: nel 1861 il tasso di analfabetismo totale era pari al 78%. Di questi, il 90% risiedeva nelle regioni del sud. Nel 1911 era pari al 46,2%. Nel 1931 al 21%. Quindi l’Italia impiegò settant’anni per ridurre l’analfabetismo di cinquantasette punti percentuali, al 21%, anche se solo nel 1951 – novant’anni dopo l’unità – superò il tasso di analfabetismo medio dell’Impero A/U del 1910 (pari al 16,5%), portandosi al 12,9%. Anche qui, l’80% degli analfabeti continuavano ad essere abitanti del sud.

    L’Austria era meglio dell’Italia? Presa in mano una situazione disastrata come quella dell’Italia nel 1861, s’è comportata meglio?

    Se consideriamo sempre il caso della Dalmazia, noteremo come il tasso di analfabetismo del 1880 era pari al 90,3%. Quindi in trent’anni gli austriaci abbatterono l’analfabetismo di poco più di 27 punti percentuali.

    Il paragone quindi è: Italia cinquantasette punti in meno in settant’anni, Austria ventisette punti in meno in trent’anni.

    Il modello austriaco aveva una velocità di crociera di nove punti percentuali ogni dieci anni, mentre l’Italia di 8,14 punti.

    Non mi pare una differenza chissà quanto mostruosa, considerando che l’Austria aveva rodato il proprio sistema scolastico in un paio di centinaia d’anni nelle proprie regioni centrali, mentre l’Italia si trovò a dover fare i conti praticamente col nulla totale, inventando un sistema scolastico da zero o quasi per tutte le regioni del paese.

    Questi quindi sono i dati in un minimo di comparazione, inquadrati in un contesto “decente”.

    Luigi (veneziano)

  77. bulow ha detto:

    io penso che a trieste e gorizia tutti dovrebbero rileggersi “il buon soldato sc’veik” almeno una volta all’ anno,
    1) per divertirsi
    2) per smontare il mito dell’ impero asburgico
    3) perche’ solo un suddito dell’ impero asburgico avrebbe potuto scrivere qualcosa di simile
    😀

  78. abc ha detto:

    @ Luigi Ve

    Grazie delle informazioni, molto dettagliate come al solito. Io ero entrato nel merito dell’analfabetismo, solamente perché come avrai letto, c’era chi sosteneva implicitamente cose non vere, altrimenti non avrei toccato questo argomento che francamente non è nemmeno attuale.

  79. Cristiano ha detto:

    errore mio il gioco di implicita’ in commento @39

    Dal commento @35

    >Strapiena di esuli e figli di esuli; >strapiena di “regnicoli” e figli di >“regnicoli”. E questo complica moltissimo >la convivenza con minoranze autoctone che >parlano una lingua che non è quella di >padre Dante.

    Il nazismo non e’ solo impedire alla gente di esprimere le proprie opinioni.

    Tutti i miei concittadini goriziani nati a Gorizia figli di sloveni e “regnicoli” di cui Gorizia e’ strapiena…avete un bel nome anche per loro?

    Regnicoli?
    Slovenucoli?
    Revenucoli?
    Slognicoli?
    Italianissimi?

    E sono autoctoni?
    o sono invasori?

    E quelli della minoranza slovena che del friulano non vogliono sentire parlare?
    Slovenissimi?

    E quelli della minoranza friulana che dello sloveno non vogliono sentire parlare?
    Friulanissimi?

    Chi e’ che complica la convivenza a chi a Gorizia?

    commento @75
    concordo dalla prima all’ultima parola, mi ci metto dentro anche io.

  80. abc ha detto:

    Regnicoli è una parola per nulla dispregiativa utilizzata correntemente da tutti (compresi i regnicoli stessi) per indicare le persone provenienti dal Regno d’Italia quando qui era Austria. Dopo 498 anni di divisione in due del Friuli, non meraviglia questa passata suddivisione fra regnicoli e imperiali, fra taliani e crucchi (fra l’altro questa ultima definizione deriva dallo slavo kruh e non dal tedesco, in quanto i prigionieri austriaci chiedevano pane, che si dice appunto kruh).
    Come al solito Cristiano non sei informato e pretendi di dare del nazista a chi usa quel termine.

    “Chi e’ che complica la convivenza a chi a Gorizia?” Semplice, chi non tollera la tutela delle minoranze.

    Dove sarebbero finiti i friulani di Gorizia, che tu non citi, secondo te?

  81. Roberto Zolia ha detto:

    Vorrei tornare al tema, che è il corso di friulano. Credere di poter insegnare a parlare friulano (quale friulano, poi?) con un corso di poche ore è una bestialità. Mi son de Mofalcon de fameia triestina e go cognome sloven del carso. El furlan se lo impara, ma ghe vol ‘ssai tempo. Tant’è vere che jò i lo favèli a vonde bèn parcè mi soi cjatàt a vore in Friùl par une vòre di ànc. Scusate la grafia ma mi mancano i segni fonetici sulla tastiera. Si vuole parlare in friulano agli utenti? Si metta allo sportello un friulano, non buttare via soldi (nostri) in stupidaggini. In quanto all’inglese, lo si deve sapere (e bene) e basta: oggi non saperlo è essere analfabeti. Studiare tedesco, visto che sono i nostri vicini e vengono qua a spendere; studiare sloveno e serbo-croato, per le stesse motivazioni. Mi, nel mio picio, mogu govoriti hrvatski jako dobro. E miga lo so de casa, go solo fato atenzion. E tute ‘ste lingue le me xe sempre servide, e come. Ripeto che amo il friulano, per certe cose è insostituibile, e nei rapporti coi friulani conta e come. Ma è ridicolo fare corsi o insegnarlo a scuola, lo si impara in casa. Per queste iniziative la famosa frase di Fantozzi ci sta benissimo.

  82. milost ha detto:

    Nè Marisa nè altri mi dicono come fa in friulano “ti amo”….c’è o non c’è?

  83. Cristiano ha detto:

    commento @82

    straquoto!

    commento @81

    se permetti te lo dico io che sono il diretto recipiente del termine “regnicolo” se lo trovo dipregiativo o no nel contesto usato, o hai anche la nazista pretesa di decidere tutto tu?

    Come al solito incontrovertibile ABC, delle domande rispondi solo alle parti che vuoi tu, vi ho chiesto:

    Tutti i miei concittadini goriziani nati a Gorizia figli di sloveni e “regnicoli” di cui Gorizia e’ strapiena…avete un bel nome anche per loro?

    Regnicoli?
    Slovenucoli?
    Revenucoli?
    Slognicoli?
    Italianissimi?

    E sono autoctoni?
    o sono invasori?

    E quelli della minoranza slovena che del friulano non vogliono sentire parlare?
    Slovenissimi?

    E quelli della minoranza friulana che dello sloveno non vogliono sentire parlare?
    Friulanissimi?

    Come vedi i friulani li avevo citati,
    e hai fatto finta di non leggere,
    ma se vuoi ti cito anche un altro gruppo di friulani di Gorizia,

    quello dei friulani che del friulano e dei corsi di friulano non gliene frega un cazzo!

    O che vedono la tutela del friulano in una maniera molto piu’ razionale e realista della vostra, come aveva fatto Rita di Zuglio qualche tread fa’!

    E’ una minorana anche quella, la vogliamo tutelare?

  84. marisa ha detto:

    @ MILOST

    Ma perchè non partecipi come uditore a un corso di lingua friulana?

    Comunque soddisfo la tua curiosità.
    italiano = amare
    friulano = amâ ; volê ben; vê a cjar; vê in afiet.

  85. marisa ha detto:

    @ Milost

    ho dimenticato un accento circonflesso
    amare = vê a cjâr

    senza accento circonflesso
    cjar = carne ; carro

  86. Max ha detto:

    Me sa che qualchedun per fanatismo minoritario ga la testa circoncisa…

  87. abc ha detto:

    @milost
    Si dice in tanti modi, sia in italiano che in friulano, se poi i due partner non conoscono un linguaggio in comune, basta uno sguardo o anche meno, il colpo di fulmine non conosce lingue.
    Se ti dicessi che la frase assomiglia all’italiano, allora tu subito rinfacceresti che quella è una variante dell’italiano. Ma il vocabolo italiano “amare” in latino si dice “amare” tale e quale, quindi non meravigliamoci più di tanto di questa somiglianza anche col francese.
    Con l’occasione ti faccio osservare che le parole francesi “blanc, vert, plat, ami, amis” e molte altre si dicono tali e quali anche in friulano, ma non in italiano, mica per questo il friulano è un dialetto francese.

    @ Roberto Zolia
    In molti enti pubblici hanno sempre fatto corsi di altre lingue e questi, a mio avviso, non sono “stupidaggini”, potranno se mai essere soluzioni non condivise.
    Non trovo “ridicolo” ( se mai non condivisibile) l’insegnamento a scuola. Ti faccio però presente che questo insegnamento non è obbligatorio nemmeno nei comuni a stragrande maggioranza friulana. Io credo che chiunque abbia il diritto di imparare la lingua che crede, tanto più se questa è la sua.
    Ti ringrazio per gli apprezzamenti.

  88. abc ha detto:

    @ milost
    non avevo visto che aveva già risposto Marisa.

  89. Cristiano ha detto:

    Marisa, e’ gia’ un po’ che mi gira ‘sta idea…

    ma perche’ non scrivi i post in friulano?
    (ovviamente con spiegazioni on demand, a te piace)

    non sono per nulla ironico adesso, sono serissimo, io li seguirei con interesse.

    E almeno li’ non te fa danni! (ironico)
    😀 😀 😀

  90. milost ha detto:

    Wow, veramente chiare le informazioni, e soprattutto serene, carissimi: se ci rispondeste direttamente in friulano, come suggerisce Cristiano, magari impariamo qualcosa di più…

  91. lcoroll ha detto:

    De sti tempi xe soldi butadi!
    Ogni dun che parli come che vol e se no se capimo se parla in taliàn.

  92. marisa ha detto:

    @ Icoroll

    Perchè non lo vai a dirlo anche alla minoranza linguistica italiana di Capodistria?
    “Ognuno parli come vuole e se non ci capiamo si parli in sloveno”. O.K.?

    @ Cristiano

    Perchè questo è un blog triestino. E a Trieste non si parla in lingua friulana.
    Il problema vedi, è che mentre io non impongo a triestini la mia lingua, tu invece continui a negare ai friulani il diritto ad essere, a casa loro, alfabetizzati nella loro lingua materna: il friulano.

    @ Roberto Zolia (commento 82)

    Grazie per averci riproposto la solita “tiritera” del peggior e più bieco nazionalismo italiano.

  93. jacum ha detto:

    marixa spiegarghe ai triestini italianissimi o ai triestini super convinti che la lingua friulana la se pol parlar insegnar imparar, che se te va in un uficio publico te troverá modo de comunicar in piú lingue la xe dura!

    no rivo a capir perché un triestin se devi preocupar se un furlan parla in furlan in un ufficio publico col publico!

    esempio: stago mal, me fazo mal e son a udin, vado in ospedal, bon, NO CREDO de gaver problemi a comunicare col servizio publico ospedaliero furlan e dirghe cosa go!

    el furlan sará piú MULTIETNICO de un triestin che parla e vol parlar e se ostina a parlar e capir SOLO chel talian.
    se i triestini vol eser ignoranti cazi dei triestini, ma no capiso perché i vol impor anche ai furlani sto modo vivendi.

  94. Cristiano ha detto:

    @93
    @94

    Cio’…mi go solo proposto che parle’ in furlan tal blog perche’ iero interessado al furlan…me sembra piu’ de un’apertura…

    Pero’ adesso me fase’ veramente pensar che xe’ un tacito accordo Udine-Trieste per tenir accesi i toni della polemica e infuocar i animi e divider la gente de Gorizia, cosi’ che xe’ piu’ facile spolparla.

    Vole’ crear un nemico (Italianissimo, Regnicolo, Nazionalista) in testa alla gente per poder far meio le vostre squallide spartizioni, altro che difesa delle minoranze!

    Ben, che i goriziani sapi quai xe’ i obietivi de sti fanatici!

    Me puzza un po’ Croazia-Serbia anni novanta, con in mezzo la Bosnia-Erzegovina a pagarla…

    Gorizia nuova Sarajevo? (con tutte le dovute proporzioni, li xe’ sta’ il sangue e l’orrore)

  95. marisa ha detto:

    Gorizia non sarà mai una Sarajevo e ciò perchè le minoranze linguistiche slovena e friulana hanno sempre rivendicato i loro diritti linguistici in maniera civile e rispettosa delle leggi italiane. Non hanno mai imposto la loro lingua (sloveno e friulano) a nessuno. Chiedono solo il rispetto dei loro diritti linguistici: diritti costituzionalmente riconosciuti.

    Se Gorizia dovesse diventare una Sarajevo (ma non lo credo!), la responsabilità sarà tutta e solo di chi continua a negare un diritto fondamentale dell’uomo: il diritto ad essere alfabettizato “anche” nella sua lingua materna. Le minoranze linguistiche non hanno mai chiesto di sostituire la lingua italiana con la lingua della minoranza, nè hanno mai cercato di imporre a qualcuno la loro lingua. Ma questo evidentemente non basta a chi credo nel “siamo in Italia e in Italia si parla SOLO italiano”.

    Quindi cerchiamo di evitare commenti assurdi come il commento 95.

  96. Cristiano ha detto:

    @96

    ti mi tradus il coment in furlan par plase’?

  97. maja ha detto:

    @ Marisa

    Due parole, se permetti.

    Lo so che hai le scatole piene di certe boiate che dice la gente. Ti capisco. Credimi. Sono` slovena ed è da una vita che ascolto le stesse boiate.
    Però con questo atteggiamento aggressivo da sputasentenze che ti ritrovi, l’unico risultato che otterrai (e che qua dentro mi sembra tu abbia già ottenuto) è quello di sembrare un’invasata con manie di persecuzione.

    Scusa, ma è così.

  98. marisa ha detto:

    @ MAJA

    E allora quale è la tua soluzione?
    Tacere sempre? Lasciare che si continui con queste boiate? Non fare mai neppure una briciola di contro-informazione?

    Tanto per gli italianissimi, noi minoranze linguistiche siamo comunque sempre degli “estremisti invasati fuori di testa”…..

  99. Cristiano ha detto:

    @99

    >Tanto per gli italianissimi, noi minoranze >linguistiche siamo comunque sempre degli >“estremisti invasati fuori di testa”…..

    Maja non mi sembra lo sia per nulla.

  100. marisa ha detto:

    Detto da un italianissimo…..non è un complimento per MAJA…

  101. Cristiano ha detto:

    @101

    Maja, perdonami se raddoppio, ci tengo a non lasciare spazio ad alcun dubbio:
    lo vorrei aver scritto io il tuo commento per quanto hai ragione.

    Marisa, ho sbagliato a farti sentire accerchiata, ma se non molli un po’ quel muso truce perdi tutto quello che hai guadagnato.

    Non lo dico per te, ma fallo per la minoranza friulana di Gorizia.

    Gremo naprej, adio e mandi!

  102. Cristiano ha detto:

    scusate, al @102 rispondevo non al @101 ma al @98.

    cmq gia’ che ci sono:

    @101

    e’ vero non era affatto un complimento, infatti era piuttosto un difesa per Maja.

  103. enrico maria milic ha detto:

    standing ovation per maja al 98

  104. maja ha detto:

    @ Marisa

    “Tanto per gli italianissimi, noi minoranze linguistiche siamo comunque sempre degli “estremisti invasati fuori di testa”…..”

    L’hai detto. Lottare contro i mulini a vento non ha senso. Tanto non riuscirai mai a convincerli del contrario.

    Però magari c’è anche qualcuno che è solo poco o male informato e che potrebbe cambiare idea se avesse una quadro più completo della situazione. Tu sei bene informata e il tuo apporto alla discussione potrebbe essere molto utile se non ti ostinassi a tacciare di “becero nazionalismo” chiunque osa esprimere una critica.

    Per esempio: dire che una persona adulta non sarà mai in grado di imparare una seconda lingua in trenta ore di corso, non mi sembra una bestemmia. E non mi sembra una bestemmia neanche dire che ha poco senso insegnare il friulano a scuola se poi sono i genitori stessi a non parlare in friulano con i propri figli.

    Certe critiche non sono infondate. Tu invece ti metti sempre sulla difensiva e parti in quarta.

  105. marisa ha detto:

    Allora Trieste dove tutti o quasi fuori della scuola parlano in triestino…..perchè a scuola si insegna in lingua italiana?

    Perchè insegnare in lingua italiana se poi questa lingua rimane all’interno delle aule scolastiche?

  106. bulow ha detto:

    telegiornale: “Gli scienziati della NASA hanno calcolato la misura esatta della distanza del più vicino buco nero e hanno avuto un’inattesa sorpresa: si trova “soltanto” a 7800 anni luce da noi, poco più della metà di quanto si pensasse finora.”

    marisa: “oddio, ma questo sara’ un bene o un male per il friuli?”

  107. massimiliano ha detto:

    che discussione idiota…

    avete mai provato a fare questo esperimento?

    provate a dire a un esule “come xè, istriàn?”, vedrete che si incazza a morte…

    provate a chiedere la stessa cosa ad un friulano, tipo:
    “oh come te sta, furlàn”, il risultato sarà lo stesso.

    misteri…

  108. jacum ha detto:

    enrico,
    perchè ti schieri in sto modo?

    a mi me par che la marixa no xe più agresiva de tanti che continua a non rispetar le minoranze linguistiche in questa regione inventata, anzi la se difendi e la ataca colpo su colpo senza ecceder, inveze varda altri….

  109. marisa ha detto:

    @ MAJA

    Infatti in Friuli siamo arrivati alle aule dei tribunali. Triste che in una democrazia che si ritiene avanzata, i diritti umani debbano essere difesi in tribunale.

    P.S. Nessuna delle denuncia è stata presentata da me. Tanto per chiarire subito. E neppure conosco i friulani che hanno presentato la denuncia.

    @ JUCUM

    Grazie!

  110. bulow ha detto:

    marisa, prima ho provato a scherzare, ma qui non c’e’ proprio niente da scherzare. se vogliamo parlare di violazione dei diritti umani, allora parliamo di iran, oppure di rosarno. certe parole vanno usate nel contesto appropriato, altrimenti diventa tutto uguale, tutto banale. e da questa banalizzazione gli attivisti friulani non ricaveranno niente, ma in compenso i ragazzi di teheran e i braccianti di rosarno ricaveranno un sacco di guai.

  111. jacum ha detto:

    bulow,

    una violazione xe una violazione.

    legite la Dichiarazione universale dei diritti umani.

  112. Richi ha detto:

    @ Marisa 106

    Ecco una cosa fondamentale: a Trieste parlano tutti in triestino (una delle poche barriere che gli italianissimi non sono riusciti ancora a scalfire).
    La minoranza slovena parla pure lo sloveno, a casa e non solo.
    Mi chiedo pero’ perche’ tra friulani parliate spessissimo in italiano: se vi interessa esprimervi nella vostra lingua dovete farlo tra di voi e coi vostri figli come PRIMA COSA.

    Mica aspetterete che arrivino le solite sclacinate leggi e leggine di tutela da Roma (fatte male e in ritardo, se tutto va bene)? Cori che piovi…

    P.S. Pigliala come una critica costruttiva, visto che io a favore del Friulano.

  113. bulow ha detto:

    jacum, non puoi mettere sullo stesso piano le strade di teheran sporche di sangue e i nostri miserabili dibattiti sul friulano. o meglio: se vuoi farlo, liberissimo. ma cosi’ non verrai preso sul serio, e, quel che e’ peggio, farai in modo che non vengano presi sul serio nemmeno i ragazzi di teheran.

  114. bulow ha detto:

    ah, e prima che qualcuno salti su a dire che teheran non c’entra niente con noi, io dico che invece i ragazzi di teheran stanno combattendo anche per noi, perche’ se vinceranno, il processo di secolarizzazione dell’ islam fara’ un enorme passo avanti, con conseguenze positive per tutti, anche per noi.

  115. bulow ha detto:

    per cui parliamo pure di tutela del friulano, ma, per favore, senza scomodare la dichiarazione universale dei diritti umani.

  116. marisa ha detto:

    Anche i diritti linguistici sono diritti umani. Ti piaccia o non ti piaccia.

  117. abc ha detto:

    @ 84 di Cristiano.

    Effettivamente hai citato i friulani, hai ragione tu. Tuttavia non è che avevo fatto finta di non leggere, come sostieni tu, ma mi stavo concentrando sulla tua frase “Tutti i miei concittadini goriziani nati a Gorizia figli di sloveni e “regnicoli” di cui Gorizia e’ strapiena…avete un bel nome anche per loro?” Per quello al momento, erroneamente, ho pensato che non li avevi citati. Chiedo scusa senza problemi per questo mio errore.

    Ti faccio però notare che Gorizia non può essere strapiena di discendenti di regnicoli e sloveni, in quanto in questo elenco hai dimenticato quella che era la componente predominante in città e pertanto non è da scandalizzarsi se questa componente maggioritaria ha i suoi discendenti in moltissimi goriziani. Ti sei anche dimenticato di tutti gli esuli e discendenti. In sostanza secondo me i goriziani che non abbiano almeno un antenato friulano non sono poi così tanti. Di questo particolare però ti sei dimenticato tu. O no?

    Non sono colpa io se il termine “regnicoli” (che comprende pure i friulani dell’Udinese ma non gli istriani) non era considerato offensivo. Lascia stare il nazismo, che è tutta un’altra cosa che non ha paragoni con questa discussione. Diciamo se mai che io sto dalla parte di chi gradirebbe la salvaguardia dei diritti delle minoranze, tu invece dalla parte di chi non vuole che siano garantiti questi diritti (“qui si parla italiano”), chi fra noi due che non rispetta gli altri sei tu, non io.

    Quanto ai termini “autoctoni ” e “invasori” basta andare sul vocabolario.

    Il termine “italianissimi” invece è stato coniato da coloro che credono di sentirsi molto italiani, più italiani degli altri. Hai mai sentito dire che Firenze o Siena sono italianissime? Invece Gorizia, Trieste, Pola, eccetera pura avendo al loro interno minoranze straniere, sono state “onorate” di questa definizione.

  118. Cristiano ha detto:

    @ 121

    >tu invece dalla parte di chi non vuole che >siano garantiti questi diritti (“qui si >parla italiano”), chi fra noi due che non >rispetta gli altri sei tu, non io.

    quel “qui si parla italiano” …perche’ e’ in virgolettato?

  119. abc ha detto:

    E’ in virgolettato perché non lo hai detto tu.
    Come ben sai lo scrivevano nei paesi sloveni e croati coloro che non rispettavano i diritti delle minoranze.
    Se vuoi altri chiarimenti, sono ben felice di rispondere.

  120. Cristiano ha detto:

    >E’ in virgolettato perché non lo hai detto >tu.

    …ah!…

    Sostituisci solo i gruppi a cui vi riferite, per esempio, due a caso:

    >Strapiena di Ebrei e figli di Ebrei; >strapiena di “slavi” e figli di
    >“slavi”. E questo complica moltissimo
    >la
    >convivenza con minoranze autoctone che >parlano una lingua che non è quella di >padre Dante.

    Parole, tono e contesto fanno tutto il resto.

    Sai qual e’ il vostro grande errore commesso sin dall’inizio?

    L’uso spregiudicato delle etichette:
    gli italianissimi, i regnicoli, i nazionalisti, gli esuli e quant’altro eccetera.

    Per le vostre rispettabilissime battaglie, dovete fare nomi e cognomi di politici, partiti, amministratori e associazioni che stanno ostruendo le vostre legittime richieste.

    Gli eventi, i processi (ho sentito che si e’ andati in tribunale).

    Cosi’ diventeranno eventualmente anche le mie di battaglie.

    Se chiamate in causa interi gruppi etnici, linguistici, di pensiero, di provenienza o quant’altro appicicando etichette comunque non richieste dagli interessati (che siano dispregiative o meno), andrete (e siete andati) solo in cerca di ulteriori incomprensioni con gente che potrebbe supportarvi.

    >tu invece dalla parte di chi non vuole che >siano garantiti questi diritti (“qui si >parla italiano”), chi fra noi due che non >rispetta gli altri sei tu, non io.

    Te lo lascio pensare se preferisci cosi’, ci mancherebbe, ma spero di aver dato sufficienti elementi per farti magari cambiare idea piu’ avanti a mente fredda.

    ‘notte.

  121. enrico maria milic ha detto:

    @ marisa
    @ jacum

    est modus in rebus.

    quando parla marisa sembra che lei rappresenti tutti i friulani e che i friulani siano tutti come dice lei e siano tutti buoni. viceversa, nei suoi testi, sembra che tutti i triestini siano tutti suoi nemici, che siano esattamente come lei li ritrae e che siano tutti cattivi.

    sul merito sono spesso d’accordo con lei, anche quando parla di diritti umani.

    ma… est modus in rebus.

    con la sua retorica unilaterale, orba, aggressiva e nazionalista non fa che mietere dissensi, non consensi.

  122. Euroscettico ha detto:

    …”tocca” quotare Enrico Maria…. scherzo 😉 Comunque è vero Marisa sei pesantina!

  123. bulow ha detto:

    enrico, il fatto e’ che bisognerebbe mantenere il senso delle proporzioni. qua stiamo parlando di un corso di trenta ore per i dipendenti della provincia di gorizia. che cacchio c’entra la dichiarazione universale dei diritti umani. e’ come se, davanti a un amico malato di cancro, uno passasse il tempo a lamentarsi dei suoi calli.

    p.s. con questo non voglio dire che i calli non vadano curati, intendo dire che se uno ha i calli non va ad oncologia, va dal callista.

  124. marisa ha detto:

    @ Enrico

    “quando Marisa parla sembra rappresenti tutti i friulani”. Questa è solo una tua idea. Quando mai ho iniziato il mio commento con “i friulani tutti pensano che….)

    “i triestini sono tutti suoi nemici”. E’ ancora solo una tua idea personale.
    Se leggi i commenti degli altri utenti del Blog, questi utenti usano normalmente il termine “friulani” in senso generico attribuendo a questa comunità comportamenti che evidentemente ritengono maggioriatari.
    Se poi a te da fastidio che il nazionalismo italiano sia ancor fin troppo radicato a Trieste e vorresti che questo tratto di Trieste non venisse generalizzato ….è tutto un altro discorso. Siamo in un blog e non puoi richiedere a me distinzioni che non richiedi agli altri utenti quando utilizzano il termine “friulani” o “veneti” (tanto per fare un esempio). Non è forse vero che il nazionalismo italiano è ancora purtroppo ampiamente presente a Trieste? SI o NO ?

    “retorica unilaterale, orba, aggressiva e nazionalista”
    Ti stai forse riferendo al commento 23 e al commento 82 di questo Post? E segnalo solamente i due più offensivi, intolleranti e nazionalisti. Che strano che ti diano fastidio solamente i miei commenti….

  125. maria ha detto:

    Sta di fatto che i corsi li faranno. Mi domando: se saranno gratuiti, le ore d’apprendimento forse verranno anche pagate in busta? Nessun impiegato perderà del suo tempo invano… Mi ricordo che sia alle elementari, medie e superiori alle mie insegnanti di italiano non andavano a genio gli alunni che parlavano il dialetto o il friulano e addirittura alla prof. di francese non piaceva l’accento dei ragazzi/e friulani che frequentavano la classe. Ma (per fortuna o per sfortuna) il mondo cambia…

  126. marisa ha detto:

    Commento 82 = Per questa iniziativa la famosa frase di Fantozzi ci sta benissimo.

    Frase non retorica, non aggressiva e non nazionalista: almeno secondo Enrico Maria Milic, visto che non ha nulla da ridire su questa frase.

  127. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ maria

    Tutto il mondo è paese. Anche quando sono andato io a scuola non andava per nulla a genio che si parlasse il dialetto.

    Il dialetto veneziano, intendo.

    Non andava a genio alla maestra, che però era veneziana, e non era una “bieca-colonialista-inviata-da-Roma-per-distruggere-il-nostro-sentimento-nazionale”. La Liga Veneta non era ancora nata.

    Fra parentesi, io nei negozi dalle mie parti sento parlare quasi sempre il veneziano/veneto, mentre in Friuli (Udine, Manzano, Gemona, Codroipo, Latisana, Lignano…) sento parlare in netta maggioranza l’italiano, tranne a Pordenone dove parlano… il veneto!

    L.

  128. jacum ha detto:

    la citazion de latin completa xe cuesta:

    Est modus in rebus, sunt certi denique fines | quos ultra citraque nequit consistere rectum

    C’è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini | al di qua e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta.

    (Quinto Orazio Flacco)

    cusí ga piú senso. e son d’acordo, ma da ambo i confini.

    mandi

  129. cagoia ha detto:

    La xe integralista furlanica

  130. cieco beppe ha detto:

    Ognun al bale cun so agne.

    Ognugo balla con sua zia.

    Ognun gà le sue idee e se le tien.

    Siamo in un blog, non ad un comizio politico o in uno spot pubblicitario. Non siamo obbligati ad andare tutti d’accordo. Solo a essere rispettosi delle idee altrui se espresse con garbo ed educazione.

  131. maja ha detto:

    Ci sono gli adagi latini e ci sono anche quelli di Murphy:

    Never argue with idiots. They drag you down to their level and beat you with experience.

    Milic, saggiamente, si attiene a questo detto, Marisa invece no. Peccato.

  132. marisa ha detto:

    “Never argue with idiots = Mai argomentare/ragionare/discutere con gli idioti/ebeti/cretini”.

    Io non mi sono mai permessa di offendere in questa maniera i nazionalisti italiani considerandoli degli idioti, anche perchè sono convinta che una gran parte di loro sia in buona fede e semplicemente “non sa”. Poi c’è una frangia estremista molto chiassosa e attiva a cui non può essere lasciato campo libero. E con questa frangia il motto “andiamo avanti e ignoriamoli” non è pagante. E lo dimostra l’attuale disastrosa situazione della minoranza linguistica slovena di Trieste. E oggi anche gli sloveni di Gorizia sono in difficoltà. Lo so perchè ho contatti personali con loro.

  133. Wehrle ha detto:

    Marisa, ci puoi spiegare brevemente quali sono le loro difficoltà?

  134. maja ha detto:

    Marisa, Marisa, proprio non vuoi capire.

    Dici le stesse cose che ho detto io al commento 105.

    Comunque sia, a me non devi dimostrare niente. Conosco bene la “disastrosa situazione della minoranza linguistica slovena di Trieste” perchè ne faccio parte (anche se preferisco parlare di comunità nazionale). Appoggio le istanze dei friulani e sono favorevolissima alla tutela della vostra lingua, ma non condivido il tuo modo di porti perchè lo trovo controproducente. Tutto qua.

  135. marisa ha detto:

    Chiedilo direttamente a loro. Io l’ho fatto.

    Un’ultima annotazione. Curioso che mentre da parte soprattutto della sinistra, è considerato leggittimo e necessario attaccare la Lega Nord, considerandola razzista e questo viene scritto apertamente anche su parte della stampa, il nazionalismo italiano, pur avendo un atteggiamento ugualmente razzista nei confronti delle minoranze linguistiche, chissà poi perchè, non può essere oggetto di dibattito. Che poi è questa in definitiva la tesi di MAJA: ignorarli. Perchè questa tesi non vale anche per la Lega Nord?
    Facciamo come dice MAJA: ignoriamola. O.K. ?

  136. Wehrle ha detto:

    Marisa, scusa, che ti hanno risposto, perchè a me, che di amici e conoscenti della minoranza slovena ne conosco e frequento tanti, non hanno parlato di difficoltà, economiche si perchè sono commercianti anche loro, ma questo è un problema comune.

  137. maja ha detto:

    Non ho capito a chi dovrei chiedere cosa.

    Comunque io chiudo qua, ma se vuoi possiamo continuare a discutere delle mie e delle tue tesi in privato (mi trovi all’indirizzo zalzi0006@gmail.com).

  138. Richi ha detto:

    Che c’entra la Lega?
    E’ un movimento che attualmente se ne strafrega delle lingue locali (tipo Friulano) e punta a spargere il razzismo piu’ ossessivo verso gli extracomunitari, violando si’ i diritti umani.
    Comunque Marisa, se tre quarti del forum ti ha detto che esageri fai un po’ di autocritica, cazzarola, anziche’ dire “Si’ ma questo e quello? Non sono peggio?”.

    Son convinto che troveresti piu’ appoggio, dato che qua di gente che non la pensa come gli italianissimi ce n’e’.

  139. marisa ha detto:

    Comunque grazie. E’ sempre interessante leggere i commenti di un blog non friulano su un tema esclusivamente friulano. Come dire, a Trieste nessun farà mai un corso di friulano ma perchè non fare “un po’ di cagnara” triestina su questo tema?

    Comunque ricordo che al governo a Roma non c’è solo la lega Nord ma che il peggior nazionalismo italiano….

    La lega Nord è un partito razzista? Perchè il nazionalismo italiano forse non lo è?

    Ma il primo si puo attaccare…..il secondo pare di no. Forse perchè ormai anche la sinistra è diventata nazionalista? Esiste ancora un partito italiano che prenda le distanze dall’ideologia nazionalista?

    Perchè non provate a riflettere su queste domande?

  140. cieco beppe ha detto:

    « Bisogna rientrare nelle amministrazioni dei piccoli comuni. Dovete insistere molto sull’aspetto regionalista del movimento. Ci sono delle buone maniere per non essere etichettati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico, eccetera, ma sotto sotto rimanere gli stessi. »

    (Mario Borghezio)

  141. Wehrle ha detto:

    Scusa Marisa, mi sapresti descrivere meglio la tua frase “E oggi anche gli sloveni di Gorizia sono in difficoltà”. Perchè, come ho già scritto, a Gorizia, dove vivo, ne conosco tanti con i quali ho ottimi rapporti, di amicizia e lavorativi, ma mai nessuno mi ha parlato di questi grossi problemi.
    Conosco anche parecchi friulani, chiamiamoli doc, di cui sono amico o conoscente. Anche con loro, pur parlando di tutto, non è mai emersa la preoccupazione che emergerebbe dalle tue parole. Puoi parlare anche di questo?

  142. Euroscettico ha detto:

    @ Marisa
    potevi dirlo che eri leghista no? …facevo prima a saltare a piedi pari i tuoi autorevoli commenti… ihihihihi scherzo dai 🙂

  143. giovanna aser ha detto:

    Commento per tutti, in particolare per MARISA.
    …un domani si chiederà di avere il diritto del maniaghese a Maniago, oppure lo spilimberghese a Spilimbergo, o forse anche il LIGOSULLESE a Ligosullo, con pretesa di finanziamento pubblico!
    UNO STATO – UNA LINGUA.
    Le minoranze siano riservate alle lingue degli stati confinanti. Altrimenti, cari friulani, separatevi come in Yugoslavia e cuocetevi nel vostro brodo finanziandovi da soli come volendo potete farlo già oggi.

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