6 Gennaio 2010

Capodanno alla Vojkova Koča sul Nanos: una delusione!

Capodanno sul Nanos.
Quest’anno abbiamo provato a passare il Capodanno nel rifugio Vojko sul Nanos. Desiderosi di respirare l’atmosfera di montagna o quasi, ci facciamo convincere da un prezzo conveniente e dalla neve di metà dicembre.
Purtroppo col caldo degli ultimi giorni la neve non c’è più, ma solo pantano e pioggia. Nonostante ciò la gita in salita è piacevole e affascinante, avvolti da una fitta nebbia e respinti dal vento contrario, il paesaggio circostante (pochi metri di visibilità) risulta confortevole e affascinante.
Arriviamo alla Vojkova Koča con l’ultima luce del giorno. Siamo praticamente gli unici. E già qua arriva la prima brutta nota, nel senso che tutti gli altri, ma proprio tutti arriveranno verso le otto, come in un ristorante qualunque e con l’auto fin davanti al rifugio. Molto male.

La cena comprende un antipasto davvero scadente composto da una fetta di prosciutto crudo al limite del rancido, una fetta stantia di prosciutto cotto e quattro gnocchi di patate in una salsa indefinibile. Poi segue un tempo morto piuttosto lungo e tutta l’attesa è solo per un piattino di brodo con due (2!) gnocchi di gries crudi. Attorno a noi gli altri sembrano contenti, forse sarà che bevono molto, o forse sarà che alla gente basta veramente poco ed è contenta se non cucina, fatto sta che solo noi sembriamo insoddisfatti.

Dopo lungo tempo e ormai consapevoli dell’errore fatto arriva un’insalata mista anonima, preludio alla seconda portata. Quest’ultima si presenta leggermente meglio composta da una milanese, un arrosto coi funghi, una specie di polpettone, delle patate in tecia e una peperonata. Ma analizziamo il piatto; la milanese è stantia e asciutta, l’arrosto coi funghi è l’unico pezzo che definirei mangiabile, l’arrotolato è immangiabile, le patate decenti, mentre la peperonata cattiva ed eccessivamente amara, nonché totalmente fuori stagione.
Arriviamo ai dolci. Ad ogni tavolo viene servito un mix di dolcetti, per lo più pan di Spagna con varie guarnizioni ed una fetta di putizza; in generale i dolci non sono malissimo ma visto il resto dubito che siano di produzione propria, ma industriali.
Alle 23.40 portano delle bottiglie di spumante. Abbiamo provato ad aprirla e assaggiarla per dovere di cronaca e per masochismo. E ne è risultato il classico spumante in polverina che l’uva non l’ha vista neanche in cartolina. Una sofferenza.
Dopo la mezzanotte servono a tutti una fetta di strucolo in straza, e anche questo è immangiabile, il ripieno è solo di ricotta e la salsa che normalmente si fa col burro è stata fatta con un pessimo olio di semi! Incredibile.
Insomma tutto veramente cattivo e di basso livello. A noi sarebbe bastata una jota, due luganighe e patate o qualcosa di simile. Credo che chiunque con un po’ di impegno sarebbe stato in grado di fare di meglio.
Il prezzo totale era di 40 euro a persona e comprendeva la cena, la colazione ed il pernottamento, ma non il bere, così ci siamo automuniti e dopo la mezzanotte il sottoscritto leniva la delusione con la propria grappa.

Altra nota negativa e assolutamente non secondaria è stata l’uso smodato e terroristico di petardi, razzi e fuochi d’artificio. In mezzo a bambini il lancio di materiale pirotecnico è continuato per due ore protagonisti sia gli avventori (per lo più italiani o sloveni d’Italia) sia i gestori del rifugio. Sembrava veramente una guerra e credo che per gli animali del bosco lo sia stata nel vero senso del termine. La mattina successiva all’esterno del rifugio l’immondizia era ovunque. Incivile.

La festa è continuata fino alle 5.30, quando anche l’ultima fisarmonica ha smesso di suonare.
Ma per noi la vera festa è stata tornare a valle il giorno dopo con una bella e finalmente rilassante passeggiata. Il sentiero era completamente libero, silenzioso ed avvolgente. Davanti una visibilità più ampia e c’era un mare di nuvole sotto di noi, bello. Quando siamo arrivati alla macchina abbiamo trovato ad aspettarci il formaggio ed il salame di Medeazza ed il salmone della Val Rosandra.
Insomma i sentieri del Nanos, che in questa stagione sono particolarmente sgombri e quieti, sono promossi, il rifugio assolutamente bocciato.

Normalmente la Vojkova Koča è aperta tutti i giorni in primavera ed estate, mentre è attiva solo nei fine settimana e festivi in autunno e inverno. Si trova qua.
Per info: 0038670811445

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16 commenti a Capodanno alla Vojkova Koča sul Nanos: una delusione!

  1. matteo ha detto:

    consiglio pokljuka la prossima volta

  2. giacomo ha detto:

    pokljuka xè uno dei posti che amo de più!
    xè fantastico, là go za fatto capodanno e vado appena posso. fantastico

  3. milost ha detto:

    Diteci dov’è…!!!

  4. santacruz ha detto:

    Te ghe rivi da Gorizia o passando per Piedicolle e rivando a Bohinj o fazendo il giro per Lubiana e Bled.

    Pokljuka xe l’altipiano alpino che se ergi sopra il lago de Bled e ai piedi delle cime dele Alpi Giulie.

    Ľ altipiano de Pokljuka fa parte del Parco Nazionale di Tricorno. Il terren forestoso xe pien de animali selvadighi, funghi e fruti de bosco…

    La gita de mezza giornada comincerà con la visita dell’ammirevole gola di Vintgar, dopodechè te pol proseguir verso Pokljuka.

    Sull’ altipiano vedemo il centro de sci de fondo de Rudno Polje e sarà anche tempo libero per la passeggiata nel bosco dove se pol trovar funghi e mirtilli.

    Alla prossima sosta ghe xe i pascoli de montagna dove se trova anche il monumento dedicado ai partigiani cadudi durante la 2° guerra mondiale.
    Le vaste foreste jera il rifugio per i partigiani che qua combatteva contro l’ocupator nazi-fasista! 🙂

  5. bulow ha detto:

    e ‘desso vederemo se anca qui qualchidùn tacarà a parlar de tito. 😉

  6. toro seduto ha detto:

    Noi ga ancora taca’, perche’ noi sa che il Vojko della Vojkova koča jera un capo partigiano legendario che combateva l’ocupator italiano della Primorska… 🙂

  7. effebi ha detto:

    intanto gavè compinciado a parlar voi….

  8. bulow ha detto:

    era un’ esca per te. buona serata 😀

  9. effebi ha detto:

    me par che ve tocherà magnar el vermo…. 🙂

  10. effebi ha detto:

    anzi, sicome son bon e semo ancora in clima festaiolo ve mando un do crostoli, fati al istriana (region -momentaneamente- ocupada…)
    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/4235420290/

  11. matteo ha detto:

    @effebi

    region momentaneamente ocupada come el tlt

  12. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Cioè ti vol dirme che Capodistria, Isola, Pirano, Portorose, Cittanova, Umago (tutte TLT) xe momentaneamente occupade?

    L.

  13. Luigi (veneziano) ha detto:

    E per tornare a bomba: capodanno al rifugio Città di Fiume (Dolomiti venete, sotto il Pelmo), un metro di neve abbondante, raggiungibile solo a piedi (20 minuti dalla Forcella Staulanza) o con la motoslitta dei gestori, 52 Euro a cranio mezza pensione (42 per i soci CAI), niente fuochi d’artificio a mezzanotte, al mattino per chi voleva escursione guidata con le ciaspe (20 Euro con merenda al sacco preparata dai gestori), baby sitter per i bimbetti, cantate a go-go.

    L.

  14. matteo ha detto:

    @luigi

    come trieste fin al confin de monfalcon

    nessun trattato internazional ratificado disi che xe proprieta della slovenia e della croazia la zona B e cosi anca della zona A

    osimo non xe sta ratificado internazionalmente e non xe stado nemeno meso in pratica, quel che i voleva iera dir qua xe mio la xe tuo

    la cesion della zona della zona A al italia non xe una una cesiona ma xe solo in aministrazion, il che vol dir che non ga proprieta ma devi gestir la zona.

    una domanda che nisun pro-qualcosa riva a risponder xe, come mai l’onu, mejo el segretario del onu ga risposto che el tlt non xe mai stado eliminado e el disi che la designazion del governator dela zona del tlt pol eser meso al ordine del giorno da qualsiasi paese del onu, questo vol dir che l’italia, la slovenia e la croazia non ga la proprieta statale della zona A e B?

  15. milost ha detto:

    Grazie Santacruz, in realtà avevo solo dimenticato…vero, è un posto bellissimo.

  16. enrico maria milic ha detto:

    @ luigi

    figata (non la storia del tlt, ma il tuo capodanno)

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