4 Gennaio 2010

Studenti in settimana bianca per legge

Studenti a casa per la settimana bianca: potrebbe diventare legge. Dal 2011 il calendario scolastico regionale potrebbe prevedere una settimana di interruzione delle lezioni a febbraio. Le giornate di vacanza verrebbero recuperate attraverso un ritorno sui banchi anticipato a settembre.
L’ordine del giorno, presentato dal consigliere regionale Asquini in sede di approvazione della Finanziaria 2010, è stato accolto dalla giunta regionale, che ora sarà chiamata a confermare la scelta, che dovrà ricevere anche l’ok da parte dell’Ufficio scolastico regionale.
La novità potrebbe essere introdotta sin dall’anno scolastico 2010-11. Obiettivi confermati dall’esecutivo: dare ossigeno al turismo nei comprensori sciistici regionali, ma anche ridurre le vacanze estive troppo lunghe. Un sistema già applicato da anni in Austria e che entrerà in vigore in Trentino nel 2011.

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19 commenti a Studenti in settimana bianca per legge

  1. AnnA ha detto:

    In Austria? Non solo, praticamente in quasi tutta Europa. E sarebbe veramente ora, visto che attualmente tante famiglie portano i pargoli in settimana bianca durante le attività didattiche, ovviamente sempre in momenti diversi (con tutte le conseguenze che ne conseguono).
    Non si tratta poi di ridurre le troppo lunghe vacanze (purtroppo in una classe con 30° non si riesce a combinare nulla, è un fatto), ma fondamentalmente di dare respiro nei lunghi periodi di lezione ininterrotta (di solito fra Natale e Pasqua non ci sono pause).
    Sarebbe anche ora che si cominciasse a pensare non solo al fatto che certi obiettivi devono essere raggiunti, ma anche a come fare in modo che si riesca più facilmente a raggiungerli, a mettere nelle migliori condizioni per poterli raggiungere: è inutile insistere sul minimo di 200 giorni di scuola (dove in tanti istituti si arriva per vari motivi anche a 208), se poi tanti di questi son solo tempo buttato via, solo per timbrare il cartellino (caldo, stanchezza, etc.), sia per gli alunni che per gli insegnanti.

  2. marisa ha detto:

    Mio figlio insegna e nella sua scuola hanno abolito tutte le gite di più di un giorno. Il motivo è ovvio: queste gite di più giorni, costano troppo alle famiglie.

    Assurdo che la Regione cerchi di fare gli interessi dei centri sciistici regionali inventando una simile “cazzata”! Così, in ogni classe, ci sarà chi andrà a sciare (una minoranza) perchè la sua famiglia non ha problemi economici e chi (la maggioranza) perderà una settimana di scuola, restando a casa ad oziare….

    Ci sono già le vacanze di Natale e di Pasqua!
    Bastano per rifiatare: docenti permettendo dal momento che di norma gli unici in vacanza sono loro…..visto considerato la gran mole di compiti per casa che gli studenti normalmente si ritrovano durante le così chiamate vacanze di Natale e Pasqua!

  3. lanfur ha detto:

    Sono d’accordo con la proposta. Si accorcino le vacanze estive e si diluiscano lungo l’arco dell’anno.

  4. cagoia ha detto:

    “Si accorcino le vacanze estive e si diluiscano lungo l’arco dell’anno”

    Si ma… Lignan, Grado… xe d’acordo?

  5. giovanni ha detto:

    io sono andato a scuola in svizzera:

    vacanze scolastiche
    6 settimane in estate
    3 settimane in autunno
    natale e capodanno vacanze dal 24/12 al 02/01
    1 settimana a febbraio
    2 settimane in primavera

    ..la scuola non pesava affatto!

  6. lanfur ha detto:

    E in marina chi ci va d’inverno? Sarà meglio farlo d’estate?

  7. cagoia ha detto:

    ghe sarà sta un calo de presenze nel’albergo de Tondo?

  8. AnnA ha detto:

    Marisa: posso facilmente prevedere un netto calo di iscrizioni alla scuola di tuo figlio, perché sono le FAMIGLIE (non certo gli insegnanti)a volere le gite, possibilmente lunghe, anche alle medie, per cui fanno spesso pressione.
    Non vedo assolutamente perché debba valere come una “perdita” di una settimana di scuola (tanto più se viene recuperata a settembre): chi vuole va via, chi no resta, chi ha studiato può giustamente rilassarsi un po’ e tirare il fiato, come scrivevo sopra, chi no può sfruttare la settimana per recuperare il non fatto.
    A parte che non tutti hanno tutta sta mole di compiti bestiale di cui parli, io non ricordo vacanze natalizie o pasquali senza correzione di pacchi di compiti, per tacer magari anche di altre cose. E regolarmente son contenta come una pasqua se mi ammalo magari proprio verso febbraio, perché reggere dalla Befana magari fino a metà aprile ti assicuro che è assai dura.

    Ma evidentemente è ancora una volta il comportamento medio europeo ad essere assurdo, mentre quello italiano è perfetto, esemplare e dimostra un funzionamento ottimale ed efficace :(( Io invidio gli insegnanti tedeschi, non solo per lo stipendio ovviamente, ma perché, avendo solo 6 settimane d’estate, hanno le vacanze autunnali, 2 settimane a Pasqua, 2 settimane a Pentecoste, etc.; peccato che da noi faccia a giugno/luglio spesso troppo caldo.

  9. marisa ha detto:

    @ AnnA

    Nella scuola dove INSEGNA mio figlio sono le famiglie che hanno chiesto di non fare le gite di più giorni e ciò perchè chi ha più di un figlio…..si trova poi in evidente difficoltà economica! C’è poi il grosso problema etico che l’allievo che per motivi economici resta a casa…..si sente il poveraccio di turno! E poi, diciamocelo chiaramente, questi giorni di vacanza (gita d’istruzione viene chiamata!) sono stressanti per i docenti che vanno in gita con gli studenti (che scappano anche dalle finestre!) e per quanto riguarda gli studenti sono solo giorni di “grande stupendo casino”!

    Evidentemente tu sei una docente che quando la tua/tue classi vanno in gita…..resta a casa in vacanza! Io conosco la realtà sia sotto il profilo studente che quella del docente. Quest’ultimo si ritrova a dover tenere a bada 30 o più scalmanati che alle due di notte girano ancora per l’albergo facendo casino, urlando, ridendo e con gli altri ospiti che escono dalla loro stanza sbraitando….che vogliono giustamente dormire!
    Questa è la settimana bianca o la gita di istruzione! E smentiscimi se ci riesci!

  10. Richi ha detto:

    Marisa, ha ragione. Queste cosiddette gite scolastiche non sono nient’altro per i giovani che un pretesto per sbronzarsi, fare sesso, mettere musica a palla nelle stanze, far diventare scemi gli insegnanti e piantare un casino pauroso negli alberghi.

    Chiamatemi tradizionalista, ma a me quei tempi mi mancano.

  11. AnnA ha detto:

    @Marisa: Mi sembra palese che della scuola non sai nulla, nonostante tuo figlio, questa idiozia indefinibile dell’insegnante che resta a casa in vacanza mentre la classe è in gita mi mancava ancora alla collezione delle assurdità che chi non sa nulla della scuola mette in giro, non perdo neppure tempo a rispondere, ho ancora da correggere poi (quell'”evidentemente” poi è del tutto fuori luogo, evitiamo le sparate).

    Qua non si devono confondere due cose che non c’entrano assolutamente nulla fra di loro: i viaggi di istruzione o le settimane bianche organizzate da alcune scuole non c’entrano minimamente con la proposta di chiudere la scuola fra un quadrimestre e l’altro, come succede in quasi tutta Europa, per permettere alle famiglie che lo vogliono di andare a sciare o semplicemente di riposarsi.
    Consiglio di rileggere l’articolo qui sopra, non parliamo di cavoli, quando il tema sono le patate.

  12. Giorgio ha detto:

    E’ esattamente come dice Marisa. La proposta di legge non parla di gite scolastiche ma di concedere una vacanza invernale di una settimana. Chi vuole sta a casa, chi ama sciare andrà in montagna, chi ha la grana andrà alle Maldive. Le gite scolastiche (distruttive senza dubbio, ma quanti bei ricordi !) in questo contesto non centrano proprio nulla !!

  13. Giorgio ha detto:

    Rettifica: ho confuso Marisa con ANNA, pardon.

  14. marisa ha detto:

    O.K. Però i consiglieri che hanno fatto questa proposta hanno “chiaramente specificato” che il fine ultimo di questa eventuale legge, è quello di incentivare il turismo nei centri sciistici REGIONALI, non quello di mandare le famiglie a sciare in Trentino o a prendere il sole alle Maldive!

    Comunque inizio e fine anno scolastico lo fissa Roma e non Trieste. O meglio Roma fa più proposte, all’interno delle quali poi le scuole regionali scelgono. E anche se la norma proposta (una settimana di sosta in febbraio) dovesse passare, sarà poi ogni singola scuola a decidere se aderire o meno e quando fare la sosta. Questo ai sensi dell’autonomia scolastica. In conclusione: una boiata! Anche perchè, per aumentare le presenze nei centri sciistici delle regione (questa la finalità della proposta!), si diminuiscono le presenze estive nelle località marine della regione. Ma figurarsi se gli albergatori di Lignano e Grado che già si lamentano perchè le scuole riaprono troppo presto, stanno zitti! Se gli togli una ulteriore settimana…..sono tutti in Piazza Unità d’Italia a protestare!

  15. marisa ha detto:

    L’Austria e la Svizzera…..non hanno il mare e nemmeno i centri balneari!
    L’Italia….SI!

  16. AnnA ha detto:

    Marisa, sbagli ancora, non è Roma che determina l’inizio del calendario scolastico, che è da anni ormai regionale, quindi lo determina proprio Trieste (nel senso dell’Ufficio Scolastico Regionale), non è che Roma “fa proposte”. Non solo, siccome le singole scuole hanno la facoltà di fare piccoli cambiamenti, diverse già ora iniziano 2 o 3 giorni prima proprio per permettersi, di solito verso Carnevale, di chiudere per quel paio di giorni di pausa.
    E se questa cosa passa nel calendario regionale, non saranno certo le singole scuole a potersi rifiutare, si adeguano e basta, non avrebbero da aderire o meno.
    Mi fa da ridere poi la storia del mare, conosco pochissimi (anzi, nessuno) che a metà settembre va una settimana a Grado, in quel periodo ci sono solo stranieri, i locali ci vanno in giornata al massimo. Dopo 3 mesi di vacanza poi (per gli scolari) tutti aspetterebbero proprio metà settembre per andarci, haha!

    Inoltre (mi ripeto) questa settimana permetterebbe, a livello didattico, di evitare il fastidiosissimo fenomeno delle assenze sparse e non contemporanee dei ragazzi che se ne vanno con la famiglia a sciare.

    Che sia una boiata è l’opinione personale tua, che non vivi la scuola, per fortuna. Sono assolutamente convinta che la stragrande maggioranza di chi vive la scuola (scolari, insegnanti, genitori) sarebbe d’accordo (altrimenti non ci sarebbero così tante scuole che già adesso anticipano l’inizio come dicevo prima).

  17. giovanni ha detto:

    @Marisa

    La Svizzera non avrà il mare, ma ha laghi favolosi e certe piscine che qua c’è le sognamo!

  18. marisa ha detto:

    E’ scritto sulla stampa l’informazione che poi le scuole saranno libere di scegliere se aderire o meno all’iniziativa e di scegliere in quale settimana “chiudere” la scuola…..

  19. AnnA ha detto:

    Non ho letto i giornali, mi baso solo su questo smilzo articoletto, resta il fatto che se l’Ufficio Scolastico Regionale decide la sospensione delle attività didattiche in un certo giorno o periodo, nessuna scuola può invece far lezione. Se non fosse così, non vedrei nessun sostanziale cambiamento rispetto ad adesso, visto che già ora appunto le scuole possono anticipare l’inizio della scuola per chiudere in un altro momento. Non solo, troverei assurdo che ogni scuola decidesse autonomamente quale settimana, allora sì che i genitori con figli in diverse scuole si incavolerebbero, a ragione.

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