4 Gennaio 2010

Spot e cartelli in friulano e sloveno: la Provincia investe 108mila euro

La Provincia di Gorizia potenzia il suo sportello linguistico, dota di targhe trilingui tutte le sue sedi, propone spot promozionali in friulano e sloveno. Costo dell’operazione: 108mila euro.
E’ stato varato dalla giunta il progetto per l’uso delle lingue minoritarie nella pubblica amministrazione: un contenitore che prevede cinque principali settori di intervento. Eccoli nel dettaglio:

– Implementazione sportello linguistico lingua friulana. L’Ente intende potenziare l’attività dello sportello con un’ulteriore unità dedicata in particolare alla gestione del sito web istituzionale plurilingue, considerato il suo continuo evolversi con ulteriori pagine dedicate e in continuo aggiornamento, corrispondendo in tal modo alle esigenze dei cittadini, degli enti e delle associazioni che accedono al sito plurilingue per avere informazioni aggiornate. Inoltre permetterà alla rete di informazioni, già attiva attraverso e-mail, di migliorare e raggiungere chiunque semplicemente collegandosi al sito della Provincia attraverso la newsletter e collaborare con lo Sportello che è in contatto con i servizi e gli uffici dell’Ente ed in rete con gli sportelli attivati dagli altri enti, per fornire servizi aggiornati soprattutto a istituti scolastici, associazioni del territorio e singoli cittadini. La Provincia intende avvalersi di un’ulteriore unità, in possesso di riconosciute competenze nell’uso orale e scritto della lingua friulana, dedicata alla gestione del sito web in lingua friulana, alla predisposizione e revisione di testi per garantire al meglio il servizio sia tramite web sia tramite l’attività di front-office dello Sportello. L’unità verrà impiegata per 12 mesi, a tempo parziale per 20 ore settimanali
Le spese per le attrezzature, comprese quelle informatiche, sono a carico dell’Ente. La spesa complessiva del progetto è di euro 22.000.

– Formazione del personale lingua friulana. Il progetto è indirizzato al miglioramento della competenza orale e scritta della lingua friulana del personale della P.A.
La Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all’estero, da diversi anni assegna alla Provincia di Gorizia l’organizzazione dei corsi di lingua friulana per dipendenti della Pubblica amministrazione. Tali corsi di vario livello, compresi i laboratori specialistici, riscuotono notevole successo e per questo motivo si intende continuare con la formazione e l’aggiornamento per il proprio personale e per il personale di altre amministrazioni operanti sul territorio provinciale. I corsi sono di vario livello, con particolare attenzione a quelli di carattere specialistico, in funzione del corretto utilizzo degli strumenti informatici e cartacei necessari alla lingua friulana per l’uso della grafia ufficiale, essendo questo l’obiettivo primario di tutti i corsi. È prevista l’attivazione di almeno due corsi.
La spesa complessiva del progetto è di euro 6.000.

– Traduzione di atti e documenti lingua friulana. Nel caso di traduzioni di atti e documenti da e verso la lingua friulana, che richiedono un’alta specializzazione tecnico-professionale, l’Ente intende avvalersi di qualificate professionalità esterne attraverso convenzioni con traduttori, agenzie, cooperative, università. E’ prevista la traduzione di circa 435 cartelle.
La spesa complessiva del progetto è di euro 10.000.

– Cartellonistica/segnaletica lingua friulana e slovena. L’Ente intende completare il progetto già avviato e realizzato al 90%, relativo alla segnaletica istituzionale degli edifici di proprietà dell’ente. Sono stati posizionati cartelli e totem sia all’interno sia all’esterno dell’Ente, nelle sedi decentrate e negli Istituti scolastici di competenza. Il nuovo intervento riguarda la realizzazione della segnaletica istituzionale interna ed esterna del Servizio di Motorizzazione e dei Palazzi storici.
La spesa complessiva del progetto è di euro 15.000 (acquisto e posa in opera di 5 targhe in ottone pantografato, 1 totem per esterno, 4 totem per interno).

– Promozione integrata delle attività istituzionali della Provincia e degli Enti locali in lingua friulana. L’Ente intende continuare la campagna promozionale delle attività istituzionali (progetto approvato e finanziato dalla Legge 482/99 –esercizio finanziario 2008) sia della Provincia sia dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa (Gorizia, San Lorenzo Isontino, Capriva, Gradisca, Doberdò del Lago, Farra d’Isonzo, Mariano del Friuli, Ronchi dei Legionari, Sagrado, Savogna d’Isonzo, Villesse) e delle associazioni del territorio, al fine di valorizzare il rapporto di collaborazione tra il primo e il terzo settore. Le azioni previste sono:
a. gestione dell’infopoint per la raccolta di dati in tempo reale e informazione tempestiva all’utenza;
b. gestione di spazi dedicati alla presentazione e promozione delle attività degli Enti locali aderenti al progetto nei giornali locali (spesa prevista euro 37.000);
c. gestione di spot promozionali, incontri, interviste trasmesse dalle emittenti radiofoniche locali e/o regionali (spesa prevista euro 6.000);
d. collaborazione con pubblicista/giornalista/esperto/a della comunicazione altamente qualificato/a, dotato/a di adeguata conoscenza linguistica per la raccolta, distribuzione, organizzazione e produzione del materiale nonché per la gestione dell’infopoint (spesa prevista euro 12.000).

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104 commenti a Spot e cartelli in friulano e sloveno: la Provincia investe 108mila euro

  1. Wehrle ha detto:

    Speriamo che a qualcuno venga in mente di installare un cartello con l’indicazione GORIZIA all’uscita dell’Ikea. O magari qualche cartellone che pubblicizzi le bellezze delle nostre zone (Collio, Carso, Grado) come viene fatto in Austria o Slovenia. Forse qualche turista dello shopping potrebbe fare una capatina da queste parti e, che ne so, magari fermarsi a fare un giretto e spendere qualche soldino anche da noi.
    Oh, scusate, probabilmente è troppo complicato, vedo ci sono altre priorità.

  2. ms ha detto:

    quoto wehrle in pieno

  3. MaDaiDai ha detto:

    venghino siore e siori… sono aperte le iscrizioni per le due canoniche competizioni: miglior linkatore di wikipedia e miglior conoscitore della storia dell’isontino…

    forzaaa

  4. OVVIO ha detto:

    Con tutta questa crisi la provincia investe 108 mila euro, e la gente rimane a casa senza lavoro.

    La politica è distante dai problemi quotidiani delle persone e ovvio che poi la gente và fuori di testa …

  5. Aldo Flego ha detto:

    Bene: aggiungerei, all’italiano, friulano e sloveno, anche l’inglese e il tedesco, per questo spot:INVESTIRE A GORIZIA,UN’OPPORTUNITA’.
    Solo questo può servire (…se Roma concede la zona franca urbana, e non lascia così scappare gli investimenti verso Nova Gorica e più in là…), il resto sono scelte esclusivamente di piccola politica.
    Ma Roma sarà assente, come è assente da Trieste, per il porto franco (che esiste sempre). E allora accontentiamoci delle targhe provinciali bi o tri-lingui, e dei siti web, e appunto, facciamo festa con questo.

  6. marisa ha detto:

    I fondi sono tutti STATALI anche se poi assegnati alla Provincia o ai Comuni.

    E dal momento che l’UNICO motivo di specialità RIMASTO alla nostra regione è la presenza delle TRE minoranze linguistiche storiche riconosciute dalla Stato italiano, direi che questa regione spende TROPPO POCO per mantenersi ancora SPECIALE…..

    O volete che la notra regione diventi a STATUTO ORDINARIO, con tutto ciò che ne consegue sul piano dell’autonomia e dei fondi ottenuti grazie alla specialità?

    Potete anche essere “visceralmente” contro le minoranze linguistiche storiche presenti nella nostra Regione, ma, per mero motivo di interesse finanziario (tanti soldini che ci entrano perchè siamo una REGIONE SPECIALE…) dovreste evitare di fare sempre dello stupido sarcasmo sulla politica linguistica di tutela delle MINORANZE LINGUISTICHE STORICHE, messa in atto dall’amministrazioni pubbliche…..

  7. Aldo Flego ha detto:

    @Marisa
    Sai bene che per me il rispetto delle minoranze è fondamentale: lingua, storia e cultura sono valori comuni nella nostra Regione. E sono valori miei, personali e familiari. La mia perplessità è questa: van bene le tabelle e i siti plurilingui, che rispettano appunto le culture, …e son tanto facili da deliberare, ma NON BASTA. Sento il bisogno di impegno della politica per cose ben più difficili (dov’è ad esempio la delibera romana per la zona franca urbana di Gorizia, chiesta da qualcuno, che darebbe spazio all’imprenditoria locale ed eviterebbe che l’economia si sposti progressivamente verso la Slovenia? Qualcuno la sta sostenendo? I Goriziani sono scesi in piazza per sostenerla? Hanno promosso una raccolta di firme?). Non parlo qua di Trieste e dell’area giuliana, è un altro capitolo, parallelo, ma per certi lati comune. Riepilogo: facile parlare di cultura, ma difficile decidere in politica economica.
    Se per te tutto ciò è stupido sarcarso…comunque buon anno, srecno zdravo in uspesno novo leto, bon principi e bon Pignarûl, bon ano novo e che Dio ne daghi a tuti salute serenità e, perchè no, dò bori. Sinceramente.

  8. Wehrle ha detto:

    Non si tratta di essere contrario alla tutela delle minoranze (sarei tacciato subito di fascista, me ne guardo bene). La mia era solo una considerazione sulla spesa prevista in questo momento e su quelle che ritengo siano le vere priorità (e su quello che non si fa’). Anche altri penso si siano accodati seguendo il medesimo ragionamento.
    L’emigrazione in cerca di lavoro a causa della crisi economica non favorisce certamente la sopravvivenza dei popoli autoctoni.
    Se poi la specialità della Regione si basa ora solamente sulla tutela delle minoranze, allora è meglio si vada verso l’ordinarietà. Ma non mi sembra sia solamente questo il motivo fondante di tale specialità.

  9. maria ha detto:

    Ma la Slovenia spende lo stesso per mettere cartelli bilingue anche da loro?

  10. OVVIO ha detto:

    quoto a pieno ALDO FLEGO,Wehrle e Maria

  11. Aldo Flego ha detto:

    @maria e ok OVVIO

    Ripeto, non è un problema apporre tabelle o creare siti plurilingui (anche la Regione FVG ha la parte …po slovensko, e par furlan,…; e poi anche Comuni “di quà o di là” esprimono in qualche modo la realtà della presenza minoritaria, vedi ad esempio http://www.comune.doberdo.go.it/ e http://www.izola.si/
    Tutto ciò è un valore, RILEVANTISSIMO.
    Mi spiace però si tralascino argomenti ben più importanti per il futuro e invece, come pare, si continua a deliberare sulle cose facili (quali sono, appunto, spot e cartelli). Forza Gorizia, rivendica la tua zona franca urbana…datti da fare.

  12. marisa ha detto:

    @ Aldo Flego – Wehrle

    Perchè mai solo i finanziamenti (per altro ridicole briciole!) a favore della tutela delle minoranze linguistiche storiche (sloveni, friulani e germanofoni) sono considerati da voi UN COSTO DI OPPORTUNITA’? Ossia finanaziamenti sottratti ad altre iniziative più importanti? Mai altri finanziamenti vengono considerati “un costo di opportunità”: questo “trattamento privilegiato” è riservato solo a noi minoranze linguistiche. E’ evidente che dietro tutto questo c’è una viscerale opposizione alla tutela della minoranze linguistiche storiche. O, oggi voglio essere generosa, tantissima ignoranza e tantissimi pregiudizi.

    Che questi finanziamenti creino anche opportunità di lavoro, non vi è mai venuto in mente? Che nell’ambito della politica linguistica di tutela delle minoranze linguistiche storiche, si crei professionalità spesso molto elevata e di livello universitario, professionalità che poi può essere esportata in altri settori con una importante valenza economica, non vi è mai venuto in mente? Ci sono centinaia di lavoratori che mantengono la loro famiglia lavorando a favore della politica linguistica di tutela: perchè il loro posto di lavoro deve essere considerato di serie B?

    Anche loro pagano il mutuo…

  13. marisa ha detto:

    “Se poi la specialità della Regione si basa ora solamente sulla tutela delle minoranze, allora è meglio si vada verso l’ordinarietà” – WEHRLE – commento 8

    Complimenti! Preferisci perdere le agevolazioni e i vantaggi dell’autonomia speciale, pur di non riconoscere che il 90% dei Comuni della nostra regione sono comuni con minoranza linguistica storica!

    Mi spiace per te, ma la nostra regione è nata nel 1946 come regione ad autonomia speciale grazie alla presenza della minoranza slovena. Successivamente nel 1999, con la legge 482/99, le minoranze linguistiche storiche riconosciute dallo Stato italiano, sono diventate tre….e da allora, proprio noi maltrattate minoranze linguistiche storiche (sloveni, friulani e germanofoni) siamo l’unico motivo di specialità di questa regione. Non ce se sono altri di motivi….

  14. Wehrle ha detto:

    «La specialità della Regione non dipende dal suo plurilinguismo. – spiega Maran -. Da tempo il professor Bartole ha prospettato una più fondata lettura delle ragioni dell’adozione dello statuto sottolineando «come l’origine della specialità vada ricercata in una singolare corresponsabilità della Regione nella gestione dell’economia».
    Non aggiungo altro. E Maran non è sicuramente di destra.

  15. Wehrle ha detto:

    Per completare il pensiero, ritengo che la politica dovrebbe privilegiare, specialmente in tempi di crisi, scelte a favore della maggioranza dei cittadini. Qui sembra sempre venga fatto il contrario o vengano prese decisioni di basso profilo.
    E ricordiamoci anche della ormai multietnicità della nostra regione. Non vorrei che per tutela delle minoranze qualcuno intenda una via semplice per ottenere e mantenere dei privilegi.

  16. marisa ha detto:

    @ Wherle – commento 14

    Alessandro Maran e il prof. Bartole?
    Ah, allora se è questa la tua fonte,…..ho già capito tutto!

    Allarga le tue fonti. Un consiglio di amica.

  17. marisa ha detto:

    Comunque Maran ha ragione su un fatto: la specialità della Regione non dipende da plurilinguismo.

    Infatti dipende esclusivamente dalla presenza di “TRE” minoranze linguistiche storiche riconosciute dallo stato italiano ai sensi dell’art. 6 della Costituzione italiana: minoranza friulana, slovena e germanofona.

    Il plurilinguismo non c’entra!

  18. Wehrle ha detto:

    @ Marisa
    Da amico, mi sembrava che Maran fosse più vicino a te che a me. Ma sai , io non sono uno di quelli che capisce tutto e subito come te.
    La specialità della nostra regione nasce dalla particolarità della stessa al momento della sua costituzione (unione TL Trieste con il resto del Friuli) e dalla sua vicinza con l’allora “cortina di ferro”. Se vuoi stravolgere la storia fallo pure.
    E’ molto riduttivo pensare che la nostra specilità sia dovuta solamente alla presenza di tre minoranze. Non sarebbe necessaria allora la potestà legislative in tanti altri settori, economici e non.
    Richiamo quanto scritto al commento 15 perchè quello era l’argomento.

  19. Rita ha detto:

    Abitante a Zuglio in una frazione a 2 Km sulla montagna presumo di minoranza germanofona, paesino di residenza dove non c’è neppure il servizio di corriere, non c’è il medico, non c’è scuola o asilo o la posta, unica cosa un “bar” aperto a ore………………naturalmente da privati
    Si direi a Marisa che ci sono cose più importanti dei cartelli, pensa che per ottenere tutti i servizi normali scuola, asilo ,spesa, medico ecc.ecc. ci si deve spostare con i mezzi propri, dove in inverno arrivano spesso e volentieri nevicate e non si può dire che le strade siano sempre pulite e ciliegina sulla torta una buona fetta di popolazione è anziana……………
    In compenso in estate vado in ferie sull’isola di KRK (Croazia), si c’è il cartellone di benvenuto scritto in tutte le lingue, ma a parte quello solo il croato, però la popolazione residente essendo stata per un periodo italiana parla una spece di dialetto triestino/italiano che non viene sovvenzionato dal governo (forse i stessi soldi li spende per far studiare lingue a tutti gli studenti infatti studiano obbligatoriamente inglese, tedesco e russo fin dal asilo)……..
    Se i soldi sono buttati al vento è meglio essere una regione ordinaria ed iniziare ad avere una vera politica di sviluppo sul territorio, non è mettendo un cartello in 3 lingue che onori una minoranza, ma facendola vivere e sviluppare sull territorio stesso………….

  20. Julius Franzot ha detto:

    @Marisa: purtroppo formalmente e’ vero che la Regione FVG e’ speciale per la sua costituzione e per l’ ex-vicinanza al mondo comunista. Pero’, come appunti correttamente, oggi non ci sono piu’ i presupposti di allora, dopo l’apertura delle frontiere, quindi e’ logico spostare il fuoco sull’ unica caratteristica che ci rende speciali: la presenza di 3 minoranze linguistiche, purtroppo minacciate da destra (“italianissimi” di TS) e da sinistra (Maran & Co.).

    Sulla tutela delle minoranze: Concordo che la tutela crea lavoro ed induce alla riflessione sulle origini, pero’ in certi casi la tutela e’ fatta con i piedi. Per esempio considero (oggi mi sento buono) miope tutelare qualche dialetto tedesco parlato da quattro (degnissimi) gatti e non tutelare la lingua standard, che, oltre ad essere madrelingua di almeno il doppio di quelli che parlano i dialetti, avrebbe tutt’altra utilita’ per fare della Regione un ponte – anche economico – verso l’Europa centrale e per permettere ai suoi abitanti, anche parlanti altre lingue, di aprirsi ad un altro ambiente, non necessariamente migliore, ma sicuramente diverso. Si tratta della stessa strategia dell’Italia in Val d’ Aosta: mettere l’occitano al posto del francese per poi dire che non serve a nulla. Risultato? Oggi in Val d’Aosta il francese e’ parlato a casa dall’ 1% della popolazione ed il calabrese dal 35%.
    Io vedo in quest’ottica il rilancio del triestino, sostenuto da Piero Camber: tutti triestini e no ghe xe piu’ s’ciavi 😉

  21. marisa ha detto:

    @ Rita

    Trovo assurdo contrapporre la tutela delle minoranze linguistiche ai problemi che descrivi. O meglio è una contrapposizione che ha una sola funzione: negare alle minoranze il diritto alla tutela linguistica. Nulla altro.

    Zuglio si trova in Carnia ed è un comune a maggioranza linguistica friulana. Per caso non sarà mica colpa della lingua friulana (che per altro mi risulta NON tutelata in Comune di Zuglio…) se a Zuglio non c’è il medico, la posta o un bar aperto…

    Dai…siamo seri!

    Il problema dello spopolamento della montagna friulana e della carenza dei servizi…..non credo proprio abbia qualcosa a che fare con la presenza di un cartello stradale bilingue (che per altro mi risulta non esserci a Zuglio) o dall’esistenza di uno sportello della lingua friulana (che comunque mi risulta non esistere a Zuglio….)

    Per i problemi della montagna friulana prego rivolgersi al Presidente Tondo o alla ex-comunità montana…..

    O la lingua friulana è resposabile di tutto ciò che non va? Magari anche delle carenze del porto di Trieste? Ma per favore….

  22. Rita ha detto:

    Sbagliato…….. cartelli in doppia lingua e pure sportello, e insegnamento friulano nelle scuole, e a te sembra di difendere una minoranza così ???
    Bello rispondere rivolgersi a Tondo (e posso dire pure a Illy o a chiunque sia passato prima) ma continuare a chiedere fondi, i soldi se ci sono devono essere spesi per la salvaguardia del territorio (mi sono permessa di farti l’esempio della Croazia), invece di spendere 108 mila euro per dei cartelli o degli sportelli mi sembra più giusto favorire i servizi (tutti i tipi di servizio e lavoro) così i residenti non scappano (per lavoro intendo una briglia sul territorio ad esempio, con manodopera locale, non il pagamento delle fatture per i cartelloni che verranno fatti da una grossa ditta di…. o la busta paga di …… che sta seduto tutto il giorno non si sa bene a far cosa) Se vuoi mettere i puntini sulle i proviamo a fare un referendum e vediamo se la gente preferisce mettere quei soldi per cartellonistica o altro………Stesso discorso per tantissimi enti inutili in primis le province, a seguire le comunità montane (tutti enti spremi soldi, che sono finiti in una miriade di rivoletti senza nessun esito per le popolazioni), se tutti quei soldi li avessero messi in opere durature e di servizi il friuli sarebbe meglio della Svizzera invece guarda un pò la situazione………
    Altri puntini sulle i da vera rompiballe quale sono può essere questo mio padre classe 1931 (fatto le elementari fino alla seconda) prima di morire è stato ricoverato all’ospedale di Tolmezzo (sempre alta Carnia)naturalmente il parlare italiano era un pò sui generis (intercalato con parole in dialetto come succede a molti vecchietti del posto) ma non ti preoccupare le infermiere lo capivano benissimo (na mazza) infatti venivano e vengono chiamate infermiere polacche e rumene con contratti di non so che genere per risparmiare (le italiane specializzate a Udine costano molto di più e hanno un bagaglio culturale molto maggiore, oltre a parlare i vari dialetti, infatti ci sono stati molti casi di lamentele e reclami……..) secondo te che al piano terra ci siano i cartelli scritti in 2/3 lingue hà aiutato mio padre o tanti altri come lui ???? Io parlo anche sul lavoro il dialetto ed è così che difendi la lingua,facendo di un territorio un territorio vitale, non certo facendo saggi e mostre, quelle vanno bene solo per quei 4 che su quei appalti ci vivono………….Il porto di Trieste non decolla per mancanza di fondi, esattamente (forse) quelli che ai tempi d’oro sono stati spesi in inutili campagne ed ora non si trovano per delle opere primarie………La tua difesa mi sa tanto di personale, mentre io ti hò fatto degli esempi terra terra a cui non mi hai risposto salvo rivolgiti a ………Ma pensi veramente che gli abitanti di Resia, Sauris, Timau (ti sto elencando minoranze) si rivolgano a Udine a un qualche sportello quando per lavorare devono sobbarcarsi un viaggio ogni giorno di 80/90 Km ( e non autostrada, con qualsiasi tempo …….se a Udine piove a Sauris nevica…) non ti sembra più logico che va a finire che si trasferiscano ??? E se uno qualsiasi di Timau va ad abitare ad Udine (o Roma o Ts o dove vuoi) con chi parla il dialetto ????

  23. cristiano ha detto:

    @ Rita 19

    “non è mettendo un cartello in 3 lingue che onori una minoranza, ma facendola vivere e sviluppare sul territorio stesso………….”

    Hai detto una cosa sacrosanta.

  24. Rita ha detto:

    Altro piccolo esempio nella mia ditta siamo in 9, 1 resiutta, 1 rigolato, 1 tolmezzo, 1 lovea (frazione montana vicino a paularo), 1 treppo carnico e 4 zuglio, ma per riuscire ad aprire ditta siamo dovuti finire ad Amaro, in quanto è stato l’unico paese della carnia con un sindaco di ampie vedute che si è dato da fare ed hà creato una zona industriale nuova e funzionante (sig. Silvano Tomaciello eletto 3 volte ed adesso per limiti come vice, nelle liste pd). Questo significa 9 paghe che continuano a essere spese e a vivere sull’territorio (4 hanno famiglia) non certo insegnare che baretta si dice scufute nelle scuole (ad esempio in quella di mia figlia)………..infatti Amaro è l’unico paese che si sta ripopolando e crescendo mentre tutti i comuni limitrofi stanno morendo (ad amaro parli dialetto dappertutto)……..

  25. Wehrle ha detto:

    La specialità della nostra regione deriva dalla storia della nostra regione. E resterà, se resterà, per la storia e la cultura della nostra regione, terra di frontiera, dove da secoli convivono più etnie e che da secoli gode di una certa autonomia, politica ed economica. Non certo per la sola presenza di minoranze, che pur senza tutele non sono scomparse, anzi.
    Chiediamoci se facciano meglio alle minoranze i cartellini trilingue fuori dai portoni o iniziative trilingui per far conoscere le bellezze della nostra terra e l’accoglienza che sa offrire la nostra gente.
    Chiediamoci, come fa Julius, se l’attuale forma di tutela sia coerente con i tempi in cui viviamo.
    Sono sempre più convinto che iniziative come quelle della Provincia non servano a molto (forse solo ad ingrassare qualcuno…).

  26. marisa ha detto:

    E dai….a contrapporre la tutela delle minoranze linguistiche, diritto costituzionalmente garantito, con lo sviluppo della montagna friulana! Contrapposizione semplicemente stupida perchè non è certo la tutela delle minoranze linguistiche che FRENA lo sviluppo della montagna friulana. Non è certo qualche progetto in lingua friulana della scuola elementare di Zuglio a frenare lo sviluppo del Comune di Zuglio. Questa contrapposizione è semplicemente strumentale alla negazione dei diritti linguistici e, guarda caso, fa suoi tutti gli argomenti che il peggior nazionalismo italiano mette in campo quando fa “campagna stampa” contro le minoranze linguistiche. O forse sono i cartelli bilingui che impediscono lo sviluppo della montagna friulana? Suvvia….siamo seri!

    @ JULIUS

    Per quanto riguarda la specialità della nostra regione, questa fu concessa dalla Assemblea Costituente nella seduta di venerdì 27.6.1947. Vi ricopio il testo del resoconto dagli atti della Costituente.

    “Terracini: Procediamo alla votazione Regione per Regione (….). Pongo in votazione le parole “al Friuli-Venezia Giulia” (dopo prova e controprova, sono approvate) (…) L’art.108 risulta pertanto così approvato: “Le regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla costituzione. Alla Sicilia, alla Sardegna, al Trentino-Alto Adige, al Friuli-Venezia giulia e alla Valle d’Aosta sono attribuite forme e condizioni particolari di autonomia, secondo statuti speciali adottati mediante leggi costituzionali”.

    Riscrivo: eravamo il 27.6.1947. Dov’era Trieste allora?

    L’onorevole Ruini, presidente della Commissione dei 75 (la Costituente era formata da 75 “saggi” ) in precedenza, relativamente alla specialità della regione Friuli – Venezia Giulia, in sede di Costituente, aveva affermato:

    ” Non si tratta affatto di affermare che quanto ci resta è zona etnicamente e politicamente contestabile. Anzi il senso è contrario. Si tratta di dare attuazione al disposto del trattato, che per le minoranze linguistiche ed etniche, sono da accordarsi garanzie. Quale è la via migliore che affidare il compito di definire tali garanzie alle italianissime popolazioni della Regione? Lo statuto che esse formeranno e che lo Stato approverà, sarà pressa a poco uno statuto normale, con qualche norme, SPECIALMENTE LINGUISTICA, per le piccolissime minoranze stesse.” (pag.137 – Gianfranco d’Aronco – Friuli – regione mai nata).

    La Regione Friuli – Venezia Giulia fu la meno “speciale” delle regioni a statuto speciale e fu istituita come “speciale” esclusivamente per la presenza della minoranza linguistica slovena ed un trattato internazionale che obbligava l’Italia a garantire la loro tutela linguistica.

    Questo è documentato negli atti della Costituente. Eravamo nel 1947 e allora non era ancora noto il destino di Trieste. O no?

  27. Julius Franzot ha detto:

    @ Marisa. Grazie dell’informazione, mi era sfuggito che l’autonomia risalesse ai tempi del FTT. Pero’ ricordo bene quando ci fu la messa in pratica di questa norma e il palazzo di Via Carducci fu adibito a sede della regione. Mio padre venne a casa raccontando di un “foresto” che aveva chiesto dove fosse il miglior ristorante di Trieste. Risposta: “In via Carducci, adesso ci mangiano in migliaia! Dato che sono del 1956, non mi potrei ricordare della cosa se non fosse accaduta prima del 1965-66

  28. marisa ha detto:

    Scusate, ho invertito di numeri della pagina:
    Pagina 317 – Secondo Volume – Gianfranco d’Aronco – Friuli, Regione mai nata –

  29. RITA ha detto:

    Ma Marisa secondo te parlo arabo ???? Io non dico di toccare le lingue, ma dico che queste lingue vivono e soppravvivono se la popolazione vive in quegli ambiti, io ti ho fatto l’esempio della Carnia, ma è uguale per resia (minoranza linguistica) sauris e penso pure dalle tue parti, il fatto che siano difese mi va bene, ma la strada per difenderle non è quello giusto………..
    Tu la butti sempre sul fatto che lo spopolamento non è dato dalla difesa delle minoranze linguistiche, vero, ma è pur vero che se le popolazioni migrano perdono i dialetti. Ora dobbiamo (secondo me) fare in modo che non se ne vadano, per fare ciò come dobbiamo fare ???? Mettere un cartello in 3 lingue oppure aggiustare la strada ??? No non è l’insegnamento del friulano in una scuola, ma l’insegnamento del friulano in 13 classi (5 elementarie, 3 medie) per tutto il comprensorio (non so quante scuole ci sono)per non so quanti insegnanti 2 ore la settimana, quanto viene il costo ???? Ecco questo frena lo sviluppo, e non solo della Carnia, ma della nazione intera in quanto stronzate (e dico stronzate per non dire di peggio)simili con altri temi variabili ci sono in ogni luogo……….
    Ma dai, suvvia, continuiamo a dare del razzista, e dello stupido e come mi hai definita nazionalista a chi dice che i soldi sono buttati……… ribadisco meglio essere una provincia ordinaria piuttosto che buttare i soldi così…………..
    Sei una persona colta, ma mi sai dire dove vivi ??? Il dialetto si impara in prima battuta in famiglia poi nella vita quotidiana, se tu cambi ambito la lingua la perdi, ai presente i ns. concittadini che sono andati ad esempio in America ??? la prima generazione ha continuato a parlare la lingua, la seconda entrambe, la terza solo quella americana……..Resia è minoranza riconosciuta, ma cmq le strade fanno schifo………..
    Ed un altra cosa, dato che io parlo di minoranze riconosciute, e faccio esempi pratici per migliorare la vita di queste persone, non parlare in generale ma fa qualche esempio (mi vanno bene anche le minoranze di Gorizia) dove le assegnazioni di fondi (tipo quello per l’insegnamento e/o per la scritta in bi/tri lingue) hà migliorato la vita delle persone residenti (quelle che parlano i dialetti) e ti escludo di già i dipendenti degli sportelli che sono una spesa inutile…………………….

  30. abc ha detto:

    La tutela delle lingue riconosciute e la manutenzione delle strade sono due cose ben diverse che non interferiscono fra di loro. Poi non capisco cosa c’entri la provincia di Gorizia, della quale si parla, con i problemi delle strade della Carnia e di Resia. Se si vuole tutelare la montagna, si facciano leggi specifiche.

  31. jacum ha detto:

    mi no rivo a capir come mai dà tanto fastidio el furlan!!?!!

    ma che i parli come che i vol, chi se ciava!

    trieste no ga bisogno del friuli nel contesto regionale che andrebbe abolito jeri!

    finalmente i fa qualcosininininina per tuelare le minoranze linguistiche come da trattato di pace del 1947 che subito riva gli italiannissimi adir basta s’ciavi!

    ma mi digo basta italianissimi!

    mi stago tanto ben con i miei fradei triestini slovenofoni e coi sloveni che me dà sai fastidio inveze sto razismo galopante talian.

    a trieste le lingue ufficiali dovrebbero essere l’italiano e lo sloveno, come lingua di minoranza il croato. vedi trattato di pace del 1947 che l’italia avendo perso la guerra deve sottostare senza ne ah e ne bah!!

    basta co sta storia che perdura de toppo tempo e che logora i sentimenti e il quieto viver!

  32. Richi ha detto:

    Quoto alla grande Julius e Jacum.
    A mio avviso e’ giusto che queste iniziative vengano portate avanti, ma fatte bene, altrimenti servono a dare solo un finto contentino.

    Due cose inoltre mi permetterei di consigliare ai Friulani. La prima riguarda essenzialmente di iniziare a parlare di piu’ la loro lingua a casa e tra loro in generale (a Trieste tutti parlano il Triestino, in Friuli accade di meno) e cosi’ creare “solide basi”, ma soprattutto, in quanto Triestino, il secondo consiglio con tutto il cuore: state piu’ lontani che potete dagli italianissimi.
    Noi qui ci siamo incagliati non poco…..

  33. Julius Franzot ha detto:

    @ Jacum

    Nulla contro il Croato, che apre indubbiamente molte porte in Europa (chi sa croato in genere capisce anche russo), ma perche’ croato si’ e tedesco no?
    Ovviamente anche nulla contro il friulano, che e’ veramente a rischio di estinzione immeritata.

  34. marisa ha detto:

    Quoto ABC – commento 30.

    @ RICHI

    Pensi davvero che la parte più consapevole dei friulani non lo sappia chi è il nemico numero uno delle minoranze linguistiche?
    Pensi davvero che non conosciamo “tutte” le loro tecniche e soprattutto l’uso spregiudicato che fanno dei mass-media?

    In Europa, ben 53 milioni di europei sono minoranza linguistica storica: di cui 3 milioni di cittadini italiani.

    Il Friuli, in tutta la sua lunghissima storia, ha imparato a “resistere”. Ormai fa parte del nostro DNA. Ogni volta che la tutela della nostra lingua fa un passo avanti, il bieco nazionalismo italiano si scatena, iniziando dai mass-media che danno sempre ampio spazio ai pregiudizi e alle menzogne. Ma noi “resistiamo” e andiamo avanti! Se nonostante la spaventosa campagna stampa contro la lingua friulana, degli ultimi due anni, ben il 64% delle famiglie friulane hanno chiesto per il 2010, che a scuola si insegni a leggere e a scrivere in lingua friulana, questo significa che siamo ancora qua! E che sappiamo “resistere” piuttosto bene, nonostante i Maran e i suoi compari di destra e di sinistra.

    Comunque grazie, di non essere contro la nostra lingua. E’ già tanto.

  35. ALESSANDRA ha detto:

    SECONDO ME TUTTO DEVE ESSERE VISTO CON PIU’RAZIONALITA’

  36. ALESSANDRA ha detto:

    MI SPIEGO MEGLIO
    SE TUTTI GLI ITALIANI INIZIASSERO A DIRE CHE IL LORO DIALETTO E’ UNA LINGUA E NON UN DIALETTO MA COME SAREMMO MESSI SECONDO VOI

    COME MAI IO NON SONO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA MA CAPISCO E PARLO IL FRIULANO PERFETTAMENTE ?????
    MA CHE RAZZA DI LINGUA E’ ???
    CERCHIAMO DI VEDERE IL TUTTO CON PIU’ SENSO DELLA REALTA’

    DAVVERO !!!!!!
    SOLO COSI’ SI EVITANO SPRECHI DI TEMPO E DI PAROLE PER COSE CHE NON AIUTANO DI CERTO NESSUNO

  37. ALESSANDRA ha detto:

    E QUESTO CHE COSA E’ ???

    Pêder nòster, che t’é int al cēl,
    c’al sia santifichê al tó nòm,
    c’al vègna al tó règn,
    c’la sia fata la tó volontê,
    cme in cēl, acsé anch’in tèra.

    Das incō al nòster pan,
    e scanşèla i nòster dèbit
    cme nuêter e j scanşlòm ai nòster debitōr,
    e an lasêr mia ch’e cascòm in tentasiòun,
    e lébres dal mêl.

  38. marisa ha detto:

    Commento nr. 37
    La preghiera non è scritta in lingua friulana!

    Incollo un sito internet in lingua friulana:

    http://contecurte.splinder.com/

    E comunque ricordo che anche la lingua spagnola e facilmente comprensibile da un italiano…..ma nessuno si sognerebbe di affermare cheo il castigliano e un dialetto della lingua italiana!

    La lingua friulana è una lingua neo-latina…..non aramaico antico!

  39. ALESSANDRA ha detto:

    QUINDI IN CHE LINGUA E’ SCRITTA ??????????

  40. ALESSANDRA ha detto:

    MARISA
    CONTINUO A SOSTENERE CHE SE TUTTI GLI ITALIANI INIZIASSERO A PERONARE LA CAUSA E RICHIEDERE LA CERTIFICAZIONE ISO PERCHE’ IL PROPRIO DIALETTO VENGA POI CONSIDERATO UFFICIALMENTE UNA LINGUA SAREMMO TUTTI NELLE STESSE CONDIZIONI DEL FRIULI

    SFORTUNATAMENTE NON IN TUTTE LE CITTA’,PROVINCE E REGIONI ESISTONO COMUNITA’ CULTURALI COSI’ IMPEGNATE E CONCENTRATE SULL ORIGINE DEL PROPRIO DIALETTO /
    LINGUA
    SI PARLA IL DIALETTO E BASTA E NESSUNO SI METTE NE’ A STUDIARLO NE’ A CREARNE UN CASO LINGUISTICO E RIBADISCO LA PAROLA CREARE ..
    NON TUTTI SIAMO UGUALI

    COMUNQUE TANTO DI CAPPELLO ALLA COMUNITA’ FRIULANA

    NON TUTTI GLI ITALIANI SONO COSI’ ORGOGLIOSI E HANNO SPIRITO DI APPARTENENZA ALLE PROPRIE ORIGINI

  41. ALESSANDRA ha detto:

    MARISA SCUSA HO SCRITTO MALE LA PAROLA
    PERORARE E’ LA PAROLA CORRETTA
    CIAO

  42. abc ha detto:

    @ Alessandra

    “SE TUTTI GLI ITALIANI INIZIASSERO A DIRE CHE IL LORO DIALETTO E’ UNA LINGUA E NON UN DIALETTO MA COME SAREMMO MESSI SECONDO VOI”.
    Lasciamo che siano gli esperti a stabilire quali linguaggi sono considerati varietà dell’Italiano e quali no. Lo hanno già fatto molto tempo fa.

    “COME MAI IO NON SONO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA MA CAPISCO E PARLO IL FRIULANO PERFETTAMENTE ?????” Io invece sono friulano, capisco abbastanza ma non lo parlo correttamente. Chi di noi due secondo te non dice la verità?

    Non rispondo al commento 40, perché non indirizzato a tutti.

  43. marisa ha detto:

    ALESSANDRA, dimentichi i linguisti e i glottologi.

    Mai sentito parlare di un certo Graziadio Isaia Ascoli? In Italia è stato il padre della glottologia. E’ stato lui ancora nel lontano 1873, l’autore dei “Saggi Ladini”. In questi saggi, il più grande glottologo che l’Italia abbia mai avuto, ha dimostrato l’individualità della lingua friulana. Individualità mai messa in discussione a livello internazionale.

    Una lingua (la lingua friulana) molto più vicina alla lingua francese, al castigliano, al catalano, al portoghese, che non alla lingua italiana.
    Ti dirò di più, una lingua quella friulana, che sul piano grammaticale/morfologico è molto più vicina alla lingua inglese che alla lingua italiana.

    Un piccolo esempio?
    La formazione del plurale.
    In inglese si aggiunge una “s” al singolare. Idem in lingua friulana.

    E anche la formazione della frase interrogativa è uguale in inglese e in friulano (verbo + soggetto ; ossia inversione del soggetto nella frase interrogativa).

    In lingua italiana invece la frase interrogativa si forma “solo” con l’intonazione della voce e la formazione del plurale segue sue regole completamente diverse dalle regole delle lingue neo-latine OCCIDENTALI (francese, castigliano, catalano, portoghese, ladino, sardo).

    E qui mi fermo perchè il Post non è sulla lingua friulana e le sue caratteristiche morfologiche/grammaticali.

  44. ALESSANDRA ha detto:

    messaggio 42
    vuol dire che non sei portato per le lingue straniere !!!!

  45. ALESSANDRA ha detto:

    MARISA HAI CAPITO IN QUALE LINGUA E’ SCRITTA LA PREGHIERA?

  46. Alabardato. ha detto:

    I furlani stanno rompendo un pò le balle. Il furlano è un dialetto e basta! Presto organizzeremo una manifestazione con i furlani stessi partecipanti perchè non se ne può più di questo carnevale anche se ancora deve cominciare quello vero.

  47. marisa ha detto:

    Paolo Ciani…..in prima fila con tutti gli iscritti ad AN (alleanza nazionale) al seguito?

  48. Alabardato. ha detto:

    @Marisa

    http://www.youtube.com/watch?v=0ykwXGIOan8

    Propongo queste due gloriose lingue come lingue minoritarie………per fortuna che è carnevale!

  49. abc ha detto:

    messaggio 44

    Conosco decine di persone che capiscono il friulano, a forza di sentirlo ripetutamente, ma non si cimentano a parlarlo perché non credono di essere all’altezza.
    Tu invece lo parli “perfettamente”, come no.

    Messaggio 46

    Poi scriverete “qui si parla italiano”. Bravi.

  50. jacum ha detto:

    @ Julius,

    vorrei contattarti in privato se hai piacere. la mia email e’ giakon@libero.it

    per el tedesco: mi su me riferivo ale lingue ufficiali come da trattato de paxe, paris 1947.

    mi son per la multietnicita’ e uxar e saver molte lingue.

    @marixa e chi che vol

    vedi wikipedia inglexe: se intendi lingua quela insegnada a scola.

    quindi il furlan insegna’ a scola xe una lingua.

    mi spero vivamente che el friul se costituisi come regione, ga tute le carte in regola per diventar autonomamente una SIGNORA Region!!

    ma se sti furlani no i se movi!!!

    ritornando al discorso principale: a mi me daria la vera sensazion che trieste sia mitteleuropea se i cartej stradali fosi in piu’ lingue e senza che sia scarabociaj da qualche mona ignorante italianissimo!!

  51. marisa ha detto:

    @ Julius

    Il riconoscimento nel Comune di Trieste della presenza di una minoranza linguistica di lingua tedesca, dipende da voi parlanti tedesco e dal Comune di Trieste.

    Voi dovete darvi da fare e pretendere il riconoscimento e il Comune di Trieste deve richiedere di essere inserito, ai sensi della L.482/99, tra i comuni classificati di minoranza tedesca.

    E’ quindi un problema tutto interno a Trieste.

    Se poi a Tarvisio (Val Canale), Sauris e Timau (Paluzza), questo riconoscimento lo hanno richiesto e ottenuto…..bravi loro!

    Tarvisio, come ben sai, è sempre stata Carinzia meridionale e solo con la prima guerra mondiale, per puro caso, è diventata italiana. Poi c’è stato l’accordo Hitler-Mussolini per l’opzione (la stessa che c’è stata in Alto Adige/Sud Titoro) e gran parte degli abitanti di lingua tedesca di Tarvisio hanno optato abbandonando le loro case e trasferendosi in Austria. Ma di questo ESODO nessuno parla mai. Il loro posto è stato poi occupato dai “regnicoli” di lingua italiana.
    Quindi a Tarvisio, i “rimasti” parlano in tedesco standart.

    Sauris e Timau sono invece due “isole” linguistiche di antico insediamento, molto gelose della loro variante di tedesco. Del resto hanno un numero di abitanti piuttosto basso per cui la tutela è principalmente culturale. Comunque fanno il possibile per salvare la loro lingua e la loro cultura.

    Forte è il rapporto di solidarietà tra i furlanofoni e queste comunità di lingua tedesca della provincia di Udine. Tutte le loro associazioni fanno parte del Comitato 482, assieme ai friulani e agli sloveni della Provincia di Udine.

    Se volete il riconoscimento dovete darvi da fare. Nessuno ve lo regalerà. E meno che mai il Comune di Trieste…..

  52. Alabardato. ha detto:

    Beh il tedesco a Trieste può anche essere ammesso, ma perchè non anche a Laibach? A Marburg? A Karfreit? Mi sembrerebbe logico. E perchè no anche qualche insegna in italiano a Villaco?

  53. marisa ha detto:

    Villacco non ha nessuna minoranza italiana!

  54. toro seduto ha detto:

    Marisa

    Correggi mi, se sbaglio, pf.

    Affermazione: Tu bevis une Coche Cole.
    Domanda: Bevis tu une Coche Cole?

  55. Alabardato. ha detto:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Villaco

    Non essere così sicura. Che vuol dire minoranza? Bisogna spiegarsi su questo. Non è che fra 5 anni cominceremo che i rumeni vogliono i loro cartelli o i cinesi o chichesia……qui si parla italiano e basta! Poi in casa o con gli amici o in tram fate come volete.

  56. toro seduto ha detto:

    Ala bardata

    E se Bruno Gironcoli e’ nato a Villaco, tu concludi che la’ vive una minoranza italiana? Sei proprio un esperto!!!

  57. Alabardato. ha detto:

    A Villaco l’Italiano è compreso da molte persone. Fatti un giretto nei negozi ed anche al benzinaio prima di entrare in città sulla statale dopo che sei uscito dalla autostrada. Ma quella è Austria e chi parla italiano lo fa ad uso privato. Questo è il concetto. A Trieste possiamo parlare cento lingue,ma quando devo rivolgermi ad uno sconosciuto devo poter parlare italiano ed esigo che lui mi risponda in italiano.

  58. Bibliotopa ha detto:

    Post 43: marisa:
    *Mai sentito parlare di un certo Graziadio Isaia Ascoli? In Italia è stato il padre della glottologia. E’ stato lui ancora nel lontano 1873, l’autore dei “Saggi Ladini”. In questi saggi, il più grande glottologo che l’Italia abbia mai avuto, ha dimostrato l’individualità della lingua friulana. Individualità mai messa in discussione a livello internazionale.*

    ma guarda un po’, che di solito Ascoli lo sputt… tanti su questo sito, per l’invenzione del termine Venezia Giulia!!

  59. toro seduto ha detto:

    Ala bardata

    Esigi? Esigeva il tuo Duce, gli altri chiediamo, e gentilmente anche.

  60. toro seduto ha detto:

    Ala

    Comunque, come al solito, non hai capito niente. Il fatto che a Villaco capiscano italiano non significa che sono italiani, che la’ c’e’ una minoranza italiana. Sono intelligenti e per business parlano italiano con i clienti.

    Se i cinesi presenti a TS non sono una minoranza, perche’ dovrebbero esserlo gli eventuali 4 gatti italiani di Villaco?

  61. marisa ha detto:

    @ Toro Seduto

    affermazione: Tu tu bevis une coca-cole.
    interrogazione : BevisTU une coca-cole?

    Nell’affermazione il “tu” viene scritto due volte.

    Nell’interrogazione, il pronome personale clitico (soggetto), viene attaccato in coda al verbo.

  62. toro seduto ha detto:

    Marisa

    Grazie.

    Quanto al Coche Cole, il mio non era errato: tempo fa l’ho sentito dire a due friulane.

  63. marisa ha detto:

    @ Toro sedute

    O.k., è un prodotto americano e la pronuncia è adattata….

  64. Richi ha detto:

    Come volevasi dimostrare, ecco a voi un esempio di italianissimo (che ovviamente non e’ nemmeno di queste parti, anche se ogni tanto finge di esserlo).

    Il punto e’ che quei quattro gatti Italiani di Villacco sono NON-AUTOCTONI emigrati li’. Mentre i Friulani come gli Sloveni sono comunita’ che vivono qui da sempre, secoli e secoli. Quindi e’ scontato che abbiano il diritto di esprimersi nella loro lingua naturale.

    Io sostengo il Friulano purche’, ripeto, fatto bene: gli italianissimi sono molto abili nel trovare imbrogli alla minima crepa per mandare tutto in vacca.

  65. abc ha detto:

    @Bibliotopa

    Permettimi di esprimere la mia opinione personale, poiché trovo gradevole dialogare con te.
    L’Ascoli era nato e cresciuto a Gorizia, era israelita, parlava in città friulano, come la maggioranza dei goriziani e si sentiva tale. Quando, nel 1863, coniò il termine “Venezia Giulia”, il cosiddetto Veneto, che comprendeva anche la allora provincia di Udine, era considerato anche dall’Austria territorio italiano e perciò conteso dall’Italia, mentre le altre zone attigue (Trentino, Friuli imperiale, Trieste, Istria) erano considerate a tutti gli effetti territorio austriaco.
    Vedi infatti il punto 18 della pace di Zurigo sottoscritta dopo l’armistizio di Villafranca: http://it.wikisource.org/wiki/Pace_di_Zurigo_-_10_novembre_1859

    Nel momento in cui l’Italia rivendicava la “Venezia”, cioè il Veneto, l’Ascoli coniò il termine “Venezie”, per includere anche quei territori fuori dei confini della Venezia di allora.
    In quel contesto la Venezia Giulia e la Venezia Euganea (o Propria) erano due entità confinanti e non sovrapponibili.
    Il Friuli storico e linguistico risultava suddiviso fra le due regioni. Ma da quando è stata istituita la attuale nostra regione, non si può dire che il Friuli e la Venezia Giulia siano due entità nettamente distinte con confini unanimemente riconosciuti. Per quanto mi riguarda il termine Venezia Giulia non piace neppure a me, se dovesse scomparire la ASS n.2 Isontina, preferirei che la nuova entità sia chiamata Triestina anziché Giuliana.

  66. ALESSANDRA ha detto:

    INSOMMA CHI HA CAPITO IN CHE LINGUA E’ SCRITTA LA PREGHIERA ?

  67. Alabardato. ha detto:

    @toro seduto

    io talvolta tirerò fuori il nome di Tito e mai fuori tema, ma che cosa cavolo c’entra di dire il tuo duce? Per la cronaca la lingua italiana non l’ha inventata il fascismo anche se la propaganda titina afferma questo. Già il Manzoni scrisse “Me n’vò a bagnà i piè in Arno” Cioè vado Firenze a imparare la lingua italiana. Devo dirti che il furlano è un dialetto irritante forse più del napoletano quindi come tale deve rimanere.
    Per me tutti i dialetti sono irritanti. Danno un senso di inferiorità rispetto ad uno che parla 4-5 lingue importanti. Poi i furlani hanno dei simboli di italianità…..volete mettere Primo Carnera Bearzot e Zoff e Capello….andategli a dire che non sono italiani.

    Per quanto riguarda Villaco non avete compreso bene. Io dico che molti là parlano l’italiano e non per questo si possono rivendicare diritti. Perchè in Austria si parla il tedesco. Lo stesso discorso vale per la Venezia Giulia. Il parlare privatamente per cultura è una cosa, obbligare gli altri ad imparare altre lingue è un’altra.

  68. Alabardato. ha detto:

    Dietro a queste continui attcchi verso la lingua italiana nascondono dei secondi fini,peraltro di una esigua minoranza, che ha per scopo quello di fomentare antipatia o molto di più verso l’Italia a favore di stati stranieri. Non c’è onestà intellettuale nè sincerità di animo.

  69. ALESSANDRA ha detto:

    Bene
    nessuno e’ riuscito a capire la
    preghiera al punto 37 ?

  70. Alabardato. ha detto:

    E’ il furlan da bassa cioè il goriziano.

  71. ALESSANDRA ha detto:

    grazie alabardato !

  72. Alabardato. ha detto:

    E io sarei quello nato a circa seicento km da queste terre……hi hi hi hi

  73. ALESSANDRA ha detto:

    TUTTI SIAMO D’ ACCORDO IN MERITO ALLA LINGUA UTILIZZATA PER SCRIVERE LA PREGHIERA MENZIONATA AL PUNTO 37 ???

  74. Julius Franzot ha detto:

    @Alessandra: sono d’accordo con la definizione di Furlan dla Bassa. Ma se scrivessi in minuscole faresti un’impressione meno fanatica.

    @ Alabardato: ovvio che in Carinzia non esiste una minoranza italofona e l’ italiano e’ lingua quasi obbligatoria a scola come seconda lingua straniera. Aggiungici la simpatia, a dir poco, che esiste in Austria verso tutto cio’ che sia italiano, soprattutto del Sud, con tanto di pizza, chitarre, mandolini e pescatori di Capri con in volatile al vento… e capirai come sia difficile per le minoranze germanofone sul territorio della repubblica italiana trovare partner culturalmente disponibili in Austria.

  75. Alabardato. ha detto:

    Io penso che la conclusione sia questa. Oggigiorno ognuno ha la possibilità di imparare tutte le lingue che vuole o i dialetti che vuole. Io di dialetti ne comprendo un numero svariato, di lingue un pò meno. Quindi rispettiamo la lingua ufficiale in vigore nei propri stati e poi parlate anche il cinese se vi va!!!! Basta con tutte queste disquisizioni sulle tabelle. Io non mi sono mai perso. Se sono a Cividale o Morupino o Capodistria. L’unica volta che fui seriamente in difficoltà con le tabelle fu in Bulgaria…..eh eh eh eh

  76. matteo ha detto:

    @alabardato

    che centra koper?

  77. Julius Franzot ha detto:

    @ Alabardato: Io rispetto la lingua ufficiale in vigore in qualsiasi paese, ma esigo lo stesso rispetto da parte di chi ha la (fortuna?) di parlarla. Dovrebbe essere chiaro anche a chi ha le tue idee, che in FVG, Sudtirolo, Sardegna e altrove ci sono minoranze, se non localmente maggioranze, che hanno un’ altra madrelingua. Se non altro per rispetto alla Costituzione italiana ed agli accordi transnazionali (v. Helsinki) non vorrei piu’ sentire voci che negano la tutela alle lingue diverse da quella nazionale.
    Nessuno parla di occuparsi di tralicci, quindi datti una mossa e tenta di capire come saresti contento se TS fosse andata alla Jugoslavia e ti avessero ordinato di parlare solo sloveno.

  78. Alabardato. ha detto:

    Ma lo sloveno ha le tutele ed i finanziamenti. Ma quando si parla di finanziare il furlano mi inalbero.

  79. matteo ha detto:

    @alabardato

    il friulano è una lingua vera e propria, non è un dialetto

  80. Julius Franzot ha detto:

    Appunto, come sloveno e tedesco. Dialetto sara’il triestino.

  81. abc ha detto:

    Sicché quel “Padre Nostro” del commento 37 sarebbe scritto in friulano-goriziano? Bella questa. Rasentiamo il grottesco. Io non voglio partecipare all’indovinello, perché siamo fuori argomento, visto che quella preghiera non è scritta certamente in lingua friulana della quale stiamo parlando.

    Voglio piuttosto replicare @ Alabardato.

    “I furlani stanno rompendo un pò le balle. Il furlano è un dialetto e basta!” I friulani chiedono solamente di essere tutelati a casa loro, nulla di più. Non obbligano gli altri, nemmeno nei comuni in cui sono maggioranza, ad imparare la loro lingua. Il friulano non è un dialetto.

    “A Trieste possiamo parlare cento lingue,ma quando devo rivolgermi ad uno sconosciuto devo poter parlare italiano ed esigo che lui mi risponda in italiano.” e se non lo fa? olio di ricino? potrebbe essere un allogeno sloveno che non è tenuto a sapere l’italiano. Mi ricordi un benzinaio in Croazia che non voleva darmi benzina perché non parlavo la sua lingua. Ma sono pochissimi i croati così, come del resto gli italiani, per fortuna di tutti.

    “Devo dirti che il furlano è un dialetto irritante forse più del napoletano quindi come tale deve rimanere.” tolleranza zero eh. Si è visto quali risultati ha prodotto dopo il 1918 questa mancanza di rispetto per gli altri in Istria.

    “Dietro a queste continui attcchi verso la lingua italiana nascondono dei secondi fini,peraltro di una esigua minoranza, che ha per scopo quello di fomentare antipatia o molto di più verso l’Italia a favore di stati stranieri.” I Friulani non hanno stati stranieri che li proteggono. Per quanto mi riguarda non mi considero affatto antiitaliano.

    Ringrazio tutti coloro che hanno espresso commenti favorevoli alla tutela del friulano.

  82. marisa ha detto:

    Dal libro “In Casa e Fuori” – libro d’istruzione e d’educazione – P. Petrocchi – Milano fratelli Treves, editore – 1906

    pagina 39:
    “Fino al dogènto, ò bell’e capito”
    “Io non so se tu àbbia veramente capito”
    ” (…)”
    “Allora tiriamo innanzi, chè ài capito davvero;(…)”

    ———-
    Chi mi sa dire in che lingua è scritto questo brano?

  83. chinaski ha detto:

    chi mi sa dire che lingua e’ questa?

    http://www.youtube.com/watch?v=o8J65UujmdM

  84. lanfur ha detto:

    Poi un giorno qualcuno ci dirà che la lingua ufficiale è diventata lo svedese, che ci dovremo cambiare le mutande ogni mezz’ora e andranno portate fuori dai pantaloni così ci possono controllare e tutti i ragazzi con meno di 16 da quel giorno avranno esattamente 16 anni…

    http://www.youtube.com/watch?v=Xq7zu2K2wFU

  85. chinaski ha detto:

    faccio l’ accento svedese?

    [….]

    fantozzi e’ lei?

    http://www.youtube.com/watch?v=kQFYYBN_7oo

  86. lanfur ha detto:

    Mi correggo, alle mutande sopra i pantaloni non ci arriveremo. Coi body scanner hanno già risolto il problema alla radice .

  87. marisa ha detto:

    Il mio commento nr. 83 voleva solo essere una risposta ironica al commento n. 37.
    Null’altro…..

    Nel commento n. 83 abbiamo un saggio dell’italiano standart e in grafia ufficiale del 1906. Il libro era un testo scolastico utilizzato per insegnare agli italiani a scrivere in italiano corretto.
    Da allora sia la “grafia ufficiale” che l’italiano “standart” direi che si sono parecchio modificati.

  88. lanfur ha detto:

    Si, standarT è diventato standarD

  89. chinaski ha detto:

    marisa, il fatto e’ che qui ognuno ormai parla solo a se’ stesso o al massimo al suo gruppo di riferimento. il problema non e’ piu’ se dobbiamo parlare italiano, friulano sloveno, inglese, cinese o salcazzo. il problema e’ che fra poco, se continuiamo cosi’, finiremo per esprimerci tutti a grugniti, come nel film di cui ho postato un frammento.

    p.s. il film si intitola “themroc”. e’ un film francese del ’73. non so se sia possibile trovarlo in commercio in italia, ma se vi capita di trovarlo, ve lo consiglio, e’ divertente.

  90. abc ha detto:

    @ chinavski.

    concorderei con te se il friulano fosse insegnato in alternativa all’italiano, ma sai bene che non è così.

    Quanto a film, mi era molto piaciuto Ratataplan di Maurizio Nichetti.

  91. marisa ha detto:

    ….grazie della rettifica!
    Un errore di quando si scrive nei blog in fretta.

    Comunque ho appena finito di leggere un “libercolo” contro la lingua friulana, appena pubblicato. E’ incredibile come qualcuno abbia letteralmente l’ossessione della lingua friulana. Neanche fosse il demonio! I misteri della mente umana!

  92. cristiano ha detto:

    e invece qualcuno sa’ questa lingua?

    http://www.youtube.com/watch?v=oTWv63RyLP8

    io non sono mai riuscito a capire…

  93. Julius Franzot ha detto:

    @ Marisa

    Gli argomenti legali che adduci sono esatti. Ma a me non me ne e’ fregato mai nulla della burocrazia, soprattutto se usata agli scopi di favorire neofascisti e totalitari di ogni genere.
    Il punto e’ che la stragrande maggioranza dei parlanti il tedesco standard risiede a TS e GO, dove rappresentiamo solo un’ esigua minoranza relativa (3 % a TS), ma in regione siamo la frazione germanofona piu’ forte, soprattutto come qualita’ (a TS e GO parliamo un tedesco comprensibilissimo in Austria, Germania e Svizzera, mentre a Sauris e Timau parlano un qualcosa che comprendono solo loro e NON CI CAPISCONO quando parliamo tedesco normale).
    Io me ne fotto di tutte le burocrazie che oltraggiano il buonsenso. E’ ovvio che nella patria di Menia, dei Camber (con 2 bisnonni volontari!!!, ma cognome bosniaco), del rinnegato friulano Dipiazza e di vari personaggi del genere, nessuno sia disposto ad ammettere che esistiamo. Ma siamo vivi e vegeti! Che si degnino di verificarlo venendo agli eventi del Schillerverein! Con i loro paragrafi io mi pulisco il culo. Non so se ti rendi conto in che situazione assurda siamo: le nostre autorita’ locali fanno sfoggio di ignoranza per ignorarci e si coprono dietro a paragrafi degni di mafia e camorra pur di ridurci al silenzio. In Austria siamo per questo misconosciuti come compatrioti (quelli che parlano austriaco, io sono comunque “prussiano” e me ne vanto) e, quando una Kameradschaft di Klagenfurt viene in visita, porta fiori triculori a Redipuglia davanti ai nostri occhi increduli; in Germania, dove sono ritornato a vivere per inguaribile nostalgia, la situazione e’ gia’ piu’ chiara, ma solo se tiri paralleli storici con il Sudtirolo.
    Ti rendi conto dei danni immensi che quella teppa fa con i suoi paragrafi, leggi di merda, compromessi compiacenti?
    E’chiaro che ai fascisti comoda che la minoranza tedescofona parli un dialetto: cosi’ saranno sempre considerati nella loro Patria come stranieri, spaghetti, e sara’ appiattita cosi’ qualunque velleita’ di ritornare alle origini.

  94. boh ha detto:

    no comment mettete sti cartelli se non volete apparire ignoranti anti democratici e fascisti della prima ora oppure gulalgisti stalinisti per favore. (non che quelli della democrazia cristiana non abbiano appoggiato golpe e razzismi estremi anche se i giornali solo in itlia hanno paura di scriverlo….

    quindi non mutismo e rassegnazione come i vostri nonno erroneamente hanno isegnato ma rispetto, semplice rispetto e intelligenza..

    “If we don’t believe in freedom of expression for
    people we despise, we don’t believe in it at all.”
    — Noam Chomsky

  95. chinaski ha detto:

    abc

    io non mi riferivo all’ uso del friulano, io mi riferivo al modo in cui si svolge il discorso pubblico in italia, su qualsiasi tema.

  96. marisa ha detto:

    @ Julius

    Sbagli. C’è molto interesse nel mondo universitario tedesco per la variante di tedesco che si parla a Timau e Suaris. E tutte le comunità di lingua tedesca esistenti in Italia sono in collegamento tra di loro con una associazione di collaborazione.

    Se volete il riconoscimento l’unica strada è la L. 482/99. Non ce ne sono altre.

  97. lanfur ha detto:

    Le ragioni dell’autonomia si riscoprono quando questa è minacciata.
    Con Zaia governatore del Veneto temo che presto ne avremo conferma.

  98. cristina ha detto:

    Grazie boh di aver menzionato Noam Chomsky… un grande linguista di fama mondiale che, come tutti i suoi colleghi, non è ancora riuscito a definire un limite preciso tra lingua e dialetto – sempre che questo limite esista. Dovremmo proporgli di frequentare questo blog per farselo spiegare dai vari Alabardato & Co…:-D Come lui stesso ha scritto, viviamo in un momento storico in cui si tende ad identificare come lingua – denigrando a dialetto tutto il resto – quell’idioma che dietro a sé ha una bandiera e un esercito. Definizione sterile e di comodo (politico) che non tiene per nulla in conto aspetti neurolinguistici, filologici, ecc…

  99. marisa ha detto:

    @ CRISTINA

    Più che distinguere tra lingua e dialetto, i linguisti ragionano in termini di “sistema linguistico”. Ogni sistema linguistico è formato da una lingua comune o standard e da tante varianti. Le varianti sono i così chiamati “dialetti”. La lingua comune è ovviamente nata “dopo” le varianti e solitamente è la variante che ha acquisito, di solito per prestigio letterario, la funzione di lingua comune o standard ed è la lingua insegnata a scuola e considerata ufficiale. Questo processo è avvenuto per ogni lingua ufficiale e anche per molte lingue minorizzate (lingua friulana compresa).

  100. cristina ha detto:

    @ MARISA

    Saprai meglio di me che di linguisti ce ne sono parecchi (!) e che la scienza rifiuta il termine “assoluto”. Quella che indichi tu è un modo di interpretare la questione. Comunque un tentativo di codificare il fenomeno. Una provocazione: i sistemi di cui parli tu sono chiusi? Dove sono i confini tra le varianti (dialetti) di un sistema e quelle di un altro? E che il limite tra lingua standar e dialetto sia poi così chiaro? E sei sicura che la lingua standard che usi tu sia la lingua standard parlata a Firenze? Noi diciamo “cosa dici”, loro “che dici”; noi usiamo la “borsa della spesa”, loro la “busta”, … E sai come considerano loro noi italiani del nord est per la nostra pigrizia con gli accenti? Che da noi, a scuola, nessun insegnante insegna correttamente. L’idea è carina insomma, ma troppo sterile. Questo solo per sottolineare quanto, secondo me, gira e rigira le lingue (o dialetti, a scelta) non sono matematica, non si fanno intrappolare in rigidi schemi e comunque variano nel tempo. Diffido pure delle traduzioni, pensa un po’ te! Tu poi parli di prestigio letterario: purtroppo da decenni quello che si sta affermando è il solo prestigio economico..

  101. marisa ha detto:

    @ CRISTINA

    Il toscano oggi è uno dei dialetti della lingua italiana. E la lingua comune o standard italiana è stata “confezionata” dall’accademia della Crusca “partendo” dal toscano: non è il toscano.

    I linguisti hanno dei parametri linguistici ben precisi per determinare a quale sistema linguistico una parlata appartiene. Sono parametri scientifici e non politici.
    Ad esempio la formazione del plurale è uno di questi parametri. Mi darai atto che la “formazione del plurale” è un elemento scientifico…..

  102. cristina ha detto:

    @ MARISA

    Certo che te ne do atto. Ma non lo vedo per forza in contrapposizione con quello che intendevo io. Diciamo che io “preferisco” la parole alla langue…

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