31 Dicembre 2009

“Marocchino pestato da una guardia al Cie di Gradisca”

“Ci è stato segnalato quest’oggi un gravissimo episodio di violenza e tortura, verificatosi all’interno del Centro di Identificazione ed Espulsione di Gradisca d’Isonzo nella notte fra il 28 e il 29 dicembre 2009”. Lo denunciano Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti dell’organizzazione per i diritti umani Gruppo EveryOne, che si sta occupando della vicenda.
Questa, secondo quanto riferito dal sito di EveryOne è la storia dell’ospite del Cie: “La vittima dell’ennesimo pestaggio si chiama Said Stati, è di nazionalità marocchina e vive a Gavardo, in provincia di Brescia. Abita in Italia da oltre 19 anni, ha sempre lavorato e pagato le tasse. Tutti i suoi parenti vivono nel nostro Paese: la madre e sei fratelli che sono tutti sposati, con figli. Durante il terremoto che ha colpito Salò nel 2005, Said ha perso la casa. Sempre in seguito al sisma, la fabbrica dove era occupato ha chiuso e il ragazzo, con moglie e due figli piccoli, pur avendo bussato a ogni porta, non ha trovato in tempo un’occupazione alternativa. Quando il suo permesso di soggiorno è scaduto è divenuto ‘clandestino’, in base alla legge 94/2009 (il ‘pacchetto sicurezza’) già pesantemente criticata per il suo contenuto xenofobo dalla Commissione europea, dal Comitato contro le discriminazioni delle Nazioni Unite, dalle autorità ecclesiastiche e dalle principali organizzazioni per i Diritti Umani.
L’11 novembre scorso, Said è stato arrestato e condotto al Cie di Gradisca, dove è stato identificato e ha ricevuto un decreto di espulsione. Nonostante soffra di una depressione e il medico curante gli abbia prescritto un antidepressivo, le autorità gli hanno negato, poche ore prima dell’abuso nei suoi confronti, di assumere il farmaco. Said ci ha raccontato al telefono che nella notte fra lunedì e martedì scorso, tre guardie lo hanno prelevato dalla sua cella, conducendolo in un’altra, dove gli è stato intimato di togliersi gli occhiali perché l’avrebbero sottoposto a un pestaggio.
Ci ha inoltre confessato che per dare un esempio agli altri carcerati, è stato consentito ad alcuni detenuti di assistere alla violenza. Anche operatori in servizio preso il centro hanno presenziato alla violazione dei suoi diritti umani. Said è stato picchiato con inaudita brutalità al capo, al tronco e in diverse altre parti del corpo, con pugni e colpi di manganello. Solo dopo averlo lasciato a terra, pesto e sanguinante, le guardie hanno consentito agli operatori di portarlo al pronto soccorso, dove è stato medicato”.

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30 commenti a “Marocchino pestato da una guardia al Cie di Gradisca”

  1. Luca ha detto:

    Oltre a questo comunicato, è stata fatta una denuncia formale? Procura della Repubblica?

  2. Luca ha detto:

    Che cosa ha dichiarato al pronto soccorso?

  3. massimiliano ha detto:

    pazzesco.
    bisognerebbe rompere un po’ i coglioni (in senso di subissarli di mail e domande) ai ministri di interni e difesa, con un’adeguata campagna di stampa.
    così, tanto per fargli trascorrere un bel capodanno.

  4. skinni ha detto:

    io abito a gavardo…c ero anche in quell anno del terremoto…non ho sentito di nessuno che abbai perso la casa o il lavoro causa terremoto…dallo stato(chiamatelo miracolo se volete)sono arrivati tutti i fondi necessari per la ricostruzione integrale e a nuovo dei siti danneggiati…mi sa un po di bufala

  5. Richi ha detto:

    @ Massimiliano

    Sicuro che rompendo le scatole ai due suddetti ministri, quelli attuali, otterremmo qualcosa? Parlo di Roberto Maroni e Ignazio La Russa.

    Il ministro dell’Interno, quello che dovrebbe essere il cosiddetto “capo della polizia”, e’ stato condannato nel 1998 in primo grado a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale (ha tentato di mordere la caviglia ad un agente durante il casino di Via Bellerio). Insomma, l’uomo giusto al posto giusto. Sappiamo poi che altro ha combinato per i migranti e non (tipo le impronte digitali ai bambini nomadi).

    Il ministro della difesa invece e’ quel simpaticone che sforza l’accento siculo (che non aveva manco trent’anni fa quando viveva gia’ da tempo a Milano, ma fa tanto popolo) e si fa imitare da Fiorello. E’ meno peggio forse del primo (se non altro questo nei settanta non sventolava bandiere rosse per poi diventare un reazionario: lo e’ stato sempre) ma viene appunto da una corrente che non ha mai rinnegato: la meno adatta a occuparsi dei diritti dei migranti.

    Questa e’ l’italietta…

  6. stefano ha detto:

    mi chiedo perchè non ha preso la cittadinanza in 19 anni con un lavoro sicuro e una casa propia.A prescindere da questo bisogna condannare la violenza subita come quella provocata da chi crea disordine all’interno del centro di Gradisca

  7. Giovanni ha detto:

    Tutti santi là dentro…

    e allora perché stanno là dentro???

    Io sarei propenso nel considerare l’affidabilità delle sue dichiarazioni. Anche Priebke in fin dei conti si professava innocente.

  8. Alessio ha detto:

    Stanno là dentro perchè sono in Italia senza permesso di soggiorno, a meno che non si voglia sostenere che il CIE sia un carcere…

  9. Lucio ha detto:

    Andate su per il carso, e vedete quanti passaporti strappati e senza foto (naturalmente) trovate.

  10. annalisaturel ha detto:

    @Luca: sì, il gruppo EveryOne dice di aver informato il Comitato contro la Tortura del Consiglio d’Europa e di aver presentato un esposto presso la Procura di Gorizia

  11. stefano ha detto:

    Ripeto sarebbe interessante capire perchè in 19 anni non ha ottenuto o voluto la cittadinanza

  12. Lucio ha detto:

    Attenzione a non sentire solo una campana.

  13. Richi ha detto:

    @ Giovanni

    Inizi l’anno nuovo con una cagata da antologia. Uno che viene rinchiuso in un posto e pestato dai carcerieri puo’ essere minimamente accostato a un massacratore?

  14. Alabardato. ha detto:

    Mi dispiace aprire il 2010 polemicamente, ma questa è una notizia le cui fonti sono di parte e la cui veridicità è tutta da dimostrare. Il giornalismo serio vorrebbe usato almeno il condizionale.
    Enrico per fare il giornalista serve molto equilibrio e non spiattellare notizie per dimostrare qualche tesi politica che potrebbero fare clamore li per lì, ma che se poi si rivelassero false ti stroncano la credibilità e la carriera.

  15. lanfur ha detto:

    Caro El-harbet,
    E’ una notizia riportata anche da altre testate giornalistiche. Si capisce, sempre che uno conosca l’italiano, chi dice cosa. Mi pare molto più equilibrata di un editoriale di Feltri.

  16. Stefano (l'altro). ha detto:

    è che le ferite riportate dai poliziotti non fanno notizia.
    Gradisca non è Auschwitz e con tutti i loro umani limiti i nostri ragazzi in divisa non sono SS.
    Poi mi associo al mio omonimo, se alla nostra presunta vittima piaceva tanto il suolo tricolore… beh, cittadino italiano con tutti i diritti e soprattutto doveri, quelli cui noi ottemperiamo tutti i giorni. Altrimenti casa! Come ET.

  17. Alabardato. ha detto:

    Ma allora vogliamo scrivere anche qualche volta come si comportano i bravi marocchini in Italia che sono i migliori clienti delle patrie galere ed il che è tutto dire in un paese che è più difficile andare dentro che vincere al lotto.
    Purtroppo questa ideologia, perchè è una ideologia, totalitaria di inizio secolo secondo la quale i cattivi sono gli Italiani ed i buoni e le vittime sono gli stranieri porterà alla fine della nostrà civiltà e se ne creerà un’altra con gravissimi problemi sociali,economici e religiosi e sarà tutt’altro che pacifica. Personalmente mi posso anche permettere di andarmene a vivere in Nuova Zelanda e fregarmene di quello che accade qua, ma per voi che dovete affrontare tutto questo magma che avete di fronte e del quale siete in gran parte artefici non posso che augurarvi buona fortuna.

  18. Giovanni ha detto:

    Caro Richi ma chi te lo dice che la cagata non l’abbia detta il marocchino, magari alle strette con i tempi per l’espulsione che si avvicina?

    Io ho più fiducia nell’operato di un componente delle forze dell’ordine che ha prestato giuramento di rispettare e far rispettare le leggi dello stato, piuttosto che nelle parole di qualcuno che è entrato nel nostro paese infrangendone le leggi.

    Dopo si sà, Gaetano Riina diceva di suo fratello, in tribunale: “È solo un galantuomo”…

  19. Luca ha detto:

    @Annalisa

    Grazie per la precisazione. Sarà da vedere come si muove la Procura.

  20. bubez goriziano ha detto:

    Vista la fonte e il tenore del testo, sa di bufala.

  21. Wehrle ha detto:

    Mi sembra ci sia sempre qualcuno pronto a dare addosso alla polizia. Aspettiamo il lavoro dei magistrati, se ci saranno i presupposti per un loro intervento. Vi fidate di loro o siete come il Cav?

  22. Stefano (l'altro) ha detto:

    beh, Wehrle non è che se uno non nutre illimitata fiducia nella magistratura (questo missmass che contiene tutto ed il suo contrario) diventa berlusconiano ad honorem. Come sempre, chi svolge il proprio lavoro coscienziosamente non fa notizia. Spero che la questione capiti nelle mani di un bravo professionista. Chi ha sbagliato, se lo ha fatto, deve pagare. Altrimenti tante scuse ed un calcione al suddito di Hassan II (credo sia ancora lui il re del Marocco).

  23. Giovanni ha detto:

    Vanno sempre così queste cose: chi pubblica o diffonde bufale coscientemente (cioè pur sapendo che sono tali), si gusta l’effetto che fanno e se invece passa dalla parte del torto “tante scuse…”

    No, dovrebbe pagare anche lui, visto che la magistratura persegue anche i reati di diffamazione a mezzo stampa.

  24. marco ha detto:

    Mi domando se voi tutti che avete commentato questa notizia sapete bene come funziona in Italia il testo unico sull’immigrazione (Turco-Napolitano modificato poi dalla Bossi-Fini) e cosa sono i Cie (ex-cpt).
    Attualmente entrare in Italia regolarmente è molto difficile, lasciando stare i casi di ricongiungimento famigliare (pochi e molto restrittivi nei controlli dei legami famigliari) o di ingresso per motivi di studio o per cure mediche, se uno straniero vuole venire a lavorare in Italia deve essere “selezionato” dal datore di lavoro ancora prima di arrivare, e il datore di lavoro deve aspettare che si apra la “finestra” del decreto flussi che di anno in anno decide le quote di ingressi possibili. Ora, sinceramente, secondo voi quanti sono i datori di lavoro che assumono una persona senza neppure conoscerla? Secondo voi gli uffici di “collocamento” nelle ambasciate all’estero funzionano? Il 90% degli immigrati che “entrano” regolarmente in Italia erano già qui da prima e molto probabilmente lavoravano in nero per quel datore che poi decide di regolarizzarli attraverso il decreto flussi.
    Detto questo, alla fine perdere il permesso di soggiorno non è poi così difficile. Perdi il lavoro? Hai sei mesi per trovarne un altro, dopo il permesso di soggiorno scade. Questo sistema ha provocato non pochi problemi anche ai datori stessi che in tempo di crisi si son trovati obbligati a licenziare migranti che ormai avevano “formato lavorativamente” a spese dell’azienda e che con questa normativa rischiano di non poter riassumere se dopo sei mesi il migrante non ha trovato un altro lavoro. Questo ha comportato per le aziende il fatto che finita la crisi hanno dovuto assumere personale nuovo perdendo tutto quel knowledge investito negli ex lavoratori rimpatriati.
    Ma sorvoliamo questo aspetto, parliamo dei Cie (Centri identificazione ed espulsione) ex Cpt (Centri di permanenza temporanea). Sono strutture dove vengono rinchiusi i migranti senza documenti, e vanno distinti dai Cara (centri d’accoglienza per richiedenti asilo) che sono luoghi dai quali i migranti possono entrare ed uscire dalle 8.00 alle 20.00. I Cie sono a tutti gli effetti delle galere perchè un migrante non può entrare ed uscire a suo piacimento, però essere clandestini non è reato. E’ reato non ottemperare al foglio di via dal territorio nazionale. Fogli di via? Si, perchè di fatto solo il 20% dei migranti che passano per i Cie vengono rimpatriati con voli o navi, l’80% invece riceve un foglio di carta che li ingiunge di abbandonare il territorio nazionale entro 5 giorni. Quindi pensate un pò, da non molti mesi la permanenza nei Cie è stata allungata fino a sei mesi anche se tanti sindacati di polizia hanno sempre detto che se in due mesi non si riusciva ad identificare una persona era ed è improbabile che altri quattro mesi servano a qualcosa. Questo succede perchè spesso i migranti non danno le generalità corrette o perchè a volte alcuni paesi “fanno finta” che quel cittadino non sia “loro”. Quindi spesso la permanenza nei Cie si conclude con un inutile foglio di via. Nel frattempo il migrante è costato alle casse dello Stato quasi 30 euro al giorno (andate a vedere l’appalto della gestione del Cie di Gradisca..).
    Quindi a parer mio i Cie non servono veramente a identificare i migranti bensì funzionano benissimo come macchina mangia soldi dello Stato. Ah, e sapete perchè la gestione vera e propria dei Cie viene data in appalto e non viene gestita direttamente dalle forse dell’ordine? Perchè non essendo un carcere non possono farlo, però hanno il compito di gestirne il perimetro 24 ore su 24.

    Questo per fare un pò di luce su immigrazione e Cie.

    Ora, i Cie anche se non sono carceri hanno sbarre come tutti i carceri, le stanze, i corridoi, i soffitti sono pieni di sbarre. I vestri sono antisfondamento, i mobili sono avvitati al pavimento o alle pareti. Il problema è che non essendo carceri i non-detenuti non hanno gli stessi diritti dei detenuti. Questo comporta problemi anche per vedere il proprio avvocato, figuratevi la difficoltà che hanno le associazioni a visitare queste strutture. Non c’è una normativa precisa che le regolamenta e questo “buco” legislativo si trasforma in una ampia discrezionalità del prefetto e del questore.

    Ora, non so se le dichiarazioni di pestaggio sono vere, quello che so è che da Gradisca come da altri Cie ogni tanto escono immagini e video su come intervengono le forze dell’ordine per sedare eventuali disordini interni. Io personalmente non nutro una grande fiducia nelle forze dell’ordine italiane non per pregiudizio ma perchè ho visto gli abusi di Genova (e non ho visto grandi condanne per questi), e leggo quotidianamente sui giornali storie come quella di Riccardo Rasman o Stefano Cucchi o Federico Aldrovandi. Ma non sono i fatti a far cadere la mia fiducia, sono le mancate condanne e quindi la loro impunità a far cadere a terra la mia fiducia nelle divise.

  25. Stefano (l'altro). ha detto:

    quindi il primo clandestino che urla ha sempre ragione?
    I CIE non sono lager, all’estero la questione viene gestita in maniera anche più pesante. Le pallottole di Zapatero a Ceuta e Melilla sono buone? Non fanno male?
    L’immigrazione va gestita e soprattutto controllata, questo è il punto di partenza.
    Tutto il resto sono mattoni per la costruzione di Eurabia (Oriana Fallaci docet).

  26. lanfur ha detto:

    Il primo clandestino che urla è una persona senza colpe che urla.
    Perchè essere clandestino non può essere una colpa.
    E’ come dire che i rossi di capelli sono cattivi di natura e quindi vanno incarcerati preventivamente.
    Quando essere rossi di capelli o essere nati a sud del Mare Nostrum sarà una colpa, quel giorno l’umanità meriterà l’auto-estinzione per manifesta stupidità.

  27. Alabardato. ha detto:

    lanfur

    noi siamo clandestini a Pola se non facciamo il permesso di soggiorno croato!!!!

    Per favore niente demagogia perchè io la saprei fare meglio di te.

    http://tvslo.si/predvajaj/incontri-in-comunita/ava2.39290030/

  28. lanfur ha detto:

    Bene, se è come dici tu è scandaloso. Se lo dici per giustificare le porcherie di casa nostra verso gli altri allora lascia perdere.

  29. marco ha detto:

    Per Stefano (l’altro):
    tu sei mai stato dentro al Cie? Visto che dici che non è un lager ci spieghi il perchè?

  30. Graziella ha detto:

    Sono allibita dal qualunquismo, l’ignoranza e la boria di chi si crede più meritevole di altri di vivere, di chi darebbe a destra e a manca “calci in culo” con un linguaggio che rende bene l’idea della loro finezza di pensiero e di sentimento. E questo non perchè italiani, visto che non credo sia un loro “merito” il luogo dove sono nati, ma evidentemente perchè stupidi, ma di quella stupidità pericolosa che già altre volte ha portato il mondo sull’orlo della fine.
    Quel signore che vuol andare in Nuova Zelanda ci vada quanto prima, se lo pigliano… Mica è nato là… magari lo mettono in un CIE…
    Per quanto mi riguarda non mi fa pena questo paese perchè c’è l’immigrazione, ma perchè è un paese di vecchi (di testa) e di stupidi boriosi razzisti. Mi vergogno di poter essere accomunata a loro in quanto italiana.
    E fatico a non essere razzista all’incontrario.
    Poi penso che il benessere materiale senza cultura può portare a questo, e penso ai miei cugini ricchi del nord-est che a quattordici anni sono andati a lavorare per i “schei”. Io invece sono andata a scuola, ho meno “schei” di loro ma, pur essendo della stessa terra due o tre cose in più le ho lette. Magari la carta dei diritti dell’uomo nata perchè non si ripeta l’orrore nazista che invece si sta riavvicinando.
    So solo che nessun essere umano può essere rinchiuso senza processo, neanche se è italiano e si è rincoglionito alla rincorsa degli schei. Men che meno se semplicemente è costretto a cercare il pane in paesi stranieri, come i nostri nonni che non cercavano di arricchire come nell’ex ricco nord est, ma solo di sopravvivere.
    Chi lo fa, sia esso lo stato, una coperativa, un privato cittadino o la santa inquisizione, commette un delitto contro l’umanità. E, anche se non sembra, la vita alla fine paga sempre, nel bene e nel male.
    Sono proprio scandalizzata dalle vostre parole, ecco!

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