29 Dicembre 2009

Gabrovec sulla mancata onorificenza a Pahor: “la patacca di Dipiazza”

Riceviamo dal consigliere regionale Igor Gabrovec e pubblichiamo:

La vicenda, oramai già farsa istituzionale, che ruota attorno alla proposta di insignire il prof. Boris Pahor della cittadinanza onoraria, ha riscoperto ancora una volta il clima da psicodramma che avvolge con cura la città di Trieste e buona parte di chi la amministra.

Il tira e molla con il riconoscimento, annunciato in pompa magna, poi frenato, poi ancora condizionato e ritrattato, ad uno dei figli più illustri che Trieste abbia mai avuto, la dice lunga. Il prof. Boris Pahor ha testimoniato con la propria vita, con le proprie sofferenze e con il proprio spessore umano e culturale tutta la storia del Ventesimo secolo. Ha dimostrato di essere un Uomo con la maiuscola affrontando di petto i regimi, a quali altri si sono di volta in volta piegati supini, spesso traendone benefici e privilegi.

Anche la sua dimensione culturale e artistica ci narra la storia di uno scrittore al quale non veniva concesso di essere grande per il semplice motivo che la sua lingua era una lingua considerata, in una città di mercanti, di seconda classe, e le storie che ha insistito a narrare erano storie che la città e spesso il Paese volevano, colpevolmente, dimenticare o addirittura negare. Negare così come le colpe del fascismo che in troppi ancora oggi vorrebbero passasse alla storia come un allegra quanto innocua scorribanda. Dispiace, infine, e fa rabbia sentire ancora la favola-insulto dello scrittore nazionalista, il “il professor Boris Pahor, che negli anni ha dato voce e dignità culturale alla tradizionale interpretazione nazionalista slovena sulle vicende giuliane”, per dirla con le parole di Spadaro.

Nemo propheta in patria, Boris Pahor ha avuto la sola fortuna di vivere a lungo. Dopo i riconoscimenti in tutta Europa è stato finalmente scoperto anche a casa propria, forse solo grazie alla sensibilità ed intelligenza di un buon conduttore televisivo.

Il prof. Boris Pahor è stato insignito di innumerevoli riconoscimenti onorifici, non da ultima la Legion d’Onore francese. Ma in Italia, a casa propria, non è degno nemmeno di un cavalierato che, come è risaputo, non si nega a nessuno – o quasi.

Il sindaco Roberto Dipiazza o chi per lui si tengano le loro patacche e la smettano di scocciare chi, arrivato alla soglia dei cent’anni portarti con incredibile lucidità, ha dimostrato e sta dimostrando “sul campo” di essere un pilastro fondamentale di questa altrimenti così povera civiltà.

Igor Gabrovec

Consigliere regionale della Slovenska skupnost

Trieste, 29 dicembre 2009

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86 commenti a Gabrovec sulla mancata onorificenza a Pahor: “la patacca di Dipiazza”

  1. effebi ha detto:

    se è per questo nella motivazione non si parla nemmeno di comunismo, visto che pahor ne fu vittima (di quello di Tito)
    ma pahor non se ne lamenta….

  2. lanfur ha detto:

    E per fortuna che gli danno il cavalierato. Con le brutte compagnie che girano.

  3. matteo ha detto:

    @effebi

    e che centra il comunismo?

  4. jacum ha detto:

    sempre pezo el fenomeno herr robert von platz…

    el nostro Boris xe un triestin!!

    bravo Igor!!

  5. massimiliano ha detto:

    una cosa: prima di gettare la croce addosso a RDP, vediamo se attorno a lui ci sono dei “cattivi consiglieri”. che ne so, un’assessore alla cultura ad esempio…
    RDP avrà 1000 difetti ma non credo questa sia farina del suo sacco, nel bene e nel male. che poi sia il sindaco e ne risponda prima di tutti, questo è altrettanto vero, ma guardiamo bene chi lo circonda.
    e Pahor merita solo stima, senza bandiere e senza valutazioni di altro genere. è uno dei pochi intellettuali viventi che oltre a capire, hanno vissuto il confine e la sua storia.
    anche qui, nel bene e nel male.

  6. massimiliano ha detto:

    per il resto, ha ragione Gabrovec nell’analisi psicodrammatica sullo stato culturale e morale della città di Trieste o di una buona parte di essa. è come una cortina, una patina che non si riesce a dissolvere, lavare, far scivolare via.
    forse solo Veit Heinichen ha saputo spiegare bene il fenomeno. un giallista e straniero. uno che Trieste l’ha capita meglio di tanti altri.

  7. jacum ha detto:

    herr robert von platz xe el primo citadin, quindi el se ciapa meriti e disonori!

    questa farsa xe solo una dele giornaliere conferme de cosa xe diventada trieste dopo el ribalton…

    canzon trietina:
    “…..sempre sgaio e peverin
    iera el nostro Cecchelin
    che ga savú tirarne su el morbin…..”

  8. Richi ha detto:

    @ Massimiliano

    Dici bene su Heinichen.
    Veit Heinichen ha scritto quasi una decina di libri su Trieste, libri che hanno venduto in mezza Europa e pure è riuscito a farci girare una serie di film (ovviamente ambientati nella nostra città). Guarda come l’han ringraziato.

    Pahor pure, uno scrittore che ci invidiano tutti, ha subito un analogo “isolamento”.

    La verità a Trieste non piace proprio, se non è quella di chi la governa (e affossa) da mezzo secolo.

  9. Alabardato. ha detto:

    @Richi

    Continui a non essere sincero di cuore perchè Trieste è una delle migliori città italiane e quindi europee per redditi e qualità della vita. Forse tu non sei realizzato e ti saresti realizzato meglio con la titovka, ma parla per te stesso e non per tutti gli altri.

  10. arlon ha detto:

    “una delle migliori città italiane e quindi europee”

    😀 top.

  11. effebi ha detto:

    Boris Pahor che NON DIMENTICA MAI le sofferenze a lui inflitte dal regime fascista italiano SCORDA SEMPRE quelle da lui sofferte a causa del regime comunista Yugoslavo di Tito (e in questo veramente accumunato a tanti altri triestini)

    “Nel 1975 Pahor pubblica, assieme all’amico triestino Alojz Rebula, il libro “Edvard Kocbek: testimone della nostra epoca” (Edvard Kocbek: pričevalec našega časa). Nel libro-intervista, pubblicato a Trieste, il poeta sloveno denuncia il massacro di 12.000 prigionieri di guerra, appartenenti alla milizia anti-comunista slovena (domobranci), e i crimini delle foibe perpetrato dal regime comunista jugoslavo nel maggio del 1945. Il libro provoca durissime reazioni da parte del governo jugoslavo. Le opere di Pahor vengono proibite nella Repubblica Socialista di Slovenia e a Pahor viene vietato l’ingresso in Jugoslavia.”

    ora informatevi sui “disagi” sofferti dal suo amico Edvard Kocbek che ebbe la sfortuna di abitare in jugoslavia al contrario della “bella penna” boris che rimase in italia, al sicuro, a scrivere libri contro… Tito ? (macchè… macchè…)

    miga mona !!!!

  12. toro seduto ha detto:

    effebi

    Probabilmente sei ignorante, nel senso originale della parola: ignori le cose. Forse anche ingnorante nel senso comune!

    Pahor non ha mai scordato, mai negato le angherie fattegli dal regime comunista. Le menziona sempre, quando parla delle sue vicissitudini. Evidentemente tu non lo hai mai ascoltato. Altrimenti simili cazzate non le affermeresti!
    Quanto a Kocbek: non fu mai maltrattato piu’ di tanto. Il massimo che gli accadde fu l’isolamento, l’esclusione dalla nomenklatura. Mai fu imprigionato, mai arrestato. Se paragoniamo questo coi disgraziati finiti su Goli otok e la’ in maggioranza morti, sono rose e fiori! Prima di aprire bocca, informati!

    I domobranci, collaboratori dei tuoi fascisti e nazisti, furono consegnati ai partigiani, dall’esercito britannico, che sapeva che cosa ne sarebbe sucesso.

  13. matteo ha detto:

    che poi gli stessi angloamericani sparavno ai nemici, sia fascisti che nazisti

  14. massimiliano ha detto:

    è curioso come qualsiasi argomento di cui si tratti su Bora.La, venga ricondotto ad analisi storiche, quasi a giustificare i propri concetti e le proprie idee, per volerle “generalizzare” a qualcosa che qualcun’altro ha scritto da qualche altra parte, in altri momenti.
    il successivo step è solitamente il florilegio di citazioni e copia-incolla di date e documenti, nomi e luoghi, un tanto per vedere “chi ce l’ha più lungo” in fatto di cultura storica (o forse è più abile con internet o ha letto più libri).
    mi piacerebbe che qualcuno avesse la voglia di esprimere il proprio pensiero senza ricorrere alla storia (che peraltro – presumo – nessuno di noi ha vissuto direttamente).
    le proprie idee si possono anche rendere pubbliche e sostenere, senza il ricorso all’autenticazione data dalle parole o dai libri di storici e politici.
    e poi sarebbe bello parlare dell’oggi e del domani, non – sempre – di ieri.

  15. effebi ha detto:

    ignorante dice:

    a Kobcek fu (anche) rasa al suolo la casa.
    Boris Pahor rimase nalla sua bella casetta a Trieste a scrivere di fascismo italiano

    ignorante chiede:

    quanti e quali libri a scritto pahor sul (contro) il fascismo italiano ? e quanti sul (contro) il comunismo jugoslavo ?

    ignorante propone:

    statisticamente si possono vendere più libri in italia parlando di antifascismo o più libri in slovenia (o ieri in jugoslavia) parlando di anticomunismo ?
    e dove si rischia (rischiava) di più.

    a pensar male si fa peccato ma spesso (gli ignoranti) c’azzeccano

    …miga mona ! ….miga mona !
    mi sarò ignorante , ma lu …miga mona !

  16. effebi ha detto:

    …………..Kobcek:

    “Per più di un decennio, Kocbek viene rimosso dalla vita pubblica. Resta senza impiego e non può pubblicare nessuno dei suoi scritti. Viene inoltre sottoposto alle più svariate pressioni psicologiche: la sua casa natale a Sveti Jurij viene demolita senza alcun motivo; durante una passeggiata con la famiglia, “sparisce” il suo archivio personale; le sue immagini vengono cancellate dalle fotografie ufficiali delle manifestazioni partigiane e postbelliche.

    Durante il periodo di silenzio forzato, Kocbek può trova lavoro come traduttore; traduce opere di autori come Balzac, Mauriac, Maupassant e Saint-Exupéry.

    Nei primi anni sessanta, con la diminuzione dell’influenza di Edvard Kardelj, principale nemico di Kocbek all’interno dell’establishment comunista sloveno, inizia una ambigua politica del regime verso il poeta: egli può pubblicare i suoi scritti in prestigiose case editrici statali e riceve persino importanti premi letterari, ma allo stesso tempo continua ad essere sorvegliato e continuano le pressioni psicologiche. Periodi di pubblico riconoscimento si alternano con altri di bando completo.

    È proprio durante questo secondo periodo che Kocbek raggiunge l’apice della sua espressività poetica. Le sue più celebri poesie, come L’Orazione, Il microfono nella parete o I lipizzani furono scritte in quegli anni.

    Molte delle sue opere vengono tradotte in lingue straniere, dapprima in inglese, tedesco e serbocroato e in seguito anche in altre lingue.”

    ……….un “amico” avrebbe potuto scrivergli un romanzetto… dopo averlo inguaiato (pure…) eh…

  17. lanfur ha detto:

    Niente da fare.
    Su bora.la per ogni E > 0 e per ogni argomento trattato la probabilità che si finisca a parlare di Tito e delle foibe è sempre maggiore di 1-E per un certo N > N_0 dove N è il numero del commento.

  18. toro seduto ha detto:

    effebi

    Intanto si scrive KOCBEK e non Kobcek!!!!

    Secondo: anche qui si vede che non gli fu quasi torto capello. La casa demolita? Chiedilo a suo fratello, Kocbek non viveva a Sv. Jurij dagli anni trenta! Insomma, stai tentando di presentare Kocbek come una vittima dei comunisti. La realta’ e’ che Kocbek fu prima di tutto una vittima dei propri errori, perche’ ai comunisti, suoi alleati, concesse troppo. Kocbek era un cristiano socialista, che combatte’ i fascisti, i nazisti, gli occupatori italiani e quelli tedeschi.

    Pahor, che tu denigri, lo difese, quando gli altri tacquero. Tacquero anche i democratici ed i destrorsi di Trieste, perche’ cio’ che accadeva in Slovenia era comunque privo di interesse. Kocbek rimase amico di Pahor fino alla morte.

    Quanto ai libri venduti in Italia e Slovenia dimostri ancora una volta di essere un ignorante e di avere dei consiglieri in malafede, perche’ ti danno informazioni sbagliate e fuorvianti, di parte. In Slovenia i libri anticomunsti pubblicati e venduti molto bene sono stati parecchi. Dell’Italia dovdresti sapere.

    Comunque torniamo al principio della saga: a Pahor Di Piazza e quelli come te non volete dare il riconoscimeto, perche’ non volete menzionare il fascismo? Bene, con cio’ non confermate nulla di piu’ che di essere dei poveri di spirito, che credono di potersi nascondere dietro un dito.

    Pahor e’ e rimarra’ grande anche senza il vostro riconoscimento. Voi invece rimarrete quello che siete: dei lillipuziani!

  19. massimiliano ha detto:

    quoto lanfur.
    le nostre analisi coincidono nel denominatore comune.
    questo è comunque un chiaro esempio che spiega proprio quello che Gabrovec sopra e heinichen in alcune sue opere, dicono in merito a Ts ed ai cd. “triestini”.
    ma poi, chi sono i triestini?
    quali requisiti hanno?
    chi si può definire triestino?
    chi parla il dialetto?
    chi è nato a Trieste?

  20. toro seduto ha detto:

    max

    Potresti dare la definizione per negazioni: definisci, chi triestino non e’. Per esclusione rimarra’ chiaro chi lo e’.

  21. massimiliano ha detto:

    toro seduto:
    hai ragione, è più facile.
    ma il mio intendimento non era quello di giudicare o sentenziare, bensì di cercare degli indicatori validi per la “supposta” (oops..) triestinità.
    ti assicuro che potremmo spaziare da:
    “basta conosser a memoria le canzoni de Pilade”
    a
    “bisogna aver pianto almeno una volta di fronte al castèl de mìramar, vardando el nostro mar”
    a
    “frequenza di visite settimanali a pepi s’ciavo”

    il problema che cercavo di sollevare è quello di capire chi e perchè si possa definire “triestino”, a scapito di altri “non degni” di tale appartenenza.
    sono ben accetti suggerimenti di ogni tipo, ma penso che non ne caveremo un ragno dal buco.

    vi sono troppe variabili.

  22. jacum ha detto:

    il trattato di pace del 1947 li identifica perfettamente. allegato VI art 6.

  23. massimiliano ha detto:

    ma perlamordeDio…
    guardiamo avanti.
    partiamo da zero.

  24. toro seduto ha detto:

    max

    OK, 🙂 cominciamo per esclusione:
    1) Triestino non e’ chi vive in Friuli o e’ nato in Friuli e vive a TS…

  25. chinaski ha detto:

    lanfur 11:16

    facciamo un esperimento. chiediamo a enrico di aprire un thread sulla figa, e vediamo dopo quanti post la discussione si sposta su tito.

  26. toro seduto ha detto:

    Chinaski

    Io dico che il decimo post avra’ gia’ o Tito o le fojbe!

  27. massimiliano ha detto:

    Toro
    ok, ma uno che è nato a Ts e vive in Friuli? 🙂

  28. lanfur ha detto:

    chinaski è troppo facile partendo da quel tema. Per N > 3 il teorema sarebbe già valido.
    Per “teoria qualitativa dei sistemi dinamici in dimensione infinita e problemi di esistenza e unicita’ per equazioni a coefficienti non regolari” vedo un N un po’ maggiore ma non di molto 😉

  29. toro seduto ha detto:

    max

    el xe un vendu’ 🙁

  30. massimiliano ha detto:

    vi fate troppi problemi sui concetti di provenienza e residenza.
    mi sembra una proiezione/distorsione/reinterpretazione del concetto di nazione.

  31. Richi ha detto:

    A chi me accusa de non esser <> (cio’ ma chi ghe scrivi i testi a certi elementi?), preciso che mi non me son trasformado alla Zelig prima in un destroso convinto nazionalista talian e dopo nel muleto tamarro ForzaUnione (salvo ammetter nuovamente chi son e tornando con nuovi post piu’ fassistoidi de prima).

    El prossimo cambio/nick quale xe? VerteneglioIrredenta nei panni de un ossessionado dai comunisti con tanto de perle de saggezza popolare in stile Vecchia Istria? Ocio che effebi chiedi el copyright.

  32. toro seduto ha detto:

    max

    Guarda che sto scherzando. Ogni persona e’ quello che si sente di essere e nessuno glie lo puo’ negare.

  33. massimiliano ha detto:

    ehi toro, scherzavo pure io figurati…
    il mio commento era tutto x qualcuno che invece si prende troppo sul serio…
    però l’idea di un sondaggio sugli indicatori della triestinità (dal di dentro e da fuori), non sarebbe male.
    come ci si vede e come si viene visti.
    sarìa tropa roba… 🙂

  34. effebi ha detto:

    @toro seduto
    alzati e cerca di darmi un elenco di libri scritti da pahor su
    Fascismo
    Comunismo

    KOCBEK e non Kobcek ….fu “rieducato” !?

  35. effebi ha detto:

    A Pahor fu negato o no il permesso di “frequentare” la Jugo in cui la sua Slovenia era inclusa ?!

  36. Richi ha detto:

    Faccio gli auguri a tutti e chiedo a effebi:

    1) Pahor ricorda il Fascismo come il primo regime ad affacciarsi con prepotenza nella sua vita sin dall’infanzia, quello che gli ha negato la sua identita’ e cultura con la forza bruta. Puo’ esserne critico secondo te?
    Puo’ non amare il fascismo ma anzi esserne avverso (come ogni persona con del sale in zucca)?

    2) Perche’ ti da tutto ‘sto fastidio che Pahor non aggiunga il comunismo? Il fascismo ha rinnegato a Pahor la sua identita’ e lui ne ha sofferto. Non il comunismo. Poi possiamo spendere pagine e pagine su quanto il comunismo abbia fatto danni (io non lo nego, mi sembra ovvio) ma non c’entra NULLA con la vignetta di adesso. E’ sospetto il fatto che appena si parli dei mali del fascismo ci sia sempre qualcuno a cui salta la mosca al naso, non trovi?
    E’ come se io dicessi che un biondo mi ha borseggiato e tu da biondo diresti incazzatissimo “Ah si’? E quanti borseggiatori hanno i capelli neri?”. Il biondo quindi e’ meno ladro o non lo e’ affatto?

    3) Pahor, triestino della minoranza slovena che ha preso le distanze in tempi non sospetti -ben prima della caduta del muro, a differenza della stragrande maggioranza dei cialtroni dell’ ex PCI italiano ad esempio- dal comunismo yugoslavo, e’ uno a cui non si puo’ certo attaccar sopra la patacca di “Slavocomunistafilotitino” come son sicuro piacerebbe a molti. E’ riconosciuto e stimato in tutta Europa: ti pare sia il caso di tenerlo in ombra (come si e’ sempre fatto a TS) o valorizzarlo?

  37. Luigi (veneziano) ha detto:

    Solo per precisare che Boris Pahor è stato negli ultimi tre anni in testa alle liste per l’ottenimento di un’onorificenza da parte della Presidenza della Repubblica.

    Tale onorificenza non gli è stata mai attribuita, in quanto il grande scrittore triestino ha dichiarato pubblicamente di ritenere misconosciuti nel nostro paese gli eccidi dell’Italia fascista, e quindi, rispetto ad un cavalierato o a una commenda o ancora più su, ha tenuto a far sapere: “Stenterei ad accettarla (NDR: l’onorificenza) da un presidente della Repubblica (NDR: Napolitano) che ricorda soltanto le barbarie commesse dagli sloveni alla fine della Seconda guerra mondiale, ma non cita le precedenti atrocità dell’ Italia fascista contro di noi”.

    Ritengo quindi assolutamente normale che uno come Napolitano non conceda a Pahor un’onorificenza, che lui rifiuterebbe. E chiedo a voi di citarmi un solo caso noto in cui un Capo dello Stato abbia concesso un’onorificenza ad un tizio che considera lo stesso Capo dello Stato in questo modo, sapendo poi che questa onorificenza non sarebbe accettata!

    Tengo infine a ricordare che questi problemi non se li fece Tito, che il 2 ottobre 1969 venne decorato come Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Lui la decorazione se la portò a casa tranquillamente, senza insultare il presidente che gliela concesse.

    Luigi (veneziano)

  38. lanfur ha detto:

    D’altronde da un presidente della repubblica che controfirma al primo colpo leggi palesemente incostituzionali cosa possono aspettarsi coloro che credono ancora nei valori sanciti dalla Costituzione nata dalla lotta anti fascista?

  39. Luigi (veneziano) ha detto:

    Questo tuo commento lo annovero fra i guasti causati da una visione ideologica dell’universo mondo, per cui Napolitano diverrebbe l’ultimo acquisito al verbo neofascista, che tu vedi evidentemente imperare nella nostra Italia.

    Sciocchezze di tale fatta – fra l’altro – sono state il miglior humus per il berlusconismo imperante.

    L.

  40. Alabardato. ha detto:

    Io già l’ho detto che continuando con questa neo-ideologia totalitaria di inizio secolo secondo la quale chi è un pò patriota è un delinquente da eliminare a favore di catto-terzomondisti-comunisti-neodittatori dipietristi-proburqa ecc…..non si potrà che affossare la nostra civiltà e crearne una molto, ma molto più instabile,pover e conflittuale di quella odierna.

  41. matteo ha detto:

    @alabardato

    quale ideologia è migliore?

  42. lanfur ha detto:

    Neo-fascista? Questo lo dici tu e te ne assumi le resonsabilità. Da uno che appoggiava i carrorarmati russi in Ungheria non pretendo che appoggi anche un intellettuale italo/sloveno anti-comunista.
    ps. i patrioti avevano almeno il pregio di mettere la loro vita al servizio di un ideale. I politici odierni devono ancora dimostrare di guadagnarsi i lauti stipendi che percepiscono grazie alle tasse versate dai cittadini onesti. Questi ultimi più patrioti dei loro rappresentanti dato che continuano a versare i soldi delle tasse per mandare avanti uno stato tecnicamente fallito. Quale persona razionalmente cosciente investirebbe soldi in un’impresa fallimentare? I cittadini italiani (e anche tanti immigrati) lo fanno. Non è patriottismo questo?

  43. Alabardato. ha detto:

    @lanfur

    non è patriottismo. Con il rancore con cui parli senza proporre nulla di migliorativo sei scaduto nel disfattismo.
    @Matteo
    Essere un pò patrioti non è ideologia. Vallo a dire ai tuoi amici sloveni,croati oltre che agli americani,francesi,britannici ecc…..

  44. Luigi (veneziano) ha detto:

    Vedi, lanfur: affermare che Napolitano firmando leggi “palesemente incostituzionali” deluda chi crede ancora nei valori antifascisti della Costituzione, significa dargli implicitamente dell’anti-antifascista.

    Il che è esattamente ciò che io chiamo “visione ideologica dell’universo mondo”.

    Credo che l’Italia sia stata considerata “tecnicamente falita” almeno una volta all’anno, fin dal 1861.

    Se poi tu consideri “tecnicamente fallito” uno stato per l’entità dei debiti ch’esso ha sul groppone, ebbene, ti stupirai forse a sapere che la Gran Bretagna ha un debito complessivo (interno più estero) superiore al doppio del nostro, in termini percentuali sul PIL.

    Dubito che tu – se fossi un leale suddito di Sua Maestà britannica – sputeresti la stessa sentenza che hai sputato sull’Italia.

    Comunque sia, già che ci siamo perché non indichi a tutto l’uditorio in quale paese e in quali settori investiresti i tuoi soldi?

    Luigi (veneziano)

  45. matteo ha detto:

    @alabardato

    non parlavo di partriottismo, parlavo di ideologie, quale ideologia è migliore?

  46. Alabardato. ha detto:

    @Matteo

    Cerchi di tirarmi in un tranello, ma sono molto navigato.

  47. matteo ha detto:

    @alabardato

    se il comunismo jugo è stata un ideologia schifosa, lo è stato anche il fascismo in italia, giusto?

  48. lanfur ha detto:

    affermare che Napolitano firmando leggi “palesemente incostituzionali” deluda chi crede ancora nei valori antifascisti della Costituzione, significa dargli implicitamente dell’anti-antifascista

    La logica formale non deve essere il tuo forte.
    Napolitano ha controfirmato al primo colpo il lodo Alfano dimostrando di non essere così a conoscenza della Costituzione antifascista cui dovrebbe esserne il custode dei valori. Ora nessuno pretendeva che muovesse l’esercito e prendesse a cannonate il parlamento come faceva l’anti-comunista Eltsin. Bastava re-inviarlo alle camere ed eventualmente controfirmarlo la seconda volta. E’ una questione che non attiene all’ anti-fascismo. Attiene allo stile. Uno ce l’ha o non ce l’ha. Così nel premiare uno scrittore che è pur sempre cittadino italiano. Voto:3 (a Napolitano).

    Vuoi un suggerimento? Investili in oro.

  49. asem ha detto:

    toro seduto
    30 dicembre 2009, 08:51. Vergognose le tue bugie.

    Non uno di quelli che tu giudichi fossero giustamente ammazzati come nei campi di concentramento nazisti, NON UNO a avuto un processo, ma tutti masacrati come animali affinchè non ostacolassero l’arrivo al potere di Tito e compagnia bella (se ci sarebbe stato almeno un processo e poi gli avrebbero ammazzati sarebbe triste ma nel contesto storico sarebbe capibile). Ma ancora oggi (nel 2010) i fautori ed esecutori di quei massacri prenderanno ottime pensioni e girerano per l’Eu a parlare di come dovrebbe essere il FUTURO COMUNE dell’Eu. Vergognoso.

    Solo alcune foto:

  50. asem ha detto:

    un video toro seduto, di quello che nion si sarebbe dovuto scoprire ma nel 2009 è stato (quasi per caso scoperto).

    http://www.youtube.com/watch?v=E-kmu3FkB3s

    sopratttto l’ultimo minuto….. ma credo che non ti servirà.
    buon anno cmq.

  51. Richi ha detto:

    @ Matteo

    Lassa perder perche’ certa gente per sua stessa ammission entra qua per provocar gratuitamente. No te cavi un ragno dal buso, l’unica che i fa xe mandar in vacca le discussioni.

    @ Lanfur

    Sono d’accordo. Pero’ dev’essere una pacchia fare il Presidente della Repubblica se ci pensi: basta dire ogni tanto robe tipo “Abbassiamo i toni” o “Il Governo sia attento alle famiglie” che il gioco e’ fatto.
    A me Napolitano non piace, ha firmato tutte le leggi vergogna che poteva firmare a volte pure dicendo di non esserne convinto (se non erro proprio il lodo Alfano). Cazzo ti firmi allora? Mah.

  52. matteo ha detto:

    @asem

    nemmeno gl’angloamericani sono stati teneri con i nazisti e fascisti, prima di norimberga ci furono uccisioni di nazisti e fascisti

    in italia poi ci furono uccisioni di nemici, come in francia dei collaborazionisti ecc

  53. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ lanfur

    La logica formale è invece proprio il mio forte. Il tuo debole invece è di capire il senso delle cose che un presidente della repubblica può o non può fare, nel nostro sistema istituzionale, oltre a quelle che sono convenienti o sconvenienti per la carica ch’egli ricopre.

    Riguardo agli investimenti, “investire in oro” è la classica risposta di chi parla per luoghi comuni e probabilmente non ha la più pallida idea di cosa sia o come si negozi un Gold Swap.

    L.

  54. lanfur ha detto:

    Signorsì signor maestro.

  55. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ lanfur

    Per quanto riguarda la prima parte (presidenti della repubblica & co.) non direi, ma sulla seconda parte proprio sì: quello è il mio mestiere.

    L.

  56. Alabardato. ha detto:

    @Richi

    se permetti le idee del provocatore sono ancora maggioritarie in Italia e specialmente in questa area geografica.
    Mi dispiace per te. C’est la vie.

  57. lanfur ha detto:

    Riporto da un passaparola di Travaglio:
    “ il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge può, con messaggio motivato alle Camere, chiedere una nuova deliberazione; se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata”, punto e fine: che cosa significa? Che il Presidente, solo se la legge è manifestamente incostituzionale, la può rimandare indietro alle Camere con un messaggio? Assolutamente no. […] Intanto sono leggi porcata che, ripeto, ai sensi dell’articolo 74 il Capo dello Stato, se lo ritiene, può rispedire indietro anche se non ravvisa manifeste ragioni di incostituzionalità, articolo 74. A furia di sentir dire che il capo dello Stato può respingere le leggi solo se sono manifestamente incostituzionali, mi ero fatto l’idea che ci fosse scritto nella Costituzione: in realtà non c’è scritto, sarà una prassi ma la Costituzione non lo dice, dice semplicemente che, se una legge non gli piace, lo motiva e la rispedisce indietro. Poi dice anche che, se gliela rimandano uguale, la deve firmare; se gliela rimandano modificata, essendo una nuova legge, la può nuovamente respingere, […] Poi comunque tu potrai guardarti la mattina allo specchio e dire “ ho fatto di tutto, ho fatto tutto ciò che la Costituzione mi consentiva per evitare che il Paese venisse violentato da una nuova legge immorale, che premia i delinquenti”! Del resto, se c’è scritto all’articolo 74 che la puoi rimandare indietro, avrà un senso, quest’articolo 74! Che cosa vuole dire che la seconda volta la devi firmare? Lo sappiamo, c’è scritto: intanto non firmarla la prima, così almeno sappiamo che c’è almeno un’istituzione, oltre ai nove membri della Corte Costituzionale

    La logica formale:
    Napolitano firma leggi NON costituzionali.
    La costituzione è anti-fascista.
    Tu deduci (peraltro implicitamente (?)) che Napolitano è anti-fascista.

    L’oro: a domanda ho risposto. Sinceramente non so cosa sia un Gold swap e non me ne frega di meno. Io quelli che guadagno li spendo. Libero di investirli dove vuoi i tuoi soldi, magari sei anche uno di quelli che consiglia degli ottimi titoli o roba del genere.
    Se proprio non ti piace l’oro facciamo rame. Lì conosco parecchia gente che farebbe al caso tuo.

    Saluti amigo!

  58. Alabardato. ha detto:

    Beh se è consentito citare Travaglio potrebbe essere lecito anche citare Beria o Edvard Kardelj Ivan Motika o Gioacchino Rakovac o Ciro Raner.
    C’è un limite anche alle provocazioni.

  59. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ lanfur

    Mi dispiace, ma Travaglio non è un costituzionalista. Se fosse un costituzionalista, saprebbe che la prassi (quella che lui dimostra di non conoscere) va esatamente nel senso di ciò che ha fatto Napolitano. Eppure so già che anche questo non ti smuoverà dai tuoi granitici pre-giudizi.

    Riguardo all’oro, quelli che pensano “adesso investo in oro” di solito non l’hanno mai fatto. Perché se l’avessero fatto saprebbero che l’acquisto diretto della materia prima è praticamente impossibile se non a costi d’intermediazione assurdi. Ci sono delle alternative, ma passano tutte attraverso dei “pezzi di carta” che portano complicati nomi in inglese (come “swap”). Idem dicasi per il rame, il cui prezzo fra l’altro negli ultimi ventiquattro mesi è stato ballerino peggio della Fracci.

    Di conseguenza, tu non hai mai investito in oro e non sai come si fa, però lo consigli.

    Come se il gommista desse consigli sul taglio dei capelli.

    Luigi (veneziano)

  60. Richi ha detto:

    Infatti Travaglio, dichiaratamente di destra, incensurato e di idee democratiche (preciso che non mi trovo d’accordo tout-court con le sue idee, specialmente in politica estera) c’entra tantissimo con Berja e Kardelj.

    Ma perche’ certi figuri non si limitano a urlare “Viva il Duce” “Italia agli Italiani” o simile allo stadio o all’osteria? Mistero.

  61. Alabardato. ha detto:

    @Richi

    E’ il mistero della democrazia. Quello che tu dici che io dovrei gridare non l’ho mai gridato in nessun luogo.

    Il signor Travaglio fu dipendente lautissimamente pagato da mediaset pertanto chi si rifà la verginità è sempre un fellone.

  62. Richi ha detto:

    @ Alabardato

    Quando e come Travaglio fu lustrissimamente pagato da Mediaset?
    (Interessante come da Pahor si passi al solito comunistititinicattivi per poi arrivare a tutt’altro…)

  63. Luigi (veneziano) ha detto:

    Torniamo a Pahor, per cortesia.

    Egli rifiuta un’onorificenza a causa della motivazione.

    Dal suo punto di vista, fa benissimo, e se proprio devo dire la mia, mi pare abbastanza ovvio che egli esiga si citi la parola “fascismo” fra i regimi che lo perseguitarono. Sorprendente che prima di dargli questa onorificenza non sia stato un minimo sondato il terreno.

    D’altro canto, credo di aver adeguatamente spiegato perché ad oggi la Repubblica Italiana non l’ha onorato con un titolo: perché lui ha già detto che lo rifiuterebbe, e visto che c’era ha anche pensato bene di offendere il presidente della Repubblica.

    Posso però aggiungere una cosa? Il tono utilizzato dal consigliere Igor Grabovec non gli fa onore, e le parole prescelte sono perfettissima benzina, gettata ad arte per gettare zizzania.

    Che significano le parole “clima da psicodramma che avvolge con cura la città di Trieste e buona parte di chi la amministra”, se non che Trieste non può esser vista come città “normale” dal signor Grabovec?

    E’ evidente che certe rendite di posizione – anche in casa della minoranza – fanno comodo.

    Come potrebbe altrimenti essere eletto e rieletto in consiglio regionale un uomo coll’elmetto in testa come Grabovec, se non continuando ad alimentare la fiamma del sospetto e del muro interetnico?

    Di Piazza e i suoi ringraziano sentitamente.

    Luigi (veneziano)

  64. asem ha detto:

    52
    matteo
    1 gennaio 2010, 16:34

    si è verissimo, ma io parlo di un altra cosa. massacri di decine e decine di migliaia di persone (non solo di collabatori, simpattizanti del nazi-fascismo) ma INNOCENTI, anti-fascisti ma anche anti-comunisti, liberali, DONNE INERMI ecc. ecc. ecc. E tutto SEMPRE SOTTACIUTO è chi osava parlare era un “traditore”, nemico del popolo, …e poi tanti intelletuali “di sinistra” furono ZITTI. Ma è veramnte così difficile ammettere l’EVIDENZA di tutto ciò che i comunisti jugoslavi federo per arrivare al potere e rimanerci?

  65. Alabardato. ha detto:

    Devo rispondere a Richi perchè il discorso di Travaglio non l’ho cominciato io….perbacco!

    Forse ho sbagliato,ma devo documentarmi meglio. Altresì Santoro è stato dipendente mediaset dal ’96 al ’99 e questo non è confutabile.

  66. Richi ha detto:

    @ Luigi Veneziano

    Non credo che Pahor sia stato offensivo. Un pelino focosetto si’, ma -posso dirlo?- non mi spiace mica, alla fine della fiera.
    Pensa ad esempio al “Grande Vecchio della Sinistra” Eugenio Scalfari (che non e’ mai stato tale ma negli ultimi lustri ci si spaccia e molti pirlanda gli vanno dietro): son sicuro che quello acchiapperebbe al volo pure il premio “Sandro Bondi” se glielo volessero dare.
    Se Pahor ritiene ingiusto ritirare un’onoreficenza perche’ gli sembrerebbe scendere a compromessi, ben venga.
    Avercene, di persone cosi’.
    Gabrovec non ha tutti i torti a parlare di clima da psicodramma a Trieste, a mio avviso: qui gira e rigira c’e’ una parte politica, la maggioranza, che per ottusita’ (ignoranza) o comodita’ (dolo) trascina sempre ogni discussione sul foibetitoquarantagiornimiseriaterroremorte.
    Il commento di Asem, l’ultimo, ne e’ un esempio. Io ritengo invece che TS abbia una storia ben piu’ complessa e sfaccettata e che sia una psicosi tornare sempre su quei due fatti in croce del passato.
    Esser tacciato di filocomunismo di questi tempi e’ facilissimo se non si segue l’idea corrente.
    Dulcis in fundo, non credo, basandomi sull’esperienza personale che la minoranza slovena sia cosi’ ottusa come la si dipinge.

  67. matteo ha detto:

    @asem

    ideologia del secolo passato, prendiamo mussolini e tito che sono passati di qua, per imporre le loro ideologie hanno eliminato nemici innocenti, sembra strano? no, sono state ideologie totalitarie che oltre a indottrinare le folle epuravano chi non era d’accordo

  68. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’offesa ad un Capo dello Stato è una cosa un po’ più delicata rispetto all’offesa di un comune cittadino. Vi sono una serie di regole non scritte che comunque vanno rispettate.

    Fra queste regole, credo che anche un idiota capirebbe che affermare che Napolitano non ricorda i crimini fascisti sia considerato offensivo. Oltre a ciò, è offensivo far sapere in anticipo che un’eventuale onorificenza potrebbe non essere accettata.

    Siccome Pahor tutto è tranne che un idiota, lui sa benissimo che questo gli precluderà l’onorificenza della Repubblica Italiana.

    Sorprendente è presentare invece questa cosa come una prova della prevenzione italiana nei confronti dello scrittore triestino. Questo lo fa Gabrovec, e per questo io dico che questo consigliere regionale ha fatto per l’ennesima volta un cattivo servizio alla causa della minoranza che in qualche modo rappresenta.

    Sarebbe interessante analizzare se al di là del confine è mai successo qualche cosa anche di lontanamente paragonabile, a parti invertite. Sarebbe bello sapere se qualche italiano che ha sofferto il regime snazionalizzatore jugoslavo abbia mai avuto il successo che attualmente ha Pahor, in Slovenia e Croazia.

    Rispondo direttamente io: i maggiori artisti italiani della minoranza (i vari Nelida Milani e Osvaldo Ramous) non sono praticamente mai stati nemmeno tradotti in croato o sloveno, e un grandissimo artista fiumano come Romolo Venucci (pittore e scultore) – che operò a partire dagli anni ’30, e non abbandonò mai la sua città – anche in tempi recentissimi è stato stigmatizzato con l’epiteto di “fascista”.

    Luigi (veneziano)

  69. Richi ha detto:

    Luigi, non so se sono io “l’idiota” a cui alludi ma posso dirti che mai ho sostenuto (ne ho letto qua dentro) il fatto che Napolitano non condanni i crimini fascisti.

    La cosa che stupisce e’ il vedere come Napolitano -ben a conoscenza dei fatti perche’ all’epoca era nel PCI- parli solo della “barbarie etnica sugli italiani”.
    Vogiamo una volta per tutte dire com’e’ inizata e da parte di chi verso chi la cosiddetta “snazionalizzazione” (si’, quella verso i “barbari slavi”) ?

    Vogliamo rompere o no questo tabu’ con la pura e semplice e giusta verita’ storica?
    Che poi nessuno giustifica -ne Pahor ne io ne credo nessun utente qui in generale- quel che e’ stato fatto dopo ai danni della popolazione.

    Ovviamente due torti non fanno una ragione, ma Napolitano avrebbe dovuto raccontarla tutta, lui che la storia la dovrebbe conoscere bene, se di pulizia etnica voleva parlare.

    Invece ha fatto il suo mestiere, quello di fare il discorsetto con le frasi fatte e prendere applausi a buon mercato, omettendo la storia antecedente.

    Io sto con Boris Pahor.

    (Mi spiace vedere come pure tu non riesci a fare a meno di cadere nel “E gli esuli? E le foibe?” Se proprio non si puo farne a meno, ripeto, diciamola tutta. Ma fin dall’inizio.)

  70. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi

    Ma chi l’ha detto che Napolitano non ha mai parlato dei crimini fascisti? Una “vulgata” che purtroppo s’è fermata a leggere solo UN suo discorso di UN giorno del ricordo, senza considerare il complesso dei discorsi che lui tenne nella stessa occasione.

    Una “vulgata” orba, che ragiona in base al proprio pregiudizio ideologico.

    Una “vulgata” che ti fa virgolettare “barbari slavi”: un’espressione che MAI venne utilizzata da Napolitano!

    Tu stai con Boris Pahor sulla base di rimasticazioni, falsificazioni delle fonti, riletture parziali, sentito dire.

    E’ lo stesso identico motivo che t’impedisce poi di notare che io non ho parlato né di esuli né di foibe, ma di scrittori (o di artisti, come Venucci) italiani della minoranza nella ex Jugoslavia. Esattamente gli alter-ego del “nostro” Pahor.

    Con la piccola differenza – già da me rilevata – che Pahor sia pure in colpevole ritardo un suo riconoscimento pubblico l’ha ricevuto, con onori che lui pure in parte rifiuta (come rifiuta le possibili onorificenze del Capo dello Stato sulla base di una lettura parziale dei discorsi di QUESTO Capo dello Stato), mentre i signori scrittori ed artisti della minoranza italiana in Slovenia e Croazia non sono nemmeno MAI stati tradotti nelle lingue della maggioranza (con l’unica eccezione di una serie di racconti di Nelida Milani, dal titolo in italiano di “L’uovo slosso”), né MAI è stato dedicato a loro un convegno di qualsiasi natura, che non fosse organizzato dall’Unione Italiana.

    Questa è la realtà complessiva dei fatti.

    Io ritengo che una lettura “comparata” delle vicende delle due minoranze a cavallo del confine sia assolutamente illuminante.

    Cosa che a te evidentemente dà fastidio, per motivi per me abbastanza evidenti.

    Luigi (veneziano)

  71. lanfur ha detto:

    Siete tornati a Pahor ed è giusto così quindi mi limito solo a puntualizzare una cosa per il mio vate economico:

    …se l’avessero fatto saprebbero che l’acquisto diretto della materia prima è praticamente impossibile se non a costi d’intermediazione assurdi.

    Andrò a comperarlo in Germania dato che là metteranno i distributori automatici.

    http://in.reuters.com/article/fundsNews/idINLJ42229420090519

    Giù la testa…

  72. Alabardato. ha detto:

    E’ evidente a tutti che Napolitano non può esporsi più di tanto a condannare quà e là poichè lui ha lo scheletro nell’armadio dell’Ungheria compiuto in piena guerra fredda quando tifava per l’Unione Sovietica e per i gulag…..mica roba da poco.

  73. Richi ha detto:

    @ Luigi

    Due sono i casi: o non hai letto quel che ho scritto o giri la frittata. Quindi, punto per punto:

    1) “anche un idiota capirebbe che affermare che Napolitano non ricorda i crimini fascisti sia considerato offensivo”

    Infatti ti ho risposto: qui nessuno dice che Napolitano non ricorda i crimini fascisti.

    2) L’espressione “barbari slavi” dovresti conoscerla e sapere a chi appartiene, cosi’ come sai benissimo che non l’ho messa in bocca a Napolitano. Dico solo che Napolitano, se di genocidio etnico in queste terre voleva parlare, avrebbe dovuto raccontare la versione completa (che anche tu conosci e ometti spesso e volentieri nei tuoi post sempre a difesa degli italiani).

    3) “Tu stai con Boris Pahor sulla base di rimasticazioni, falsificazioni delle fonti, riletture parziali, sentito dire”
    Cazzata. Io ho spiegato ampiamente perche’ sto con Boris Pahor. Per il coraggio che ha dimostrato, perche’ chi crede di rifiutare un’onorificenza se la vede come un compromesso sbagliato, per me merita stima, tanto piu’ che quest’onorificenza arriva da molto in alto e altro ancora.

    4) “E’ lo stesso identico motivo che t’impedisce poi di notare che io non ho parlato né di esuli né di foibe, ma di scrittori (o di artisti, come Venucci) italiani della minoranza nella ex Jugoslavia. Esattamente gli alter-ego del “nostro” Pahor.”

    Non avrai parlato direttamente dei crimini degli slavocomunisti e solite solfe, ma de facto anche tu sei caduto nel “Eh si’ si’, pero’ oltreconfine mica vengono trattati cosi’ gli autori della minoranza italiana” e non e’ certo la prima volta che fai di questi paragoni, stile: mica i poveri italiani laggiu’ hanno gli stessi diritti e simile.
    Non mi sembra nemmeno c’entri molto: se oltreconfine non traducono scrittori di valore (che lo siano o meno), amen, ci rimettono loro. A te che cambia, oltre al poter dimostrare che gli sloveni ce l’hanno con gli italiani o simile?

    5) “Io ritengo che una lettura “comparata” delle vicende delle due minoranze a cavallo del confine sia assolutamente illuminante”

    E cos’e’ che illuminerebbe, di grazia?

    6) “Cosa che a te evidentemente dà fastidio, per motivi per me abbastanza evidenti”

    Sarebbero questi motivi? Sono comunista, sloveno, sto con una slovena o tutte e tre le cose? (manco una, preciso) Mi spiace, ma non siam tutti sempre pronti a scattare dalla parte di chi ha piu’ voce in capitolo. Ogni riferimento……

  74. santacruz ha detto:

    Alabardato.2 gennaio 2010, 00:27

    Devo rispondere a Richi perchè il discorso di Travaglio non l’ho cominciato io….perbacco!

    Forse ho sbagliato,ma devo documentarmi meglio. Altresì Santoro è stato dipendente mediaset dal ‘96 al ‘99 e questo non è confutabile.

    **********************************************

    Allora ti sei documentato meglio?
    O glissi come sulla domandina dell’altro 3D sul “SPEZZEREMO LE RENI ALLA GRECIA”?

    Abbiamo tempo… neh!

    :-)))

  75. Alabardato. ha detto:

    @Santacruz

    Ma sei stato all’osteria? Quando mai ho detto spezzeremo le reni alla Grecia. E comunque anche quella frase fu pagata con la perdita della stupenda Provincia di Rodi che nessuno ricorda conquistata nella guerra italo-turca del 1911-12

    Travaglio fu dipendente de Il Giornale e andò via insieme a Montanelli…..sulla fininvest forse mi sbaglio, ma mi sembra che circa 15-20 anni fa fece delle trasmissioni su Italia 1, ma non sono certo. ma il suo capo Santoro ha preso svariati miliardi dal berlusca dal ’96 al ’99

  76. Loki ha detto:

    Ecco un video intervista con Boris Pahor su Rai 3. E poi decidete da soli…

    http://www.youtube.com/watch?v=WaSeJPWPP_g

  77. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi

    – Tu dici “qua nessuno dice che Napolitano non ricorda i crimini fascisti”.

    Sbagli: Pahor di fatto ha affermato proprio questo.

    – Tu adesso scrivi: “L’espressione “barbari slavi” dovresti conoscerla e sapere a chi appartiene, cosi’ come sai benissimo che non l’ho messa in bocca a Napolitano”.

    – Tu però un giorno prima avevi scritto: “La cosa che stupisce e’ il vedere come Napolitano -ben a conoscenza dei fatti perche’ all’epoca era nel PCI- parli solo della “barbarie etnica sugli italiani”. Vogiamo una volta per tutte dire com’e’ inizata e da parte di chi verso chi la cosiddetta “snazionalizzazione” (si’, quella verso i “barbari slavi”) ?”

    Io dico: dovresti allora imparare a virgolettare. In alternativa, dovresti collegare le sinapsi alla tastiera.

    – Tu scrivi: “Io ho spiegato ampiamente perche’ sto con Boris Pahor. Per il coraggio che ha dimostrato (…)”.

    Io dico: che razza di coraggio ci vuole a rifiutare un’onorificenza? Che succede: gliela appunteranno di notte a bastonate, irrompendo entro casa sua? Ma per favore! Il punto è che Gabrovec fa la piangina perché non danno l’onorificenza a Pahor, quando anche i muri sanno che il grande scrittore triestino in realtà questa onorificenza dalla Repubblica Italiana in generale e da Napolitano in particolare NON LA VUOLE!

    – Tu scrivi: “Non avrai parlato direttamente dei crimini degli slavocomunisti e solite solfe”

    Io dico: esatto. Non ne ho parlato, per cui hai scritto una solennissima cazzata quando hai affermato che ne avevo parlato.

    – Tu continui: “A te che cambia, oltre al poter dimostrare che gli sloveni ce l’hanno con gli italiani o simile”?

    Io dico: è evidentissimo che di tutte queste questioni non sai un beatissimo nulla. Visto che non ne sai un beatissimo nulla, perché non ti informi prima di parlare? Perché – per esempio – non impari a conoscere i documenti congiunti che le due minoranze hanno scritto, nelle quali si sforzano di far conoscere i rispettivi scrittori/artisti? Quindi – mio caro ignorantone – sono ESSI STESSI a fare per primi il paragone che a te tanto fa andare la mosca al naso!

    – Io ho scritto: “Io ritengo che una lettura “comparata” delle vicende delle due minoranze a cavallo del confine sia assolutamente illuminante”

    – Tu controbatti: “E cos’e’ che illuminerebbe, di grazia?”

    Io dico: se non ci arrivi da solo, non è colpa mia.

    – Tu scrivi: “Sarebbero questi motivi”?

    Io potrei rispondere: vedi la risposta sopraindicata, ma visto che me l’hai chiesto in modo così becero, allora spenderò un minuto in più per aprirti la mente.

    Vari autori sotto varie latitudini (compresi autori delle minoranze a cavallo fra l’Italia, la Slovenia e la Croazia) hanno scritto che il grado di democraticità di un paese si percepisce da come in questo paese sono trattate le minoranze.

    Motivo per cui – caro il mio ignorantone – nei processi di integrazione nell’UE uno dei PRIMI capitoli che vengono immancabilmente aperti è proprio questo: il livello di tutela delle minoranze.

    Corollario a tutto ciò è: non esisterà MAI un rapporto veramente tranquillo ed esente da qualsiasi ombra fra paesi confinanti con minoranze reciproche se il livello di tutela di tali minoranze non sarà parificato e al massimo livello.

    Questo significa che finché esisterà disparità di trattamento REALE (non semplicemente quello previsto sulla carta) fra la minoranza slovena in Italia e la minoranza italiana in Slovenia (con la complicazione derivante dal fatto che in parte tutto il discorso riguarda anche la Croazia), ci sarà sempre un problema.

    Di conseguenza, OGNI VOLTA che in bora.la si parlerà della minoranza slovena in Italia, io ritengo assolutamente corretto si vada anche a verificare qual è la situazione a parti invertite.

    Anche perché se non erro nell’ultimo anno in bora.la non è MAI apparso un articolo dedicato alla minoranza italiana in Slovenia e in Croazia.

    E’ ovvio che se la questione fosse opposta – ovverosia se in bora.la apparissero di tanto in tanto degli articoli dedicati alla minoranza italiana in Slo/Cro e non apparisse MAI un articolo dedicato alla minoranza slovena in Italia, io farei esattamente l’opposto, e cioè citerei regolarmente in paragone la situazione della minoranza slovena in Italia.

    Adesso puoi tornare a masticare il tuo fiele, macerandoti nella tua solipsistica visione delle cose.

    Luigi (veneziano

  78. Richi ha detto:

    Vabbe’ Luigi, non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire o meglio, finge di non capire dando la colpa agli altri. Classico vizio all’italiana, identico a quello di voler aver sempre l’ultima parola (mi stupisco che un intellettuale del tuo stampo scada cosi’!). Hai finito le dotte citazioni intrise da dosi di paraculismo Ostelliniano o vuoi che mi rispieghi da capo cosi’ facciamo la gara a chi piscia piu’ in alto?

    Ma d’altronde il mondo e’ bello perche’ vario, anche se non tutti hanno le stesse fortune: c’e’ chi come me e’ “un caro ignorantone” e ha smesso di farsi un sacco di pippe poco dopo la terza media e chi come altri vive in una situazione contraria ma non certo meno grottesca. E da buon ignorantone ho piu’ certezze che dubbi sul dove collocarti.
    Con simpatia,

    Richi (ignorantone)

  79. toro seduto ha detto:

    asem

    Ma dove hai letto che io approvo o giustifico i massacri del dopoguerra? Non l’ho ne’ detto ne’ pensato, perche’ li condanno. Non sarebbero mai dovuti accadere. Purtroppo ci sono ed e’ un dato di fatto storico.

    E poi e’ stato anche qui scritto che uccisioni di massa accadero anche in Italia (Lombardia ed Emilia si parla di 30.000) in Francia, in Germania dove gli alleati lasciarono morire di fame migliaia di prigionieri di guerra. Perche’ continui a scrivere sempre e solo dei delitti di Tito? Sono condannabili, ma non gli unici!

  80. toro seduto ha detto:

    Luigi

    Sei molto simpatico in questi tuoi tentativi di volere apparire saggio e giusto ed equilibrato, ma i tuoi commenti, presi nell’insieme non riescono a mascherare la tua intima antipatia per tutto cio’ che e’ sloveno. Avere simpatie ed antipatie e’ piu’ che naturale e normale, percio’ esprimi liberamente queste tue simpatie ed antipatie, smettila di volere essere a tutti i costi imparziale, quando non lo sei proprio, risulterai piu’ naturale e non il finto giusto della Bora.la.

    Pahor non lo conosci e faresti una figura migliore, se la smettessi di arrampicarti per gli specchi per dimostrare che ha torto!

  81. effebi ha detto:

    DAL FRUTTIVENDOLO

    “…bongiorno !”

    “…bongiorno sior Pahor! prego la me disi…”

    “voleria un kilo de pomi…”

    “ecoli qua sior Pahor !”

    “ah bon, ma li cigo solo se la me fa una dichiarazion antifascista….”

  82. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ Richi e TS

    Cari signori: la differenza fra me e voi è che il sottoscritto:

    1. Non vive a TS e dintorni.
    2. Non ha parenti diretti di TS e dintorni, né italiani, né sloveni, né croati.
    3. Non è cresciuto a “pane e minoranza” o a “pane e fascismo” o a “pane e comunismo”.
    4. La prima volta che è andato in Jugoslavia aveva 10 anni, la seconda 15, senza avere nessunissima preclusione verso nessunissimo sistema politico-sociale.

    Questo mi ha impedito di crescere sviluppando un’antipatia preconcetta, di conseguenza cerco di giudicare dai fatti.

    I fatti mi dicono che:

    A. E’ ovvio che a uno come Pahor se vuoi dare un’onorificenza per ciò che ha sofferto, nella motivazione devi parlare del fascismo. Di conseguenza, è stato uno stupido errore quello di Di Piazza & Co.

    B. E’ altrettanto ovvio che nessuno (come Gabrovec) può pretendere che il Presidente della Repubblica Italiana conceda un’onorificenza a chi considera la Repubblica Italiana stessa una sorta di “smemoranda” del fascismo, e il suo Presidente uno che non vuole ricordare i crimini del ventennio.

    Voglio anche dire che il “famoso” problema delle minoranze/maggioranze ai confini orientali d’Italia, visto dal mio punto di osservazione che è a qualche centinaio di chilometri di distanza sta in questi termini:

    a. La conoscenza dell’esistenza stessa di tali questioni è inversamente proporzionale alla distanza dal confine, tanto che già dove abito io a nessuno interessa nulla ed è considerato meno di zero.

    b. Tutto il can-can che a casa vostra appare così esiziale, qui non è noto, e nonostante i vari giorni del ricordo e articoli vari, qui regna un’ignoranza direi quasi to-ta-le su tutta la questione, anche dal punto di vista storico. Come piccolissimo segno di ciò, vi posso dire che la prima volta che ho capito che a Trieste la parola “s-ciavo” era considerata insultante avevo più o meno quindici anni. Da noi in Veneto significa semplicemente “schiavo” o “slavo”, ma senza il minimo significato spregiativo nel secondo caso.

    c. Nel caso specifico di Pahor, da quando è esploso il suo “caso” grazie anche a Fabio Fazio, è stato invitato qui in Veneto a parlare in decine di scuole, incontri pubblici, conferenze e quant’altro. Io sono andato ad ascoltarlo alla fondazione Benetton a Treviso esattamente il 16 dicembre dello scorso anno (tre settimane fa). Clima distesissimo, accoglienza trionfale, nessunissimo intervento di disturbo, applausi a scena aperta.

    In conclusione: io considero tutta questa questione come un problema VOSTRO, che dovete risolvere VOI, che colpisce la VOSTRA memoria e che crea nelle VOSTRE menti una serie di VOSTRI fantasmi.

    Nello specifico dei rapporti fra sloveni e italiani, faccio totalmente mie le parole dello storico pugliese Luciano Monzali, che nella prefazione di un recente libro collettaneo sui rapporti fra Italia e Slovenia scrive in soldoni che per un italiano è difficile comprendere la Slovenia, gicché i rapporti stessi fra i due stati sono basati su due livelli completamente diversi: mentre l’Italia – colpevolmente – non considera la Slovenia o la considera come un partner “minore” (con tutto il rispetto per la Slovenia), la Slovenia è convinta che nella testa degli italiani non si faccia altro che pensare alle “terre perdute”. Cosa ridicola se solo si pensa che in Italia vivono sessanta milioni di abitanti, dei quali oltre il 60% (secondo una statistica preparata dall’ANVGD) non sa dare una definizione del fenomeno delle foibe. Questo anche dopo Cuori del Pozzo e medaglie e discorsi di Ciampi e discorsi di Napolitano.

    Una volta tanto mi permetto di dire: beata ignoranza!

    Luigi (veneziano)

  83. matteo ha detto:

    @luigi

    il caso come sempre lo fa la politica, alla gente comune piu di tanto non frega nulla, la politica è quella che marcia su questi temi e raccatta voti, questo scontro esiste perche è la politica che lo vuole

  84. effebi ha detto:

    Ma poi, se Pahor è nato a Trieste, perchè insignirlo della cittadinaza …onoraria.

    e poi , dal suo curriculum
    “Finita la scuola media frequentò il seminario di Capodistria che non terminò. Dopo essersi laureato in Lettere all’Università di Padova, torna nella sua città natale dove si dedica all’insegnamento della letteratura italiana”

    Seminario di Capodistria immagino in latino ed italiano…
    a Padova, Lettere, in italiano…
    a Trieste insegna letteratura italiana…
    ora scrive e vende più in italiano che in sloveno…
    riceve più premi e riconoscimenti in italia che in slovenia…

    ma siamo sicuri che sia sloveno ?

  85. matteo ha detto:

    @effebi

    politica?

  86. asem ha detto:

    82
    Luigi (veneziano)

    GRANDE POST!!

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