22 Dicembre 2009

Via libera del Cdm al nucleare. “E’ il regalo di Natale del Governo ai cittadini di Monfalcone”

Il Consiglio dei Ministri dà il via libera al decreto che individua i criteri per i siti che ospiteranno le centrali nucleari. Non si fa menzione dei candidati ad ospitare le nuove strutture, ma dall’opposizione arrivano segnali poco confortanti per il fronte dei contrari al nucleare. L’Ansa riporta le dichiarazioni di Paolo Brutti dell’Idv: “E’ il regalo di Natale del governo agli italiani di Monfalcone, della provincia di Gorizia” e di altre località.

Ecco il testo del comunicato trasmesso dal Ministero dello Sviluppo economico:

Dopo 22 anni l’Italia ritorna al nucleare di nuova generazione. E il Governo oggi ha messo un importante tassello all’iter per giungere, nel 2013, alla costruzione della prima centrale elettrica a combustibile nucleare, rivolgendo un’attenzione particolare alla sicurezza delle persone e alla protezione dell’ambiente.
Il Consiglio dei ministri, infatti, ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo recante disposizioni per “la localizzazione, la realizzazione e l’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del
combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché le misure compensative e le campagne informative al pubblico”.
Il provvedimento è stato proposto da Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico, con il concerto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, e del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Altero Matteoli, e dopo questo primo atto va all’esame della Conferenza Unificata e al parere delle Commissioni Parlamentari, per poi tornare al Consiglio dei Ministri per il varo definitivo. Nei tre mesi successi, il Consiglio dei Ministri adotterà il documento contenente la “strategia nucleare” con il quale saranno delineati gli obiettivi strategici in materia. Successivamente, gli operatori interessati, in un’ottica di libero mercato, formalizzeranno le proposte per la realizzazione degli impianti.
“Quello deciso dal Governo è un importante passaggio nel processo istruttorio e organizzativo, che dà seguito alle indicazioni della Legge Sviluppo e che consentirà di garantire all’Italia non solo energia elettrica ai prezzi inferiori almeno del 30% ed allineati con quelli di altri paesi europei, ma anche di dotarci di una fonte di energia disponibile su vasta scala, con sicurezza delle forniture e, soprattutto, con emissioni zero, rispettando così gli obiettivi internazionali”, ha detto Scajola.
Il ministro ha poi sottolineato che “con questo provvedimento abbiamo fissato i criteri per la localizzazione dei siti dando come obiettivo prioritario non soltanto la loro sicurezza, ma anche le esigenze di tutela della salute della popolazione e di protezione dell’ambiente”. Scajola ha inoltre precisato che “sulla base di tali criteri, saranno poi le imprese interessate a proporre in quali zone intendono realizzare gli impianti nucleari”.
Lo schema di decreto legislativo, in 33 articoli, attua il riassetto della disciplina della localizzazione nel territorio di impianti di produzione di energia elettrica nucleare e dei relativi impianti di produzione anche del combustibile e dei rifiuti, delineando le procedure autorizzative, i requisiti degli operatori e una serie di adempimenti correlati.
La proposta di tali peculiarità sarà fatta dall’Agenzia per la Sicurezza Nucleare sulla base di dati tecnico-scientifici predisposti da enti pubblici di ricerca, compresi ISPRA, ENEA e università, e conterrà con uno schema di parametri i riferimento relativi a caratteristiche in termini sismici, geofisici e geologici, nonché di accessibilità all’area, distanza dai centri abitati ed infrastrutture di trasporto, disponibilità di risorse idriche, valore paesaggistico e architettonico. Oltre ad aspetti strettamente tecnici, istruttori, burocratici e procedurali, legati alla selezione dei siti e all’autorizzazione per la realizzazione degli impianti, lo schema di decreto legislativo si sofferma anche sulle misure compensative a favore delle amministrazioni, delle popolazioni e delle imprese presenti nelle zone in cui sorgeranno gli impianti nucleari. Oneri che saranno a carico delle imprese coinvolte nella costruzione e nell’esercizio delle centrali.
Nel dettaglio è previsto un beneficio economico onnicomprensivo annuale commisurato alla potenze elettrica nominale dell’impianto nella fase di cantiere, pari a 3 mila euro per megaWatt. Una volta che l’impianto nucleare sarà entrato in esercizio, il beneficio economico sarà commisurato all’energia elettrica prodotta ed immessa in rete, pari a 0,4 euro per MWh da corrispondere ad imprese e cittadini sulla base dei criteri definiti dagli enti locali interessati.
I benefici sono attribuiti per il 10% alle Province in cui è ubicato l’impianto; per il 55% ai Comuni e per il 35% ai comuni limitrofi, fino ad un massimo di 20 km dall’impianto.
Nel dettaglio, i benefici attinenti alla fase di realizzazione degli impianti sono destinati per il 40% agli enti locali per le finalità istituzionali e per il 60% alle persone residenti e alle imprese presenti sul territorio circostante il sito, mediante la riduzione della spesa energetica, della TARSU, delle addizionali IRPEF, IRPEG e dell’ICI, secondo criteri e modalità che saranno fissati dagli enti locali interessati. Quelli correlati all’esercizio produttivo degli impianti, invece, saranno destinati alla riduzione della spesa per energia elettrica dei clienti ubicati nei territori dove hanno sede gli impianti.
Nel dispositivo normativo si prevede, tra l’altro, che nel caso in cui la realizzazione o l’esercizio della centrale per qualunque ragione subisca un arresto definitivo, decadranno automaticamente i benefici riconosciuti alle persone residenti, agli enti locali e alle imprese.
La procedura per la definizione dei criteri di localizzazione e l’istanza per l’autorizzazione dell’impianto nucleare, sono caratterizzate dalla più ampia partecipazione dell’opinione pubblica e degli enti locali interessati, con una scrupolosa attenzione ai profili di carattere ambientali oltre che della sicurezza.
Il decreto prevede infine la realizzazione di un deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi la cui realizzazione sarà affidata a Sogin sulla base di un’autorizzazione unica. Ci sarà una consultazione pubblica con manifestazione d’interesse da parte delle Regioni interessate e con l’intesa della Conferenza Unificata. Anche per il territorio che ospiterà il deposito dei rifiuti radioattivi sono previsti benefici economici.

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33 commenti a Via libera del Cdm al nucleare. “E’ il regalo di Natale del Governo ai cittadini di Monfalcone”

  1. Oblivion ha detto:

    Ma se tutto è così sicuro, gli impianti sicuri, rischio zero, non inquinante, salute della popolazione prima di tutto etc.. perchè tanti benefici economici ai comuni ed alle popolazioni? Che logica è?
    Siccome qualcuno ti dice che c’è del rischio, sia per le centrali che per i siti di stoccaggio, allora io ti pago e così stai più tranquillo?

    Mah..

  2. berpir ha detto:

    Per chi ha votato questo Governo ma non vuole il nucleare (e lo so che siete in tantissimi): la prossima volta pensateci prima. NO BERLUSCA? NO NUCLEARE! E’ matematico. Fate un sacrificio per una volta, per una causa così importanza, anche se il vostro cuore batte a destra. Tanto, pensateci: a parte questo cambia davvero molto? Visto che di tutti i nostri appelli non vengono ascoltati è l’unico modo per disfarsi di questo odioso progetto.

  3. Giovanni ha detto:

    Ma perchè non se la mette ad ARCORE

  4. vasque ha detto:

    il problemi saranno che:
    -le scorie verranno gestite da mafia spa.
    ovvero ce le ritroveremo triturate e usate per fertilizzare e concimare i campi dove crescono le verdure/frutta che mangeremo.
    -ci sarà totale omertà (come quasi sempre sugli impianti nucleari), e quindi una perdita di 70 kili di liquidi radioattivi dispersi per errore nel timavo, non saranno segnalati, lo scopriremo tutti troppo tardi, ovvero solo quando finiranno sul piccolo i pesci con 3 occhi.
    -sul lato economico, deprezzamento dei terreni e abitazioni
    -maggiore rischio di attentati
    -altro che ora non mi viene in mente

    consiglio a tutti: guardatevi la puntata di report, sulla gestione delle scorie radioattive in italia!

  5. vasque ha detto:

    ma che se lo facciano nel vaticano

  6. Diego ha detto:

    “La procedura per la definizione dei criteri di localizzazione e l’istanza per l’autorizzazione dell’impianto nucleare, sono caratterizzate dalla più ampia partecipazione dell’opinione pubblica”
    …tipo un referendum che no gaverè gnanca pel cul???
    RIDICOLI PAIAZI!!!!!!!!!!!!!!!!!

  7. lcoroll ha detto:

    NO BERLUSCA? NO NUCLEARE!
    Concordo!
    Da informazioni in mio possesso che potrete facilmente verificare, ogni anno vengono consumate dai 440 reattori nucleari del mondo circa 67000 tonnellate di Uranio.
    Questo significa che, mantenendo i consumi costanti, con le attuali riserve estrattive, l’ Uranio a buon mercato durerà circa 53 anni , cioè fino al 2055 – 2060 (secondo i più ottimistici dati UIC e IAEA si tratterebbe di circa 65-70 anni).
    Abbiamo tanto calore sotto il sedere (geotermia) basta fare dei buchi profondi, buttarci dentro l’acqua e tirarla fuori bella calda per far andare centrali elettriche.
    Certo non è tecnicamente così facile come potrebbe sembrare ma quelli più furbi (USA, Francia) ne stanno realizzando alcune.
    Noi NO!
    E costa molto meno del nucleare.
    Buon Natale
    Gigi goriziàn

  8. Wehrle ha detto:

    Tutte le fonti energetiche andranno ad esaurirsi, prima o dopo. Finchè non daranno ottimi risultati le fonti rinnovabili bisogna utilizzare quelle esistenti, che sicuramente non sono tutte sicure e prive di rischi. Anche il geotermico può portare a sommovimenti tellurici: Svizzera e Germania ci stanno ripensando. Che facciamo intanto: stiamo al freddo ed al buio, continuiamo a sfruttare gli impianti nucleari altrui attorno ai nostri confini o ci muoviamo con quello che c’è? A voi la risposta.

  9. Alberto ha detto:

    I “nuovi” reattori EPR sono stati bocciati dalle commissioni di sicurezza di Francia Inghilterra e Finlandia… perchè POCO SICURI!!!!!

    http://qualenergia.it/view.php?id=1153&contenuto=Articolo

    E se sono così sicuri come idcono “loro” …perchè NESSUNA ASSICURAZIONE assicura oggi una centrale nucleare???

    Questi sono fuori di testa!! Io sono dispostissimo a pagare l’elttricità anche il doppio…
    MA
    mi devono favorire le eenrgie rinnovabili, favorire l’acquisto di elettrodomestici con classi elevate di efficenza energetica, educare all’uso ell’energia…
    Altro che centrali nucleari!!!!!

  10. Carl ha detto:

    non se giusto!

  11. ilCaio ha detto:

    non posso credere che un individuo,anche il più convinto berlusconiano abbia il coraggio (o l’incoscienza) di voler rischiare di abbandonare TUTTO e subito in caso di incidente.
    Prypiat insegna.

    http://www.youtube.com/watch?v=-8TU1xL8EAg

  12. lanfur ha detto:

    Perchè no? Semplicemente perchè NON CONVIENE!

    Weighted-Average Price of U.S. and Foreign-Origin Uranium Purchased by Owners and Operators of U.S. Civilian Nuclear Power Reactors

    http://www.eia.doe.gov/cneaf/nuclear/umar/summaryfig2.html

  13. Sacrabolt ha detto:

    se andate a vedere le votazioni a copenhagen per il summit sul clima, anche la signora Serracchiani (PD) ha votato il punto 36:
    Punto 36 – Della risoluzione sul “Clima” approvata, a maggioranza orwelliana, dal parlamento europeo, il 25 nov. 2009, emendamento aggiunto ed approvato su proposta delle destre e del PPE che recita scajolanamente:

    “Il Parlamento europeo,
    sottolinea che una transizione internazionale verso un’economia a basse emissioni di carbonio porterà a considerare l’energia nucleare come un elemento importante del mix energetico nel medio termine; precisa tuttavia che la questione della sicurezza del ciclo del combustibile nucleare va affrontata in modo adeguato a livello internazionale al fine di garantire il massimo livello possibile di sicurezza.”

  14. milost ha detto:

    Penso sia tempo di mobilitarsi: o immaginare azioni di protesta seria o organizzare famiglia e lavoro per andarsene a stare altrove. Comunque fermi a parlare non possiamo stare!

  15. Wehrle ha detto:

    Non ho ricevuto risposte concrete alla mia domanda. Che si fa per venire incontro alla sempre maggiore richiesta di energia? Rigasificatore no, nucleare no, carbone no, eolico e solare no (deturpano il paesaggio), geotermico no. Siamo tutti disposti a pagare il doppio l’energia, anche le industrie che poi sarebbero fuori mercato (meno posti di lavoro)? Siamo tutti disposti a rimenare al freddo perchè il dittatore di turno chiude un rubinetto?

  16. milost ha detto:

    Eolico, solare ( deturperanno pure ma non fanno venire un cancro) e geotermico. E riduzione dei consumi, drastica riduzione dei consumi.

  17. lanfur ha detto:

    Wehrle: se cominciassimo col risparmiare?

  18. bulow ha detto:

    a proposito di dittatori: l’ uranio viene dal niger. la francia ha aizzato una guerra civile in niger per poter mettere le mani sull’ uranio. dopodiche’ ha pensato bene di rifilarne una parte all’ italia, insieme alla sua obsoleta tecnologia. e cosi’ a monfalcone ci ritroveremo un reattore sotto le chiappe. intanto, nel casino generale, i trafficanti di uomini hanno messo in piedi una bella kombinacija niger-libia-italia. gheddafi ha colto l’ occasione per spillare un po’ di quattrini all’ italia. in cambio ha costruito dei bei campi di concentramento in mezzo al deserto. viva l’ energia atomica, viva i campi di concentramento, eia eia trallallà.

  19. Stefano (l'altro). ha detto:

    tutto questo casino senza che la parola “Monfalcone” sia mai stata ancora citata e senza che nessuno abbia risposto a Wehrle.

  20. bulow ha detto:

    per rispondere a wehrle:

    http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/nucleare3/rubbia-intervista/rubbia-intervista.html

    adesso wehrle potrebbe rispondere a queste domande: dove mettiamo le scorie? da chi compriamo l’ uranio? quanto costa? qual e’ il grado di sicurezza di una centrale nucleare costruita a ridosso di una citta’ di 30000 abitanti, vicino a un’ aereoporto, a quindici chilometri da un rigassificatore, e per di piu’ in zona sismica?

  21. Stefano ha detto:

    Sempre i soliti discorsi… il nucleare è pericoloso, danneggia la salute, ecc… Vorrei soltanto ricordare che la Francia dispone di 59 (!) reattori: sono loro gli incoscienti o noi quelli poco furbi? Il progetto nucleare è necessariamente a lungo termine, può diventare efficiente solo se si diventa tutti più lungimiranti… A colui che ritiene neccessaria una drastica riduzione dei consumi dico: sei geniale, siamo in una crisi difficile, vorresti trasformarla in una depressione senza fine?? Poi però non scendere in piazza contro la chiusura delle imprese…Ma vi rendete conto di quanta energia servirà in futuro, con lo sviluppo dei paesi “emergenti”? Illudersi che siano sufficienti le rinnovabili è un’utopia! Poi vorrei ricordare che le centrali nucleari non emettono CO2… chi è il più ambientalista ora?

  22. Wehrle ha detto:

    Diversificare la dipendenza energetica significa acquistare fonti energetiche da più acquirenti, per non essere ricattabili. Ecco la prima risposta. Perchè si parla di Monfalcone, visto che la determinazione dei siti, che io sappia, non è ancora stata definita? Se è zona sismica Monfalcone, allora i suoi cittadini possono stare tranquilli, lì non verrà costruita la centrale. Il rigasificatore, se mai si farà, non dovrebbe essere un problema. La centrale nucleare non scoppia, le bombe atomiche scoppiano. E sull’aeroporto, lasciamo perdere…, trova un altro argomento.

  23. Wehrle ha detto:

    Scusate, rispondo anche a quelli che parlano di ridurre i consumi. Quanti sono disposti a stare al buio, a non usare più elettrodomestici, computer, TV, videogiochi, telefonini, proviamo a fare un sondaggio?
    Qualche tempo fa vicino a casa volevano installare un’antenna per la telefonia, cosa che poi hanno fatto. Chi era contrario e raccoglieva firme per una petizione usava tre telefonini. Evidentemente, voleva solamente che il problema fosse di altri. Non si può continuare così.

  24. lanfur ha detto:

    Per risparmiare si intende anche assenza di sprechi.

  25. bulow ha detto:

    ma si’ wehrle, va tutto bene, madama la marchesa. il rigassificatore? non dovrebbe essere un problema. l’ aereoporto? cambia argomento. e poi guardate che le centrali non scoppiano (ah gia’, si limitano a collassare). le scorie? boh. carlo rubbia? chi e’? pronto? chi parla?

    ti consiglio di buttarti in politica.

  26. Daniele ha detto:

    La chiave e’ consumare in modo più efficiente, la tecnologia che abbiamo in casa ha 60 anni. Bisogna cominciare da li ! Con materiali isolanti su finestre, muri…elettrodomestici a basso consumo…

    Non si parla di restare al buio, ma di aumentare l’efficienza energetica di un abitazione. Cambiare lampadine, infissi a triplo strato, isolamento esterno delle pareti ecc…con tagli di consumo fino al 40% (e lavoro per le imprese locali !)…

    il 20-30% di fabbisogno può essere generato da centrali eoliche, solari e geotermiche.

    http://www.youtube.com/watch?v=TF_4yraPRUk

    Le centrali nucleari poi hanno un costo enorme, sia per essere costruite che per essere smantellate e in più c’e’ il costo dello smaltimento scorie. La loro convenienza economica c’e’ solo quando il prezzo del petrolio/gas e’ alto (studio dell’università di Cambridge)…non ha senso…ci guadagna solo la ditta che prende l’appalto per la costruzione

    http://www.youtube.com/watch?v=7PPdIPqxsQs

    Non so voi pero io vicino ad una centrale nucleare non ci vivrei. Ci sono sempre ‘piccoli’ incidenti (basta guardare cosa succede ogni anno in Francia) niente di importante certo, piccole fuoriuscite di vapore radioattivo al di sotto dei valori limite…inquinamento di qualche falda freatica…

    pero vi dico che chi vive vicino ad una centrale nucleare ha i farmaci per saturare la tiroide di iodio nel cassetto per ogni evenienza.

    Euronews 2008:

    http://www.youtube.com/watch?v=aaBiUXSt2UI&translated=1

  27. Stefano ha detto:

    Ridurre gli sprechi è sacrosanto, ma anche facendolo il fabbisogno energetico è destinato ad aumentare comunque nei prossimi anni. Vorrei ricordare che ad oggi la stragrande maggioranza di energia proviene dai combustibili fossili, i più inquinanti. Domanda: dopo Chernobyl, qualcuno mi sa elencare altri incidenti relativi a centrali nucleari?
    In ogni caso, leggetevi questo e dopo ditemi:
    http://www.brunoleoni.it/nextpage.aspx?codice=8706

    Ogni soluzione presenta pregi e difetti, nemmeno il mondo scientifico ha opinioni unanimi. Si possono trovare favorevoli e contrari al nucleare tra gli scienziati: l’importante è non fare degli uni o degli altri bandiere ideologiche.

  28. bulow ha detto:

    l’ atteggiamento di molti elettori di centrodestra nei confronti di berlusconi mi ricorda quello di moose malloy nei confronti della sua amata velma in “farewell, my lovely” di raymond chandler:

    “…se fosse ancora vivo, le avrebbe perdonato anche le tre pallottole che lei gli aveva ficcato in corpo…”

  29. Daniele ha detto:

    @ bulow

    credo che alle persone non venga spiegato molto e poi c’e’ il stare a sinistra o destra come scelta esistenziale/religiosa… di conseguenza l’individuo medio tende a seguire la linea di partito più che le proprie idee/razionalità. Da veri pecoroni…

  30. Luca ha detto:

    @Stefano

    “..il fabbisogno energetico è destinato ad aumentare comunque nei prossimi anni.”

    Scusa, ma non è proprio così. Lo si diceva anche negli anni settanta. Ciò che è avvenuto invece è stato un proporzionale calo del consumo. Un qualunque stabilimento industriale richiede oggi meno della metà di energia di quanto richiedeva prima, a parità di lavoro. Forse non ricordi quant’erano grosse le pile dei primi telefoni portatili, o quanto ti consumava il televisore. E probabilmente non conosci la quantità di dispersione del trasporto delle vecchie linee.. Se ne parla poco, ma è in questi campi che è davvero avvenuta una rivoluzione tecnologica. Di pari passo con quella informatica. E lo spreco è ancora elevatissimo, per esempio siamo costretti a produrre energia anche quando non la utilizziamo. Il campo è vastissimo, non si riduce solo a energia si, energia no.

  31. Luca ha detto:

    E comunque il mio parere è che questo nucleare è una bufala. Come il ponte di Messina. Serve solo a dimostrare che si vuol fare qualcosa di grande. Un po’ come quando Nerone incendiò Roma. La cosa sta nel carattere di chi governa oggi.
    I tempi di progettazione e costruzione sono tali che nel frattempo può intervenire qualunque cosa. Anche un futuro governo che cancella tutto il polverone. La cosa che davvero è più concreta, sono i soldi che nel frattempo gli amici incasseranno per produrre scartoffie. Il consenso si paga, e questi di oggi lo comprano anche così.

  32. vasque ha detto:

    Domanda: dopo Chernobyl, qualcuno mi sa elencare altri incidenti relativi a centrali nucleari?

    certo

    in USA ce ne sono stati di svariati. Dipesi da errori umani o da guasti. Esempio:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Three_Mile_Island

    Poi, c’è stato un recente allarme nella vicina centrale in slovenia:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare_di_Kr%C5%A1ko

    Non troppo tempo fà, c’è stato un sversamento di molti kili di liquido contaminato in francia:
    http://it.wikinews.org/wiki/Due_fuoriuscite_di_liquido_da_centrali_nucleari_in_due_settimane_generano_polemiche_sulla_sicurezza_in_Francia

    comunque, negli impianti nucleari mi pare che solitamente, quando si accorgono di eventuali guasti, ci sia un’assoluta omertà, insabbiamento dei fatti, mancanza di trasparenza ed informazione, almeno questa è la mia impressione.

    Comunque, quelli che dentonano con: si ma anche in Francia ci sono, a due passi dall’italia (già, sti mangiarane le hanno ammassate in buona parte ai confini con l’italia!!! http://www.alternativenergy.it/grafica/punti/punto6_html_35c64607.png ) devono capire che:

    negli altri paesi:
    -non hanno avuto un referendum in cui la popolazione esprimeva un NO al nucleare
    -non hanno mafie locali o mafie che gestiscono rifiuti, sanità, politica e molto altro
    -hanno zone di stoccaggio dei rifiuti ben definite (come da mio precedente post, guardatevi la puntata sul nucleare di report… noi abbiamo già problemi di scorie, senza manco avere centrali nucleari in funzione)

    Io sono dell’idea, NO nucleare, ne a Monfalcone, ne altrove. Piuttosto che tali soldi vengano impegnati per migliorare l’efficienza energetica nelle linee di trasporto e nei consumi, banda larga, filtri/riduzione-emissioni nelle centrali convenzionali e per lo sviluppo di una vasta rete di mini fonti rinnovabili (mini eolico – fotovoltaico – idroelettrico).

  33. vasque ha detto:

    Dimenticavo, nel post 32, iniziavo con:
    “Domanda: dopo Chernobyl, qualcuno mi sa elencare altri incidenti relativi a centrali nucleari?”

    in risposta al post 27 di Stefano

    😉

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