21 Dicembre 2009

Il Wwf: apprezzamento per lo stop della Regione al progetto Pramollo

Pramollo

Riceviamo e pubblichiamo:

Lo stop della Giunta Regionale al progetto Pramollo sembra un riconoscimento – apprezzabile – della irragionevolezza dell’ enorme investimento richiesto dai privati alla Regione

Lo stop della Giunta Regionale al progetto Pramollo sembra un riconoscimento – apprezzabile – della irragionevolezza dell’ enorme investimento richiesto dai privati alla Regione (a toccare addirittura il tetto massimo consentito dalla legge).

Del resto già nel 2000 uno studio Friulia di business plain, commissionato proprio dalla Regione, escludeva vi potesse essere convenienza italiana nell’operazione .

Gli ambientalisti in più circostanze e pubblicamente hanno chiesto dove stesse, infatti, il vantaggio di finanziare con denaro pubblico friulano, un gigantesco impianto di arroccamento utilizzato per trasportare sciatori italiani sulle piste carinziane di Nassfeld, che già hanno un giro di affari più che doppio rispetto a tutte le strutture regionali messe assieme; ma la cosa che appariva abnorme era che i previsti oneri deficitari di gestione della seggiovia , a carico degli operatori austriaci, avrebbero dovuto essere compensati , di fatto, dalla realizzazione , ad opera sempre di operatori austriaci, di un mega intervento immobiliare in quota e, se non bastasse, su terreni di proprietà pubblica

Si domandavano, poi, dove stesse l’interesse di Pontebba, che, finiti i lavori di realizzazione delle opere , si sarebbe ritrovata ulteriormente desertificata, e degradata ad un mero luogo di passaggio verso le più appetibili risorse edilizie collocate sul passo : non è un caso che di interventi a Pontebba stessa oggi si tenda a non parlare più

Accanto a queste considerazioni , vanno fatti due altri ragionamenti: è in fase di decollo un altro mega impianto di arroccamento con portata di 1300 persone/ora a Sella Nevea, sono stati fatti investimenti colossali a Piancavallo e sullo Zoncolan, si parla di un impianto Varmost Mauria, incombe il devastante progetto del Lussari: bene, ma gli sciatori che dovrebbero saturare questi impianti, dove stanno? Se stanno a Sella Nevea, o a Ravascletto, o a Camporosso, come possono stare a Pontebba?. E viceversa. Lasciando perdere assurdità come lo skipass comprensoriale che non si vede come potrebbe moltiplicare le presenze nei comprensori regionali per forza di cose geograficamente dispersi , non penseremo mica – e se lo facciamo vorremmo sapere proprio sulla base di quali dati – che i trend di mercato siano favorevoli allo sci da discesa e che , in particolare, il Friuli Venezia Giulia, poco competitivo per altimetrie ed orografia, possa diventare una meta sciistica di richiamo nazionale ed internazionale? Uno sguardo alle dotazioni presenti (e ipotizzabili) e al numero di skipass venduti, confrontato con dotazioni e skipass di regioni contermini dovrebbe far capire che la strada da percorrere per rilanciare turisticamente la montagna non può essere quella di rincorrere altre, e, allo stato attuale, ansimanti, esperienze

A meno che, ed ecco il secondo ragionamento , l’impianto sciistico non sia altro che un orpello e il problema non sia prevalentemente quello di favorire la rendita immobiliare (e/o l’attività edilizia): la realizzazione della funivia Canin / Sella Prevala, ha infatti, dichiaratamente, l’obiettivo di salvare economicamente il devastante agglomerato alberghiero residenziale di Sella Nevea, il progetto di Pramollo non si regge senza il villaggio in quota, a Sutrio, e sempre in quota, sullo Zoncolan, è pronta a partire una colossale speculazione edilizia, il progetto Mauria Varmost è alimentato dalla necessità di riutilizzare e ampliare a dimisura edifici dismessi sulla strada del passo (la ex colonia ODA)

Gli oltraggi ambientali portati dagli impianti, vengono, così, posti al servizio della cementificazione della montagna che vede il modello urbanistico della città diffusa inerpicarsi lungo le vallate alpine cannibalizzando la vera risorsa competitiva del Friuli Venezia Giulia e cioè l’ambiente

E’ bene , dunque, che la giunte regionale abbia imposto un stop purchè esso non sia parte di una trattativa al rialzo o al ribasso ed inneschi invece una discussione pubblica di ordine strategico sul turismo sciistico e, più in generale su quello montano, troppo a lungo sequestrata da interessi privati, da tensioni municipalistiche, da testarda chiusura culturale

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2 commenti a Il Wwf: apprezzamento per lo stop della Regione al progetto Pramollo

  1. lànfur ha detto:

    Meglio file di auto che si inerpicano lungo una mulattiera di 12 km con emissioni in atmosfera?

  2. bagarino ha detto:

    Come dicevo in un commento precedente… le banche svizzere da anni non prestano più soldi per sviluppi a promuovere lo sci sotto i 1500m. “Il Friuli Venezia Giulia, (già) poco competitivo per altimetrie ed orografia…” come sarà fra 20 anni con le temperature medie a +2°C? Ci sarà neve? Vediamo quanto resta della neve caduta e sparata in questi gg dopo la sciroccata in arrivo.

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