16 Dicembre 2009

Pacchi bomba a Gradisca e alla Bocconi: rivendicazione degli anarchici

I pacchi bomba ritrovati al Cie di Gradisca d’Isonzo e all’Universita’ Bocconi di Milano erano accompagnati dalla stessa rivendicazione firmata della Federazione Anarchica Informale e giunta alla redazione del quotidiano Libero.
Il volantino riporta le firme “Sorelle in armi – Nucleo Mauricio Morales/FAI” e il titolo “Fuoco ai Cie”, i centri di identificazione ed espulsione. Si legge: “Due kg di dinamite porteranno rivolta e distruzione. Chi non terrorizza si ammala di terrore. Abbiamo scelto di colpire dove meno ve lo aspettate. In una fredda notte di inverno il fragore di un esplosione illumina la parola solidarietà che torna al suo giusto significato concretizzandosi nell’attacco a un avamposto del dominio, dove siu formano i nuovi strumenti e apparati del capitale, dove si affilano le armi che taglieranno la gola agli sfruttati. L’indignazione morale per la costruzione di sempre nuovi campi di concentramento nel ‘civilissimo’ occidente di inizio ventunesimo secolo, si trasforma in azione. Non coltiviamo eroismi con questa prima azione condividiamo semplicemente i rischi che sorelle e fratelli migranti vivono quotidianamete sulla loro pelle. Che la paura cambi di segno, siano i ricchi e potenti a tremare e voi a ballare”.

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2 commenti a Pacchi bomba a Gradisca e alla Bocconi: rivendicazione degli anarchici

  1. Oblivion ha detto:

    Mah.. Davvero questa che leggo è una cosciente retorica anarchica? Il linguaggio vuol dire, alle volte. Non ho la possibilità di confrontare, ovviamente. Però, così a naso.. “solidarietà”, “indignazione morale”, “civilissimo occidente”, “sorelle e fratelli migranti”, per come sono usati sembrano piuttosto “fare il verso” ad un linguaggio, risaltano dentro un’altra retorica. A mio parere. Come minimo, menti confuse.

  2. lanfur ha detto:

    Gradisca sensa CPT saria piu’ sana
    ‘na giungla de panoce pomodori e marijuana.

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