10 Dicembre 2009

Il leghista Fedriga, favorevole alla città metropolitana, propone un “nuovo Municipio”

Trieste Anche l’onorevole Massimiliano Fedriga si schiera a favore della “città metropolitana” triestina. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi dei suoi colleghi politici, da ultimo Tondo, il segretario provinciale della Lega Nord ha espresso “pieno sostegno” alla proposta dell’assessore regionale Federica Seganti. Di più. Ha rilanciato, ipotizzando un’ulteriore riorganizzazione amministrativa: “Potremmo anche pensare all’istituzione di un nuovo Municipio, che comprenda le attuali circoscrizioni I e II del Comune di Trieste (Altopiano ovest e Altopiano est, ndr), a maggior tutela anche delle zone del Carso attualmente sotto la giurisdizione di piazza Unità”.

(La circoscrizione Altopiano OVEST, con al centro Prosecco)

(La circoscrizione Altopiano OVEST, con al centro Prosecco)

Il partito leghista ha da tempi remoti puntato sull’efficienza e sullo snellimento burocratico, tanto da forgiare ex novo la figura del Ministro per la Semplificazione normativa. Il deputato Massimiliano Fedriga centra la sua argomentazione pro area metropolitana sull’economicità: “Ridurre gli sprechi di denaro pubblico e ottimizzare le risorse, eliminando gli Enti superflui e conferendo maggiori competenze alle realtà locali, in un quadro ben definito come quello triestino e dunque senza voler esportare il modello in altre province”.
Creare un’area metropolitana, ancora secondo Fedriga, vorrebbe dire “istituzionalizzare la specificità di Trieste riportandola a quel ruolo di grande città che storicamente e culturalmente le compete”.

Il tutto senza intaccare i comuni minori: “La loro rappresentatività, per come la intende la Lega, non è affatto messa in discussione” dichiara Fedriga, che aggiunge: “ritengo invece indispensabile che alle cinque municipalità più piccole vengano riconosciute competenze primarie, che garantiscano un’adeguata attenzione al territorio e a chi lo abita attraverso l’attribuzione di un’elevata autonomia amministrativa, ma che al contempo sia prevista la condivisione dei servizi al cittadino, seguendo i principi di economicità, efficienza ed efficacia.” E in quest’ottica nasce la proposta di Fedriga di lanciare un “nuovo Municipio” che comprenda due circoscrizioni: gli altopiani EST e OVEST. La I e II circoscrizione, se il progetto del deputato leghista avesse seguito, diventerebbero così autonome rispetto a piazza Unità.

Qui il testo del comunicato stampa dell’onorevole.

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21 commenti a Il leghista Fedriga, favorevole alla città metropolitana, propone un “nuovo Municipio”

  1. Oblivion ha detto:

    Ed ecco qua.. siamo già a chi lancia il cappello più in alto.

    Intanto il Ministro per la Semplificazione Normativa non ha semplificato un tubo ed anzi è un ministero in più che prima non c’era. Fin’ora non ha semplificato una norma che sia una, e non nemmeno firmato un progetto.

    Ed anche qui la ormai solita litania: “..Ridurre gli sprechi di denaro pubblico e ottimizzare le risorse, eliminando gli Enti superflui e conferendo maggiori competenze alle realtà locali..”.

    Si, va bene, ma per fare che cosa?
    Dove andranno i soldi risparmiati dagli sprechi? Che cosa si finanzierà con quei soldi e con quelli della maggior autonomia impositiva?
    Gare di bocce? Grigliate sulle rive? Ci sarà pure uno straccio di progetto.. o no?

    Questo “datemi i soldi che poi vediamo cosa farne” mi piace sempre meno…

  2. Oblivion ha detto:

    Dal comunicato stampa leggo:

    Creare un’area metropolitana vorrebbe dire “istituzionalizzare la specificità di Trieste riportandola a quel ruolo di grande città che storicamente e culturalmente le compete”.

    Ah però..!! vorrebbe dire..

    E c’è qualcuno per cortesia che saprebbe nell’ordine rispondere alle seguenti domande:

    Cosa vuol dire concretamente, magari in triestin perchè sia più chiaro, “specificità di Trieste”?

    E poi cosa significa “istituzionalizzare la specificità”?

    Ed ancora, quando si dice “riportandola a quel ruolo di grande città che storicamente e culturalmente le compete”, siccome è già capoluogo regionale, ed escludento che si proponga di farla diventare la capitale d’Italia, si parla allora della vastità del territorio? In termini di Km quadrati?

    Perchè altro non mi pare di leggere nel comunicato. Se non un linguaggio tipicamente politichese imparato molto bene a memoria.

  3. massimiliano ha detto:

    il solito genio leghista…

  4. cagoia ha detto:

    In provincia gavemo za el comun de Monrupino con meno de 900 abitanti. Saria ridicolo crear un altro solo per gaver più poltrone de spartir.
    Piutosto in provincia dovessi esserghe solo 3 comuni, Trieste, Muggia, e un comun del Carso da Dolina a Duin che podessi comprender anche le 2 circoscrizioni dell’altipiano.

  5. matteo ha detto:

    el comun del carso stacado da trieste pero

  6. Bibliotopa ha detto:

    Tradotto: nove careghe?

  7. Marisa ha detto:

    Il Gazzettino – Udine e Pordenone
    06.12.2009 – LA CJACARADE di Andrea Valcic”

    Titolo – Trieste città metropolitana, occasione per il Friuli.
    Testo – “Chi potrà sostenere d’ora in avanti che i triestini non sono persone costanti. Gira e rigira quello che hanno sempre avuto in testa sin dalla fine della guerra nel 1945, alla fine vedrete che riusciranno ad ottenerlo. Che si chiami Territorio Libero o città metropolitana poco importa, basta che la città continui a rappresentare un “unicum” nel panorama geo politico italiano. Questo privilegio, oltre ad aumentare in maniera spropositata un ego urbano, già di per sé ben sviluppato, rappresenta notevoli possibilità di manovra finanziaria e politica. Ad annunciare ufficialmente il progetto ci hanno pensato l’assessore leghista Seganti e il presidente Tondo: via la Provincia, via l’Ezit, un’unica regia affidata al sindaco di Trieste. Certo resteranno le bandierine slovene sui comuni dell’altipiano, ma con funzione puramente rappresentativa.
    Rappresenta un’ottima soluzione. In fondo è quello che hanno sempre chiesto i padri dell’autonomismo di fronte a questa Regione mai nata: Trieste e il suo retroterra da una parte, il Friuli, le sue province Gorizia, Pordenone e Udine dall’altra. A meno che Tondo e Seganti non pensino a figli e figliastri.
    —————-

  8. DaVeTheWaVe ha detto:

    @Bibliotopa: Tradotto: nove careghe?
    no, più che nove… dieci, venti… =)

  9. lànfur ha detto:

    Gorizia non è provincia del Friuli non sulla sponda sinistra dell’Isonzo almeno.

  10. Mi dispiace che i commenti sulla città metropolitana siano così faziosi senza nemmeno uno spiraglio di spirito costruttivo.
    1. Non parlerei proprio di “nuove careghe” visto che le municipalità taglierebbero decine di “poltrone” e oltretutto la competenza delle due circoscrizioni passerebbe sotto un municipio già esistente.
    2. Grande città si riferisce alla storia, alla cultura del capoluogo giuliano che, vorrei ricordare, è il comune più grande della regione
    3. La specificità si riferisce all’economia e nuovamente alla cultura e alle tradizioni che sono decisamente diverse da quelle delle altre zone della regione (pensiamo al porto per esempio). Inoltre è una realtà che vede un comune di più di 200.000 abitanti con un provincia invece molto piccola.

    E’ chiaro che tutta la riforma si deve costruire e proprio per questo vogliamo incontrare istituzioni locali, enti, comitati e cittadini per ascoltare le loro proposte. Sembra strano che quando si lancia una proposta “aperta”, quando siamo disponibili a costruire una riorganizzazione condivisa da scrivere “insieme” veniamo criticati. Quando non lo facciamo siamo dei “dittatori” che “non ascoltano”.

    Infine rassicuro che non imparo a memoria nulla. Mi sembra che la pratica della critica si dimostri sempre più facile che quella della collaborazione.

    Un saluto,
    Massimiliano

  11. cagoia ha detto:

    Per quanto me riguarda no son contrario ala cità metropolitana. Go solo espresso un dubbio sul crear el setimo comun dela provincia quando magari 3 saria più che sufficienti.
    E 3 comuni volessi dir 3 sindaci che podessi esser anche in autonmatico 1 presidente + 2 vicepresidenti dela nova entità.

  12. Posso rassicurare che non ci saranno nuove poltrone, anzi sono pronto a promettere che ci sarà una notevole riduzione di posti.
    inoltre scrivo nuovamente, come ho fatto nel precedente post, che NON si creerà un nuovo municipio, ma la mia idea è quella di far rientrare le due circoscrizioni in un municipio già esistente. Anzi forse si ridurranno i municipi che comunque, tengo a sottolineare, NON sono organizzati come comuni, con tutti i consiglieri e ciò che ne consegue.

    Un nuovo saluto,
    Massimiliano

  13. Aldo Flego ha detto:

    Buono il commento del Gazzettino, riproposto da Marisa, e corre l’obbligo di qualche precisazione. Apprezzabile la buona volontà di Tondo, Seganti, Fedriga di dare corpo al progetto, ma attenzione, non abbiamo bisogno di progetti di parte, ma di soluzioni condivise e apprezzate da una significativa maggioranza di cittadini, che si traducano in un ampio sostegno politico. Da tre anni è attiva l’associazione Trieste Città Metropolitana (sito web http://triestemetropolitana.jimdo.com)che ha promosso la realizzazione del nuovo soggetto istituzionale metropolitano, in linea con la Costituzione della Repubblica e già previsto con la legge regionale 1/2006. Ora è stato anche costituito il Comitato per l’Area Metropolitana della Venezia Giulia, che proporrà ai cittadini una nuova legge regionale per definire in modo concreto il nuovo soggetto metropolitano, il sistema elettorale e di governo, le aree e funzioni di competenza integrata.
    Il progetto, al di là degli interventi politici di questi giorni – ripeto, anche apprezzabili, ma imperfetti nei contenuti – viene messo a punto con lavoro sinergico fra l’Associazione e il Comitato, e allo stesso partecipano esperti e docenti a livello universitario per la migliore definizione degli aspetti normativi e per la precisa identificazione delle opportunità economiche e fiscali dell’Area Metropolitana della Venezia Giulia (…ben di più, dunque, di una Città Metropolitana), nell’ambito della quale devono assolutamente permanere tutti i Sindaci (eletti nell’ambito del singolo Municipio)per un efficace lavoro sul territorio, ma al contempo sparire i consigli comunali, integrati in un unico consiglio metropolitano (di cui si stanno valutando i migliori criteri di elezione e di presidenza, da proporre ai cittadini). Un taglio notevole alle “sedie”, l’accorpamento di funzioni attualmente disperse fra Comuni, Provincia (…non esisterà più, questo è certo), e anche EZIT e Autorità Portuale…
    La Venezia Giulia merita un governo basato su questi presupposti, che dià più autonomia nell’ambito dell’autonomia regionale, e che diminuisca in modo drastico i costi della politica. Gli esperti – che hanno già dato notevoli contributi di studio all’associazione Trieste Città Metropolitana – sono concordi: il territorio dell’attuale Provincia di Trieste è il migliore – in campo nazionale – per dare finalmente avvio a quanto già previsto da una norma costituzionale. Non dobbiamo perdere un’occasione unica e preziosa: ne abbiamo tutti da guadagnare.
    Aldo Flego
    Comitato per l’Area Metropolitana della Venezia Giulia
    amvg@ymail.com

  14. Aldo Flego ha detto:

    Ripeto il link al sito…cordiali saluti a tutti.

    http://triestemetropolitana.jimdo.com/

  15. Oblivion ha detto:

    Ok.. Ma nessuno ha ancora detto per farne che cosa..

  16. alpino ha detto:

    ma quanti post sono aperti sulla città metropolitana? che casin sto forum

  17. Rispondo a OBLIVION
    Per approfondire andare sul sito http://triestemetropolitana.jimdo.com
    Come già scritto più volte AM non è un vezzo ma un’istituzione prevista dalla costituzione e dalla legge regionale. L’area metropolitana è una sorta di forte autonomia fiscale e amministrativa, mentre ora sono della provincia della regione e dello stato. Per fare un esempio: agenzia del demanio terrestre e marittimo (porti), rapporti diretti con la comunità europea, quindi progetti senza intermediari, autonomia delle formule applicative relative alla fiscalità, tutte le competenze autorizzative della provincia (circa un centinaio ambiente, trasporti,energia, ecc.),maggiore forza contrattuale con le multiservizi, trasferimenti delle risorse economiche dallo stato alla città metropolitana, trasferimento delle risorse della regione senza entrare nel merito di come le si utilizza, quindi vuol dire liberarci dallo sterile dualismo con il friuli, spartire le risorse senza una logica delle specificità, ad esempio il problema della casa a Trieste è diverso da quello di Gemona. La città metropolitana presuppone l’eliminazione della provincia quindi un unico ente metropolitano che autorizza e decide, pertanto vuol dire meno burocrazia e meno sovrapposizione di potere e maggiore chiarezza burocratica; minori costi della politica perchè si riducono 70 consiglieri e una 20 di assessori.Visto i minori trasferimenti delle risorse per la gestione amministrativa ai comuni piccoli con la conseguente impossibilità di fornire servizi adeguati al cittadino, mentre l’area metropolitana da maggiore forza economica perchè crea quella massa critica per effettuare progetti per ottenere finanziamenti europei. Questo che ho scritto è una parte delle prerogative che lo strumento istituzionale dell’area metropolitana può dare, ma rimane sempre uno strumento che offre delle opportunità, quindi dopo bisogna sfruttarlo con le iniziative e le idee imprenditoriali. L’area metropolitana o città può attirare imprenditoria perchè rende il territorio interessante da tanti punti di vista.

  18. Oblivion ha detto:

    @Uberto Fortuna Drossi

    Che cosa sia la città o l’area metropolitana lo so bene, molto bene, e non sto a dire il perchè.
    Ho già scritto in altri post, quello su Tondo, che non sono affatto contrario al principio e nemmeno nel merito.
    Ho piuttosto una preoccupazione. Quella che si illuda la gente che basti questa nuova architettura istituzionale per risolvere problemi che stanno invece da tutt’altra parte. E che la corsa a chi getta il cappello più in alto con strabilianti ipotesi, sia l’unico effetto reale, ed il fine, politico. Perchè a Trieste è già successo.
    Partendo dal fatto che tutto si può dire, meno che la regione sia o sia stata un freno allo sviluppo di Trieste, perchè ci vorrebbero concreti esempi per dimostrarlo, il pensare che la mancanza di dinamicità, di progettualità, di propensione al rischio da investimento, necessari come il pane quotidiano per un’area che davvero vuole crescere, nascano come per incanto solo modificando i rapporti amministrativo-politici tra la città ed il territorio circostante, mi pare ben poca cosa. Anzi, appunto un’illusione. E’ come cercare di cavarsela rispondendo in tedesco ad uno che ti fa una domanda in giapponese.
    Trieste non vive una condizione appesantita perchè tenuta ferma, frenata, da zavorre esterne. Tutt’altro. Se fosse davvero questa la condizione non avrei dubbi. Maggiore autonomia, maggiore velocità decisionale, maggiore ricaduta. La competizione è globale.
    Ma potrei averne uno, un solo esempio di competizione globale che vede oggi Trieste competere male perchè appesantita da burocrazia e fardelli esterni a se stessa? Non mi si citi la ricerca e tutto ciò che sta sull’altopiano perfavore, se la discussione deve essere seria.

    I risparmi. Vero, teoricamente si dovrebbe spendere di meno nel mantenere, per brevità, meno “poltrone”. Intanto questo risparmio è facilmente quantificabile gia adesso. Non ci vuole molto, tra l’altro per ogni ipotesi (uno due o tre municipi). Un calcolo abbastanza semplice. A quanto ammonta? Che cosa ci si può davvero fare, di innovativo e “svoltante”, con quei soldi? Ed attenzione, non più solo per Trieste città, ma per l’area. Perchè non mi si venga a dire che il risultato alla fine è il drenaggio di risorse dalla periferia al centro, anche se il rischio c’è, eccome se c’è… Allora però, quali le proposte?

    Le sinergie. Nulla le ha vietate sino ad oggi. Non c’è un elemento uno, che già le impedisca. Se non il “particulare” politico e la paura di essere fagocitati. Perchè, dopo, si pensano superati questi impedimenti? Solo perchè l’autorità decisionale diventa unica? Se la risposta e si, allora le paure sono vere ed il rischio è concretissimo. Lapalissiano.

    L’autonomia impositiva. Posto che, come ho gia scritto, una classe ed un pensiero politico che ha amministrato quasi cinquant’anni di Zona Franca dovrebbe aver già dimostrato nei fatti la capacità di intraprendere, lasciando sviluppo e risorse invece che macerie, immagino che non serva a mettere nuove ed aggiuntive tasse. Piuttosto serva a creare condizioni anche fiscali per attrarre investimenti. Cosa del resto già sperimentata. Obiettivo uno, obiettivo due, interreg.. dicono niente? Perchè tutto ad un tratto, con l’autonomia, dovrebbe di punto in bianco nascere una generazione di amministratori più furbi o più accorti che dir si voglia? Trieste è quella città che ha detto di no! alla zona industriale transfontaliera a cavallo del confine che già prevedeva tutto questo. Che ha bloccato protocolli importanti di Osimo. Che ha costruito su questo fortune politiche di pochi. In cosa è oggi, cambiata?

    Massa critica e finanziamenti europei. Degli Obiettivi e di Interreg ho già detto. Vogliamo dire di porto vecchio e Trieste expò (o cos’era..)? Da quale parte (con nome e cognome se possibile) sono venuti i freni? Regione? Pianura friulana? Pordenone o Gorizia?
    Vogliamo dire del porto? L’unica volta che Trieste si compatta è contro il terminal Snam a Monfalcone solo perchè prevedeva il dragaggio del canale di accesso al porto ed era, questo si, visto con timore? Siamo davvero sicuri che il richiamare forze dall’esterno per lo sviluppo portuale sia ciò che si vuole perseguire? Vorrei vedere i progetti e chi li sottoscrive, prima!!

    Potrei andare avanti a josa… ma alla fine del tuo chiarimento leggo: “..rimane sempre uno strumento che offre delle opportunità, quindi dopo bisogna sfruttarlo con le iniziative e le idee imprenditoriali.” Appunto per questo insisto sul: per fare cosa?
    Perchè è evidente che il problema sta appunto nella mancanza oggi! di iniziative ed idee imprenditoriali. E non mancano perchè la “specificità” di Trieste non sarebbe riconosciuta. Mancano perchè non ci sono. Punto.
    Per finire, e mi scuso per la lunghezza, ma il tema è davvero importante anche per i non pochi riflessi in campo regionale, ribadisco di non essere affatto contro l’ipotesi. Vorrei solo che alla gente si parlasse chiaro. E che temi di questa portata non siano lasciati in mano agli illusionisti di professione. Maggiore autonomia vuol dire maggiore responsabilità. Che poco si coniuga col “viva la e po’ bon”.

  19. Marisa ha detto:

    Comunque non dimenticate, come scrive il giornalista Andrea Valcic sul Gazzettino, che non ci sono “figli e figliastri”. Se voi volete l’area metropolitana, dovrete concedere anche al Friuli pari autonomia (da decenni una aspirazione friulana).

    E’ ovvio che è questa la condizione che il Friuli pone per non ostacolare questo vostro progetto. Non è accettabile che una parte della regione abba una alta autonomia e l’altra (la maggioritaria) nulla.
    Nel vostro progetto, tenetene conto.

  20. Luigi ha detto:

    Siccome TERGESTE e la sua ex-Provincia piu’ piccola d’Italia,ci ha “fregato” Gorizia e la sua ex-Provincia,che non sono state mai concepite da Duce,come “VENEZIA GIULIA?” ho sempre saputo,che,la stessa,ha sempre fatto parte del “FRIULI STORICO”?Infatti a Lucinis si parla FRIULANO,mentre a GORIZIA,come,ad UDINE,si parlano i rispettivi Dialetti!!!!!
    “NON CONFONMDIAMO LA STORIA CON LA GEOGRAFIA”:direbbe il Principe Antonio de Curtis (In arte TOTO’).Se non crdete a quello che ho da sempre saputo,consigliatevi,col Vostro mix-FRIULANO-GIULIANO,Sindaco di TRIESTE!!!!(SE il Presidente della Filogica Friulana,DORME PROFONDI SOGNI…non è colpa NOSTRA!!!)
    Cordialmente,
    CUBERLI p.elt.Luigi

  21. Marino Marini ha detto:

    Trieste città Municipale con statuto speciale e massima autonomia come le provincie di Trento e Bolzano, accorpare Monfalcone a Trieste, lasciare che Udine chieda di essere città Metropolitana. aggiungere un alto Municipio non mi sembra così a freddo una buona idea.

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