7 Dicembre 2009

Il Consorzio monfalconese cerca foto di Benito Libassi

Il Consorzio Culturale del Monfalconese è in procinto di realizzare una mostra sull’attività svolta da Benito Libassi.
libassiIl fotografo originario di Noceto, paese del parmense, al termine del secondo conflitto mondiale raggiunge il suoi famigliari emigrati in Eritrea. Ad Asmara completa gli studi e all’età di 16 anni viene assunto da una ditta italiana che si occupava di produrre cartoline postali. Prosegue nel settore fino al 1956 quando decide di imbarcarsi sul mercantile “Giuseppina” e per circa sei anni compie viaggi tra l’Italia, le coste africane e il vicino oriente.
Molte delle traversate sono documentate dagli scatti ora raccolti in album, testimoni della passione che Benito continua a coltivare nei confronti della fotografia. Nel 1964 decide di stabilirsi a Ronchi dei Legionari dove apre, in via Verdi, lo “Studio fotografico Libassi” che gestirà assieme alla moglie per oltre vent’anni. Uomo dalla personalità mite e generosa, serio professionista, dopo i primi lavori in bianconero fu attratto dalla sperimentazione di nuove tecniche fotografiche e nuove forme espressive come la foto pittura. Questa particolare modalità di linguaggio lo ha reso molto popolare, non solo in città: tra i suoi scatti si ricordano i ritratti di molti personaggi “famosi” del mondo dello sport, della cultura e dell’arte, come il pugile Nino Benvenuti, lo scultore Marcello Mascherini, l’attrice Ave Ninchi, il musicista Rodolfo Kubik, i poeti Silvio Domini e Biagio Marin di cui fu anche grande amico. A Ronchi molti ricordano le sue mostre allestite nell’ambito dell’Agosto Ronchese, ma numerose furono anche le occasioni in cui presentò i suoi lavori in mostre collettive e personali, in diverse località.
Alcune sue fotopitture sono esposte in negozi e locali pubblici di Ronchi, altre sono conservate in case private. Ora, grazie alla disponibilità della famiglia, il Consorzio Culturale sta predisponendo l’allestimento di una mostra retrospettiva dedicata a Libassi, in cui saranno esposti molti suoi lavori già noti, insieme ad altri – soprattutto in bianconero – meno conosciuti o inediti. Uno degli obiettivi dei curatori è però anche censire i lavori del fotografo che sono conservati da privati.
Per questo, chi conserva esempi del suo lavoro e attestazioni della sua attività di fotografo – ritratti, foto di paesaggio, istantanee, documenti – è pregato di telefonare al Consorzio Culturale del Monfalconese ai numeri 0481 774844/ 474298 o scrivendo all’indirizzo e-mail: fototeca@ccm.it.

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