4 Dicembre 2009

Lubiana: il mercato dei prodotti a km zero

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Lubiana – Ogni giorno feriale la centralissima Vodnikov trg ospita il mercato ortofrutticolo più importante della capitale slovena. La maggior parte delle bancarelle sono quelle all’aperto che ospitano i venditori di frutta e verdura, di vestiti e fiorai. Lo spazio è veramente grande e ci sarebbe il posto per molti altri chioschi. Il punto è che molti contadini portano i propri prodotti a rotazione e non ogni giorno. Del resto ciò è inevitabile nelle piccole produzioni.
Poi ci sono venditori di formaggi, pane, doci, semenze, frutta secca, carne e mieli, dislocati all’interno del palazzo sul lato orientale della piazza. L’offerta del mercato è completata da una serie di bar, panetterie e latterie che si trovano nel lungo e stretto edificio che si affaccia sul fiume Ljubljanica.
Il mercato è vivace e movimentato, con una forte presenza rurale, costituita per lo più dalle famiglie e dalle aziende agricole delle campagne attorno alla capitale.

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I banchetti che volevamo osservare erano, infatti, quelli delle aziende o semplici famiglie, che vendono i prodotti della proprie terre. Quindi frutta e verdura di stagione e a km zero. Espressione di moda, ma che rappresenta una realtà ben radicata in certi mercati e in certi territori.
Il mercato in sé offre di tutto, quindi se cercate pomodori in dicembre li potete trovare, purtroppo, aggiungo. Per fortuna una buona parte delle bancarelle offre solo prodotti stagionali.
In questo momento dell’anno ci sono bancarelle intere di sole mele, di ogni tipo, colore e prezzo; alcune di queste offrono i succhi di mela e l’aceto di mele preparati in casa. Poi ci sono addirittura le kmetije (fattorie) che vendono solo crauti e rape acide (repa o brovada), diffondendo per tutto il mercato un acre ma piacevole odore. È capitato di vedere anche dei piccoli banchetti con delle signore anziane intente a vendere solo carote e del radicchio del proprio orto. Da segnalare le carote gialle, che ho sempre trovato solo in Slovenia.

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Fra i prodotti di stagione poi dominano le patate, i cachi, i radicchi variegati, le verze, i cavolfiori, i cappucci, le pere. Incredibile l’offerta di molte varietà di rape, veramente di ogni forma e colore. Mi ha sorpreso la presenza dei cavoletti di Bruxelles “domači”, difficili da acquistare, se non industriali.
Nella piazza trova ospitalità anche un distributore automatico di latte fresco (kmetija Mis). Possibilità di acquistare le bottiglie, di fare una carta prepagata e di acquistarne dai 10 dcl in su. Inoltre le istruzioni sulla macchina sono riportate in sloveno, italiano e inglese.

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I rivenditori interni sono presenti ogni giorno. Nelle “latterie” dominano gli yogurt, il burro, la ricotta e il serbo kajmak, formaggio grasso e burroso da accompagnare alla carne alla griglia. Tutti i latticini citati provengono da produttori piccoli, che vivono nei dintorni di Lubiana. Presenti anche alcuni formaggi più particolari di mucca e di pecora. Fra i formaggi vaccini ne abbiamo visto uno rosso al terrano, di un’azienda carsica. Nelle panetterie prevale l’offerta di pagnotte grandi, spesso con i semi. I dolciumi offerti vanno dalla gibanica alla potica, passando per krafen e strudel. Interessanti i rivenditori di semenze, legumi secchi e farine. Una scelta ampissima. Farine di frumento, grano saraceno, mais, segale, avena e orzo. E poi ci sono i venditori di miele, propoli ed altri derivati. Fra i venditori di frutta secca spicca il caco secco, sicuramente di produzione propria.

I prezzi dei prodotti sembrano competitivi, soprattutto per quanto riguarda frutta e verdura di stagione. Alcuni esempi ve li riportiamo di seguito.

I crauti e la brovada si trovano a 2 € al chilo.
Il radicchio di stagione varia dai 2 ai 10 € al chilo.
Il matavilz da 6 a 8 € al chilo.
Le carote costano circa 1 € al chilo.
I cappucci vengono attorno all’euro.
Le mele costano da 0,20 (per strudel) a 1,60 o 2 € al chilo.
Il succo di mele costa 1 € al litro.
Le patate partono da 0,40 € al chilo e arrivano circa a 0,80/1€.
I cavoletti costano 6 € al chilo.
Il burro viene venduto da tutti a 10,40 €.
La ricotta varia fra i 4 e i 4,60 €.
Lo yogurt vaccino costa circa 2,40 € al chilo, mentre quello di pecora viene 6 €.
I fagioli secchi variano fra i 4 e i 12 € al chilo. Ce ne sono moltissime varietà.

Il servizio fotografico è di Ivan Doglia

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31 commenti a Lubiana: il mercato dei prodotti a km zero

  1. DaVeTheWaVe ha detto:

    articolo interessante. e belle foto! fanno venire l’acquolina in bocca!

  2. francesco ha detto:

    basterebbe copiare da Lubiana, coinvolgere l’associazione agricoltori e i vari comuni interessati per realizzare almeno 2 volte alla settimana a Gorizia naturalmente trovare la posizione centrale della città e cosi si potrebbe riportare i cittadini a spendere in città (ma forse anche i vicini di Nova Gorica)cosi si potrebbe vivacizzare anche altre realtà commerciali che mi pare stanno soffrendo è un messaggio per il sindaco dott.Romoli e anche per il presidente dei commercianti so che non è facile ma almeno provare (mai si prova mai si sà).Mastroianni F.

  3. arlon ha detto:

    Bel! Za copiando ghe ne guadagnassimo sai, e a pensar che esisti ancora margini de miglioramento (de comunicazion, distribuzion, etc).. beh, ottimo servizio!

  4. Luigi (veneziano) ha detto:

    Chiedo scusa, ma i prezzi non mi sembrano proprio ultracompetitivi, soprattutto tenuto conto del fatto degli stipendi medi sloveni.

    C’è un tizio che viene a Lido di Venezia (dove abito io) una volta alla settimana col camion/rivendita di frutta e verdura. Oggi ho comprato il radicchio di Treviso (quindi una varietà fra le più care in assoluto) a 6,50 Euro. Il radicchietto andava a 2 Euro. Cinque chili di patate a 4,50 Euro. Le mele Golden delicious 1,50 Euro al chilo.

    Notare bene: questo tizio praticamente si mette col camion a trecento metri da casa mia, e per andare/venire dall’isola deve prendere un ferry-boat che da solo gli costa 48 Euro.

    Luigi (veneziano)

  5. Bibliotopa ha detto:

    i prezzi mi sembrano non molto diversi da quanto pago io al supermercato, ma se si tratta di roba nostrana freschissima, e la qualità è buona, allora può convenire,
    Faccio un giro al Mercato coperto di Trieste lunedì e vi so dire.
    Certo, il burro a 10,40 al chilo vuol dire un pacchetto da 250 grammi a 2,60 . Non so se lo pago così caro, quello che trovo alle coop della miglior qualità, soprattutto in occasione delle promozioni. Bisognerebbe assaggiarlo, per giudicare.

  6. giacomo ha detto:

    La parte centrale del pezzo non sono i prezzi al mercato di Lubiana, ma il discorso è ben più ampio. Si parla di prodotti a km zero, di un rapporto diverso con il proprio territorio, di abitudini alimentari.
    Sarebbe bello che tutti partecipassero (lettori di bora.la) e indicassero dei mercati o delle aziende che vendono i propri prodotti, che sono molti di più di quelli che pensiamo. Si potrebbe arrivare ad una mappatura del territorio, e questo si sarebbe un servizio utile. E’ questo che abbiamo iniziato a fare.
    Per quanto riguarda i prezzi, mi sembra difficile che un piccolo produttore possa competere con la grande distribuzione e la grande industria alimentare, perchè è di questo che stiamo parlando.

  7. matteo ha detto:

    @luigi

    stipendio medio 1000 euro, sono stato l’altro giorno a ljubljana e non mi sembrava che stanno cosi male

  8. matteo ha detto:

    @bibliotopia

    quel burro non te lo pol confrontar con quel del supermercato

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo
    Sono convinto anch’io che in Slovenia non stiano poi tanto male, ma i livelli medi degli stipendi sono di circa il 30/50% inferiori a quelli degli italiani del Nord-Est. Ciò che ho notato è che invece questi prezzi non sono chissà quanto competitivi nemmeno rispetto al rivenditore locale che viene dalle campagne vicino a casa mia, e che vende merce buona.

    E’ vero che non si possono paragonare i prezzi con quelli della grande distribuzione, ma qui non essendoci intermediari non c’è il ricarico fra produttore e il distributore finale, che in genere è di oltre il 100%.

    Qui da noi – escludendo i supermercati – il produttore è il contadino, poi c’è il grossista ed infine il distributore finale: due passaggi con annessi costi di trasporto.

    Mi piacerebbe sapere quanto fanno pagare un litro di latte.

    Luigi (veneziano)

  10. giacomo ha detto:

    latte 1 € al litro
    Ma ripeto i prezzi sono solo una parte della questione

  11. Richi ha detto:

    Mi associo a Luigi, questa volta: questi prezzi a me non sembrano un granche’.
    Nel senso che per gli sloveni non benestanti rimangono alti e per noi non sono proprio il massimo del risparmio, ergo il triestino medio finira’ a spendere quei quattro euro in piu’ sotto casa ma almeno non muove l’auto.
    Rischiano di rimetterci.

  12. Bibliotopa ha detto:

    Diciamo che, se i prodotti sono di qualità, può essere conveniente per i lubianesi.
    Possiamo chiederci indubbiamente come sarebbero qualità e prezzi se si volesse ripetere l’esperienza a Trieste.
    Ma quali prodotti a km 0? gli orti di Coloncovez non so quanto producano ormai, rimangono alcuni produttori carsolini o arriviamo già ai prodotti di Fiumicello, che si trovano al Mercato coperto.

  13. bagarino ha detto:

    I cosidetti ‘Farmers’ Markets’ sono un pò ovunque in Europa (GB, Francia, Benelux).
    Sono d’accordo che i prezzi nell’articolo sono più o meno quelli del supermercato ma preferisco che i miei soldi vanno tutti al produttore / allevatore e non a qualche Srl / SpA che strozza i suoi fornitori… spesso gli stessi presente al mercato…. il latte è un buon esempio (35c al produttore, €1,20+ al litro in supermercato x latte fresco).
    Da non dimenticare che, almeno via da LJ, un buon percentuale della popolazione slovena è autarchica almeno per quanto riguarda la frutta e verdura. Chi fa gli acquisti (di frutta e verdura) in supermercato o mercato spesso appartiene ad un gruppo professionale e ben remunerato. E’ facile vedere che la frutta e verdura occupa molto meno spazio in termini di % dei mq totali in un supermercato a Sezana o Postumia che a GO o TS.
    Esaminando la possibilità di fare un mercato simile una decina di anni fa in un comune grosso alla periferia di UD abbiamo riscontrato grossi problemi con il fisco, GdF e i vari permessi necessari… veramente un campo minato. Forse le cose sono migliorate adesso ma a vedere il trattamento della cooperativa dei pescatori a TS (che ha commiciato la vendita diretta al pubblico tagliando fuori le pescherie) non credo. Per le autorità, come nel riordino fondiario anni ’80, e più facile trattare con 5 o 6 grossi che 500 o 600 piccoli. Peccà.

  14. matteo ha detto:

    @luigi

    dimentichi che la maggioranza della popolazione della slovenia abita in periferia e in campagna, i prodotti del orto se li fanno da soli, basta andare a farsi un giro attorno alla periferia di ljubljana per farsi un idea, la città è piena solamente quando ci sono gli studenti universitari, d’estate è semivuota

    dipende dallo stipendio, la media in italia è sui 1300 euro, la media slovena è di 1000 euro, un enorme differenza non ce, si le imposte sulla busta paga in slovenia sono piu alte

  15. matteo ha detto:

    a si, con quale supermercato confrontate?

  16. Milost ha detto:

    Da che io ricordi, alle sette e mezzo del mattino al mercato coperto di Gorizia ci sono tutti i contadini che volete, con un’offerta piuttosto diversificata di prodotti ortofrutticoli ( incluse autentiche rarità). I prodotti sono rigorosamente chilometro 0. Chiude alle 10 e mezzo. Analoga esperienza c’è anche la mattina del sabato a Nuova Gorizia.
    I clienti dei contadini sono persone che vogliono prodotti freschissimi, che si dattano alla stagionalità, che amano i sapori locali: sui prezzi devi fare attenzione, si fa un giro e si confronta, sennò che mercato è? Anche i rivenditori fissi, poi, hanno i prorpri riformitori di prodotti nostrani, e anc he in quel caso l’espertienza insegna dove andare. Ovvio che se hai fretta meglio un sacchetto di insalata già lavata al supermercato. Meglio niente, dico io.

  17. francesco ha detto:

    a Giacomo ti do pienamente ragione aggiungendo quello che ho già ripetuto in diverse occasioni,anche ai commercianti,forse ci guadaniamo anche in presenze,che mi pare in centro città mancano,giustamente Giacomo parla anche di rapporto con il territorio e questo va al di là del prezzo si del prezzo no,e poi si comprerebbe quello che serve,al market vai per comprare un chilo di mele e poi vai fuori con il carrello pieno.francesco

  18. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    Se i dati che hai postato sono corretti – stipendio medio italiano 1.300 Euro, stipendio medio sloveno 1.000 Euro – mi pare assai singolare affermare come fai tu che “un’enorme differenza non c’è”. C’è esattamente una differenza del 30%, per cui mi aspetterei dei prezzi minori in Slovenia almeno del 30%. E invece devo dire (questo è un discorso più generale) che tutte le volte che vado in Slovenia trovo dei prezzi in linea con quelli delle mie parti. Per cui mi domando: ma gli sloveni come fanno ad arrivare a fine mese?

    Ad ogni modo, vedo che il latte a km zero viene pagato 1 Euro al litro: esattamente lo stesso identico prezzo fatto pagare ai mercati a km zero che ci sono dalle mie parti, con l’unica avvertenza che qui il contenitore devi portartelo tu da casa.

    Questo perché i mercati a km zero esistono in varie località del Veneto, sia in provincia di Verona, che in provincia di Vicenza che in provincia di Treviso.

    Il punto è però che in questi mercati (io ho visto quello di Montebelluna) i prezzi medi sono SEMPRE INFERIORI rispetto a quelli dei normali negozianti, e MEDIAMENTE INFERIORI anche rispetto a quelli del supermercato.

    Qui vicino a casa mia – poi – c’è un supermercato che vende il latte a 0,70 Euro al litro. Questo latte è commercializzato dalla società “Piccole Dolomiti” di Vicenza (un marchio della Centrale del Latte di Vicenza) e sull’etichetta c’è scritto che è totalmente latte italiano.

    Luigi (veneziano)

    PS Ho da vent’anni un piccolo appartamento nel comprensorio del Civetta, e nel tempo ho notato parecchi sloveni sulle piste e parecchi macchinoni. Questa è gente che non vive certo con 1.000 Euro al mese…

  19. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ bagarino
    Mi incuriosisce la cosa che hai detto sulla cooperativa dei pescatori di TS. Me la puoi approfondire un po’?

    Grazie.

    Luigi (veneziano)

  20. effebi ha detto:

    ma questo di lubiana è il primo esempio assoluto al mondo ? mah.
    comunque a trieste, al “distributore” il latte è a 1 eu (minchia !)

  21. matteo ha detto:

    @luigi

    sei stato in qlandia?

  22. bagarino ha detto:

    @ bagarino
    >>Mi incuriosisce la cosa che hai detto sulla >>cooperativa dei pescatori di TS. Me la puoi >>approfondire un po’?

    Più facile un link… in sostanza x mandare la cooperativa in difficoltà è stata soggetta ad una serie di controlli severissimi come avesse disturbato qualche gruppo con potere…

    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/07/21/NZ_15_SPAL.html

  23. Luigi (veneziano) ha detto:

    @ matteo

    No: non sono mai stato da Qlandial Lì i prezzi come sono?

    L.

  24. enrico maria milic ha detto:

    in italia, che mi risulti, i più grandi promotori dei mercati dei contadini (anche qua chiamati spesso “farmers market”) sono:

    – coldiretti e la collegata fondazione campagna amica ( http://www.campagnamica.it , per cui, a titolo di chiarimento, sto lavorando come consulente)

    – e slowfood

  25. LUCIO ha detto:

    A Pieris(Gorizia) il latte crudo lo pago a 0.80 al litro.

  26. thedilumumba ha detto:

    è fuori tema,ma io sto diventando ricco evitando le coop

  27. toro seduto ha detto:

    Il latte al supermercato Tuš (marchio Tuš) costa EUR 0,56 il litro.

  28. matteo ha detto:

    @luigi

    dipende dal prodotto, tus ha anche le pompe di benzina e da sconti al litro con la carta del upermercato, mercator resta il piu vecchio, un kg di pane costa al massimo 2 euro anche in panetteria

  29. matteo ha detto:

    non so se posso ma posto il sito in italiano

    http://www.qlandia.si/it/novagorica

  30. ongo ha detto:

    attenzione ci sono anche i furbi … una “contadina” delle vicinanze di capodistria acquista frutta/verdura all’ingrosso al mercato a ts e poi rivende (a che prezzi poi!) sul suo stand del mercato di kp …

    tta/verdura a

  31. DaVeTheWaVe ha detto:

    @matteo: sei stato in qlandia?
    pensavo che fossi un invito a andar aff— =) ahahahah!

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