4 Dicembre 2009

Anche Seganti sostiene il progetto di Trieste area metropolitana

Trieste dall'altoIl Piccolo di oggi riporta le dichiarazioni dell’Assessore leghista Federica Seganti che, anche lei come Tondo, si schiera a sostegno del progetto di creazione dell’Area Metropolitana di Trieste.

Un disegno di legge regionale sarebbe pronto e prevederebbe, con la creazione dell’Area Metropolitana, la scomparsa della Provincia, dei Consigli Comunali e dell’Ezit. Ricordiamo come le Aree Metropolitane siano previste da un quadro normativo, tra cui la Legge Calderoli del 2009. Questo insieme di leggi prevede per le Regioni a Statuto Speciale che siano proprio le Regioni a definire i poteri dell’Area Metropolitana e gli strumenti di tutela della rappresentatività dei territori più deboli, come per esempio quelli a maggioranza slovena in Carso nell’attuale Provincia di Trieste. Sarebbe la stessa Area Metropolitana a decidere il funzionamento interno, come la composizione e la ripartizione dei poteri tra eletti dai cittadini e Giunte di governo dell’Area. Inoltre, l’Area Metropolitana potrebbe gestire direttamente il Porto, facendo scomparire l’Autorità Portuale.

Scrive Il Piccolo:

Seganti precisa inoltre che i consiglieri sarebbero 40 e che, nel nuovo organismo, «verrebbero inglobate anche le funzioni dell’Ezit, sia di tipo gestionale che urbanistico». A salvarsi, invece, municipi e sindaci: «Rresterebbero operative le case comunali e si voterebbero comunque i primi cittadini». E il presidente? «Non è stata ancora definita la carica ma toccherebbe al sindaco di Trieste».

LE PROPOSTE Il presidente della Regione, annunciando ieri la novità in un’intervista tv, ha tuttavia commentato: «Non so se questa sia la soluzione dei problemi del capoluogo giuliano». E ancora: «La soluzione passa soltanto per la coesione di una regione così piccola». Un’apparente frenata che non preoccupa l’assessore: «Siamo solo alla fase delle proposte, le porteremo avanti, discutendone in maggioranza. Sarò ben contenta, su una materia non facile, di contare su contributi puntuali mirati a risolvere i problemi concreti dei cittadini».

I VANTAGGI Ma che vantaggi può produrre la città metropolitana per l’area triestina? «Sicuramente riusciremmo a semplificare questioni gestionali e urbanistiche e a realizzare interventi omogenei sul territorio. Ma ci sarebbe anche la possibilità di risparmiare sulla spesa in alcuni settori delle autonomie locali e di favorire maggiori introiti in relazione alle funzioni svolte. L’intenzione – anticipa la Seganti – è di dare alla città metropolitana più competenze e, di conseguenza, più fondi».

IL REFERENDUM Come arrivarci? E in che tempi? Sarà necessario un referendum, «che non prevede quorum», per sondare la volontà dei cittadini di Trieste e provincia di cambiare radicalmente assetto istituzionale. Quanto ai tempi, la Seganti ritiene «difficile» che la città metropolitana possa nascere prima del voto del 2011 ma entro la legislatura sì, «si può fare». Insomma, il progetto già inserito nella riforma Iacop del 2006 e rilanciato da Uberto Fortuna Drossi, il Cittadino che ha creato un comitato ad hoc e steso una legge di iniziativa popolare, entra nell’agenda della giunta Tondo. C’è già il via libera del sindaco Dipiazza. Che si preoccupa delle reazioni dei sindaci sloveni: «Non so come la prenderanno». Ma non ha dubbi: «Sono favorevole».

Il Sindaco Roberto Dipiazza ha detto: «Non si può non essere favorevoli». Mentre i maligni malignano che Seganti si stia muovendo su questo fronte per preparare la sua nuova candidatura a Sindaco di Trieste, per conto della Lega, nel 2011.

(chiarimento: chi scrive fa parte del Comitato per l’Area Metropolitana della Venezia Giulia)

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2 commenti a Anche Seganti sostiene il progetto di Trieste area metropolitana

  1. Julius Franzot ha detto:

    L’ area metropolitana mi sembra un’ottima idea, ma a patto che non entri in collisione con l’Euroregione. Se serve a tagliare i costi di una Provincia parassitaria e clientelare, ben venga, ma se serve a rinchiudere Trieste entro i “sacri confini” della”patria” itagliana, allora che si vada a fare uno spinello!
    Non vorrei che fosse uno degli ennesimi cavalli di Troia che ci vengono propinati, al fine di impedirci di guardare oltre agli innaturali confini entro cui ci hanno costretto nel 1918. Vedasi quello che accade con i treni, non mi si dica che non fanno apposta per isolarci dal retroterra naturale!

  2. Marcus ha detto:

    L’area metropolitana NO SE POL far per legge.
    Questa legge xe legada allo stato del TLT, che giuridicamente esisti e che solo de fatto xe amministrado dal Italia.
    Tutto ciò significa che il confine del TLT xe alle foci del timavo e la finisce la giurisdizion provvisoria italiana.
    Detto questo, per esempio se poderia far l’area metropolitana tra Udine e Gorizia, la xe un altro stato (Italia) con altre leggi.

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