30 Novembre 2009

Il Montedoro Freetime inaugura l’area Freetime

Lavori in corso
La galleria con le immagini si trova sul sito di DaVeTheWaVe
Oggi 28 novembre, a sei mesi e mezzo dall’inaugurazione iniziale, ritorno sul luogo del delitto, al Montedoro Freetime, per raccontarvi l’apertura della zona Freetime (tempo libero).
Devo ammettere che arrivo quasi a festa conclusa, sempre perchè il mio freetime è quello che è, e preferisco utilizzarlo in altri modi.

La festa cominciava alle 1730, e quando arrivo verso le 1915 c’è ancora abbastanza gente in giro per il centro. E ripensando alle mie non numerose visite, questo è certamente il momento in cui registro il record di clienti.

Mi dirigo subito verso il centro del centro, ai tappeti mobili. All’imboccatura di questi, un assembramento di persone, per un motivo che da lontano non capisco. Mi avvicino e ecco là: un bambino in lacrime, ha perso il cordino del suo palloncino gonfiato ad elio, il quale, ovviamente si è appoggiato al soffitto. Un commesso, prima con il manico della scopa, poi anche con una scaletta, si prodiga eroicamente per riportarlo al bambino. Ecco che ci riesce e lo restituisce. Applauso del pubblico. Sicuramente il momento più emozionante della serata.
Salgo al piano superiore. Non mi spiego bene l’architettura, perchè immaginavo che l’area fosse ben più grande: credo che non copra l’intera superficie del piano inferiore, e quindi non mi fa un’impressione di ampio spazio.
Ai lati dell’apertura ovale sono disposti quattro ristoranti e le due sale del Family Park e del Karting.
I ristoranti, nonostante sia il giorno di apertura, non sono affatto pieni, anzi, uno ha ancora le sedie appoggiate sopra i tavoli; pessimo. Sono presenti BiCu con le birre artigianali, il fast food Fricandò, Giò Mangia cucina italiana, e ancora uno del quale ho perso il nome. Due simpatiche hostess mi offrono un bicchiere di succo di frutta.

Entro nella zona Karting; nell’area è stata ricavata una pista sulla quale circolano dei go kart elettrici. Quando arrivo c’è una fila di ragazzi pronti a diventare nuovi “Sciumàcher”: li capisco, anche a me viene voglia di provare. Oggi e domani infatti il giro è libero. Da martedì in poi il prezzo è di 15 Euri per 10 minuti di corsa. Non propriamente popolare…
Comunque tutti i kartisti sono in attesa, i tecnici stanno lavorando sulle balaustre della pista, e gira solo uno di loro che fa vedere a tutti quanto è bravo a fare le svise. C’è anche un cartello “Lavori in corso ci scusiamo per il disagio”.

Passo alla zona Family Park. Io credevo che ci fosse solo il pattinaggio sul ghiaccio, invece ci sono anche i giochi gonfiabili, un materasso per fare i salti, una zona videogiochi (argh…) e un bar.
Arrivo proprio all’inizio di un’esibizione di balletto: tutti si fermano a guardare le ballerine e io invece mi soffermo a guardare la pista di pattinaggio. Anche qui mi hanno ingannato: non è ghiaccio. È di plastica. E non è fredda.
Tanto meglio, così non si consuma energia per raffreddare inutilmente una pista di pattinaggio; però se lo avessero chiamato “Plastic Skating” l’avrei trovato più corretto.
Anche qui oggi e domani l’ingresso è libero, poi da martedì saranno 5 Euri per quaranta minuti. Non poco…
——
Leggo su Mark Up un articolo di Paltrinieri, Baraldi e Malagutti di Cbre-Espansione Commerciale, che gestiscono il centro commerciale. Copincollo alcune frasi e commento:
– “Il complesso non è l’ennesimo tempio dello shopping e il solito luogo dove fare la spesa, ma un progetto che si arricchirà nel prossimo futuro di un centro benessere con piscine e giochi d’acqua interni ed esterni, oltre che di un hotel a quattro stelle con 138 stanze e suite.”
Son passato a vedere lo stato dei lavori dell’hotel e del centro benessere: siamo ancora lontani dal fare il “Likoff” (festa che si fa quando si chiude il tetto della casa in costruzione).

– “L’intervento immobiliare, che ha comportato il rimodellamento del versante nord-ovest della collina di Monte d’Oro, […] è caratterizzato […] anche da un ridotto impatto ambientale grazie alla scelta dei materiali e dei colori delle facciate, oltre che per la sua dotazione tecnologica. Il centro commerciale, infatti, è contraddistinto da una copertura in vetro e legno, da un sistema di recupero delle acque meteoriche per l’irrigazione e gli scarichi delle toilette, un sistema di climatizzazione ad alta efficienza e free-cooling e illuminazione a basso consumo […]. Per la realizzazione del complesso più di 250 piante d’ulivo e querce sono state numerate, catalogate, trapiantate e accudite per quasi tre anni e quindi ripiantate in loco insieme a oltre 300 nuove piante su una superficie complessiva adibita a verde di 40.000 mq.”
Mi pare che questo centro abbia invece un grande impatto ambientale. Il fatto che abbiano ripiantato 250 piante di ulivo non li scusa per il “rimodellamento” della collina. Siamo per fortuna lontani da interventi e impatti tipo rigassificatore, ma la bella collina di Montedoro non c’è più, punto.

– “[…] Montedoro come luogo di shopping, di convenienza, di divertimento e intrattenimento dove il cliente è protagonista, continuamente stimolato dall’apertura periodica di nuove proposte commerciali che, con una certa regolarità, possono offrire elementi di novità e rappresentare un motivo d’interesse per frequentare il centro.”
Sono passati solo sei mesi, è vero, ma i negozi non aperti quella volta, sono ancora chiusi adesso.
Adesso vedremo con quali tecniche cercheranno di trasformarmi da cliente a protagonista…

Comunque, adesso come alla prima apertura, l’impressione è che, anche stavolta, abbiano aperto in fretta e furia, stavolta per arrivare in tempo con gli acquisti natalizi: infatti i lavori non sono ancora terminati.
Bagni senza porte, stanze piene di materiali, secchi di vernice lasciati negli angoli, sono tutti dettagli, ma non fanno una grande impressione.

Ora, spero sinceramente che gli affari vadano bene, non tanto per le catene commerciali, quanto per i commessi, che risentono per primi del momento economico negativo.

[Update]: altri articoli su montedoro: Inaugurazione e immagini, Update, Al centro del centro

Tag: , , , , .

13 commenti a Il Montedoro Freetime inaugura l’area Freetime

  1. T. Patoco ha detto:

    ma Fricandò xe un fast-food de frico?
    ..savevo mi che continua le invasioni furlaniche…

  2. fluido ha detto:

    ” da un ridotto impatto ambientale ”
    ma dove? se i ga smantellado mezzo monte, me ricordo le case e le stalle che iera la, sempre pien de prataioi in questa stagion visto il “concime” delle vache. e volemo giudicar il lato estetico? tubi arancion ocra e pareti de fero ruzini, che bel ciò.
    sarà comodo, sarà grande quel che te vol, ma ghe iera tanto spazio nella zona ex aquila za devastada che i lo podeva meter la, per non parlar dei capanoni in cemento che ga invaso la vale, ma l’italia non iera il bel paese, il paese degli artisti, degli architetti de quei che fa le robe bele. me par che il gusto estetico se ga perso. pecà

  3. bagarino ha detto:

    Mi dispiace anch’io per i commessi… ma che tristezza! Non ho idea che vuoto esistenziale Il Freetime di Montedoro va a riempire ma è un tempio all’idiozia che serve soltanto ad amazzare gli ultimi negozi in centro città prima di morire anch’esso. Davvero siamo nel 476 d.C e i Barbari sono alle porte. Un ‘Dubai World’ ‘alla triestina’ ma con le palme di plastica e, almeno in parte, messo sù da un gruppo (Coop Nordest) che si vanta di avere una coscienza sociale ed ambientale…. andate a c******!

  4. DaVeTheWaVe ha detto:

    @T. Patoco: gavevo pensado anche mi… fricandò sarìa le luganighe de vienna cotte nella pasta sfoglia. cussì i le ciama in olanda per presempio.
    comunque i cusina pizzette e kebab e robe cussì.
    ciau

  5. massimiliano ha detto:

    iera mejo rader al suolo l’ezit e farlo là.

  6. Fabio Turel ha detto:

    Ormai che l’hanno costruito, bene o male che sia stato fatto, spero che riesca a navigare oltre questa lunga fase di avvio e abbia successo. In fin dei conti è uno dei pochi investimenti rivolti direttamente ai consumatori che siano stati fatti in provincia negli ultimi anni.

  7. DaVeTheWaVe ha detto:

    @fabio: investimenti rivolti direttamente ai consumatori
    no i me ga miga ripiturado casa!
    in cambio vogliono che tu vada a spendere!

  8. fabio ha detto:

    ok l’espressione non era felicissima, chiamiamole ‘novità commerciali di un certo rilievo’ che forse va meglio. La sostanza è che almeno là qualcosa si è mosso…

  9. ongo ha detto:

    credo che il destino della ristorazione sara’ molto simile a quello delle torri … consultando loro listini prezzi, s’intende

  10. Marcos ha detto:

    Gratuita la frase “per fortuna non si spende in energia elettrica”. Trieste aveva bisogno di una pista di ghiaccio (la più vicina è a Pontebba o quella di Lubiana), soprattutto dal momento che nel pattinaggio ha tradizione. Non aveva bisogno di quella merda invece!

  11. DaVeTheWaVe ha detto:

    @marcos:
    hai ragione, “forse” ci sarebbe bisogno di una pista del ghiaccio, ma ci vuole una struttura sportiva, mica una roba che sta dentro un centro commerciale!
    in un posto del genere non si potrebbero formare pattinatori veri. sicuramente non a 5euro ogni 40 minuti.
    continuiamo piuttosto con la tradizione del pattinaggio a rotelle, nella quale siamo super bravi!

  12. stefano ha detto:

    grandi un centro commerciale senza un bancomat, è la prima volta che mi capita!!!!

  13. Bambi76 ha detto:

    Io ho lavorato all’ipercoop da marzo a maggio poi a casa come tanti altri colleghi per fortuna (si fa per dire) sono riuscita a rientrare dove lavoravo prima cioè un altra catena di supermercati tramite agenzia interinale almeno ci sono clienti !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *