29 Novembre 2009

“Il Consorzio universitario nasconde i dati di un bilancio da 23 milioni. Nelle aziende partecipate vomitevoli catene parentali”

tavolo“Riteniamo fallimentare ed irresponsabile la gestione del Consorzio perchè ha investito tanto – 23 milioni di euro – e male per cui, politicamente, ci attendiamo la rimozione di questo Cda per palese incapacità gestionale se è vero,come è vero, che gli studenti diminuiscono di anno in anno”.
I Radicali puntano il dito contro il Consorzio per lo sviluppo universitario di Gorizia. Gestione non oculata, bilanci non pubblicati su internet, impegni di spesa che non vengono resi pubblici, interventi poco incisivi: queste le principali accuse nei confronti dell’ente che si occupa della promozione della presenza degli atenei di Trieste e di Udine in città.

Ne abbiamo parlato, in dettaglio, con il segretario dell’associazione radicale Trasparenza è partecipazione, Lorenzo Cenni.

Come mai l’associazione Trasparenza è partecipazione sta concentrando le forze sull’operato di questo ente?

Gorizia ha poche opportunità di sviluppo socio-economico, fatta salva l’opzione geriatrica. Noi Radicali, e Pietro Pipi in particolare come ex studente di Scienze internazionali e diplomatiche, crediamo che l’università sia uno dei possibili driver di sviluppo alternativi alla Casa di riposo unica! L’ente in questione e’ strategico per lo sviluppo universitario.
Inoltre è partecipato sia da Comune che Provincia più Camera di commercio. Questo ci permette di tentare di dimostrare che non è una iniziativa contro destra o sinistra, per noi indifferenti in quanto soci da sempre nel malaffare, ma una battaglia per la difesa del diritto e del futuro dei nostri figli. Non sappiamo criteri di selezione del Cda, quanti soldi prendono e quanti ne gestiscono, a favore di chi, con che garanzie per il mercato… Di sicuro c’e’ che gli studenti diminuiscono.

E’ l’unica realtà locale a non garantire trasparenza su incarichi e retribuzioni?

Assolutamente no. Abbiamo fatto un censimento casereccio sui siti delle aziende pubbliche e nessuna rispetta la legge. I riferimenti normativi sono tutti richiamati nella petizione. Va detto che se I primi a non rispettare la legge sono le istituzioni – Comune, Provincia e Camera di commercio – è naturale che il resto segua a ruota.

Secondo voi, nonostante le reiterate richieste, come mai non è ancora stata fatta chiarezza su questa realtà?

Trasparenza vuol dire far conoscere realtà che è meglio nascondere. L’opposizione di “regime” non ha interesse a
fare luce perchè le regole del gioco della partitocrazia vanno rispettate.
Due esempi: a) retribuzione premio produttività dirigenti pubblici. Si parla di centinaia di migliaia di euro l’anno! Sul sito internet il contribuente dovrebbe poter sapere cosa hanno fatto questi “dipendenti” di così importante oltre la loro attività ordinaria. Fate voi… Se come contribuente non leggo cose straordinarie mi sento legittimato a pensare che sia una mancia per aver coperto ed assecondato le richieste dei partiti.
b) Provate a chiedere un elenco dei dipendenti assunti a tempo indeterminato, per non parlare delle consulenze, alle aziende partecipate e scoprirete una vomitevole catena parentale.

Come mai non sono ancora stati resi pubblici i dati sull’utilizzo dei fondi a disposizione del Consorzio?

Non voglio fare il moralista o il dietrologo. Devono pubblicare il bilancio e gli impegno di spesa ma non lo fanno. Il perchè va chiesto all’avvocato Agostinis (presidente del Consorzio universitario, ndr) ed al dirigente del consorzio.

Stiamo parlando di poche migliaia di euro o di finanziamenti importanti?

Ballano 23 milioni di euro ma non si sa chi lo mette, chi li gestisce e chi li prende.

Quali iniziative intendete portare avanti?

Petizioni popolari.

Tag: , , , , , .

16 commenti a “Il Consorzio universitario nasconde i dati di un bilancio da 23 milioni. Nelle aziende partecipate vomitevoli catene parentali”

  1. guido ha detto:

    23 milioni di euro sono una cifra enorme!

  2. Luca C. ha detto:

    Le tesi sostenute dall’associazione “trasparenza è partecipazione” sono sacrosante. La trasparenza viene tanto millantata ma poi nei fatti non viene applicata nonostante le specifiche leggi. La non trasparenza, è’ evidente, scontato, lampante che si verifichi solo perchè vi è qualcosa da nascondere, o la non convenienza a mostrare tali dati. Io credo che tutti gli atti pubblici debbano essere accessibili, e in paricolare: i bilanci pubblici (comunali etc), assunzioni e stipendi e credo che debbano essere direttamente accessibili sui siti internet delle relative amministrazioni.

  3. Cristiano ha detto:

    Abominevole.

    Ma a capo del consorzio c’e’ semper quello stesso figuro maligno, il Fornasir?

    non sarebbe il caso che qualcuno cominci a far scattare qualche denuncia?

  4. Cristiano ha detto:

    No, scusate, c’e’ anche scritto, e’ Agostinis adesso.

    Brunetta, se ci sei, facci un colpo!

  5. alpino ha detto:

    che schifo…inettitudine pazzesca..prima viene colpito il presidente dell’Aereoporto di Ronchi per gestione fallimentare ora il polo universitario goriziano, il cerchio si chiude e torniamo sempre al solito punto: Gorizia città e realtà priva di capaci dirigenti ed imprenditori…il tutto va ad aggiungersi alla pessima gestione dell’Azienda Fiere ora diventata un vuoto concentrato di capannoni inutilmente restaurati…
    Tutto ciò si riperquote sulla qualità delgli insegnamenti ad esempio il SID considerato a suo tempo eccellenza ad oggi vacilla sotto i colpi di Forlì

  6. Marisa ha detto:

    Quanto è costata alla Comunità goriziana
    il trasferimento a Gorizia del triennio di scienze dell’architettura (Università triestina)?
    ————————

    15 MARZO 2009 – IL PICCOLO – Ed. di Gorizia – Regione – pagina 13

    TITOLO: UNIVERSITA’ – Architettura, tappa Gorizia, obiettivo Udine

    Sottotitolo: Il trasferimento del triennio è legato a difficoltà economiche e di organici “non regolamentati”

    di GABRIELLA ZIANI

    E’ la speranza di trovare uno scalino da salire (Gorizia) e una fune di salvataggio (Udine) a muovere con tanta decisione la facoltà di Architettura fuori dalla sua naturale sede di Trieste, pur stabile come affiliazione ufficiale. Il voto del consiglio di facoltà che l’altro giorno ne ha decretato lo spostamento dello zoccolo triennale e non del biennio specialistico potrebbe avere questo intento. Sarebbe nel vivo interesse dei docenti stessi che hanno optato, a sorpresa, in questa direzione. Sul dissenso generale è piombato anche un rovente diniego politico, come se si trattasse di una fuga, di uno scippo, di uno spreco. Il preside Giacomo Borruso si dice “sconcertato” dal clamore. Ma perché Architettura vuole davvero spostarsi? Bastano le entusiastiche strattonate del sindaco di Gorizia a giustificare l’operazione? In realtà Architettura ha in Gorizia solo un utile scostamento per meglio raggiungere la vera meta, un conveniente sposalizio con l’Università di’Udine. Che deve risparmiare e smagrire come tutti, che dichiara pubblicamente di essere sottofinanziata rispetto a Trieste, che è altrettanto tallonata da Gorizia perché non abbandoni il campo Ma che, soprattutto, non essendo gravata da quel 90% di spesa per il personale che a Trieste blocca assunzioni e turn-over, e più interessante per chi ha esattamente il problema di assumere. Su questo meccanismo mobile la facoltà di Architettura spera di trovare una via di fuga alla propria situazione: andando a Gorizia avrebbe i finanziamenti che le mancano (se le promesse non svaniranno) e, la possibilità di sinergie concrete con 1’ateneo udinese, dal quale ricevere prima di tutto la possibilità di avviare concorsi per docenti.
    Ogni facoltà dovrebbe avere non meno 50% di docenti di ruolo rispetto all’organico totale per dare lo stop a un esercito di esterni a contratto. Architettura ha un organico di 76 titolari. Di questi solo 12 sono docenti di prima e seconda fascia, 6 i ricercatori, uno è professore emerito, in totale 19. I docenti a contratto sono la stragrande maggioranza: ben 57
    ———–

  7. massimiliano ha detto:

    marisa, scusa: cosa c’entra la “comunità goriziana”? non torniamo al “lamento istituzionalizzato”, ti prego.
    penso che gorizia ci guadagni in termini di indotto (mensa, baretti, affitti eventuali, etc..)
    i problemi sono politici ad altro livello e con altri scopi reali.
    gorizia ha solo da guadagnarci, credimi.

  8. Richi ha detto:

    Marisa, fammi capire.

    Se si sposta qualcosa VERSO Trieste, e’ la solita discriminazione che taglia fuori gli altri corregionali.
    Se si sposta qualcosa DA Trieste invece non va bene perche’ gli altri corregionali devono pagarla.
    Mettersi d’accordo con se stessi no, eh?

  9. Marisa ha detto:

    O.K. Ma quanto hanno sborsato fino ad ora? E’ una cifra segreta o si può conoscere? Non credi che magari con la stessa cifra si poteva fare a Gorizia qualcosa di più importante e con una ricaduta più forte? O vi accontentate di avere i baretti con gli studenti e un maggior numero di appartamenti affittati agli studenti?

  10. lànfur ha detto:

    Marisa ha ragione: facciamo caserme, quelle si che servono. Magari anche carceri, una bellissima industria chimica o carpenteria pesante. Guardiamo avanti signori!

  11. massimiliano ha detto:

    ok, ma siccome nel contesto gorizia ci sta guadagnando, non vedo il problema. si puo’ discutere sulla scelta, ma non in termini goriziani. o vogliamo lasciare via alviano stile cattedrale nel deserto?
    chiedi – ad esempio – al proprietario del bar dell’università, se la cosa gli ha dato tanto fastidio…

  12. Marisa ha detto:

    @ Richi

    ….Trieste non fa mai niente per generosità!
    E il triennio è stato traferito a Gorizia….solo perchè così andava bene a TS.

    Quando si fa un bilancio, da una parte abbiamo i costi (i finaziamenti goriziani) e dall’altra i ricavi (ricadute positive su Gorizia). Richiedo: quanto è costato a Gorizia il trasferimento di questo triennio?

  13. Marisa ha detto:

    @ LANFUR

    Un centro internazionale nel campo del restauro (pittura, scultura), tanto per fare un esempio, non sarebbe stato molto più interessante e utile per ottenere visibilità, di un anonimo triennio di scienze dell’architettura? Oppure nel campo della cinematografia, visto che avete anche il DAMS? Lascio spazio alla fantasia…

  14. Richi ha detto:

    Marisa, invece a Udine fanno tutto per generosita’? In base a cosa? Ma che ragionamento e’?

    Vorrei citarti uno spezzone di un’intervista alla friulanissima Alessandra Guerra, negli anni novanta quando le chiesero delucidazioni sul campanilismo Trieste-Udine: “Per l’amor di Dio! E’ una polemica che serve a tenere su solo quattro politici spiantati che altrimenti non saprebbero di cosa parlare!”.

    Avvisami quando arriva Braveheart a scacciare gli alabardati.

  15. Marisa ha detto:

    @ Richi

    ci imprestate uno dei tanti Braveheart (patriota) di cui è strapiena Trieste?

  16. alpino ha detto:

    @Marisa..
    in Italia abbiamo la scuola numero uno al mondo per il restauro patrocinata dalle belle arti dove si svolgono master è dottorati…stanno chiudendo i corsi di laurea perchè lo stato non finanzia più, quindi è inutile che mettiamo una scuola di restauro sarebbe cosa inutile come una scuola di pizzi e merletti…le eccellenze non te le inventi dall’oggi al domani solo perchè hai un capannone vuoto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *