25 Novembre 2009

Ecco la delibera che cancella il Punto nascita di Gorizia

Ecco la delibera che sancisce la cancellazione del Punto nascita di Gorizia. La giunta regionale ha previsto, nel Piano socio-sanitario 2010-2013, che l’Azienda sanitaria Isontina disponga di una sola sede con ricovero e Punto nascita per quanto riguarda il reparto di Ostetricia e ginecologia.
Alla luce dei numeri, che vedono Monfalcone in netto vantaggio rispetto a Gorizia in fatto di nascite, sembra ormai automatica la cancellazione della possibilità di nascere al San Giovanni di Dio.
Altre novità, ricomprese nel piano che riportiamo qui di seguito, non fanno dormire sonni tranquilli, a partire dalla cancellazione dei posti di degenza per i reparti di Cardiologia e Oncologia.

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+++Nasce il comitato “Voglio nascere a Gorizia” per la salvaguardia del Punto nascita+++

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16 commenti a Ecco la delibera che cancella il Punto nascita di Gorizia

  1. Morgan ha detto:

    E perchè non spostare tutto a Gorizia visto che da Monfalcone si può andare facilmente a Trieste?

  2. pianoinclinato ha detto:

    Morgan, geniale…
    ma avremo la forza per far passare questa idea???

  3. Franz ha detto:

    In tutto questo marasma sanitario di tagli e ridimensionamenti delle piccole realtà nessuno si scandalizza e si straccia le vesti perchè in regione esistono due policlinici universitari: questo è lo spreco vero!

  4. Marisa ha detto:

    Franz…..per favore! Non scrivere cavolate!

    Se a Gorizia, cittadina di 33 mila abitanti, nell’ospedale cittadino hanno luogo un numero di parti troppo basso per tenere aperto il punto nascita……cosa cavolo c’entrano le facoltà di medicina! Il “reparto maternità” dell’Ospedale di Gemona e dell’Ospedale di Cividale del Friuli, lo sai da quanti anni è stato cancellato? Eppure a Cividale fa riferimento tutta la Slavia friulana….e Gemona serve un bel pezzo della pedemontana friulana.

    E del resto, se permetti, quanto si sta ad andare da Gorizia a Monfalcone in auto? 30 minuti? La distanza chilometrica tra i due ospedali è di circa km 22 (calcolato su Google!)……

    Tutto qua è il problema: pochi parti a Gorizia, e a 22 chilometri un altro ospedale con un altro punto nascita…..

  5. nuvola ha detto:

    si ma visto che la struttura c’è, il costo sono i medici/ infermieri? e quindi o li licenzi o il costo resta se li sposti a monfalcone. cos’hai guadagnato?

  6. Marisa ha detto:

    Non doveva essere potenziato l’ospedale di Monfalcone….
    Prendetevela con ha voluto un mega ospedale a Monfalcone invece di potenziare Gorizia….

  7. Stefano ha detto:

    cercando di evitare il campanilismo spicciolo pongo una domanda: qual’è la potenza economica di Monfy e quale quella del capoluogo provinciale? Se sono i soldi la discriminante bisogna dare retta a chi ne produce di più.

  8. nuvola ha detto:

    il problema non è o a me o a te, se le strutture ci sono già tutto questo è per risparmiare su un primario? non credo che a monfalcone faranno nascere il doppio di bambini con lo stesso personale, quindi i numeri saranno quelli, e allora il risparmio dov’è? menarla con monfalcone-gorizia distrae e basta. e che discorso è ok teniamo altri reparti e diamo via questo come male minore..se c’è un progetto si valutano i costi e i benefici e se il progetto è tanto x fare non si fa, non è mica obbligatorio che ogni giunta che passa deve metter le mani dappertutto! e tutti a cercar la soluzione meno indolore. no e basta e andate a cercar soldi da altre parti.

  9. Luigi (veneziano) ha detto:

    Secondo le notizie che leggo, il PD regionale denuncia che nel nuovo piano spariranno gli ospedali di Sacile, Gemona, Maniago e Cividale.

    Dal comunicato del PD si rileva che: “l’Ass 3 Alto Friuli perde Gemona, il Medio Friuli posti letto in anestesia e rianimazione. L’Ass 5 Bassa friulana non avrà più il punto nascita, pediatria e oculistica, non si sa se a Latisana o a Palmanova e, infine, il Friuli occidentale perde otorino, non si sa se a San Vito o Spilimbergo. Per non parlare dei due Ircss, il Cro di Aviano e il Burlo Garofolo di Trieste che mantengono solo le funzioni svolte in esclusiva, il Burlo per l’Ass 1 e il Cro per l’Ass 6”.

    Me par ben…

    Luigi (veneziano)

  10. Alessio ha detto:

    Ora continuiamo pure a parlare di aiuole.

  11. Milost ha detto:

    Per me la cosa più grave, da quel che mi pare di capire,non è tanto lo spostamento del punto nascita ( posto che se una donna in procinto di partorire si presenti in ospedale, da qualche parte parte la dovranno pur accogliere, spero) è il trasferimento di pediatria. Che è – o per lo meno era fino a poco tempo fa – il reparto cui si ricorre anche per il pronto soccorso dei bambini. Avere un figlio ricoverato a Gorizia, anche solo per accertamenti ( perchè se poi le cose si fan difficili si va tutti al Burlo) piuttosto che a Monfalcone, mi pare faccia la differenza.

  12. Marisa ha detto:

    Il problema principale è che a livello politico si pensa che “integrazione” o “razionalizzazione” sia sempre sinonimo di “minor costi”. Non è affatto vero. E il “disagio” dell’utente”? Non è un costo anche questo? Oltre al fatto che non è affatto vero che “economia di scala = più grande”. I politici non hanno capito niente del concetto economico di “economia di scala”, che usano strumentalmente per centralizzare tutto in un solo punto.

    “Economia di scala = punto di equilibrio che ti porta ad avere il maggior profitto con il minimo dei costi”. E questo punto di equilibrio si può avere in realtà piccole piuttosto che in realtà grandi. Ma vallo a spiegare ai politici….

  13. Morgan ha detto:

    Milost concordo pienamente con te…ci vuole un reparto pediatrico sia a Monfalcone che a Gorizia. Non possiamo parlare di economia, costi, margini sulla sanità…curare le persone deve prescindere da quanto costa…su!!!

  14. nuvola ha detto:

    giusto ben.. andate a vedere quanti dirigenti ci sono nell’ass de trieste..tanto per risparmiare.

  15. Giovanni ha detto:

    Ma se una arriva al PS di Gorizia e lo scodella lì, che fanno, glielo rimettono dentro???

  16. milio ha detto:

    Insisto dobbiamo ad unicirci con Sempeter,e dire ai frati che ci devono ritornare i soldi pagati per il San Giovanin non una volta ma ben due volte

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