24 Novembre 2009

Locali storici riconosciuti: solo uno a Gorizia, sette a Monfalcone

Un solo negozio goriziano può fregiarsi del titolo di “Locale storico del Friuli Venezia Giulia”, sette sono invece gli esercizi commerciali monfalconesi e ben 11 tra Gradisca d’Isonzo e Cormons.
La Regione ha pubblicato l’elenco degli esercizi pubblici e commerciali con almeno 60 anni di vita (documentata) e di particolare pregio storico, artistico o ambientale.
I locali storici riconosciuti in provincia di Gorizia sono:
Gorizia – Katoliška Knjigarna Libreria Cattolica Piazza della Vittoria (1931)
Gradisca d’Isonzo – Drogheria Patuna Via Ciotti (1878), Farmacia Alla Quercia Via Ciotti (1919), Ferramenta D. B. Via Ciotti (1934), Pizzamiglio frutta e verdura Via Dante Alighieri (1938), Caffè Centrale Piazza Unità d’Italia (1947), Osteria Alla Concordia Via Garibaldi (1939), Ristorante bar Al Trieste Piazza Unità d’Italia (1919)

La libreria Cattolica - Katoliska knjigarna di Gorizia

La libreria Cattolica - Katoliska knjigarna di Gorizia

Monfalcone – Mazzoli Drogheria e Ferramenta Corso del Popolo (1898), Ditta Utili e Successori Corso del Popolo (1881), Farmacia alla Salute Via C. Cosulich (1943), Bar De Pellegrin Via Duca d’Aosta (1924), Bar Municipio Piazza della Repubblica (1935), Caffè Carducci Via Duca d’Aosta (1908)
Cormons – Il Cantiniere Via Bellini (1921), Old Station Via Friuli (1897), Trattoria Al Giardinetto Via Matteotti (1898), Pasticceria panetteria R. Simonit Via Matteotti (1911)
Grado – Cartolibreria Moderna V.le Europa Unita (1940)

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13 commenti a Locali storici riconosciuti: solo uno a Gorizia, sette a Monfalcone

  1. Milost ha detto:

    Mah, è sopravvissuto poco, ma qualcosa c’è, pur se stravolto da rammordenamenti anche fastidiosi: certe farmacie, ad esempio…ma vi ricordate il salone parrucchiere-barbiere all’angolo accanto ai Giardini pubblici…o il negozio d alimentari all’inizio di Corso Verdi, dove ora ci sono le vetrate di una banca?

  2. lcoroll ha detto:

    Si chiamava Gremese, salone da barbiere Gremese.
    Mi ci portava a tagliare i capelli mio padre quand’ero piccolo… tanti anni fa.
    E chi si ricorda di Romeo Canali il gelataio che con il suo trabiccolo ci faceva ingolosire. Si metteva sempre alla chiusura delle scuole davanti alla “Virgilio” dove lavorava mio Padre. E d’estate dopo il suo giro per i paesi si piazzava al ponte di Piuma a due passi da casa mia così quand’ero cresciuto un tantino potevo andare a prendermi un conetto da 20 lire (sigh!) visto che non dovevo neanche attraversare la strada. L’ho incontrato alcuni anni fa e malgrado l’età e la scarsa vista ci ha riconosciuti, eravamo due tra le centinaia di “suoi” ragazzini.
    Gigi goriziàn

  3. Milost ha detto:

    Proprio Gremese, e varrebbe la pena unire le memorie e cercare di descriverlo, insieme ai suoi proprietari, il signor Gremese e sua sorella Fernanda, e descrivere i locali…il negozio di alimentari invece si chiamava Vendramin…e tra le farmacie scomparse ricordo quella dei Fatebenefratelli, antistante la Villa San Giusto.

  4. Stefano ha detto:

    in questa piccola giostra della memoria mi permetto di aggiungere il mio dispiacere per quando chiuse la salumeria/drogheria (ma in realtà oggi sarebbe chiamato minimarket)Grattoni a Monfalcone.
    Tappa per me obbligata quando in queste terre ci venivo solo in vacanza, prima di farmi adottare.
    Il profumo di tutti gli articoli in vendita mescolati fino a produrre un aroma unico e piacevole.
    Forse sono scivolato un po’ fuori tema ma un ricordo così ce l’abbiamo quasi tutti, a me l’ha fatto riaffiorare il post qua sopra di Icoroll (grazie).

  5. lcoroll ha detto:

    Di Vendramin ho solo un vaghissimo ricordo, ho ben presente invece lo sgabello di legno sul quale venivo fatto sedere per il taglio di capelli da Gremese visto che la sedia da barbiere aveva lo schienale troppo alto per me.
    In questo angolo di Amarcord voglio ricordare il vecchio Falegname con il suo pavimento di legno consunto e la sua colorita fauna (noialtri), la Tilde in fondo al Viale XX settembre (ci ho fatto due chiacchiere qualche tempo fa, si tiene bene) la Katy subito dopo il ponte di Piuma e “la vecia” (non ho mai saputo il suo nome) a destra all’inizio della salita del castello. Per chiuder un ricordo dei pomeriggi al Love Story nella seconda metà degli anni ’70
    Bon basta! ‘Ndemo avanti muli! No xe facile ma ‘ndemo vanti.
    Gigi goriziàn

  6. lcoroll ha detto:

    Ah sì, la Farmacia Fatebenefratelli la ricordo bèn…
    … no teniva i condom …

    Gigi goriziàn

  7. etabeta ha detto:

    Se siete d’accordo,aggiungerei anche questi due locali.

    Locale storico n°1
    Farmacia Orso Bianco
    La Farmacia Tavasani ha origini antiche: risale alla prima metà del 1700 quando era nota come la spezieria del chirurgo e speziale Bonifacio Grappini.Nel 1810 passava a Giuseppe Parè. Questi il 1°marzo 1815 la rivendeva a Giuseppe Cattarini.Il 29 giugno 1829 il Cattarini a sua volta la rivendeva al farmacista Ignazio de Fornasari, che morì nel 1845 lasciando erede la figlia minore Maria de Fornasari, nata contessa Cassis Faraone. Il 7 novembre 1861 Maria cedeva con atto notarile il diritto di esercizio a favore di Ludovico Kürner in cambio di un vitalizio di 500 fiorini annui.

    Dal 1966 la farmacia di Corso Italia è stata venduta per l’ultima volta dagli eredi Kürner al dott. Tavasani.

    Locale storico n°2

    Caffè Garibaldi di Elvio Ferigo
    il Caffè Garibaldi- Ferigo è un posto veramente particolare.
    Appena entrati ci si immerge in una atmosfera unica: ai muri sono appese centinaia di foto, cimeli, ricordi e onorificenze che narrano la vita e la passione per lo sport del proprietario, Elvio Ferigo.
    E le immagini sembrano quasi parlare e raccontare le amicizie con i grandi campioni: pugili come Nino Benvenuti e Tiberio Mitri, calciatori come Dino Zoff, ciclisti, giocatori di basket.Così il signor Ferigo, quasi novantenne, ad ogni nuovo avventore che gli fa visita descrive con gusto i mille aneddoti che hanno contraddistinto la sua biografia, ravvivando memorie di un tempo lontano.Oltre ai racconti, l’intero locale vi avvolgerà e farà sognare la vostra mente: il grande bancone in legno, l’enorme lampadario sospeso al centro della sala, i salottini scricchiolanti con i cuscinetti di velluto liso, la leggera polvere sul pavimento.
    In poche parole, il Caffè Garibaldi – Ferigo è un tuffo nelle pieghe della storia e una meta obbligata per tutti quelli che sono alla ricerca di esperienze di viaggio insolite e originali. (la stampa.it)

  8. Milost ha detto:

    E vi ricordate Zaccarelli, l’unico negozio di giocattoli di un tempo, vero e proprio antro delle meraviglie, con i pavimenti di tavoloni grezzi, che stava più o meno all’altezza di Gremese ma sull’altro lato del corso…credo ci sia una banca adesso, ci sono banche dappertutto! Di Gremese ricrdo benissimo gli arredi in legno, le boiserie, gli ottoni luccicanti, le vetrimette con i profumi francesi, la riservatezza della parte dedicata alle signore, con tante piccole sezioni ognuna per una cliente e le porte stile saloon a proteggere la visione di teste con i bigodini o impiastricciate di tinta, i modi forbiti di proprietari e dipendenti, l’atmosfera piena di profumi, il brusio discreto delle voci sempre trattenute appena sopra l’udibilità….

  9. Giovanni ha detto:

    Ma la ferramenta Krainer quanto è vecchia??? Io pensavo lo fosse abbastanza da entrare in questa classifica…

  10. annalisa turel ha detto:

    Giovanni: potrebbe esserlo, effettivamente, ma per ottenere il riconoscimento di Locale storico serviva prima di tutto presentare domanda alla Regione. Non so se la ferramente Krainer l’abbia fatto.
    Resta il fatto che si tratta di un posto davvero unico

  11. controfigure ha detto:

    @ Annalisa
    Scusa la mia ignoranza,ma la domanda la doveva presentare il titolare del locale o una Commissione Comunale?

  12. annalisa turel ha detto:

    Il Comune ha pubblicizzato il bando regionale e raccolto le domande presentate dai titolari dei locali. Credo che l’obbligo di presentare la documentazione che comprovasse l’anzianità dell’esercizio commerciale abbia bloccato molti titolari..

  13. Francesca ha detto:

    Mia nonna lavorava da Gremese 🙂 anche se io non l’ho mai visto, sono troppo giovane…

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