13 Novembre 2009

Skipass transfrontaliero tra Sella Nevea e Bovec

Skipass transfrontaliero tra Sella Nevea e Bovec. I due comprensori sciistici uniscono le forze per potenziare l’offerta.
Il nuovo servizio, che verrà inaugurato il 5 dicembre, è stato presentato oggi al World travel market di Londra e fa parte del più ampio progetto “Playing Together” messo a punto dall’agenzia Turismo Fvg.
Si tratta di una partnership che coinvolge il Friuli Venezia Giulia, la Carinzia e la Slovenia con il fine di promuovere e coordinare la propria offerta turistica. “È una collaborazione che supera i tradizionali confini geografici e che consente al Friuli Venezia Giulia di evidenziare la propria posizione al centro del contesto europeo – dichiara il vicepresidente Ciriani -. Friuli Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia diventano agli occhi del turista straniero un’unica destinazione con strutture e servizi di altissimo livello, eventi unici e un’enogastronomia che rappresenta le peculiarità dei tre territori”.
Scendendo nello specifico, il 5 dicembre verrà inaugurato il primo polo sciistico transfrontaliero che collegherà con un solo skipass il comprensorio di Sella Nevea a quello sloveno di Bovec per dar vita a un’unica stazione sciistica nel cuore delle Alpi Orientali. Nuovi impianti di risalita, fra cui una funivia che raggiungerà i 2.133 metri di Sella Golovec e ben 30 km di piste saranno a disposizione dei turisti. Il collegamento è in grado di portare in quota fino a duecento sciatori alla volta, che potranno scegliere se scendere con gli sci fino a Sella Prevala, il confine tra Italia e Slovenia e da qui prendere la funivia slovena per collegarsi alle piste del demanio di Bovec, oppure percorrere la pista di 1,5 km di nuova realizzazione.
Qui il link per informazioni su apertura delle piste, servizi e costi dello skipass.
skipass

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29 commenti a Skipass transfrontaliero tra Sella Nevea e Bovec

  1. Marisa ha detto:

    ….peccato che a Chiusaforte non ci sia lo svincolo autostradale per Sella Nevea; peccato che la strada che da Chiusaforte a Sella Nevea sia tutta curve e stretta. Peccato che, oggi, chi ha una seconda casa a Sella Nevea…..sia quasi privo anche dei servizi di primaria necessità.

    Facciamo le funivie per portare gli italiani a sciare in Slovenia? Per costruire la funivia che collegherà i due comprensori si è ricorsi al decreto di “pubblica utilità”! Neanche fosse un ospedale o un servizio di primaria necessità!

    ….E si è dustrutto un ambiente alpino fantastico con importanti resti della prima guerra mondiale.

  2. Mauro Franza ha detto:

    Vuoi dire che se a Sella Nevea non ci sono servizi, la strada e stretta e piena di curve e non si è fatto lo svincolo la colpa e della Slovenia? O la colpa è passata al di la del confine dopo che si è fatta la seggiovia, mentre prima non era di nessuno?

    Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Se in tutti questi anni non si è fatto niente, dobbiamo cercare il colpevole in casa!

    Ah e Pramollo?? Quello è tutto a posto?

  3. markogts ha detto:

    Sempre “no se pol”. Finalmente, un monte dalla neve fantastica e sempre copiosa (una decina di metri lo scorso inverno!) diventa realmente sciabile. Cosa c’è di più pacifista che fare sport su un confine dove un secolo fa ci si odiava? Adesso bisogna studiare un modo per arrivarci in sicurezza e senza stravolgere la bellezza di quelle valli: entrambi i versanti sono serviti infatti da strade strette e tortuose. Non dimentichiamo però che anche chi vuole andare in Val Badia deve farsi parecchi tornanti…

  4. NoSePol ha detto:

    Visto che sono stato invocato.. 🙂
    Per dire che mi va bene la funivia ed anche il fatto dell’unificazione del comprensorio sciistico. Ci mancherebbe!
    Quello che non mi va, è che si pensi di portare un’autostrada fino a cento metri dal seggiolino o dalla cabina della funivia.
    Se vai in montagna, vai in montagna, non in un centro commerciale. E se per una funivia hai distrutto un’ambiente alpino fantastico, con le strade “comode ed in sicurezza” che faresti?

  5. Mauro Franza ha detto:

    Quoto!

  6. Marisa ha detto:

    @ NOSEPOL

    Intendo dire che non si doveva fare questa funivia……così come non si deve fare quella per il Pramollo….

  7. Marisa ha detto:

    Settimanale LA VITA CATTOLICA – diocesi di Udine – sabato 14 novembre 2009 – pagina 15 – Titolo dell’articolo: “Sella Nevea-Bovec. In forse la stagione transfrontaliera. A rischio il collegamento sul fronte sloveno”.

    Ricopio alcune parti dell’articolo che ritengo significative: “(..) Ma, mentre sul fronte italiano procedono a pieno ritmo i lavori per completare in tempo la nuova funivia del Prevala (…), altri e più gravi problemi interessano il fronte sloveno. Secondo il quotidiano lubianese DELO, infatti, la ALT, società che gestisce gli impianti del Kanin, è in crisi. Ha accumulato 5,7 milioni di euro di debiti, i dipendenti sono senza paga da due mesi e non ci sono i fondi per l’avvio della stagione. E’ necessaria la ricapitalizzazione, ma il colosso del turismo sloveno, la Hit di Nova Gorica (proprietaria del 26% della Atc; la parte restante è di Euroinvest e del comune di Bovec) non intende aderirvi. Il direttore della Atc, Ales Ursic, tuttavia confida che si troverà la soluzione:(…). E di sfide, all’orizzonte, ce ne sono parecchie. A cominciare dalla ricettività (Sella Nevea). “L’albergo più grande è chiuso – confida il primo cittadino (sindaco di Chiusaforte-fr. Sella Nevea), ma abbiamo ricevuto già diverse richieste di investimento”. Ora, “risulta assolutamente indispensabile la realizzazione del parcheggio a servizio della stazione di valle(Plan dal Nat) ed il congiungimento con la vicina strada provinciale 76 della Val Raccolana, arteria di capitale importanza per le fortune della località. La mancata apertura del casello autostradale di Chiusaforte, inoltre, dovrà essere compensata da una lunga serie di lavori di messa in sicurezza lungo la provinciale che collega anche il capoluogo alle frazioni della valle”. (…).
    Servizio a firma di Valentina Zanella.

  8. gian ha detto:

    io sono uno sci alpinista e quello che e stato fatto e una scifezza senza se e senza ma

  9. Marisa ha detto:

    Quoto GIAN al 1000%.
    E’ una schifezza senza se e senza ma.
    Quando la finiranno di distruggere l’ambiente per il Dio SCI! L’ambiente può essere valorizzato producendo reddito anche senza distruggerlo. Per chi non lo sapesse, con la finanziaria regionale 2010, a tutte le Riserve naturali della regione è stato azzerrato il finanziamento regionale. E i parchi, come il Parco delle Dolomiti friulane (da poco dicharato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco) i fondi sono stati tagliati del 60%. Nel contempo, solo per il 2009, Promotur ha avuto a disposizione qualcosa come 200 MILIONI DI EURO per finanziare i centri sciistici della regione.
    In che Regione di “M…a” che viviamo!

  10. Milost ha detto:

    Non c’è peggiore e più legittimato attentato all’ambiente naturale da quello causato dall’industria dello sci: ovunque. Con impatti che non si concentrano solo nella stagione invernale, ma che in termini di deturpazione, cementificazione, invasione e alterazione degli ambienti naturali allietano anche i montanari estivi.

  11. bulow ha detto:

    se vi capita di passare per torino, fate una deviazione verso gli impianti costruiti per le olimpiadi invernali, che sono ormai in stato di avanzata decomposizione. lo scenario e’ degno di un romanzo di ballard o dell’ ultimo mc carthy.

  12. lànfur ha detto:

    Andate a dirle in Alto Adige, dove vivono da anni grazie agli impianti di risalita se sono degli attentati all’ambiente. Forse un polo siderurgico sarebbe più salutare?
    Facile parlare ma io vedo le montagne del FVG come zone depresse, dove la gente è scappata fino a ieri (e anche oggi) perchè non c’è lavoro o un futuro. Allora aggrappatevi pure ai ‘monumenti’ delle prima guerra mondiale sperando di trovare giovani che vengono a divertirsi tra una trincea ed un’altra.
    Le parole che leggo sono le tipiche parole ipocrite di chi vive in città o in pianura dove c’è quasi tutto e non sa neanche cosa sia nascere in un posto che ha ben poco da offrire.

  13. Milost ha detto:

    O bianco o nero, vero? Ti ricordo che noi in pianura il polo siderurgico già ce l’abbiamo, insieme a una marea di altre schifezze, che esiste l’opzione dello sviluppo sostenibile, per la montagna come per la pianura,che esistono tante altre attività da sostenere e recuperare, oltre al turismo, e che che con la crisi in corso voglio vedere quanti avranno i soldi da spendere per andare la domenica a sciare ( e se li avranno, e saranno pure in tanti,auguro loro ogni bene ma per favore non parliamo più di crisi ).Il fatto che l’ Alto Adige vivano di turismo non significa che l’ambiente sia salvo: che razza di logica? significa solo che hanno privilegiato una scelta a sacrificio di un’altra, una visione della crescita economica ad un’altra. E non rompiamo con questa storia dei monumenti della prima guerra: lo sai bene che è un tormentone dei nostri amministratori, vuoto di qualsiasi reale prospettiva, e che a noi, quisque de populo, a una trincea con visita guidata preferiamo un buon libro sulla prima guerra mondiale e magari rileggere Ungaretti, che ci basta e ci avanza.

  14. bulow ha detto:

    lanfur

    guarda che anche quelli che vanno a sciare sono gente di citta’ e di pianura. si potrebbe ribaltare il discorso dicendo che sono i cittadini ricchi e viziati che quando vanno in montagna vogliono trovare tutte le comodita’ che hanno in citta’ e se ne fregano della salvaguardia dell’ ambiente. questo e’ cio’ che mi dice sempre un mio amico sloveno di trenta, che lavora nel parco nazionale del triglav e che combatte quotidianamente contro le mire degli speculatori per salvare la sua valle dal cemento.

    un altro turismo e’ possibile.

  15. lànfur ha detto:

    Cerco di tenere un punto di vista obiettivo e secondo me in Alto Adige il turismo invernale ( e non solo ) porta benessere più dei disagi ambientali (elencatemi i danni provocati da un impianto di risalita per favore). Ognuno può vederla come crede ma il degrado e l’abbandono dei paesi della montagna (quando andate in Austria evitate l’autostrada e fatevi la pontebbana: è gratis e poco trafficata) è sotto gli occhi di tutti.

  16. bulow ha detto:

    lanfur

    il degrado della montagna in friuli e in genere in italia dipende da molte cose e non credo si possa risolvere con la costruzione di impianti sciistici. la lombardia e il piemonte sono pieni di impianti sciistici e hanno una montagna degradata da fare schifo. ma poi a pensarci bene e’ tutta l’ italia che ormai fa schifo, tra capannoni abbandonati, grandi opere non finite, boschi non curati, discariche abusive e cosi’ via.

  17. bulow ha detto:

    it’s a old sad story…

  18. bulow ha detto:

    an old, sorry

  19. lànfur ha detto:

    Beh certo, ma l’impianto di Pramollo non è un’opera tanto stupida. Se non dal punto di vista estetico, almeno da quello ambientale potrebbe anche essere conveniente visto che toglierebbe auto dalle strade.
    Senza contare il ritorno che ne avrebbe il turismo a Pontebba invece che a Nassfeld.

  20. bulow ha detto:

    lanfur

    il mio amico di trenta mi faceva questo discorso: nella nostra valle siamo circa trecento. se ogni famiglia gestisce un mini albergo con una decina di posti letto, e se puntiamo su una clientela fatta di persone affezionate al posto, avremo tutti da vivere, e bene, e manterremo viva la nostra valle. se invece arriva qualcuno da lubiana o da klagenfurt a costruire alberghi e schifezze varie, diventeremo tutti camerieri o croupier, e la nostra valle diventera’ un cesso.

  21. lànfur ha detto:

    Dubito che in Sudtirolo abbiano subìto decisioni imposte da Bolzano o da Roma su quanti impianti e posti letto fare in una vallata. Figurati se mi permetto di andare a dare consigli su cosa sia meglio per un paese piuttsto che per una vallata. Spero che anche chi è contrario lo faccia.
    E’ proprio quello che è successo in Piemonte con le Olimpiadi e con i complessi come Sestriere (anche Sella Nevea con i suoi obbrobriosi alberghi condomini non scherza)

  22. bulow ha detto:

    lanfur

    conosco degli appassionati di pesca che ogni anno arrivano a soca da new york, per pescare con la mosca.

    secondo me la val canale ha cominciato a morire quando hanno costruito l’ autostrada. e’ stato in quel momento che molti paesini sono diventati dei “non luoghi”, incastrati tra un viadotto e uno svincolo.

  23. bulow ha detto:

    lanfur

    in piemonte si sono opposti ai mega impianti anche molti valligiani. e a posteriori direi che avevano ragione. ora si trovano con dei rottami arruginiti, inservibili, che di fatto scoraggiano il turismo (come dire: se voglio vedere dei rottami, vado a zaule, che costa meno)

  24. lànfur ha detto:

    Bòn, almeno concordiamo che chi debba decidere per il bene della montagna sia chi ci abita e non chi ci vuole far soldi o propaganda.

  25. bulow ha detto:

    comunque anche tra chi vive in montagna, nella stessa comunita’, ci sono opinioni diverse. e’ naturale che sia cosi’.

  26. Marisa ha detto:

    Concordo con il commento nr. 22. Per la Val Canale soprattutto il tracciato della nuova ferrovia Pontebbana si è rivelato un distrasto. Prima il treno si fermava in centro a Tarvisio e a Valbruna (dove scendevi con gli sci e iniziavi a sciare subito). C’era il “treno bianco” che partiva da Udine ed era sempre pieno. Oggi la stazione ferroviaria si trova un paio di chilometri fuori Tarvisio che in pratica non è più servita da nessun treno.
    E la stessa autostrada non serve nè la Carnia nè la Val Canale.

  27. Tizy ha detto:

    Ipocriti!!!
    senza “il dio SCI” , peraltro da me venerato, non ci sarebbe un futuro per le comunità montane.
    Invece di criticare a basta proponete qualcosa, sempre che la troviate..

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