13 Novembre 2009

Rotelli: “L’influenza suina è molto meno pericolosa di altre”

Trieste. Abbiamo intervistato sull’influenza suina Franco Rotelli, responsabile dell’Azienda Sanitaria triestina, che sembra essere d’accordo con il pediatra De Manzini: non c’è da diventare isterici a causa dell’influenza suina che sta girando anche dalle nostre parti, in questi giorni.

Franco RotelliDottor Franco Rotelli, ll Piccolo ha pubblicato (giovedì 12 novembre, ndr) un articolo sulla relazione fatta in Comune dall’epidemiologo Cesare Campello, intitolato “Allarme esagerato sull’influenza A”. Poi sempre lo stesso giorno, poche pagine dopo, ha proposto un lungo dossier che titolava ”Influenza suina, non abbassare la guardia”. Schizofrenia giornalistica?
Cosa ci dice sul livello effettivo di allarme per l’influenza suina?

Dico quello che è già stato detto mille volte. E’ un’influenza molto meno pericolosa di altri tipi di influenza sul piano della salute dell’individuo. Siccome, però, a differenza di altri tipi di influenza può svilupparsi nella comunità in modo molto più estensivo, è maggiore il pericolo di contagio nei luoghi pubblici. Che so io, se si ammalassero tutti gli infermieri di un ospedale dovremmo chiuderlo, così per i professori in una scuola e per gli operai in una fabbrica….
E’ più un rischio sociale che individuale.

Ma ci sono stati dei morti. E quindi l’influenza A va a colpire direttamene la salute della persona contagiata…

In primo luogo, mi pare che le persone decedute avessero anche altre patologie. Secondariamente, come ci ha detto il Ministro (Maurizio Sacconi, ndr), altri tipi di influenza hanno avuto risultati molto più devastanti. Le morti ci sono come per qualunque altra pandemia, ma sono molto minori rispetto ad altri eventi.

E a riguardo di questa schizofrenia giornalistica?

I giornali un po’ esagerano, un po’ fanno il loro mestiere e vendono le copie. Un po’ gli stessi messaggi emanati dalle autorità non sempre sono perfettamente lineari. Anche perché non si può prevedere tutto: delle volte il Ministro sembra dire a volte qualcosa di contraddittorio ma lui, come noi, non ha esperienze di pandemie di questo tipo. Una parte di cose si sanno e si possono preparare delle precauzioni, un’altra parte non è nota a nessuno. Ed è inutile aspettarsi che i Ministri diventino delle specie di chiaroveggenti.

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