12 Novembre 2009

“Voglio nascere a Gorizia”, ma forse non potrò più farlo

Si chiama “Voglio nascere a Gorizia”. E’ il nuovo comitato fondato dall’assessore comunale Francesco Del Sordi a difesa del Punto nascita goriziano.
Da anni la struttura dell’Ospedale civile è a rischio-taglio: troppo pochi i genitori che scelgono di far nascere il proprio bambino in città.
Il Punto nascita di Gorizia non solo non garantisce i 500 parti all’anno, ma rimane dietro all’ospedale San Polo. Se la Regione, come previsto dalla bozza del Piano sociosanitario 2010-2013, dovrà eliminare le strutture doppione all’interno della stessa azienda sanitaria, è quindi naturale che a scomparire sarà il Punto nascita del San Giovanni di Dio.

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38 commenti a “Voglio nascere a Gorizia”, ma forse non potrò più farlo

  1. NoSePol ha detto:

    La sparizione dei doppioni vale anche a livello regionale per le doppie cardiochirurgia e clinica universitaria?
    In confronto ai punti nascita, quei doppioni costano come una intera ASL.

  2. francesco ha detto:

    sono in piena sintonia con Del Sordi noi tutti cittadini goriziani dobbiamo far sentire
    la nostra voce in modo che il punto nascita di Gorizia rimanga a Gorizia,chiedo a tutti i nostri politici e anche ai politici che non risiedono a Gorizia ma che hanno preso i voti goriziani di essere uniti in modo che il punto nascita rimanga a Gorizia, aldilà delle appartenenze partitiche.un ringraziamento a Del Sordi per aver fondato il comitato. francesco

  3. lanfur ha detto:

    Ma chiedersi: “Perchè sono troppo pochi i genitori che scelgono di far nascere il proprio bambino in città?”

  4. isabella ha detto:

    ascoltate la domanda di lanfur e vedete se riuscite a darvi una risposta.
    Si parla da anni di un ospedale unico, avrebbero potuto/dovuto farlo decenni fa.

  5. NoSePol ha detto:

    @Isabella
    Vero. Invece in quell’area ci hanno fatto l’Ikea. Però in questo caso va ricordato che così non lo voleva nè Gorizia nè Monfalcone. Ognuno pensava al suo. E questo è il risultato.

  6. milio ha detto:

    Rimango sempre dell’idea unirsi con l’ospedale di Sempeter, come fu l’idea di Renato Fiorelli infermiere esemplare e attivista dei Verdi

  7. Alessio ha detto:

    Diciamo pure che Gorizia è da almeno 20 anni che non conta più un tubo.

  8. milio ha detto:

    Vedi Alessio agli Goriziani interessa piu’ di nominare una via ai caduti di Nassiriya che della propria salute, Io ho lavorato 40 anni in ospedale in via veneto, se avro bisogno di cure mediche andro a Sempeter

  9. isabella ha detto:

    il problema è che le cure a Sempeter sono tutte a pagamento.
    Comunque qui siamo arrivati al fatto che se vuoi prestazioni buone e in buoni tempi soprattutto devi pagare profumato.
    Io l’intervento agli occhi l’ho fatto oltre confine e a mia madre hanno sistemato un occhio “mal operato” qui e se non fosse stato per l’accuratezza della dottoressa che lavorava in clinica a Kromberg forse adesso avrebbe il glaucoma.

    p.s.: sono un sanitario anch’io.

  10. NoSePol ha detto:

    Davvero Renato Fiorelli ha avuto un’idea? Però.. mi compiaccio.
    Allora forse faceva parte del comitato costituito per portarla avanti, quello presieduto dalla vedova Bratina. Anche se mi pare di ricordare che il soggetto rivendicava autonomia pure da li.

    Comunque.. Va invece ricordato chi le cose le ha davvero fatte ed ha perciò responsabilità oggettiva nella situazione attuale.

    Il primo, senza ombra di dubbio, è l’ex assessore regionale Fasola. Sono sue le linee del piano che si sta perseguendo ancora oggi, sono sue le assicurazioni alla cittadina di Monfalcone che quell’ospedale avrebbe avuto un occhio di riguardo in quanto “ospedale della città comune”, convincendo così la sinistra isonzo sull’inutilità – o meglio la “pericolosità” politica – dell’idea di un osèpedale unico provinciale perchè facilmente fagocitabile da Gorizia.

    Il secondo, è la persona che accidentalmente oggi è Sindaco di Gorizia. Romoli era assessore regionale quando si decise l’acquisto del S. Giovanni di Dio. E lui che ha trovato i soldi. Ed è chiaro che una volta acquistato l’ospedale, ogni ipotesi “altra” veniva di fatto a cadere.

    Perciò niente ospedale provinciale baricentrico, niente ospedale transfrontaliero. Al massimo, una collaborazione tecnica, e ci mancherebbe pure questo.

    Da Del Sordi perciò, posto che la difesa di cui si propone paladino ha i nemici in casa sua, sarebbe da consigliare di guardarsi le spalle. Ma immagino lo sappia già; il massimo sarebbe vedere anche il Sindaco aderire al suo comitato.

  11. milio ha detto:

    NOSEPOL vedo che sei informato bene. Anche la Manuela Baccarini ha incassato il suo gruzzolo finale ,ed aveva tanta fretta di inaugurare il San Giovannin di Dio con il placet del uomo in carrozzina che adesso sta programando di chiudere la centrale operativa 118

  12. Alessio ha detto:

    Vi ricordate della battaglia per la risonanza magnetica di qualche anno fa? Tutto perso, non l’avranno più ne’ Gorizia ne’ Monfalcone.

  13. Marisa ha detto:

    @ NOSEPOL

    Commento nr. 1
    Quand’è che a TRIESTE si cancellerà dal vocabolario il sostantivo/aggettivo “DOPPIONE” con riferimento a tutto ciò che esiste anche in Friuli oltre che a Trieste? Trieste non è la Regione e non capisco perchè tutti gli abitanti di questa regione, per qualsiasi cosa, dovrebbero fare perno e riferimento sempre e solo a Trieste, città oltre tutto geograficamente DECENTRATA. E’ veramente insopportabile e innaccettabile questa mentalità TRIESTINOCENTRICA che nega a tutti gli altri cittadini di questa regione il diritto ad avere una istituzione o un servizio solo perchè già esistente a Trieste. Salvo poi creare a Trieste, tranquillamente, DOPPIONI di servizi non ancora presenti a Trieste, ma già presenti nel resto della regione. E nessuno, nel resto della regione, si è mai permesso di protestare.
    Non è ora di smetterla con questa mentalità triestinocentrica? O per neglio dire, campanilistica all’ennesima potenza?

  14. NoSePol ha detto:

    @Marisa

    Mi trovi perfettamente daccordo.
    Infatti non ho mai capito la necessità di una cardiochirurgia anche a Trieste quando quella di Udine è sicuramente più avanzata.

    Però non scaricherei le colpe dei DOPPIONI tutte su Trieste. Anche Udine nel tempo ci ha messo del suo. Forse non nella sanità, ma in altri settori (vedi ad es. ricerca o uniiversità) si è andati a mano libera.
    Per capirci, non sostengo che una delle due città NON debba avere qualcosa e che l’altra debba averne l’esclusiva. Dico però che non serve raddoppiare anche istituzione, dirigenza e consigli di amministrazione. Invece il più delle volte il raddoppio viene fatto per questo, in nome di una fantomatica “autonomia” che poi ricade sempre sulla guerra per la spartizione del bilancio regionale.

  15. Milost ha detto:

    Se finora per partorire si sceglie di andare altrove, se meno di cinquecento mamme vogliono far nascere il proprio bambino a Gorizia, un motivo pure ci sarà. Non si fidano, altrove è meglio, pensano che il reparto di pediatria e neonatologia di cui potrebbero aver bisogno non sia all’altezza, e così via: e queste opinioni non si fondano sul nulla, di solito, ma da una trasmissione e condivisione di esperienze tra persone. Non è solo la questione del parto, ma di ciò che lo precede, per mesi, e di ciò che immediatamente segue:la mancanza di “attrattiva”, di fiducia può dipendere da molti fattori, anche soltanto umorali. Posto che si salvi il punto nascita, comunque un dibattito su questi aspetti qualcuno dovrà attivarlo e fare tesoro delle conclusioni.

  16. NoSePol ha detto:

    Perfettamente daccordo @Milost.
    E proprio per questo è bene dare un’occhiata anche ai dati demografici. Nel corso del 2008, dice l’ISTAT, in provincia di gorizia sono nate 1171 persone. Mi fermo a questo dato. Se un punto nascita ne deve “lavorare” almeno 500 per stare in piedi, e tutto quello che dici è vero, mi pare siamo ai limiti risicati. Insomma non c’è gran che da inventare se la popolazione diminuisce.
    Poi, come sappiamo, quelli che fan più figli oggi sono gli immigrati, molti dei quali extracomunitari. Vuoi vedere che se vogliamo tenere il punto nascita dobbiamo cominciare a pensare qualcosa di diverso rispetto quello che si dice qui sugli immigrati? Dici che sarebbe il caso di avvisare Del Sordi del rischio che sta correndo con il suo comitato? 🙂

  17. Milost ha detto:

    NoSePol, da quel che si vede in giro,davanti alle scuole materne ed elementari, le uniche mamme circondate da schiere di bambini piccoli e piccolissimi sono dichiaratamente “non indigene” ( è sufficientemente delicato, così?). Quindi credo sia possibile che già un’alta percentuale di neonati nell’ospedale locale sia di figli di immigrati. Non mi dirai che Del Sordi non ne ha consapevolezza? Io chiederei alle neo mamme di intervenire e dirci le ragioni per cui hanno scelto il nostro ospedale piuttosto che un altro,

  18. NoSePol ha detto:

    Beh.. Se devo proprio dire quello che penso, è che no!, Del Sordi non ne ha consapevolezza 🙂
    Come non ce l’hanno tutti quelli che vogliono la “botte piena e la moglie ubriaca”.

    E poi mi sembra abbastanza evidente che una futura mamma “indigena” sia molto più informata sullo stato della faccenda ospedaliera e dunque più in grado di scegliere, e venga anche consigliata “al meglio” dal medico che la segue. Il ruolo del medico in questi casi non è da sottovalutare.
    Insomma, son cose che avvengono di meno per una che “indigena” non è…
    Però si, sarebbe interessante sentire il parere di prima mano, per così dire.

  19. ilCaio ha detto:

    vero ciò che dite,ma ho anche sentito dire di mamme che sono andate a partorire a s.daniele perchè lì è più “in”…

  20. Giovanni ha detto:

    1. non vedo perché mio figlio debba nascere in Slovenia. Mio figlio deve nascere italiano, e non tacciatemi di razzismo.

    2. voglio vedere se si presenta in ospedale una donna con le doglie che fanno: le mettono un tappo???

  21. arlon ha detto:

    “1. non vedo perché mio figlio debba nascere in Slovenia. Mio figlio deve nascere italiano”

    Contraddizion ciara e evidente 😀

  22. anna ha detto:

    Volevo riportare la mia esperienza inerente la nascita di mio figlio avvenuta a gorizia un mese fa.
    Ho riscontrato un’estrema professionalità, cordialità, dedizione al lavoro e rispetto alla persona. Essendo io infermiera, quindi con un occhio critico maggiore, ho potuto solo esprimere giudizi positivi.
    Un grazie sincero a tutta l’equipe del dipartimento materno infantile dell’ospedale di Gorizia.
    E’ un reparto che deve continuare ad esistere!
    Grazie di cuore

  23. francesco del sordi ha detto:

    bene, bene.
    mi pare di capire che solo qualcuno di quelli che è intervenuto sull’argomento abbia pallidamente idea di cosa stiamo parlando.
    ci sarebbe da discutere giorni e giorni sull’argomento ma vorrei sintetizzare la questione.
    innanzitutto direi ai grandi ciarloni di informarsi prima di sputare sentenze, ma visto che intervenite su tutto, anche sul sesso degli angeli, mi pare di capire che il mio è fiato sprecato.
    scusate le semplificazioni con l’accetta che farò.
    mantenere il punto nascite a Gorizia ha diverse finalità: se non c’è il punto nascite (potenziali 400 parti all’anno) significa avere l’equivalente di 400 operazioni in meno all’anno, quindi non serve più l’insieme di anestesisti (ma anche sangue, rianimazione, ecc).
    di conseguenza poi non sarà più possibile avere chirurgia e via di seguito.
    guardate che il tutto ha la funzione di eliminare prima Gorizia poi Monfalcone a vantaggio di Trieste ed Udine. dove pensate che debbano andare le nostre mamme e mogli a partorire in alternativa?
    conosco benissimo il numero di parti di extracomunitari che ci sono a Go e Monf. non mi preoccupa il fatto che ci siano parti di donne straniere. sembrerà strano, ma io sono tra quelli che ritiene che un minimo di assistenza sanitaria sia necessario fornirla a tutti. nel 99 % dei casi sono tutti immigrati regolari e quindi non mi pongo problemi. i bambini per me vengono prima di tutto e quindi la loro tutela ci deve essere a prescindere. avete voi figli per poter parlare a riguardo? questo servizio è uno di quelli basilari. tra breve partiremo con delle iniziative specifiche a sostegno del comitato “voglio nascere a Gorizia”, seguite il gruppo su facebook e sulla stampa.
    PS: chi ha detto che ci devono essere 500 parti all’anno per avere maggiore sicurezza?????
    sono solo balle che raccontano per coprire le loro sporche convenienze personali. andate a fare questa domanda nei reparti e poi mi saprete dire!

  24. Milost ha detto:

    Vorrei sapere: una partoriente si presenta all’una di notte all’ospedale di Gorizia, è prossima al parto. Trova infermiera, ostetrica, ginecologo, anestesista e pediatra in ospedale, pronti ad intervenire? Non mi interessa la risposta di Del Sordi, vorrei ce lo dicesse un responsabile del reparto Punto nascita. Quanto al discorso sulle mamme immigrate, guardi, Del Sordi, che serviva solo per dire che le mamme goriziane se ne vanno altrove: siamo così convinti che le persone – uomini, donne, mamme, bambini – siano tutti uguali e vantino uguali diritti all’assistenza – da poter discettare su chi partorisce a Gorizia e chi no senza alcun rischio di cadere nella più volgare delle insinuazioni. E di farlo con l’unico obiettivo di conoscere meglio l’argomento di cui si è data notizia. Se non le piacciono i ciarloni, non frequenti i blog,notoriamente aree di gente che ama il confronto e la dialettica, e ci risparmi le etichettature di sputasentenze, perchè mi pare qui il dibattito sia civilissimo e l’unico intervento aggressivo direi sia il suo. Il che oltretutto non porta acqua al mulino della sua causa. Infine si rassicuri: molti di noi hanno figli, e molti di noi, pur non avendoli, sono comunque infinitamente interessati al destino delle generazioni future ed a ciò che lasceremo loro in eredità.

  25. Morgan ha detto:

    sono con Del Sordi nel cercare di mantenere il punto nascita a Gorizia, ma visto che da poco mi è nata la prima figlia devo dire che bisogna guardare anche al servizio che offre, esemplare la professionalità di ginecologa e ostetrica ma devo dire carente, anzi molto carente il servizio offerto dal personale di pediatria…mi dispiace dire questo ma se si vuole migliorare bisogna accettare anche le critiche, quando sono costruttive.

  26. NoSePol ha detto:

    Beh.. credo sia difficilissimo, se non impossibile, trovare un goriziano che sostenga che il punto nascita a Gorizia debba venir chiuso. A che pro?
    Il punto però, è che la stessa cosa succede a Monfalcone. In più, i monfalconesi possono dire che il numero delle nascite da loro son maggiori. Su questo piano perciò non se ne esce..
    Ciò che sta venendo al pettine è il nodo del doppio ospedale. La definizione che si tentava di dare dei due ospedali in provincia, era quella “di un unico ospedale su due sedi”. Era evidente che nel tempo non avrebbe tenuto, ma non c’è stato nulla da fare. Niente unico ospedale baricentrico ed ognuno alla difesa del suo.
    Ora Del Sordi ci mette in guardia: “..guardate che il tutto ha la funzione di eliminare prima Gorizia poi Monfalcone a vantaggio di Trieste ed Udine”. Ma va?! E chissàmmai perché quando da più parti lo si sosteneva dieci, o forse oramai quindici, anni orsono – perchè bastava leggere i documenti della Regione per capirlo – la risposta era diversa e contraria?
    Basta rileggere gli interventi sulla stampa locale per assicurarsene. E per di più anche i soggetti che intervenivano – a proposito di grandi ciarloni – sono più o meno gli stessi di oggi, magari con altro ruolo. Solo che oltre alle chiacchere, quelli anche decidevano.
    L’ho già scritto, la responsabilità di com’è andata non sta da una parte sola. Sta nel dualismo provinciale e nella contapposizione che è stata alimentata ad arte, da una parte e dall’altra. Anche all’epoca con le associazioni e certo, anche per scopi elettorali. Il mio timore più grande, oggi, è che si ripeta quella dinamica. A quel punto, sia chiaro, chi ne esce peggio è Gorizia. E’ una questione di numeri e di trend demografico. Perciò la domanda è: posto che il punto nascita va difeso, come, con quali alleanze e nei confronti di chi va esercitata pressione per ottenere questo obiettivo?

  27. stefaniarm ha detto:

    Salve,volevo solo fare un pò di chiarezza rispetto alle figure che lavorano presso il punto nascita,visto che ho avuto anche io un esperienza diretta presso il reparto.
    Se una gravida arriva di notte (come da qualcuno citato l’esempio in precedenza)con le contrazioni,viene accolta come sono stata accolta io dall’ostetrica turnista,dall’infermiera,e dal ginecologo di guardia.Dopo l’accoglimento che consiste in una visita ostetrica ed un tracciato cardiotocografico viene deciso il ricovero(dal ginecologo e dall’ostetrica di turno).
    Gli anestesisti hanno una guardia attiva 24ore su 24, quindi sempre presenti in ospedale.
    Sarebbe forse più saggio sapere le cose concretamente piuttosto che per sentito dire!!!!!…

  28. Marisa ha detto:

    @ NOSEPOL

    Il mio discorso era solo questo: il vocabolo “DOPPIONE” esiste SOLO a Trieste, in nessun’altra parte del territorio regionale.

    Università: creiamo a Trieste tante immense case dello studente? Questa era la soluzione proposta da Trieste 30 anni fa quando il Friuli rivendicava una SUA università perchè in Italia era il fanalino di coda nel numero dei laureati e chi si laureava era costretto ad emigrare a Padova, Milano, Bologna o Trieste. C’era allora una necessità del territorio friulano ad avere una sua università. Necessità negata da Trieste per puro campanilismo e incapacità di capire le necessità degli altri territori.

    Idem, stesso discorso per i centri di ricerca.

    Quando poi è Trieste ha volere qualcosa che c’è già in Friuli, magari anche ad altissimi livelli…..allora il vocabolo “doppione” scompare misteriosamente…

    Parliamo più correttamente di esigenze di ogni singolo terriorio e suo diritto di poter realizzare tutte le sue potenzialità…

  29. Marisa ha detto:

    “Quando poi è Trieste a volere”…
    scusate!

  30. Richi ha detto:

    Marisa, fa un paio di respiri profondi.
    E ricorda che questi fottuti triestini potranno toglierci la vita ma non ci toglieranno mai la liberta’.

  31. NoSePol ha detto:

    @Marisa

    Intendiamoci. Se Udine potesse, a Udine ci sarebbe qualcuno che rivendicherebbe il porto.
    Ma perfino il fatto che non c’è il mare potrebbe essere colpa dei triestini. Perchè il campanilismo è questa roba qua. Aggrega “contro”, intanto.. poi si vedrà.
    “Doppione” non è portare l’università anche a Udine. Ci mancherebbe. Doppione è farne un’altra, autonoma, con un altro senato accademico e un altro consiglio di amministrazione. E che battono cassa alla stessa identica regione, perchè se dai “a loro” devi dare anche “a noi”. Col risultato che tutt’e due sono in affanno. Gorizia allora, che ne ha ben tre di università, quella di Udine, quella di Trieste, quella di Lubiana, dovrebbe far di tutto per averne una anche goriziana? E che dire del teatro e dell’orchestra? Erano o no nati per “produrre” in autonomia? Son finiti a prendere anche loro dai cataloghi. E a prosciugare i fondi per tutte le produzioni locali, comprese quelle triestine.
    Vogliamo dire della ricerca? Un bel protosincrotrone a Lestizza? Chissà che non serva per il seggiolaio di manzano, perchè la ricerca deve essere legata al territorio, no?

  32. Marisa ha detto:

    @ NOSEPOL

    UNIVERSITA’ – In Italia TUTTE le università sono autonome e indipendenti. E il sistema universitario in Italia, grazie a Dio, NON E’ REGIONALIZZATO. Ogni università è, giustamente, in competizione con TUTTE le altre, anche le contigue e i fondi ministeriali saranno sempre di più distribuiti secondo il criterio del merito perchè E’ SOLO DALLA COMPETIZIONE CHE NASCE L’ECCELLENZA. Comunque ricordati, se te lo sei scordado, che l’ateneo triestino è uno dei più sovraffinanziati d’Italia. Che ne ha fatto del suo sovraffianziamento di quasi 15 MILIONI DI EURO AD ANNO?
    Gorizia NON HA L’UNIVERSITA’, ma solo alcuni corsi di laurea distaccati. Punto. Corsi di laurea che non sono di Gorizia, ma di Udine e Trieste.

    Comunque vedo che ragioni da triestino, e da triestino neghi al Friuli il diritto allo sviluppo autonomo e differenziato da Trieste.

  33. NoSePol ha detto:

    @Marisa

    Lo so bene come stanno le cose a Gorizia.
    Tu parli di competizione, e mi sta bene in generale. Il punto è che non c’è competizione quando la pappa arriva da pantalone. Non siamo negli USA. Non faccio il tifo per università regionalizzate o meno, chiedo solo che i soldi pubblici non siano spesi per Presidenti e consigli di amministrazione.
    Non nego affatto lo sviluppo autonomo e differenziato da Trieste, al punto che vorrei vedere per una volta Udine proporre o rivendicare qualcosa che Trieste non ha già, qualcosa di nuovo, di utile ma soprattutto di diverso!

  34. Marisa ha detto:

    @ NOSEPOL

    Il Friuli rivendica solo il diritto di un piemo sviluppo delle sue potenzialità. Potenzialità economiche, culturali e linguistiche. Stop. Diritto sistematicamente negato da Trieste. E prova a dimostrarmi che non è vero….

  35. Luigi (veneziano) ha detto:

    Scusatemi un attimo, ma la maggioranza del consiglio regionale del FVG non è forse costituita da friulani?

    E allora questi malefici triestini che sistematicamente negano i diritti dei friulani “al pieno sviluppo delle (loro) potenzialità economiche, culturali e linguistiche” come fanno a convincere la maggioranza dei friulani a votare in consiglio regionale contro sé stessi? Li ipnotizzano?

    L.

  36. Stefano ha detto:

    Punto nascita o meno, questa peraltro interessante discussione ha messo in chiaro solo una cosa, almeno tra coloro che sono intervenuti: questa regione non esiste (TS vs. UD) e questa provincia non esiste ( GO vs. Monfy).
    Il federalismo di cui OGGI tutti si riempiono la bocca è stare insieme tra e con chi si vuole.
    Qui direi che non ci siamo.
    Detto questo quando si parla di bambini si pensa al Burlo come quando si parla di tumori si pensa al CRO di Aviano.
    Poi anche noi facemmo nascere 2 dei nostri figli in un ospedale che distava 20 km dalla residenza anzichè in quello sottocasa perchè il primo era rinomato a livello nazionale mentre il secondo non riscuoteva consensi tra le madri che vi avevano avuto a che fare… (sto parlando di Lombardia)
    Per quel che riguarda i tifosi di Sempeter… è un’altra nazione, un altra legislazione e poi provate a chiedere certificati all’estero… poi mi saprete dire.

  37. Marisa ha detto:

    @ LUIGI

    E’ vero che la maggior parte del consiglieri regionali è friulana….ma hanno una grande propensione a “prostituirsi” una volta ottenuto una sedia in consiglio regionale….

    E comunque non mi pare che nella Regione Veneto le cose vadano meglio. Per quanto ne so io, Venezia non è per nulla amata, soprattutto da Treviso e Padova. La montagna è completamente abbandonata, a parte Cortina. E un sacco di Comuni farebbero carte false per abbandonare questa regione. La provincia di Belluno è abbandonata da Dio e da Venezia e vorrebbe scappare a gambe levate.

    Per cui caro Luigi…..interessati dei proplemi della tua regione. Mi pare tu ne abbia da “scrivere”…

  38. lànfur ha detto:

    Marisa ma tu a quale titolo ti permetti di esprimere concetti a noe di tutti i friulani?
    Ti sei autonominata Matriarca del Friuli?

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