10 Novembre 2009

Il Brasile lancia un piano da 265 miliardi e Fincantieri prova a inserirsi

fincantieri

Shippingonline, parlando del Programma di accelerazione della crescita (Pac) varato da Lula, racconta che anche Fincantieri cerca di dire la sua. Un business potenzialmente cruciale per un’azienda che non sta passando un momento floridissimo.

“Duecentosessantacinque miliardi, un business immenso sul quale il mondo dell’impresa italiano ha puntato da tempo gli occhi. Non è un caso che la missione sudamericana coordinata da Confindustria, Abi e ministero dello Sviluppo economico, abbia radunato a San Paolo 210 aziende, ventidue associazioni e nove gruppi bancari. Ci sono quasi tutte, le grandi aziende con interessi in Brasile: Fiat, Pirelli (che festeggia gli 80 anni di presenza), Telecom, Finmeccanica, Prysmian. Non poteva mancare Giuseppe Bono, ad di Fincantieri. Claudio Scajola dice di avere lavorato anche per lui, ventiquattr’ore prima, a Rio de Janeiro. «Abbiamo incontrato una delegazione del governo brasiliano e i rappresentanti dello Stato di Rio – racconta il ministro dello Sviluppo economico – In questo Paese esistono opportunità infinite per le aziende italiane. Anche per Fincantieri, che potrebbe avere un ruolo importante sul versante petrolifero». La tecnologia del gruppo di Trieste al servizio delle nuove scoperte offshore al largo del Brasile: la strada indicata da Scajola è questa. I contatti ci sono, la speranza è che diventino concreti. Per Fincantieri, si tratterebbe di una boccata d’ossigeno vitale”.

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