7 Novembre 2009

Parco del Mare@Finanziaria: Dio no xè furlan. Tondo sì

Chiudevamo il nostro ultimo intervento sul Parco del Mare con una noticina a margine: «Il bilancio della Regione tuttavia segnala –700.000 € di entrate. Un buon inizio, non c’è che dire». Non volevamo passare per menagrami, ma siamo stati facili profeti. Renzo Tondo, carnico concreto, ha detto che i soldi non ci sono e che – grazie Illy! – non è possibile spostare «un euro in più in termini d’impegno». Altrettanto ha ammesso l’assessore Alessandra Savino, che pure al sen. Camber, sponsor un po’ di tutto in città, ma anche del Parco del Mare, deve più d’un favore. La Savino concede però, mettendo le mani avanti, o forse indietro, a paracularsi: «Speriamo sia possibile in fase di assestamento di bilancio». Trattandosi tuttavia di 1.700.000 euro di stanziamento, sia pure spalmati su vent’anni, è lecito dubitare.
Ma ecco che entra in scena l’amico del popolo, il sindaco Roberto Dipiazza, che da buon botegher triestino suggerisce: «Volentieri… La provi in Friul» (vedi l’applicazione “Parla con…” di Facebook). Bene, Dipiazza e Paoletti hanno fatto a Tondo la seguente proposta di business: «Fa’ pur con comodo, dei: comincemo nel 2011 – ma cossa? Nel 2012! – e noi te restituimo, no in vinti ani, ma in quindexe, anzi ara forsi anca in diexe» (cfr. “Il Piccolo”, 5 novembre u.s., p. 12). Basta solo un anticipo «di alcune centinaia di migliaia di euro» e l’impegno all’erogazione negli anni successivi, e fata la xe. I soldi poi rientreranno alla Regione in forma di gettito fiscale. «Basta un chip e accendiamo la macchina», afferma il sindaco, come in una partita a poker: «Resto convinto che il Parco del Mare lo facciamo». Rispondiamo: «Vedo». Come a poker, s’intende.
Più duro Paoletti, e “geopolitico”: «Volete sapere che fine farà il Parco del Mare? La fine che vorranno, politicamente, fargli fare, perché basta che la Regione faccia il suo dovere anche per Trieste». Basterebbero anche solo centomila euro per quest’anno, tanto poi «per quel milione e 700mila euro in uscita, l’amministrazione regionale tra i nove decimi di Iva e l’Irap, ne ricava due milioni e 600mila. Mentre altrove vengono riconosciuti dei contributi a fondo perduto, qui è in bilico un’opera cantierabile da ieri, che si potrebbe inaugurare nella primavera 2013».
Morale: Dio no xe furlan. Tondo però sì, ancorché carnico.

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3 commenti a Parco del Mare@Finanziaria: Dio no xè furlan. Tondo sì

  1. jacum ha detto:

    parco del mar….
    REFERENDUM: parco del mar si o no?

    NO.

    spendemo mejo i bori!

  2. Mamolo ha detto:

    Qui da noi a Grado il proverbio ha assunto, da tempo memorabile, questa dicitura:
    Dio nol xe furlan,
    se nol paga incùo,
    al paga doman!
    (incùo = oggi)

  3. Marcus ha detto:

    El problema xe sempre lo stesso, tante ciacole su grandi progetti con grandi investimenti assicurati dai politici scritto per mesi sul ancor più grande Piccolo e poi la smentita “i soldi no xe più”.

    Allora cosa podemo far? Femo senza i politici e senza il Piccolo probabilmente de sta maniera se vedrà qualcosa de concreto.

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