6 Novembre 2009

Operazione “interateneo” tra Trieste e Udine per Lettere

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Trieste. Che non si tratti di un accorpamento è stato chiarito fin da subito. Meglio parlare di collaborazione. A partire dall’anno accademico 2010-2011, le Facoltà di Lettere dell’Università triestina e udinese costituiranno un polo “interateneo”. Cioè daranno vita ad una nuova organizzazione della didattica che prevede una fusione di alcuni corsi di studio magistrali (le lauree specialistiche introdotte con la riforma del 3+2). Filologia Moderna e Studi dell’Antichità, stando ad indiscrezioni, i primi percorsi “comuni”. Probabilmente il principio sarà quello dell’alternanza: se nel 2010 si avvierà un corso di laurea, ad esempio Filologia, con sede a Trieste, nel 2011 lo stesso corso verrà aperto anche a Udine. Ovviamente agli studenti iscritti sarà garantito il completamento dei due anni di studio nella sede prescelta. E’ un sistema che, da quanto affermano dalle segreterie didattiche, già interessa la Facoltà di Medicina.

Udine e Trieste, però, ci tengono alla loro specificità. Sono le condizioni dell’università italiana che non possono garantirla. L’Ateneo triestino, in particolare, non è considerato “virtuoso”, sforando, nel finanziamento ordinario (FFO) proveniente dal Ministero, il limite del 90% per stipendi del personale. Il Rettore Peroni, come chiarito nell’intervista rilasciata a bora.la, non può procedere a nuove assunzioni. Allo stesso tempo sono diventati sempre più stringenti i requisiti – il numero di docenti, di studenti e il rapporto tra i due per fare qualche esempio- per avviare nuovi corsi di laurea o per garantire la continuità di quelli già avviati nei precedenti anni accademici.

L’operazione “interateneo” è dovuta. E voluta, sembra, anche a livello politico. Nei giorni scorsi la Regione si era mossa in tal senso. Annunciando, per voce dell’assessore Rosolen, finanziamenti cospicui (nell’ordine del milione di euro) per progetti di collaborazione tra Udine e Trieste. Il preside di Lettere dell’ateneo friulano, Andrea Tabarroni, e la collega triestina Cristina Benussi, non hanno tardato a rispondere. Questa nuova collaborazione potrebbe portare anche ad un miglioramento dell’offerta didattica: se si arriverà all’eliminazione dei doppioni, nella didattica dovrebbero essere premiati la qualità e il merito. Dovrebbero.

sala aula consigliare 65esimo lettere Se ne saprà di più nei prossimi giorni quando saranno presentate le prime bozze con i piani di studio per l’anno accademico a venire (2010-2011). Sempre nei prossimi giorni, più precisamente l’8 novembre, si festeggieranno i 65 anni dalla nascita della Facoltà di Lettere. Nel 1943 il Senato accademico pensò di creare, “in difesa dell’italianità di queste terre” ma in senso antifascista, una facoltà umanistica, che nel 1945 fu approvata dalle autorità ministeriali italiane e congiuntamente dal Governo militare alleato di stanza allora a Trieste, Zona A.

Ieri (5 novembre, ndr), nell’aula consigliare del Comune, la cerimonia ufficiale con le autorità politiche e del mondo accademico. Presenti il Rettore Peroni, la preside di Lettere Cristina Benussi e il sindaco Roberto Dipiazza. Tra le personalità intervenute anche Fabio Benedetti, direttore di Almalaurea, un servizio che, con le sue banca dati, si pone come punto di incontro fra laureati, università e aziende. Dopo aver tracciato il profilo e la condizione occupazionale degli studenti della Facoltà triestina di lettere, Benedetti ha spiegato: “Guardando ai dati della spesa per la ricerca e l’università in rapporto al PIL, ci si accorge che l’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa”. Della precarietà della ricerca in Italia, bora.la aveva già trattato con degli interessati preferenziali: due ricercatori. “Solo lo 0,78% del PIL va in ricerca” ha specificato il direttore di Almalaurea, lanciando un appello finale: “Neppure in tempi di crisi, nei tempi più bui, il contadino smette di seminare. Investiamo sui nostri giovani”. quadro aula consigliare
Una richiesta ben salutata dai presenti in sala. Dipiazza, con crocifisso alle spalle, compreso.

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