6 Novembre 2009

“Circa uno studente su due impara il friulano a scuola”, dice Molinaro

Udine – “Nell’anno scolastico 2009/2010 su 64 mila alunni iscritti nelle scuole d’infanzia, primarie e medie delle province di Gorizia, Pordenone ed Udine, sono quasi 32 mila, quindi uno su due, quelli che hanno scelto di imparare le materie anche in friulano”. Lo ha detto l’Assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro in occasione delle celebrazioni per i 90 anni della Società filologica friulana, tenutasi oggi a Udine. “E’ un gran successo, che è frutto del grande spirito di sacrificio dei maestri”.

Recita il comunicato governativo dell’Agenzia di Stampa della Regione Fvg:

Tutto questo nel contesto della festa della Filologica, che si è svolta nel segno della musica, della danza e dell’animazione teatrale la festa, dedicata ai bambini delle scuole primarie, e tenutasi nell’Auditorium della Regione a Udine.

Il programma dell’iniziativa dal titolo “Augurons Siore Filologjiche”, alla quale hanno partecipato numerosissimi ragazzi, ha offerto uno sguardo originale e vivace in lingua friulana sulla storia del Friuli e l’attività della Filologica.

I “fruts” (bambini) hanno presentato attraverso il gioco le diversità linguistiche esistenti nelle varie realtà del territorio friulano ed hanno messo in evidenza come fino a poco tempo fa non era possibile apprendere a scuola la storia della propria terra e, quindi, prendere conoscenza della propria identità.

Sull’importanza vitale dell’insegnamento del friulano nelle scuole si è soffermato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Cultura Roberto Molinaro, che si è anche complimentato con gli organizzatori per la riuscita dei festeggiamenti in occasione dell’importante anniversario.

Nel corso della manifestazione i giovanissimi spettatori hanno avuto occasione di assaporare le melodie delle canzoni e le coreografie dei balli folcloristici friulani, così come anche di rivivere alcuni momenti significativi, che contrassegnavano la vita quotidiana e lavorativa dei loro avi.

Alla realizzazione dello spettacolo (regia di Dino Persello) hanno collaborato, tra gli altri, gli allievi della 1A classe della Scuola media “Bernardino Partenio” di Spilimbergo, il coro “Le Semicrome” dell’Istituto comprensivo di Tavagnacco ed i piccoli danzatori dell’Associazione Folcloristica Giovanile Regionale. Alla festa, che si è conclusa con il taglio della torta, ha portato il proprio saluto il presidente della Società Filologica Friulana, Lorenzo Pelizzo.

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35 commenti a “Circa uno studente su due impara il friulano a scuola”, dice Molinaro

  1. massimiliano ha detto:

    pazzesco.
    tra 10-15 anni avremo una generazione di semianalfabeti.
    invece di un “paper” scriveranno una “cjarte”??

  2. Marisa ha detto:

    ….nessuna paura, noi friulani abbiamo il cervello sufficentemente grande da farci stare dentro molte lingue contemporaneamente. Anzi, più lingue sai e con più facilità ne impari delle altre.
    Quindi sapremo scrivere paper, carta, cjarte, papier, e chissà quante altre ancora…..

  3. effebi ha detto:

    ma se metà friulani no sa el friulan vol dir cha a casa no i ghe parla, vol dir che a casa no ghe interessa, dunque per cossa coi soldi publici dovemo andar contro el volere delle stesse famiglie…
    eh ! 🙂

  4. massimiliano ha detto:

    marisa, mica ce l’ho con i friulani. mi fa ridere che per beccare i soliti contributi a pioggia si imbastiscano pagliacciate del genere…
    se uno vuole parlare il friulano lo può fare benissimo. ma da qui a insegnarlo a scuola, ce ne corre.
    ci sono altre priorità… (studenti con handicap, stranieri, famiglie bisognose…)

  5. valdi ha detto:

    dal’18 ci hanno italianizzati (cognomi, toponomastica, burocrazia, ecc.)con i risultati a tutti evidenti adesso ci voglino friulinizzare stravolgendo toponomastica ecc. in nome di chi? per l’interesse di chi? e con i soldi di chi?

  6. jacum ha detto:

    valdi,
    hai iniziato bene e poi mi cadi sul banale e superficiale…

    il friuli deve esser autonomo nell’amministrazione e anche nella lingua.

    non riesco a capire le paure che avete….

  7. massimiliano ha detto:

    ma che paure, finiamola di creare falsi problemi.
    non si può imporre una lingua minoritaria a scuola.
    in tutta europa i ragazzi studiano (e sanno…)come minimo l’inglese.
    in italia siamo indietro di decenni ed ora qualcuno pretende di studiare la lingua friulana a scuola…
    in realtà tutti questi paladini della friulanità, pensano solo a riempirsi le tasche di euro. creando associazioni, centri studi, giornalini, radioline, tivvù, uffici paralleli nella p.a., in modo da beccarsi contributi e mangiarci sopra, dando da vivere ad amici, parenti, conoscenti.

  8. valdi ha detto:

    jacum,
    autonomo da chi? (Trieste?) e se il friuli vuole essere autono non invada la multicultura la multietinia e non metta gli uni contro gli altri a Gorizia

  9. Marisa ha detto:

    @ JACUM

    lascia perdere. E’ il solito “squadrismo linguistico” che Tullio De Mauro (si il famoso linguista) ha definito ideologia “nazi -fascista”.

    Lascia perdere….. e andiamo avanti!

  10. brancovig ha detto:

    Sono d’accordo con Jacum e Marisa il Friuli deve essere autonomo come deve essere autonoma la venezia-giulia, autonoma la carnia, autonomo il veneto-pordenonese che non è friuli per parlata e poi autonome le valli del natisone e poi ecc ecc.

    Dopo uno può spendere i soldi delle tasse come vuole basta speigare le scelte. Per insegnare le vulgate prendo i soldi dall’assistenza agli anziani oppure dagli asilo nido oppure ecc ecc

  11. abc ha detto:

    Uno su due nell’ambito delle 3 province, nonostante che troppa gente remi contro, è senza dubbio un ottimo risultato.

    Ma voglio replicare ad alcuni commenti.

    @ massimiliano
    Commento 1 – Ognuno dovrebbe poter imparare le lingue che crede senza obbligare o limitare gli altri. Se fra 10 15 anni nella nostra regione ci sarà una generazione di “analfabeti”, sarà meglio per gli altri avvantaggiati, o no?
    Commento 4 – Non capisco perché le manifestazioni fatte dai Friulani sono pagliacciate, mentre quelle degli altri non lo sono. Certamente ci sono priorità da rispettare, ma ritengo sia corretto suddividere equamente i fondi a disposizione per le minoranze linguistiche fra le stesse.
    Commento 7 – Nessuno impone nulla. Capirai tutti con le tasche piene di euro. Suvvia

    @ effebi
    infatti quelle famiglie che non parlano in friulano non fanno imparare quella lingua ai propri figli, perciò nessuno va contro il loro volere.

    @ valdi
    Commento 5 – L’italianizzazione dei cognomi, toponomastica e burocrazia, ma anche del linguaggio, era stata una imposizione obbligatoria per tutti. La friulanizzazione è una scelta non obbligatoria, ma solo per chi vuole, rimanendo l’Italiano lingua ufficiale.
    Bella differenza non trovi?
    Commento 8 – Cosa succede di preciso a Gorizia? qualche esempio concreto?

    @brancovic
    Per risparmiare potremmo tutti imparare solo inglese e nulla altro?

  12. lcoroll ha detto:

    No xè schèi!
    Rivè capìr che no xè un per contàr due?
    E i buta soldi in ste robe?
    E i buta soldi in ronde?
    E i toglie soldi alla polizia?
    Ecc… ecc…
    L’autonomia costa un fraco! Dividerse fa tuti più deboli.
    Xe te toglierseli de torno il più presto posibile sti politici!
    Ghe volesi solo giovani soto i 30 e tuti laureadi col masimo, forse – !forse! – le robe podesi cambiàr. (mi no son nè un nè l’altro…)
    Ciao,
    Gigi goriziàn

  13. michele ha detto:

    a me interessa molto lo studio dei dialetti per esempio, ma non vedo perchè questo debba essere insegnato a scuola, mi spiego: se uno è interessato si iscrive a un’associazione in cui si fanno chiacchierate in dialetto o in friulano. senza dispendio di fondi.a spese sue.
    riporto un esempio di spreco di denaro (chiaramenta questo è un mio parere), infermiere dell’ospedale di palmanova che devono fare un corso di aggiornamento sul friulano, mi sembrerebbe più oppurtuno istruirle sull’inglese, così se devono curare un paziente cingalese magari non gli parlano in friulano. i soldi pubblici sono soldi che devono essere spesi per far funzionare meglio una comunità piccola o grande di persone.
    ripeto se uno vuole studiarsi il friulano, buon per lui accrescerà la sua cultura e tutto ma a spese sue.

  14. enrico maria milic ha detto:

    per me il sostegno alle lingue regionali (o dialetti, che dir si voglia) è una cosa giusta. non c’è motivo per cui uno, oltre all’italiano e all’inglese, non debba sapere bene anche una lingua regionale (friulano, triestino, sloveno, eccetera).

    siamo abituati a pensare di dover vivere in una cultura monolingue, ma in tanti altri stati del mondo lo stato giustamente finanzia tutte le lingue tradizionalmente parlate in un posto.

    la pratica di una lingua fa parte della cultura di una comunità – se dobbiamo tagliare tutti i soldi per il sostegno alle lingue locali allora dovremmo tagliare anche tutti i soldi per le attività culturali.
    e non mi pare una idea ‘brillante’.

  15. brancovig ha detto:

    @emc

    esiste comunque un porblema di risorse. Di tempo e di denaro, Purtoppo la conoscenza dell’inglese tra i nostri giovani è ancora molto scarsa. Se la scuola propone ai miei figli di scegliere tra un corso d’inglese con docente madre lingua (quindi denari dedicati per pagare docenti ad hoc) e corso in friulano, triestino, bisiacco o parlata che si voglia con relativo insegnante. Io non ho dubbi chiedo l’inglese.

    A tutti i genitori del FVG dovrebbe essere concessa questa scelta. Io questo chiedo. Dopo se alcuni preferiscono che i loro figli studino a scuola il friulano, liberi di farlo.

    Deve essere chiaro che con questa logica però si arriva alla frammentazione dei linguaggi su territori limitrofi. Con me lavorano due indiani i quali parlano diversi dialetti e non possono parlarsi tra di loro. Per conversare devono usare l’inglese.

  16. Marisa ha detto:

    Ma scusate, a Trieste, CHE VE NE FREGA delle scelte che facciamo in Friuli? Chi vi impone di studiare il friulano? Non è ora di finirla che pretendiate di decidere che cosa noi friulani possiamo fare o non fare? Pensate piuttosto al futuro di Trieste, che ne avete di argomenti di discussione!
    E per cortesia smettetela di parlare di spreco di denaro o altre CAZZATE! Noi friulani lavoriamo, produciamo reddito e se non vi dispiace decidiamo NOI come spenderlo.
    O.K ?
    Sinceramente mi sono proprio stufata di tutto questo gratuito “squadrismo linguistico”.

  17. jacum ha detto:

    ooooohhhhhhhhh finalmente marisa hai detto quello che i triestini non amano sentire.

    ma attenzione, solo i triestini taliani.

    mi son convinto che una vera autonomia linguistica ed economica del friuli xe una necessità!

    ogni volta che i furlani pensa ala loro autonomia, subito i triestini i spaca le bale con assurde ricriminazioni nazionalistiche e che xe tanto inutili quanto sterili!

    …ma cosa i vol sti furlani??!? 🙂

    i triestini no riva njanche a pensar in concreto a trieste che i giudica le scelte del friul e se arroga de dir cosa e come…

    ma che i realizzi qualcosa de concreto e no i lava colombi in piaza dela legna o gli abbeveratoi per bovini il post platz!!

    ve ricordo che el sindaco Robert von Platz el devi convinzer i triestini per:
    l’acquario
    el rigasifigador
    la zentrale nucleare
    la tav
    e quantaltro…

    no existi solo l’inglexe….e se el cingalexe amalà el riverà in ospedal e i ghe parlerà in furlan anderà ben lo steso. te asicuro che in qualche modo i riverà a capirse…

    mi più per l’inglexe, per i fjoi pici puntaria su le lingue dele popolazioni che ne circonda, e poi quando zovinoti iniziar a studiar l’inglese o el cinese o ….

    la lingua imparada dei nostri pici ligada a una fraternizazione che nasi de subito con muleti furlani s’ciavi goriziani bixiachi austriaci veneti, dopo te lasa un impronta culturale che te forma e che te xe più verta verso la multietnicità mondiale.
    insoma, verzi i oci e el zervel.

    REFERENDUM: volè el friuli autonomo?
    SI

    NO

    mi voto SI!!

  18. massimiliano ha detto:

    @enrico maria milic: autonomia e cultura sono sempre bene accette, e ciò vale anche per marisa (nel senso che la decisione spetta ad ognuno).
    rimane il fatto che molti (non TUTTI, ma MOLTI) dei finanziamenti sono concessi a gente che desidera solo riempirsi le tasche, di denaro, clientele, voti, assunzioni mirate etc etc…
    detto questo, mi trovo d’accordo con brancovig per quanto riguarda le scelte.
    inoltre, credo che vi siano attività didattiche ad ogni livello (dalle elementari al post-laurea) che dovrebbero essere garantite a TUTTI. ergo: se la coperta è corta, le scelte si impongono.
    preferiamo negare un sostegno a soggetti in difficoltà o pubblicare splendire riviste patinate sul friulanissimo salame da guinness?? (questo senza ironia, sinceramente)

  19. enrico maria milic ha detto:

    @massimiliano

    certo, c’è un problema di risorse, la coperta non è infinita e ci sono un sacco di sprechi.
    ma gli sprechi si possono eliminare e, se sono d’accordo che dovrebbe arrivare prima il welfare di altre cose, mi pare importante che sviluppiamo sul territorio culture alternative e allo stesso tempo tradizionali (come la pratica della lingua friulana) per non trovarci tra qualche decennio a pensare con una sola lingua, un solo pensiero, un solo popolo… (ein volk, ein reich, ecc.)

    ma sto semplificando e ho già parlato di questo tema in svariati post e commenti. il mio pensiero sul tema di cui sono più fiero è questo:

    http://www.morbin.it/2009/08/07/no-al-dialetto-a-scuola-mia-nona-tina-e-quel-che-ci-rammentiamo-delle-nostre-nonne/

  20. Milost ha detto:

    Io non riesco ad ottenere che i miei figli abbiano un insegnamento dell’italiano decente, non ho modo per far verificare la competenza degli insegnanti, non esiste un controllo sulla qualità didattica, non esiste nemmeno uno standard per la qualità didattica…l’inglese poi è confinato a poche ore, la seconda lingua straniera è in fondo una perdita di tempo, così non imparano bene nè l’una nè l’altra. Informatica alle medie non si fa più, le famose tre I ( Italiano, Inglese, Informatica) della Moratti sono state dimenticate. Che volete che m’importi se i miei figli sanno o non sanno un dialetto, quando la famiglia deve fronteggiare le carenze della scuola perfino nell’insegnamento della lingua italiana!?

  21. Marisa ha detto:

    @ MILOST
    E chi te lo impone il dialetto a scuola? Nessuno, proprio nessuno!

    L’ideologia nazi-fascista di ieri, selezionava le razze umane.

    Quella di oggi seleziona le lingue. Ci sono quelle che sono sacre, intoccabili e da conoscere alla perfezione (le lingue ufficiali degli Stati). E le lingue da uccidere e far passare per un camino (tutte le altre !)

    E l’ideologia nazi-fascista di domani? Chissà forse selezionerà tra giovani e non più giovani e considererà inutili tutte le persone sopra gli 80 anni…..

  22. massimiliano ha detto:

    @ enrico maria milic
    “Dove la scuola e la stampa non arriveranno, ci saranno le mie emozioni legate a mia nonna ad arrivare ai miei figli.”

    sottoscrivo questa tua chiosa al bellissimo articolo a cui hai rimandato qui sopra.

    ma non ho mai detto che si dovrebbe parlare solo inglese o italiano (e quale inglese o italiano, poi??… ma qui innescheremmo un discorso fuorviante). e poi, appunto, la scuola e la stampa non possono arrivare – forzosamente – ovunque e sempre.
    ma vallo a spiegare ai “friulanisti” a caccia di voti… (questo intendevo dire).

    “malignaso mulo che no te son altro”…
    (così mi diceva sempre mia nonna melania, figlia di un graduato dell’esercito austro-ungarico, nata in istria, ora riposa a trieste)

  23. abc ha detto:

    @ milost

    non vorrai mica dire che se a scuola non si insegna un italiano decente è colpa dei friulani?

    @ massimiliano

    friulanisti a caccia di voti? voti di chi? magari ci fossero più voti.

  24. massimiliano ha detto:

    @abc
    voti inutili per cause posticce (cioè per le tasche di pochi a scapito di chi magari ci crede).
    una cosa è la tutela (giusta e sacrosanta)
    altra cosa è la ridondanza di iniziative fumose con fini discutibili.

  25. effebi ha detto:

    titolo
    “Circa uno studente su due impara il friulano a scuola”

    domanda:
    perchè i genitori non gliel’hanno insegnato almeno a casa ? e questi bimbi, divenuti adulti, lo insegneranno ai loro figli o a loro volta (come i loro genitori) parleranno qualche lingua più socializzante ? si trasaformeranno pure loro in “nazifascisti” e “uccideranno la loro lingua facendola passare per un camino” !!?? (mammamiamarisa !!!)

  26. Milost ha detto:

    Cari Marisa e Abc, nessuno mi impone niente, esprimevo solo una scala di importanza delle mie preoccupazioni: mi preoccupa di più che i miei figli non sappiano bene l’italiano piuttosto che un dialetto, e sarei un imbecille se considerassi i friulani responsabili di ciò.Tutto ciò per dire che se ci fossero risorse, farei leggere Dante e imparare i congiuntivi, e poi l’inglese senza il quale non navighi nemmeno in Internet, figurati se vai a studiare o a lavorare all’estero.Tutto il resto per me deve venir fuori dalla famiglia, e viene fuori dalla famiglia di appartenenza,ma più come imprinting ad avere voglia di conoscere piuttosto che come corso di lingua: fino al punto in cui, cresciuti finalmente, il giovane triestino avrà voglia di imparare il friulano o il giovane friulano sarà incuriosito dall’autentico triestino.E se non ne avranno voglia,perchè ottusi o incuriositi da altro, si perderanno qualcosa. E magari guadagneranno qualcos’altro. P.S.: qualcuno sa cosa significa “Sacraboltinaine”?

  27. Marisa ha detto:

    @ MILOST

    “esprimevo solo una scala di importanza basata sulle mie preoccupazioni”

    Se mi posso permettere…..basata, probabilmente in buona fede, sui pregiudizi o sull’ignoranza (nel senso di non conoscere, non sapere).

    I pregiudizi sono duri a morire soprattutto se i mass-media fanno a gara nell’alimentarli.

  28. Milost ha detto:

    Pregiudizio di che? Ma li senti parlare i giovani d’oggi? Senti il loro barbarico gergo? Pensi si possa scrivere una sentenza in friulano, o una perizia in triestino, o una lettera commerciale in veneto? No, li devi scrivere in italiano, intanto, e poi forse in un’altra lingua straniera.Non conosco il friulano, circondata da friulani e con avi friulani: non ho alcun problema identitario, e uno dei libri che frequento con autentico piacere e più spesso è il Dir.

  29. lanfur ha detto:

    La prima lingua a scuola dev’essere l’inglese. Poi vengono le altre.
    Il friulano si impara in osteria.

  30. canebestia ha detto:

    daccordissimo con lanfur! (n.29)

  31. effebi ha detto:

    Scaravente un taj !!!
    (prima che e.m.m. ne butti fora tuti…)

  32. abc ha detto:

    @ Milost
    Fate tutti una questione di risorse.
    Io sarei contento se le risorse destinate alla tutela delle minoranze linguistiche fossero equamente ripartite a difesa di quei linguaggi che non sono considerati dialetti della lingua italiana. Non sono d’accordo invece che si spendano soldi a tutela dei dialetti, come vuole la lega, altrimenti non si finisce più.
    Quanto alle rispose per l’Italiano non mi dirai che non ci sono. Non credo però che studiando Dante si impari a scrivere correttamente l’Italiano. I congiuntivi dovrebbero essere materia delle elementari. Spesso leggo anche monosillabi accentati (fà, stò, sò e quant’altro) oppure le desinenze hai e ha al posto delle preposizioni ai ed a.
    Credo di sapere cosa significano Sacrabolt e naine, ma non ho mai sentito tutta la parola intera. Cos’è il Dir?

  33. Milost ha detto:

    ABC, se non sei entrato nei dettagli vuol dire che non si può? Io ho scritto la parola intera perchè così la sentivo pronunciare, come un abracadabra…Il DIR è il Dizionario italiano ragionato

  34. jacum ha detto:

    lanfur no l ga razon cuando el vol che l’inglexe sia la prima lingua.

    a mi me va ben el talian…

    ma bixogna capir che anche altre lingue xe importanti per la comunicasion:

    studiar le lingue europee xe assai dificoltoxo semplicemente perché xe trope.
    l’inglexe xe una lingua che xe comune in quanto xe utilizada per internet e software, ma no xe limitante.
    el tedesco xe comune in tute le regioni che spazia dala croazia fin su in estonia e oltre.
    el francexe e spagnolo grego talian xe confinadi nei rispetivi confini +o-.

    deto ció, per mi se i furlani vol parlar nela loro lingua va ben, se i goriziani vol parlar nela loro lingua va ben, se i carsolini vol parlar nela loro lingua va ben se i triestini vol parlar nela loro lingua va ben….

    rimani comunque una lingua comune che xe al talian.
    ma no cori eser filoxofi o poeti!!!

    quando te fa inglexe a scola, no xe che dopo te va in conferenza stampa o te tien un congreso internazionale ….
    dixemo che te devi approfondir….

    steso ragionamento pel talian: no xe che una volta fora de scola(de l’obligo)te devi esser presidente dela republica e tegnir discorsoni, ma un minimo de cultura xe piú che acetabile.

    mi in generale tenisi sta linea, poi se un ghe interesa aprofondir, e anca chel se merita, alora ghe sará a dispoxision altre strutture scolastiche.

  35. Milost ha detto:

    Se vuoi lavorare all’estero per la Fao devi sapere inglese alla perfezione + spagnolo e francese.Se vuoi lavorare in Comune a San Floriano del Collio devi sapere l’italiano e lo sloveno. Questione di scelte di vita.

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