Federico Ortu, fresco di master in studi Turchi, si trova in Transilvania da settembre. Lavora a un progetto del Servizio Volontario Europeo dedicato alla gioventù locale. Malato di calcio, è tifosissimo del Cagliari.
La vita qui a Pecica è bella e stimolante. Soprattutto per chi abita altrove. In questo paese della Transilvania vi sono diverse cose che danno qualcosa da fare ai miei neuroni. Apro qui una parentesi che ha a che fare in qualche modo con i neuroni: nell’Oceanus Procellarum, che -per chi non lo sapesse- si trova sulla luna, c’è un cratere dedicato a Bartolomeo Camillo Emilio Golgi. Golgi è lo scopritore di quello che è stato chiamato apparato di Golgi. Tutto questo non è per dire, ma si potrebbe, che Oceanus “Procellarum” suona proprio di merda, né per dire, ma si potrebbe, che Bartolomeo Camillo ed Emilio sono tre nomi impegnativi, né per dire che io ho sempre avuto una irresistibile tentazione di storpiare “Golgi” in “Gogli”. No, tutto questo è semplicemente per aprire una parentesi. Che qui chiudo.
Il ristorante più caro di Pecica
A proposito di nomi, a questo punto è però inevitabile parlare di Boc, Primo Ministro rumeno, e di Basescu, Presidente della Repubblica. Sorvolando sul numero di virgole utilizzato nella frase precedente, mi piacerebbe parlare di un fatto.
Come saprete, Traiano invase la Dacia e la fece diventare qualcosa di simile ad una provincia dell’Impero Romano. I Rumeni sono particolarmente orgogliosi e tendono a sottolineare con una certa frequenza che i Romani non hanno mai conquistato la Romania, ma che essa venne semplicemente annessa come provincia, dato che conquistarla era impresa impossibile. Inevitabile la similitudine con gli eventuali caroselli Sanmarinesi per un’ eventuale sconfitta del San Marino contro il Brasile per tre soli gol a zero.
Ma cosa c’entrano Boc e Basescu? C’entrano eccome. Ribadire che i Romani non riuscirono a conquistare la Dacia e poi chiamarsi Traian (come Basescu e il figlio di Boc), e Cezara (come una figlia di Boc) è una cosa che di certo non passa inosservata.
Per dare un senso al master fatto a Londra, vorrei farvi presente che in Dobrugia il 19% della popolazione è turca e il 2.7% tatara. Alla grande.
Per chiudere vorrei citare gli Offlaga Disco Pax in “Tatranky”: “[…] e mi rendo conto solo adesso che l’eredità del comunismo non va cercata nell’architettura e nei simboli ma nell’anima di un popolo ed eccola qui l’anima negli anni ’80 cecoslovacchi. Felicità’ [quello di Albano e Romina] e il suo video colorato […]”. Qui a Pecica non c’è un locale dove mettono Felicità ma, sì, tanti, tantissimi, che parlano di Lady Ga Ga e una certa (Ana?, Hannah?, Anna?, boh) Montana. Ed è qui che tornano in mente loro, i gloriosi CCCP:
“voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia
voglio un piano quinquinnale la stabilità.”
“Perché Ceausescu era cattivo?” Ho chiesto a certi ragazzi. “Perché in televisione non c’era niente” è stata la risposta.
Il Cagliari è 8° in classifica. Momento magico.
Beh, che in tivvù “non ci sia niente” potrebbe essere in realtà un valido indice della mancanza di libertà o perlomeno di una dinamica dialettica in un Paese.
E il fatto che in Italia da anni non guardo più la tivvù perché “non c’è niente” mi fa pensare…
“Per dare un senso al master fatto a Londra, vorrei farvi presente che in Dobrugia il 19% della popolazione è turca e il 2.7% tatara. Alla grande.”
Temo che ti sei sbagliato. I Turchi fanno il 2,7% della popolazione complessiva della provincia, i Tatari, effettivamente 2,4%.
http://en.wikipedia.org/wiki/Dobruja#Demographic_history
Del resto, buona continuazione.
Confermo LfF. Grazie.
Volevo dare un senso al mio master ma mi hai riportato alla realtà. Grazie anche di questo.