28 Ottobre 2009

Gli artificieri al lavoro nel Timavo per rimuovere 1.650 bombe

Si avvia cosi’ a conclusione una vicenda che risale ormai a piu’ di mezzo secolo fa, quando i comandi militari alleati utilizzarono l’area delle risorgive del fiume Timavo come sversatoio per centinaia e centinaia di ordigni e macchinari bellici. Nella provincia di Trieste e nell’area del Timavo non e’ raro imbattersi in residuati bellici, la gran parte dei quali di piccole e medie dimensioni.

Alle foci del Fiume Timavo sono stati fatti in passato molti ritrovamenti, ma soltanto nel 2000 si e’ avviato un progetto sistematico di bonifica dell’area in vista di una riqualificazione turistica dell’intera zona, peraltro protetta da vincoli paesaggistici per la bellezza dei luoghi e la particolarita’ della vegetazione presente. Proprio i vincoli paesaggistici e la difficolta’ di reperimento dei fondi hanno provocato un lungo periodo di stasi nelle operazioni di bonifica.

Dal settembre scorso, grazie ai fondi stanziati dalla Regione e all’attivita’ di coordinamento messa in atto tra la Prefettura di Trieste, il comune di Duino Aurisina e tutti gli enti interessati, l’attivita’ e’ ripresa e ora sta volgendo a termine la prima fase delle operazioni.

La prima tranche della bonifica si concludera’ in settimana. Una seconda fase che chiudera’ la bonifica sistematica del sito sara’ attivata non appena ottenuto il nulla osta all’avanzamento dei lavori dallo Stato maggiore della Marina.

Da ieri, gli artificieri della Marina Militare hanno iniziate a raccogliere le prime delle 1.650 bombe risalenti alla seconda guerra mondiale ancora presenti nel letto del Timavo. L’operazione è ripresa a settembre, grazie al coordinamento della Questura di Trieste e della Prefettura di Gorizia. Sarà invece il Nucleo guastatori dell’esercito a far brillare gli ordigni, nei pressi di Monfalcone.

Il numero sorprendentemente alto di bombe è dovuto al fatto che gli Alleati scelsero le risorgive del fiume come sversatoio per ordigni e macchinari inutilizzati, perlopiù di piccole dimensioni.

Un progetto organico di bonifica dell’area è stato avviato solo nel 2000. Poi, a causa delle difficoltà nel reperimento dei fondi necessari, le operazioni si sono interrotte fino all’intervento della Regione di questo settembre. Questa settimana dovrebbe concludersi la prima fase della bonifica, mentre la tranche conclusiva sarà avviata solo dopo l’ottenimento del nulla osta all’avanzamento dei lavori da parte dello Stato maggiore della Marina.

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Un commento a Gli artificieri al lavoro nel Timavo per rimuovere 1.650 bombe

  1. jacum ha detto:

    grazie alleati!

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