27 Ottobre 2009

“Rea di vivere”, la scrittrice gradiscana Giulia Peruzzi si racconta

Giulia Peruzzi, 21 anni, gradiscana, fa il suo esordio nelle librerie con il suo romanzo “Rea di vivere” con il quale ha superato le selezioni per autori emergenti indette dalla casa editrice romana Aletti.
Riportiamo l’intervento che le abbiamo chiesto di scrivere per Bora.La.

Rea è una ragazza sola, dalla vita devastata, piena di alti e bassi (soprattutto bassi). Per la maggior parte della storia lei è un’adolescente che lotta silenziosamente contro la società e contro se stessa. Con un nome così, che sembra segnare il suo destino fin dalla nascita, Rea ha bisogno, per poter andare avanti, di un qualche appiglio, di qualcosa a cui tenersi stretta per non cadere nel baratro della disperazione, per non sentirsi “colpevole di vivere”. Due amori, poche amicizie e molti viaggi la porteranno finalmente, dopo anni di ricerca di se stessa, a capirsi meglio e a maturare.
Credo che ogni scrittore pensi al suo primo romanzo con sentimenti contrastanti: nostalgia, affetto, rimpianti, vergogna. Ammetto di provare un po’ di vergogna in questo momento, poiché quando ho accettato di pubblicare “Rea di vivere” non pensavo che sarebbe finito sui giornali (si tratta di giornali locali, ma pur sempre di quotidiani letti da moltissime persone!).
Io sono, in realtà, una persona piuttosto timida e introversa e il fatto che tanta gente possa leggere ciò che ho scritto in quegli anni bui, di paure interne e tracotanza esterna, mi intimorisce molto. Ma sono molto felice, dall’altro lato, che questo mio piccolo libro sia stato preso in considerazione, proprio perché, una volta scritto, non avrei mai immaginato che un giorno sarebbe stato pubblicato: mi limitavo a sognare, ma a lasciare che il sogno restasse tale.
Poi, la svolta. Incoraggiata dal mio fidanzato ho mandato il manoscritto a una casa editrice (l’Aletti di Roma) che cercava autori emergenti, e sono stata selezionata per la pubblicazione. In seguito il tam tam è partito dal blog Gradisca Doc e si è esteso alla stampa.
E ora sono qui a parlare del mio libro. Spero con tutto il cuore che possa piacere a tutti quanti lo leggeranno. Possa essere per voi una calamita, un libro da leggere tutto d’un fiato, una lettura sotto le coperte, con la lampadina accesa e il vento che urla sui tetti. Possa essere emozionante, possa coinvolgervi tutti. Ecco quello che spero per questo mio piccolo romanzo.
L’occasione giusta per conoscerlo, e per conoscere me, è il 17 novembre alle ore 18: in quell’occasione sarò alla libreria Ubik di Gorizia a presentare il mio libro con l’ausilio di Pierluigi Pintar, che leggerà per voi alcuni brani scelti. Sarò lì per rispondere a tutte le vostre domande e le vostre curiosità per quanto riguarda il libro e la grande passione per la scrittura che, sono sicura, condivido con molte persone.

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